2° Add Himura Kenshin (Rhodeus)
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2° Add Himura Kenshin (Rhodeus)
Sosterrai una missione solitaria della lunghezza di 7 post da almeno 12 righe l' uno, interpretando il tuo Personaggio (Himura Kenshin) e quanti altri personaggi (inventati da te) ti serviranno ai fini della storia, decidendo le loro azioni nella storia. Praticamente ti ritroverai a scrivere un racconto fatto a capitoli (io la vedo così).
Introducendo la missione: ricevi l' incarico da uno dei maestri (chunin o jonin fa te) dell'Accademia (anche questo inventato o un PNG), di svolgere un servizio utile per il villaggio (aiutare in miniera, consegnare giornali, aiutare un artigiano, etc. etc.). Lascio che sia tu a decidere di quale umile incarico occuparti, ma devi essere accurato e descrivere tutto nei minimi dettagli.
Se vuoi puoi inserire un combattimento nella prova (Come ovvio che sia, le righe delle tecniche non verranno conteggiate nel computo del minimo di righe!), gli avversari che affronterai non devono essere superiori al tuo grado e avranno quindi al massimo le caratteristiche di uno studente come te (anche più basse volendo). Siccome la missione verrà scritta tutta da te e decidi tu le azioni di combattimento, sia del tuo pg che anche degli avversari, non voglio quello che in gergo chiamiamo superstudente (o superninja), ovvero qualcuno di invincibile e veloce come Superman.
Durante il combattimento, se riporti le tecniche utilizzate dagli avversari, mettile con lo stesso colore utilizzato per il parlato utilizzato per loro, così mi permetti di riconoscere chi utilizza un determinato tipo di tecnica e faciliti la lettura a chi ti giudica inutile dirti che vanno sempre messe in quote)
Occhio a non ripetere gli errori visti nella prima prova accademica, riporta sempre il quote a fine post e non fare cose assurde per uno studente.
In questo modo posso valutare la tua inventiva. Puoi Prendere spunto anche dagli altri secondi add, ma non copiarli, rischi solo di ripetere la prova.
Per maggiori info mi puoi come sempre consultare via MP
Buon lavoro
P.S. Mi raccomando di inserire sempre il quote con lo stato e il chakra alla fine di ogni post.
Introducendo la missione: ricevi l' incarico da uno dei maestri (chunin o jonin fa te) dell'Accademia (anche questo inventato o un PNG), di svolgere un servizio utile per il villaggio (aiutare in miniera, consegnare giornali, aiutare un artigiano, etc. etc.). Lascio che sia tu a decidere di quale umile incarico occuparti, ma devi essere accurato e descrivere tutto nei minimi dettagli.
Se vuoi puoi inserire un combattimento nella prova (Come ovvio che sia, le righe delle tecniche non verranno conteggiate nel computo del minimo di righe!), gli avversari che affronterai non devono essere superiori al tuo grado e avranno quindi al massimo le caratteristiche di uno studente come te (anche più basse volendo). Siccome la missione verrà scritta tutta da te e decidi tu le azioni di combattimento, sia del tuo pg che anche degli avversari, non voglio quello che in gergo chiamiamo superstudente (o superninja), ovvero qualcuno di invincibile e veloce come Superman.
Durante il combattimento, se riporti le tecniche utilizzate dagli avversari, mettile con lo stesso colore utilizzato per il parlato utilizzato per loro, così mi permetti di riconoscere chi utilizza un determinato tipo di tecnica e faciliti la lettura a chi ti giudica inutile dirti che vanno sempre messe in quote)
- Spoiler:
- Arte della terra: Sfogo di fango - Doton: Doro bento (泥ベント)
Limitazione: Kirigakure no Sato
Tipo: Ninjutsu
Grado: Studente
Chakra: Terra
Sigilli: 1
Descrizione: Lo shinobi concentra il chakra terra nella propria bocca, per poi sputarne fuori una piccola porzione sotto forma di fango che viaggerà per un massimo di 4 metri. Il getto non avrà una forma ben definita ma avrà una larghezza e una lunghezza di un metro circa. Generalmente tale tecnica serve per distrarre l' avversario e poi tentare di colpirlo in successione con un attacco rapido. Tale fango infatti non causa danni, ma nel caso colpisse al volto l'avversario questo sarebbe costretto a pulirsi dalla sostanza fangosa.
Consumo chakra: 2
Occhio a non ripetere gli errori visti nella prima prova accademica, riporta sempre il quote a fine post e non fare cose assurde per uno studente.
In questo modo posso valutare la tua inventiva. Puoi Prendere spunto anche dagli altri secondi add, ma non copiarli, rischi solo di ripetere la prova.
Per maggiori info mi puoi come sempre consultare via MP
Buon lavoro
P.S. Mi raccomando di inserire sempre il quote con lo stato e il chakra alla fine di ogni post.
- Spoiler:
- Non lesinare sulle righe e cerca di creare una bella storia. Hai tutto il tempo che vuoi per fare un lavoro di buona qualità, ricontrolla sempre tutti i tuoi post prima di inviarli. Se questa prova non soddisfa i requisiti allora rifarai il secondo add sotto supervisione di qualcuno, quindi se non vuoi ripetere qualcosa che già hai fatto impegnati.
ShinraTensei- Messaggi : 668
Data d'iscrizione : 10.03.14
Età : 32
Re: 2° Add Himura Kenshin (Rhodeus)
Da qualche giorno avevo superato il mio primo esame come ninja ed avevo avuto l'opportunità di mettere alla prova le mie capacità contro un ninja di abilità molto superiori a me. Nonostante le ferite riportate, me l'ero cavata benino, anche secondo il giudizio del mio maestro. Non ero stato promosso a pieni voti, ma andava bene comunque. L'importante era superare la prova, no?
Nei giorni successivi, ero rimasto a casa ad allenarmi, profittando della convalescenza per le ferite riportate alla gamba sinistra durante lo scontro. Volevo a tutti i costi migliorare le mie capacità di combattimento, visto che mi ero trovato in grosse difficoltà ad attaccare. Certo, avevo seguito una strategia, piuttosto che gettarmi a testa bassa contro un avversario fisicamente molto superiore a me, quindi c'era un motivo per quello che avevo fatto, ma ciò non toglie che avrei dovuto migliorare molto i miei riflessi, e la mia forza fisica, se volevo sperare di cavarmela nei giorni a venire.
Dopo un paio di giorni arrivò a casa mia un falco messaggero. Non era insolito che giungessero animali del genere, visto che mio padre, pur essendo un maestro di spada, serviva il villaggio come ninja. Ok, la maggior parte degli introiti della casa venivano dal dojo, ma anche quello rientrava nella norma.
Corsi velocemente verso l'uccelliera a cielo aperto dove si posavano gli uccelli messaggeri per prendere il messaggio.
Slegai il bigliettino dalla zampa dell'uccello e, senza aprirlo, corsi verso casa. Arrivai alla stanza dove mio padre dava lezioni alla sua classe.
Poiché ero troppo giovane per maneggiare spade vere, non potevo accedere alle lezioni, ed essendo mio padre un sessista, nel dojo era vietato l'accesso alle donne durante le lezioni. Dunque, aveva fatto mettere il suo shuren, la posizione rialzata dove in genere siedono il maestro e gli studenti anziani, davanti ad una porta, cosìcché io e mia madre potessimo avvisarlo se arrivavano comunicazioni dal messaggio senza accedere fisicamente all'addestramento.
Padre, sono Kenshin. Imploro il vostro perdono per il disturbo.
Dimmi.
Si limitò a rispondere mio padre.
Odiavo quando faceva così. Era sempre austero e distaccato. Anche quando ero tornato a casa con una stampella e la gamba fasciata, la sua unica reazione era stata un lieve cenno del capo.
Come sempre, aveva cenato da solo. Noi che non eravamo ninja, né spadaccini, non avevamo diritto di mangiare assieme a lui. Io e mia madre dovevamo mangiare prima, in cucina. Poi, mia mamma doveva andare a portargli la cena in sala da pranzo ed intrattenerlo, come fosse una geisha. Lo odiavo davvero per come ci trattava, ed ogni notte mi addormentavo sognando di prenderlo a pugni e strozzarlo..
Padre, è arrivato un messo dal villaggio.
Puoi aprire.
Aprìi e gli porsi l'involto che lui fece prendere dal suo alievo, piuttosto che voltarsi per guardarmi in faccia. Era un segno di debolezza verso i suoi alievi dare loro le spalle durante un allenamento.
Con un cenno della mano, fece fermare l'allenamento; poi aprì il messaggio, lo lesse, si alzò e si girò verso di me.
E' destinato a te.
Disse porgendomi di nuovo il foglietto.
Non ne sono sicuro, visto che ero ancora in ginocchio, ma mi era sembrato di intravedere un lieve cenno di consenso nella sua espressione.
Eccitato e sorpreso, accolsi il foglietto e lo strinsi forte. Quel piccolo pezzo di carta era il primo pezzo di ciò che desideravo di più. Un nuovo inizio.
Con quel piccolo, semplice foglietto in mano, sentivo di poter compiere miracoli. Era la mia prima missione ufficiale come ninja di Kumogakure, ed era anche molto di più per me.
Se mi fossi distinto come ninja, avrei potuto guadagnarmi il rispetto di mio padre, ed in questo modo avrei potuto riscattare il mio destino. Avrei potuto finalmente decidere da me il mio futuro ed andarmene di casa per imparare a cucinare; aprire il mio ristorante di sushi e, magari, persino il mio dojo. Inoltre, se fossi riuscito a farmi un nome, avrei avuto modo di spezzare il rapporto fra i miei genitori; magari persino a far aprire mio padre..
Per la prima volta nei miei 15 anni, mi sentivo davvero libero e potente.
Con la presente si comunica allo studente ninja Himura Kenshin di presentarsi alle ore 06.30 am di martedì 16, corrente mese, presso il ristorante Kenshuri per essere assegnato ad una missione ninja di livello D.
All'orario previsto, il ninja destinatario di questo messaggio, s'incontrerà col maestro ninja Kyoraku Shunsui che supervisionerà il corretto svolgimento della stessa ed assegnerà i compiti al ninja ed agli eventuali colleghi.
Ah, quindi domattina.. Ho tempo in abbondanza per prepararmi.
Aspetta un secondo, dov'è che devo andare..?
. Mi domandavo come mai mettere tanto tempo di distanza, ma appena realizzai a dove stavo per andare cominciai a saltare sul posto come una scolaretta. Il "Kenshuri" era un rinomatissimo ristorante, che spesso ospitava ricevimenti di gala, ed era specializzato in cucina occidentale; uno stile di cucina in cui non avevo alcuna conoscenza. Quindi, visto il mio amore per la cucina, ero eccitatissimo alla notizia.
Per tutta la sera non riuscìì a fare a meno di dare il tormento a mia madre, tartassandola di domande, di sogni e fantasie sul mio primo incarico ninja.
Anche lei era stata una kunoichi a suo tempo. Poi, quando le era stato imposto il matrimonio con mio padre, aveva abbandonato il lavoro, ritirandosi a fare la casalinga. Secondo mio padre ed il suo, era disdicevole che una moglie uscisse di casa per andare in missione, rischiando di non tornare, o peggio ancora, di tornare sfigurata e dunque "inutile".
Maledetti vecchiacci sessisti..
Fortunatamente per lei, mia madre rimase incinta dopo pochi mesi dal matrimonio, quindi almeno aveva la maternità cui dedicarsi.
Comunque sia, ai suoi tempi, era una ninja promettente, o almeno così mi raccontava. Quindi la tormentavo di domande per sapere cosa aspettarmi, per essere pronto a tutto, ed anche per sfogare la mia eccitazione.
Ero così agitato che per tutta la notte non riuscìi a chiudere occhio..
Nei giorni successivi, ero rimasto a casa ad allenarmi, profittando della convalescenza per le ferite riportate alla gamba sinistra durante lo scontro. Volevo a tutti i costi migliorare le mie capacità di combattimento, visto che mi ero trovato in grosse difficoltà ad attaccare. Certo, avevo seguito una strategia, piuttosto che gettarmi a testa bassa contro un avversario fisicamente molto superiore a me, quindi c'era un motivo per quello che avevo fatto, ma ciò non toglie che avrei dovuto migliorare molto i miei riflessi, e la mia forza fisica, se volevo sperare di cavarmela nei giorni a venire.
Dopo un paio di giorni arrivò a casa mia un falco messaggero. Non era insolito che giungessero animali del genere, visto che mio padre, pur essendo un maestro di spada, serviva il villaggio come ninja. Ok, la maggior parte degli introiti della casa venivano dal dojo, ma anche quello rientrava nella norma.
Corsi velocemente verso l'uccelliera a cielo aperto dove si posavano gli uccelli messaggeri per prendere il messaggio.
Slegai il bigliettino dalla zampa dell'uccello e, senza aprirlo, corsi verso casa. Arrivai alla stanza dove mio padre dava lezioni alla sua classe.
Poiché ero troppo giovane per maneggiare spade vere, non potevo accedere alle lezioni, ed essendo mio padre un sessista, nel dojo era vietato l'accesso alle donne durante le lezioni. Dunque, aveva fatto mettere il suo shuren, la posizione rialzata dove in genere siedono il maestro e gli studenti anziani, davanti ad una porta, cosìcché io e mia madre potessimo avvisarlo se arrivavano comunicazioni dal messaggio senza accedere fisicamente all'addestramento.
Padre, sono Kenshin. Imploro il vostro perdono per il disturbo.
Dimmi.
Si limitò a rispondere mio padre.
Odiavo quando faceva così. Era sempre austero e distaccato. Anche quando ero tornato a casa con una stampella e la gamba fasciata, la sua unica reazione era stata un lieve cenno del capo.
Come sempre, aveva cenato da solo. Noi che non eravamo ninja, né spadaccini, non avevamo diritto di mangiare assieme a lui. Io e mia madre dovevamo mangiare prima, in cucina. Poi, mia mamma doveva andare a portargli la cena in sala da pranzo ed intrattenerlo, come fosse una geisha. Lo odiavo davvero per come ci trattava, ed ogni notte mi addormentavo sognando di prenderlo a pugni e strozzarlo..
Padre, è arrivato un messo dal villaggio.
Puoi aprire.
Aprìi e gli porsi l'involto che lui fece prendere dal suo alievo, piuttosto che voltarsi per guardarmi in faccia. Era un segno di debolezza verso i suoi alievi dare loro le spalle durante un allenamento.
Con un cenno della mano, fece fermare l'allenamento; poi aprì il messaggio, lo lesse, si alzò e si girò verso di me.
E' destinato a te.
Disse porgendomi di nuovo il foglietto.
Non ne sono sicuro, visto che ero ancora in ginocchio, ma mi era sembrato di intravedere un lieve cenno di consenso nella sua espressione.
Eccitato e sorpreso, accolsi il foglietto e lo strinsi forte. Quel piccolo pezzo di carta era il primo pezzo di ciò che desideravo di più. Un nuovo inizio.
Con quel piccolo, semplice foglietto in mano, sentivo di poter compiere miracoli. Era la mia prima missione ufficiale come ninja di Kumogakure, ed era anche molto di più per me.
Se mi fossi distinto come ninja, avrei potuto guadagnarmi il rispetto di mio padre, ed in questo modo avrei potuto riscattare il mio destino. Avrei potuto finalmente decidere da me il mio futuro ed andarmene di casa per imparare a cucinare; aprire il mio ristorante di sushi e, magari, persino il mio dojo. Inoltre, se fossi riuscito a farmi un nome, avrei avuto modo di spezzare il rapporto fra i miei genitori; magari persino a far aprire mio padre..
Per la prima volta nei miei 15 anni, mi sentivo davvero libero e potente.
Con la presente si comunica allo studente ninja Himura Kenshin di presentarsi alle ore 06.30 am di martedì 16, corrente mese, presso il ristorante Kenshuri per essere assegnato ad una missione ninja di livello D.
All'orario previsto, il ninja destinatario di questo messaggio, s'incontrerà col maestro ninja Kyoraku Shunsui che supervisionerà il corretto svolgimento della stessa ed assegnerà i compiti al ninja ed agli eventuali colleghi.
Ah, quindi domattina.. Ho tempo in abbondanza per prepararmi.
Aspetta un secondo, dov'è che devo andare..?
. Mi domandavo come mai mettere tanto tempo di distanza, ma appena realizzai a dove stavo per andare cominciai a saltare sul posto come una scolaretta. Il "Kenshuri" era un rinomatissimo ristorante, che spesso ospitava ricevimenti di gala, ed era specializzato in cucina occidentale; uno stile di cucina in cui non avevo alcuna conoscenza. Quindi, visto il mio amore per la cucina, ero eccitatissimo alla notizia.
Per tutta la sera non riuscìì a fare a meno di dare il tormento a mia madre, tartassandola di domande, di sogni e fantasie sul mio primo incarico ninja.
Anche lei era stata una kunoichi a suo tempo. Poi, quando le era stato imposto il matrimonio con mio padre, aveva abbandonato il lavoro, ritirandosi a fare la casalinga. Secondo mio padre ed il suo, era disdicevole che una moglie uscisse di casa per andare in missione, rischiando di non tornare, o peggio ancora, di tornare sfigurata e dunque "inutile".
Maledetti vecchiacci sessisti..
Fortunatamente per lei, mia madre rimase incinta dopo pochi mesi dal matrimonio, quindi almeno aveva la maternità cui dedicarsi.
Comunque sia, ai suoi tempi, era una ninja promettente, o almeno così mi raccontava. Quindi la tormentavo di domande per sapere cosa aspettarmi, per essere pronto a tutto, ed anche per sfogare la mia eccitazione.
Ero così agitato che per tutta la notte non riuscìi a chiudere occhio..
Stato fisico: Illeso
Stato mentale: Agitatissimo ed eccitato
Oggetti a disposizione: 5 Kunai
5 Spiedi
5 Shuriken
1 Mantello
Chakra: 45/45
Rhodeus- Messaggi : 248
Data d'iscrizione : 05.06.14
Re: 2° Add Himura Kenshin (Rhodeus)
La mattina arrivò sempre troppo tardi per me. La notte ero così eccitato che non riuscivo a chiudere occhio. Ammetto che fossi più entusiasta di entrare in un ristorante stellato, specializzato in una cucina a me non familiare, che non di assolvere ad un incarico ufficiale, ma comunque ero gasatissimo.
Alle 5 del mattino, ero già sceso in cucina, pronto a partire per la mia missione.
Raccolsi le mie cose, mandai giù un té howlong con dei dolcetti di riso mentre erano ancora bollenti..
SCOTTA; ScOtTa, scotta...
Evitavo volutamente di fare rumore, temevo di svegliare i miei genitori, e preferivo evitarmi di dover sorbire l'atteggiamente irritante di mio padre.
Lasciai loro poche righe su un foglio di carta, scrivendo loro che sarei tornato in giornata, anche se non sapevo bene quando.
Mi lavai in tutta fretta ed uscii di corsa di casa, correndo il più veloce che potevo verso il luogo d'incontro prefissato.
Corri, Kenshin, corri! Non vorrai fare tardi proprio il tuo primo giorno, no? Muovi quelle ossa secche!!
Pensai per incitarmi.
Con la corsa, non mi accorsi della differenza di temperatura che c'era con dentro casa, né del sole che sorgeva sui campi lungo la strada.
Arrivai al ristorante che il sole era appena sorto. Saranno state circa le 6 e 10, 6 e 15, ed ora che mi ero fermato cominciavo a sentire la differenza di temperatura. Dopo pochi minuti, tutto il calore accumulato dalla corsa e dalla notte in casa, cominciai a battere i denti, tanto era freddo.
Il ristorante era splendido, sembrava un castello antico.
Era una enorme struttura di tipo moderno situata sul bordo di un precipizio, completamente realizzata in acciaio e vetro a specchio de-rifrangente che permetteva alla clientela di vedere fuori e godersi il panorama, senza che dall'esterno si riuscisse a vedere nulla dell'interno Sicuramente, chi mangiava sulla balconata esterna, aveva l'impressione di mangiare sospeso a mezz'aria.
Da quel che sapevo, la cucina era situata ai piani inferiori, ed il cibo era trasportato per i 4 piani della struttura mediante tecnica del richiamo, e per avere un tavolo lì dovevi essere COME MINIMO un nobile di altissimo rango. Pare che persino il signore del paese del fulmine abbia perso una prenotazione per essere arrivato in ritardo.
Poter entrare in un luogo del genere, e magari anche riuscire ad incontrarne il capo cheff, o persino vederlo all'opera, mi sembrava un vero sogno. Peccato solo per il freddo..
Brrrr... Si gela, maledizione.. Speriamo solo che il mio supervisore ed i miei compagni arrivino presto... Sempre che ce ne siano...
Cominciai a saltellare ed a frizionarmi il petto e le braccia per scaldarmi, mentre il sole si faceva sempre più alto.
A giudicare dal cielo si prospettava una giornata soleggiata e serena, e con la bella stagione in arrivo, sarebbe stata probabilmente anche una giornata calda, anche se, a giudicare dal colorito che stavano prendendo le mie labbra, poteva benissimo essere in arrivo una bufera di neve...
Ma che 2 balle...
Che diamine di ore sono? E dove cavolo è il mio supervisore?
E quando apre il ristorante? Stò per farmela sotto!!
Sentivo il richiamo della natura, e cominciavo a saltellare nervosamente, in attesa dell'apertura del ristorante, così da poter chiedere di usare il bagno.
C'era un vicolo li vicino, ma mi sembrava davvero inaccettabile far pipì sul muro di un ristorante di tale valore.
Erano passate da un pezzo le 7, quando finalmente una figura barcollante, coperta da un kimono rosa con temi floreali ed un cappello di paglia si fece avanti dalla strada.
A giudicare dall'andatura e dall'odore, doveva essere un ubriacone..
Puzzava di Saké in maniera sconcertante, e se non fosse stato sottovento avrei potuto sentirlo arrivare da un kilometro di distanza, solo dal fetore.
Dopo circa un 5 minuti, l'ubriacone riuscì a fare i 30 metri che lo separavano da me.
Appena arrivò davanti a me, notai con orrore una fascia ninja con inciso lo stemma del villaggio sul suo braccio
No! Ti prego, Dio, fa' che non sia questo idiota che puzza di saké il mio supervisore!!
Era già abbastanza imbarazzante che stavo per farmela sotto e che dovessi chiedere di usare il bagno al cliente, ma dover sopportare di entrare in un luogo del genere di fianco ad un ubriacone del genere, era davvero troppo umiliante.
Ciao. Tu devi essere Himura chan, vero?
Piacere di conoscerti. Io Sono il Jounin Kyoraku Shunsui.
Molto lieto di conoscerti, piccola.
Non mi avevano detto che eri così carina.
Come aprì bocca, mi arrivò una ventata mefitica di saké di bassa qualità, tanto potente che stavo quasi per svenire.
Poi, però, sentii le sue parole e mi ripresi...
Come mi ha chiamato!?!?
Kyoraku Sensei, sono Himura Kenshin, molto onoratO di fare la vostra conoscenza.
La prego di prendersi cura di me!
Dissi con deferenza, cercando con tutta la mia forza di volontà di mascherare la rabbia che mi montava in corpo.
E, per la cronaca, sono UN MASCHIO!!
Ehhh!?!?!?
Davvero??? Ne sei sicura??
Ma se sembri proprio una ragazzina...
Signore, dammi la pazienza, che se mi dai la forza, giuro che lo ammazzo!!
Si, maestro.. Sono abbastanza certo di sapere di che sesso io sia..
Dissi con un sorriso che sembrava più un ringhio..
Era una cosa che accadeva abbastanza spesso. Del resto, anche se il mio nome era un nome maschile, i kanji usati per scriverlo possono essere confusi con quelli di un nome femminile, ed ammetto che non avessi proprio fattezze estremamente mascolino, essendo più gracile di quanto ci si potesse aspettare, ma come diamine aveva fatto a scambiarmi per una ragazzina avendomi davanti agli occhi?
O era parecchio ubriaco, O era parecchio stupido.
Come avesse fatto uno come lui a divetare Jounin, era una di quelle domande cui l'umanità cerca da sempre di dare una risposta... Senza successo.
Non ci credo. Dai, fammi vedere.
CHE CAVOLO FA! STAI FERMO, IDIOTA!!
E gli mollai un calcio in faccia così forte da mandarlo gambe all'aria.
Il mio contegno era andato a farsi benedire quando l'imbecille aveva tentato di calarmi i pantaloni del kimono per assicurarsi di cosa avevo fra le gambe.
Ma che diamine! Brutto deficiente, ubriacone, pervertito che puzza di saké da 2 soldi...
Mi sfogai contro di lui a parole, mentre aspettavo che quel cretino si riprendesse dal mio colpo. Non doveva nemmeno valere granché come ninja, se non era neanche riuscito ad evitare il mio calcio.
Dopo circa un paio di minuti, si riprese, girandosi sulla schiena per rimettersi in piedi e...
Vomitare...
Ma che schifo!! SENSEI!! Si dia un contegno, che diamine!!
Ha una vaga idea di dove siamo?!?!
Questo ristorante ha introdotto la cucina occidentale nel nostro paese, e l'ha portata a livelli eccelsi, guadagnandosi anche 2 stelle! Il suo capo-cheff, da solo, ha più stelle di una costellazione! Mostri un po' di rispetto!!
Ehhh?? Davvero questo ristorante è così famoso??
Wow, non credevo che ci fossero dei posti simili qui da noi..
Ero a dir poco sorpreso dalla mancanza di informazioni del sensei, per non dire dalla sua mancanza di rispetto per la cucina, e per ciò che io adoravo.
Non ci credo..
Non può essere serio...
Lei, davvero, non ha idea di cosa sia questo posto??
Ma... ma... è il nostro cliente... Non è possibile che lei non abbia raccolto alcuna informazione su di loro...
Questo è un incubo...
Ridatemi sensei Tenshura, vi prego...
Ero davvero incredulo. Non era possibile che quell'idiota fosse un jounin. Non volevo crederlo. Non potevo accettarlo.
Dopo qualche minuto, finalmente, arrivò uno dei cuochi del ristorante, arrivato prima per cominciare a preparare la cucina e la dispensa per il pranzo..
Alle 5 del mattino, ero già sceso in cucina, pronto a partire per la mia missione.
Raccolsi le mie cose, mandai giù un té howlong con dei dolcetti di riso mentre erano ancora bollenti..
SCOTTA; ScOtTa, scotta...
Evitavo volutamente di fare rumore, temevo di svegliare i miei genitori, e preferivo evitarmi di dover sorbire l'atteggiamente irritante di mio padre.
Lasciai loro poche righe su un foglio di carta, scrivendo loro che sarei tornato in giornata, anche se non sapevo bene quando.
Mi lavai in tutta fretta ed uscii di corsa di casa, correndo il più veloce che potevo verso il luogo d'incontro prefissato.
Corri, Kenshin, corri! Non vorrai fare tardi proprio il tuo primo giorno, no? Muovi quelle ossa secche!!
Pensai per incitarmi.
Con la corsa, non mi accorsi della differenza di temperatura che c'era con dentro casa, né del sole che sorgeva sui campi lungo la strada.
Arrivai al ristorante che il sole era appena sorto. Saranno state circa le 6 e 10, 6 e 15, ed ora che mi ero fermato cominciavo a sentire la differenza di temperatura. Dopo pochi minuti, tutto il calore accumulato dalla corsa e dalla notte in casa, cominciai a battere i denti, tanto era freddo.
Il ristorante era splendido, sembrava un castello antico.
Era una enorme struttura di tipo moderno situata sul bordo di un precipizio, completamente realizzata in acciaio e vetro a specchio de-rifrangente che permetteva alla clientela di vedere fuori e godersi il panorama, senza che dall'esterno si riuscisse a vedere nulla dell'interno Sicuramente, chi mangiava sulla balconata esterna, aveva l'impressione di mangiare sospeso a mezz'aria.
Da quel che sapevo, la cucina era situata ai piani inferiori, ed il cibo era trasportato per i 4 piani della struttura mediante tecnica del richiamo, e per avere un tavolo lì dovevi essere COME MINIMO un nobile di altissimo rango. Pare che persino il signore del paese del fulmine abbia perso una prenotazione per essere arrivato in ritardo.
Poter entrare in un luogo del genere, e magari anche riuscire ad incontrarne il capo cheff, o persino vederlo all'opera, mi sembrava un vero sogno. Peccato solo per il freddo..
Brrrr... Si gela, maledizione.. Speriamo solo che il mio supervisore ed i miei compagni arrivino presto... Sempre che ce ne siano...
Cominciai a saltellare ed a frizionarmi il petto e le braccia per scaldarmi, mentre il sole si faceva sempre più alto.
A giudicare dal cielo si prospettava una giornata soleggiata e serena, e con la bella stagione in arrivo, sarebbe stata probabilmente anche una giornata calda, anche se, a giudicare dal colorito che stavano prendendo le mie labbra, poteva benissimo essere in arrivo una bufera di neve...
Ma che 2 balle...
Che diamine di ore sono? E dove cavolo è il mio supervisore?
E quando apre il ristorante? Stò per farmela sotto!!
Sentivo il richiamo della natura, e cominciavo a saltellare nervosamente, in attesa dell'apertura del ristorante, così da poter chiedere di usare il bagno.
C'era un vicolo li vicino, ma mi sembrava davvero inaccettabile far pipì sul muro di un ristorante di tale valore.
Erano passate da un pezzo le 7, quando finalmente una figura barcollante, coperta da un kimono rosa con temi floreali ed un cappello di paglia si fece avanti dalla strada.
A giudicare dall'andatura e dall'odore, doveva essere un ubriacone..
Puzzava di Saké in maniera sconcertante, e se non fosse stato sottovento avrei potuto sentirlo arrivare da un kilometro di distanza, solo dal fetore.
Dopo circa un 5 minuti, l'ubriacone riuscì a fare i 30 metri che lo separavano da me.
Appena arrivò davanti a me, notai con orrore una fascia ninja con inciso lo stemma del villaggio sul suo braccio
No! Ti prego, Dio, fa' che non sia questo idiota che puzza di saké il mio supervisore!!
Era già abbastanza imbarazzante che stavo per farmela sotto e che dovessi chiedere di usare il bagno al cliente, ma dover sopportare di entrare in un luogo del genere di fianco ad un ubriacone del genere, era davvero troppo umiliante.
Ciao. Tu devi essere Himura chan, vero?
Piacere di conoscerti. Io Sono il Jounin Kyoraku Shunsui.
Molto lieto di conoscerti, piccola.
Non mi avevano detto che eri così carina.
Come aprì bocca, mi arrivò una ventata mefitica di saké di bassa qualità, tanto potente che stavo quasi per svenire.
Poi, però, sentii le sue parole e mi ripresi...
Come mi ha chiamato!?!?
Kyoraku Sensei, sono Himura Kenshin, molto onoratO di fare la vostra conoscenza.
La prego di prendersi cura di me!
Dissi con deferenza, cercando con tutta la mia forza di volontà di mascherare la rabbia che mi montava in corpo.
E, per la cronaca, sono UN MASCHIO!!
Ehhh!?!?!?
Davvero??? Ne sei sicura??
Ma se sembri proprio una ragazzina...
Signore, dammi la pazienza, che se mi dai la forza, giuro che lo ammazzo!!
Si, maestro.. Sono abbastanza certo di sapere di che sesso io sia..
Dissi con un sorriso che sembrava più un ringhio..
Era una cosa che accadeva abbastanza spesso. Del resto, anche se il mio nome era un nome maschile, i kanji usati per scriverlo possono essere confusi con quelli di un nome femminile, ed ammetto che non avessi proprio fattezze estremamente mascolino, essendo più gracile di quanto ci si potesse aspettare, ma come diamine aveva fatto a scambiarmi per una ragazzina avendomi davanti agli occhi?
O era parecchio ubriaco, O era parecchio stupido.
Come avesse fatto uno come lui a divetare Jounin, era una di quelle domande cui l'umanità cerca da sempre di dare una risposta... Senza successo.
Non ci credo. Dai, fammi vedere.
CHE CAVOLO FA! STAI FERMO, IDIOTA!!
E gli mollai un calcio in faccia così forte da mandarlo gambe all'aria.
Il mio contegno era andato a farsi benedire quando l'imbecille aveva tentato di calarmi i pantaloni del kimono per assicurarsi di cosa avevo fra le gambe.
Ma che diamine! Brutto deficiente, ubriacone, pervertito che puzza di saké da 2 soldi...
Mi sfogai contro di lui a parole, mentre aspettavo che quel cretino si riprendesse dal mio colpo. Non doveva nemmeno valere granché come ninja, se non era neanche riuscito ad evitare il mio calcio.
Dopo circa un paio di minuti, si riprese, girandosi sulla schiena per rimettersi in piedi e...
Vomitare...
Ma che schifo!! SENSEI!! Si dia un contegno, che diamine!!
Ha una vaga idea di dove siamo?!?!
Questo ristorante ha introdotto la cucina occidentale nel nostro paese, e l'ha portata a livelli eccelsi, guadagnandosi anche 2 stelle! Il suo capo-cheff, da solo, ha più stelle di una costellazione! Mostri un po' di rispetto!!
Ehhh?? Davvero questo ristorante è così famoso??
Wow, non credevo che ci fossero dei posti simili qui da noi..
Ero a dir poco sorpreso dalla mancanza di informazioni del sensei, per non dire dalla sua mancanza di rispetto per la cucina, e per ciò che io adoravo.
Non ci credo..
Non può essere serio...
Lei, davvero, non ha idea di cosa sia questo posto??
Ma... ma... è il nostro cliente... Non è possibile che lei non abbia raccolto alcuna informazione su di loro...
Questo è un incubo...
Ridatemi sensei Tenshura, vi prego...
Ero davvero incredulo. Non era possibile che quell'idiota fosse un jounin. Non volevo crederlo. Non potevo accettarlo.
Dopo qualche minuto, finalmente, arrivò uno dei cuochi del ristorante, arrivato prima per cominciare a preparare la cucina e la dispensa per il pranzo..
Stato fisico: Infreddolito, ma illeso.
Stato mentale: Agitatissimo, eccitato, arrabbiato ed estremamente imbarazzato
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Re: 2° Add Himura Kenshin (Rhodeus)
Quando vidi la porta laterale aprirsi, stavo per scoppiare di felicità. Sarei finalmente entrato in quello che potevo solo definire come un vero e proprio "Tempio" della cucina.
Ero eccitatissimo. Stavo quasi per mettermi a piangere all'idea, quando il mio superiore disse:
Bene. Mi sento meglio. L'aria fresca fa' davvero miracoli.
Andiamo. Dobbiamo raggiungere il nostro cliente.
Ci misi qualche secondo per realizzare ciò che il sensei stava dicendo, e nonappena realizzai ciò che le sue parole implicavano, rimasi di sasso. Paralizzato come mi fosse preso un infarto.
EH? Aspetta, vuol dire che non entrerò qui dentro...?
La mia supposizione era, purtroppo, esatta.
Su, forza, Himura-Kun. Dobbiamo arrivare dal nostro cliente, e non è proprio a due passi da qui.
NOOOOO!!!!!
Questo è un incubo.. Voglio svegliarmi subito!!
Caddi in ginocchio per la disperazione e la delusione. Il mio grande sogno, la possibilità di vedere come funziona davvero la cucina di un ristorante stellato e per poter apprendere da uno dei migliori cheff del paese era andata a farsi benedire per colpa di un sensei idiota ed ubriacone.
Sensei, la prego, mi dica che è ancora ubriaco...
Implorai fra le lacrime.
Per favore, mi dica che stà scherzando.. Non posso credere che non entrerò quì dentro...
La supplico, mi dica che non è così...
Mi spiace, figliolo. Il nostro cliente abita e lavora a due isolati da qui. Ti ho fatto dare appuntamento qui solo perché è un posto facile da raggiungere e da identificare.
NOOOOOOO!!!!!!
Gridai fra le lacrime.
Mi sentivo uno straccio. Stavo davvero per saltare sul portone per aggrapparmi ai battenti delle porte per rimanere lì. Avrei potuto uccidere per entrare nella cucina di un posto del genere.
Ed ora dovevamo ripartire.
Ero disperato..
Ma davvero t'interessa tanto entrare li?
è solo un ristorante..
Le parole del sensei erano come una pugnalata. Non solo dovevo rinunciare al mio desiderio, ma dovevo anche sentire una roba del genere in un momento così tragico?
Dai, dai, andiamo. Il nostro cliente ci aspetta.
Sconsolato dissi:
Arrivo...
Mi rimisi in piedi a fatica, asciugai le lacrime e mi incamminai dietro al mio maestro.
Ci misimo qualche minuto, anche perché ad un certo punto l'urgenza che avevo sopportato sino a quel momento si era riaffacciata, ed ero dovuto correre in un vicolo per rispondere al richiamo della natura.
Impugnai un kunai, nel caso quel demente del mio maestro decidesse di ripetere la sua performance di prima.
Se l'idiota si avvicina, giuro che glie lo pianto nell'occhio!
Ero ancora sconfortato per la pessima notizia e la grande delusione. Ma avrei fatto il mio dovere. Con un sorriso, se solo mi fossi riuscito a ricordare come si faceva a sorridere..
Il nostro cliente, a quanto pareva, era un chioschetto pidocchioso che vendeva te e dolcetti a domicilio
Ero passato, decisamente, dalle stelle alle stalle.. in senso tutt'altro che figurato..
Himura-kun, ti presento Joroi-san. è uno dei migliori cuochi di dolci da te della città, e fa' questo lavoro da trent'anni.
Molto lieto di conoscerti, Himura-kun.
Disse il cliente presentandosi. Un vecchietto dall'aria simpatica ed abbastanza gentile.
Le sue mani erano cosparse di cicatrici di tagli, segno evidente che aveva praticato la professione di cuoco per molto tempo. E, a giudicare dalle ferite, doveva essere stato molto capace ai suoi tempi.
Joroi-san, posso chiedervi cosa volete che facciamo per voi?
Ma certo. è molto semplice. Vedete, fino a qualche anno fa' ero un cuoco provetto; gestivo uno dei ristoranti più in voga del paese. Ma 7 anni fa' bussò alla mia porta un giovane occidentale ricco di talento, ma povero in canna. Lo presi sotto la mia ala e gli insegnai tutto ciò che so'. Gli imparai ad unire la tradizione orientale con quella occidentale e garantii per lui quando chiese il prestito per aprire quell' obrobrio di postaccio moderno sul precipizio.
Il suo capo-cheff è un uomo molto spregevole, ma di grande talento, ed in poco tempo ha annichilito la concorrenza, costringendomi a chiudere.
Ora, io non avrei problemi. Sono vecchio, ed oramai non sarei più in grado di gestire un ristorante di lusso. Ma mia figlia, la mia unica figlia, aveva riposto tutte le sue speranze in quel ristorante per avere una dote per il matrimonio. Purtroppo, ora lei naviga in cattive acque, e non ho possibilità di aiutarla con gli introiti del mio chioschetto.
Quindi, mi sono rivolto allo cheff occidentale.
L'ho pregato di voler ricambiare la mia gentilezza rendendomi la cosa che più è importante per me. Un mio libro di ricette che ho raccolto in molti anni di attività e che ho usato come garanzia a copertura del prestito che lui accese con la banca, e che poi riscattò.
Ma lui si è rifiutato categoricamente.
So' benissimo che se lo avessi di nuovo in mio possesso, potrei venderlo all'asta e darne il ricavato a mia figlia per coprire le spese del suo imminente matrimonio e per aiutarla a cominciare la nuova vita con suo marito.
L'unico problema, è che lo cheff non vuole rendermelo, ed io ho bisogno di quel libro entro breve.
Quindi, lei vorrebbe che noi lo rubassimo?
Temo di si, ragazzo mio. Sempre che non riusciate a convincerlo a rendermelo altrimenti, ma conoscendolo come lo conosco io, credo sia impossibile che ci riusciate.
Quanto meno, avrei avuto la possibilità di entrare nel ristorante...
Certo, non nel modo in cui volevo farlo io, ma era meglio che niente.
Béh, sono sicuro che sia possibile farlo, ma non credo che i nostri superiori approverebbero... Per quanto le ragioni possano essere giuste, temo che sia sempre un crimine...
Non penso che possa andre bene...
Non ti preoccupare, Himura-kun. Il nostro lavoro è recuperare quel libretto, non certo ammazzare qualcuno. Possiamo approfittare della nostra autorità e cercare di spaventare lo cheff.
Sensei, questa è estorsione...
Suvvia, quanto sei pessimista.. Non ti preoccupare. Non ci vedrà nessuno..
Quindi siamo tornati al furto...
Ma cos'è, deficiente questo?
Sensei, noi non possiamo violare la legge in questo modo! Non possiamo commettere un reato!
Stai tranquillo, stai tranquillo. Ho un piano.
Oddio... Speriamo solo che non finisca con noi in galera... Ho una pessima sensazione a riguardo...
Ero eccitatissimo. Stavo quasi per mettermi a piangere all'idea, quando il mio superiore disse:
Bene. Mi sento meglio. L'aria fresca fa' davvero miracoli.
Andiamo. Dobbiamo raggiungere il nostro cliente.
Ci misi qualche secondo per realizzare ciò che il sensei stava dicendo, e nonappena realizzai ciò che le sue parole implicavano, rimasi di sasso. Paralizzato come mi fosse preso un infarto.
EH? Aspetta, vuol dire che non entrerò qui dentro...?
La mia supposizione era, purtroppo, esatta.
Su, forza, Himura-Kun. Dobbiamo arrivare dal nostro cliente, e non è proprio a due passi da qui.
NOOOOO!!!!!
Questo è un incubo.. Voglio svegliarmi subito!!
Caddi in ginocchio per la disperazione e la delusione. Il mio grande sogno, la possibilità di vedere come funziona davvero la cucina di un ristorante stellato e per poter apprendere da uno dei migliori cheff del paese era andata a farsi benedire per colpa di un sensei idiota ed ubriacone.
Sensei, la prego, mi dica che è ancora ubriaco...
Implorai fra le lacrime.
Per favore, mi dica che stà scherzando.. Non posso credere che non entrerò quì dentro...
La supplico, mi dica che non è così...
Mi spiace, figliolo. Il nostro cliente abita e lavora a due isolati da qui. Ti ho fatto dare appuntamento qui solo perché è un posto facile da raggiungere e da identificare.
NOOOOOOO!!!!!!
Gridai fra le lacrime.
Mi sentivo uno straccio. Stavo davvero per saltare sul portone per aggrapparmi ai battenti delle porte per rimanere lì. Avrei potuto uccidere per entrare nella cucina di un posto del genere.
Ed ora dovevamo ripartire.
Ero disperato..
Ma davvero t'interessa tanto entrare li?
è solo un ristorante..
Le parole del sensei erano come una pugnalata. Non solo dovevo rinunciare al mio desiderio, ma dovevo anche sentire una roba del genere in un momento così tragico?
Dai, dai, andiamo. Il nostro cliente ci aspetta.
Sconsolato dissi:
Arrivo...
Mi rimisi in piedi a fatica, asciugai le lacrime e mi incamminai dietro al mio maestro.
Ci misimo qualche minuto, anche perché ad un certo punto l'urgenza che avevo sopportato sino a quel momento si era riaffacciata, ed ero dovuto correre in un vicolo per rispondere al richiamo della natura.
Impugnai un kunai, nel caso quel demente del mio maestro decidesse di ripetere la sua performance di prima.
Se l'idiota si avvicina, giuro che glie lo pianto nell'occhio!
Ero ancora sconfortato per la pessima notizia e la grande delusione. Ma avrei fatto il mio dovere. Con un sorriso, se solo mi fossi riuscito a ricordare come si faceva a sorridere..
Il nostro cliente, a quanto pareva, era un chioschetto pidocchioso che vendeva te e dolcetti a domicilio
Ero passato, decisamente, dalle stelle alle stalle.. in senso tutt'altro che figurato..
Himura-kun, ti presento Joroi-san. è uno dei migliori cuochi di dolci da te della città, e fa' questo lavoro da trent'anni.
Molto lieto di conoscerti, Himura-kun.
Disse il cliente presentandosi. Un vecchietto dall'aria simpatica ed abbastanza gentile.
Le sue mani erano cosparse di cicatrici di tagli, segno evidente che aveva praticato la professione di cuoco per molto tempo. E, a giudicare dalle ferite, doveva essere stato molto capace ai suoi tempi.
Joroi-san, posso chiedervi cosa volete che facciamo per voi?
Ma certo. è molto semplice. Vedete, fino a qualche anno fa' ero un cuoco provetto; gestivo uno dei ristoranti più in voga del paese. Ma 7 anni fa' bussò alla mia porta un giovane occidentale ricco di talento, ma povero in canna. Lo presi sotto la mia ala e gli insegnai tutto ciò che so'. Gli imparai ad unire la tradizione orientale con quella occidentale e garantii per lui quando chiese il prestito per aprire quell' obrobrio di postaccio moderno sul precipizio.
Il suo capo-cheff è un uomo molto spregevole, ma di grande talento, ed in poco tempo ha annichilito la concorrenza, costringendomi a chiudere.
Ora, io non avrei problemi. Sono vecchio, ed oramai non sarei più in grado di gestire un ristorante di lusso. Ma mia figlia, la mia unica figlia, aveva riposto tutte le sue speranze in quel ristorante per avere una dote per il matrimonio. Purtroppo, ora lei naviga in cattive acque, e non ho possibilità di aiutarla con gli introiti del mio chioschetto.
Quindi, mi sono rivolto allo cheff occidentale.
L'ho pregato di voler ricambiare la mia gentilezza rendendomi la cosa che più è importante per me. Un mio libro di ricette che ho raccolto in molti anni di attività e che ho usato come garanzia a copertura del prestito che lui accese con la banca, e che poi riscattò.
Ma lui si è rifiutato categoricamente.
So' benissimo che se lo avessi di nuovo in mio possesso, potrei venderlo all'asta e darne il ricavato a mia figlia per coprire le spese del suo imminente matrimonio e per aiutarla a cominciare la nuova vita con suo marito.
L'unico problema, è che lo cheff non vuole rendermelo, ed io ho bisogno di quel libro entro breve.
Quindi, lei vorrebbe che noi lo rubassimo?
Temo di si, ragazzo mio. Sempre che non riusciate a convincerlo a rendermelo altrimenti, ma conoscendolo come lo conosco io, credo sia impossibile che ci riusciate.
Quanto meno, avrei avuto la possibilità di entrare nel ristorante...
Certo, non nel modo in cui volevo farlo io, ma era meglio che niente.
Béh, sono sicuro che sia possibile farlo, ma non credo che i nostri superiori approverebbero... Per quanto le ragioni possano essere giuste, temo che sia sempre un crimine...
Non penso che possa andre bene...
Non ti preoccupare, Himura-kun. Il nostro lavoro è recuperare quel libretto, non certo ammazzare qualcuno. Possiamo approfittare della nostra autorità e cercare di spaventare lo cheff.
Sensei, questa è estorsione...
Suvvia, quanto sei pessimista.. Non ti preoccupare. Non ci vedrà nessuno..
Quindi siamo tornati al furto...
Ma cos'è, deficiente questo?
Sensei, noi non possiamo violare la legge in questo modo! Non possiamo commettere un reato!
Stai tranquillo, stai tranquillo. Ho un piano.
Oddio... Speriamo solo che non finisca con noi in galera... Ho una pessima sensazione a riguardo...
Stato fisico: Illeso.
Stato mentale: Agitatissimo, deluso, ed abbastanza sconfortato.
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Re: 2° Add Himura Kenshin (Rhodeus)
Ogni volta che il mio sensei apriva bocca, io cominciavo a tremare. Sino ad ora ogni sua parola mi aveva colpito a morte e m'aveva distrutto un po' alla volta.
Ma era sempre un ninja di più alto rango, ed era mio dovere obbedire ai suoi ordini, in quanto suo sottoposto..
Bene, Himura-kun. Il piano è molto semplice. A quest'ora ancora non dovrebbero avere aperto, quindi sarà facile per noi introdurci dentro al locale, arrivare all'ufficio del capo-cheff, trovare il quaderno ed uscire da li.
Maestro... Lasciando perdere che è il piano più banale ed approssimativo che io abbia mai sentito, ma si rende conto che comunque rimaniamo sempre sullo stesso problema di prima? Effrazione, furto, violazione di domicilio... Per non dire che non ha neppure preso in considerazione, nemmeno vagamente, la possibilità che ci siano dei sistemi d'allarme nell'edificio! E sono sicuro che ci sono!
Anche solo le stoviglie che usano li dentro, valgono milioni.. Di sicuro avranno, come minimo, delle telecamere, e, COME MINIMO, il libretto sarà tenuto in una cassaforte. Inoltre, ha visto che ore sono? Ci saranno di certo delle persone dentro al ristorante. Cuochi, camerieri, inservienti...
Tutta gente che, se dovesse vederci, darebbe di sicuro l'allarme e ci farebbe sbattere in galera.
Oh, suvvia, siamo ninja. Li prenderemmo tutti a calci.
Ma SNESEI! Non possiamo aggredire dei civili!
E perché no, scusa? Se s'intromettono con la nostra missione..
Ma.. Sono delle persone!! Probabilmente con famiglia!! Non possiamo ammazzarli solo per la nostra missione!! Fossero dei ninja, o dei guerrieri, sarebbe un' altro discorso, ma non lo sono!
Ehi, calma, calma. Chi ha mai parlato di ucciderli? Basterà metterli al tappeto.
E' comunque aggressione...
L'incuranza del mio supervisore per la legge mi lasciava davvero senza parole. Ero davvero depresso, ma non avevo altre opzioni che eseguire gli ordini.
Maestro, la prego.. Almeno ragioniamo meglio su come fare...
Non ti preoccupare, non ti preoccupare.
Ero proprio incredulo. La sua noncuranza per i miei dubbi e per la legge mi lasciavano allibito.
Forza, andiamo.
Joroi-san, mi raccomando, mi tenga in caldo una bottiglia di saké per il nostro ritorno.
MAESTRO!! SONO SOLO LE 9 DI MATTINA!!
Non ti preoccupare, non ti preoccupare.
Ogni volta che il mio maestro diceva così, sentivo un brivido corrermi dietro la schiena. Sentivo, dentro di me, che sarebbe andata solo a peggiorare.
Ma, come ho detto, non avevo alternative che non seguire gli ordini. Quindi mandai giù i miei dubbi e le mie paure riguardo il futuro della missione, e m'incamminai dietro al mio supervisore ed al suo ridicolmente vistoso kimono.
Dopo pochi minuti, tornammo al ristorante Kenshuri; il portone principale era aperto e c'erano molti sguatteri ed aiuto-cheff che stavano scaricando le provviste per la settimana. Ai miei occhi, era uno spettacolo stupendo. C'erano casse su casse di alimenti squisiti e raffinatissimi, frutti che neppure conoscevo e bottiglie di vini pregiatissimi.. Mi sembrava un sogno..
Ma poi, il mio sensei mi riportò, purtroppo, alla realtà.
Bene, andiamo.
Seguimi e fai quello che faccio io.
Seguii il mio maestro in un vicolo dall'altro lato della strada rispetto al ristorante.
Henge-no-jutsu!
Ed il sensei assunse le sembianze di un minuscolo topolino. Probabilmente, avevo capito il suo piano. Ci saremmo dovuti introdurre dalle fogne del locale, magari saremmo passati attraverso le condutture, o il sistema di ventilazione, ed avremmo così potuto raggiungere l'ufficio del nostro bersaglio senza destare troppo l'attenzione, anche se, in effetti, sarebbe stato più facile per noi passare inosservati come ninja che non come topi in un ristorante di lusso. Ed anche se eravamo più piccoli di dimensioni, il nostro peso non sarebbe cambiato.. Difficilmente i tubi delle condutture ci avrebbero sostenuti..
Ma dovevo comunque ubbidire.
Bene, così adesso rischiamo anche di finire schiacciati o di annegare.. Ma perché proprio a me? Che ho fatto per meritarmelo??
Henge no jutsu...
Dissi con voce sconsolata e depressa, richiamando il chakra.
Assunsi anch'io le sembianze di un topolino e seguii il mio maestro dall'altro lato della strada.
Ci andammo a nascondere nel vicolo di fianco al ristorante, dove era la porta di servizio delle cucine ed aspettammo.
Ma... Non dovevamo entrare dalle fogne?
Effettivamente, ero abbastanza basito. Credevo davvero che avremmo preso quella strada, invece aspettammo qualche minuto, sino a quando uno dei camerieri non uscì per fumarsi una sigaretta. Evidentemente, avevano già finito di allestire la sala per il pranzo, quindi il ragazzo si era concesso 5 minuti di relax.
Il mio maestro si portò alle sue spalle in forma di roditore, poi tornò alla sua forma originale.
Ti chiedo scusa.
Disse alle spalle del ragazzo.
Prima che questi potesse voltarsi, il sensei lo colpì dietro la nuca con il taglio della mano, mandandolo al tappeto.
Velocissimo, il jounin della nuvola afferrò il ragazzo prima che potesse cadere e farsi male. Poi mi disse:
Bene, Himura-kun. Ora tocca a te. Io porto questo giovanotto lontano da qui, poi torno ed assumo le fattezze di qualcun'altro e ti raggiungo.
Disse il sensei lanciando verso la mia direzione la targhetta identificativa del ragazzo, così da permettermi di saperne il nome e di voltarmi se venivo chiamato.
EHH!!??? Devo andare avanti da solo?!?!?!
Ciao ciao!
sensei.. aspetti, sensei..
Bisbigliai, cercando di dissuaderlo dal lasciarmi da solo. Era la mia prima missione, e non avevo idea di cosa fare salvo, ovviamente, assumere le fattezze di quel ragazzo.
Sigh.. Sono fregato..
Se dovessero beccarmi, finirei di certo in galera.. Ed io non ho idea di come fare per cavarmela da solo... Sono morto..
Henge no jutsu..
Da un topolino, divenni il cameriere di prima; mi chinai e raccolsi la targhetta identificativa che mi appuntai al grembiule.
Miyaghi Izuo.. Dovrò ricordarmene.
Con l'aspetto del giovane cameriere, non avrei avuto difficoltà a passare inosservato all'interno dell'edificio, ed avrei potuto evitare di preoccuparmi per i sistemi di sorveglianza. Dopo tutto, non c'era nulla di strano in un cameriere che gira per il locale.
Entrai nelle cucine, e mi si sgranarono gli occhi dalla gioia.
Ero finalmente entrato in quel posto magico e meraviglioso come avevo sognato.
Potevo vedere i cuochi allestire le loro postazioni di cucina in attesa del servizio, cominciare a preparare gli ingredienti per i piatti del menu... Ero in paradiso.
Ohi! Miyaghi! Che diamine fai li' fermo sulla porta? Avanti, datti da fare e dai una mano a portare dentro le scorte, visto che non hai nulla da fare!
Guardai in direzione di chi mi aveva chiamato, riconobbi nei suoi abiti la figura del sou-cheff e risposi:
Si cheff!
Con un sorriso stampato in faccia, corsi verso la porta principale. All'idea di maneggiare tutti quei cibi meravigliosi e di poter sbirciare alla preparazione del pranzo, mi ero completamente dimenticato della ragione per cui ero li.
Portai dentro tutto quello che potevo, chiedendo sempre a chiunque potessi qualunque cosa mi venisse in mente riguardo ciò che trasportavo.
Imparavo davvero moltissimo, e scoprii usi e gusti che non avrei mai pensato.
C'era uno strano frutto a forma di goccia con una buccia di uno strano colore violaceo, che dentro nascondeva una polpa viola viva dal sapore molto dolce. Uno cheff mi spiegò che veniva usato sia per fare i dolci, sia come condimento per la carne.
Un frutto così dolce per condire la carne? Non me lo sarei mai immaginato..
A quanto pare, ridotto e cotto nel vino rosso di Madera, vattelappesca cosa fosse, era una salsa molto buona ed apprezzata sul manzo.
Ne ero scioccato.
E come per questo, per altri mille ingredienti che non conoscevo.
Ad un certo punto, avevamo finito di svuotare i camion e mentre ero fuori, uno dei guidatori mi mise una mano sulla spalla e disse:
Scusami, dovrei far firmare questa fattura al proprietario.
Sai dove posso trovare il suo ufficio, Himura-kun?
Ma era sempre un ninja di più alto rango, ed era mio dovere obbedire ai suoi ordini, in quanto suo sottoposto..
Bene, Himura-kun. Il piano è molto semplice. A quest'ora ancora non dovrebbero avere aperto, quindi sarà facile per noi introdurci dentro al locale, arrivare all'ufficio del capo-cheff, trovare il quaderno ed uscire da li.
Maestro... Lasciando perdere che è il piano più banale ed approssimativo che io abbia mai sentito, ma si rende conto che comunque rimaniamo sempre sullo stesso problema di prima? Effrazione, furto, violazione di domicilio... Per non dire che non ha neppure preso in considerazione, nemmeno vagamente, la possibilità che ci siano dei sistemi d'allarme nell'edificio! E sono sicuro che ci sono!
Anche solo le stoviglie che usano li dentro, valgono milioni.. Di sicuro avranno, come minimo, delle telecamere, e, COME MINIMO, il libretto sarà tenuto in una cassaforte. Inoltre, ha visto che ore sono? Ci saranno di certo delle persone dentro al ristorante. Cuochi, camerieri, inservienti...
Tutta gente che, se dovesse vederci, darebbe di sicuro l'allarme e ci farebbe sbattere in galera.
Oh, suvvia, siamo ninja. Li prenderemmo tutti a calci.
Ma SNESEI! Non possiamo aggredire dei civili!
E perché no, scusa? Se s'intromettono con la nostra missione..
Ma.. Sono delle persone!! Probabilmente con famiglia!! Non possiamo ammazzarli solo per la nostra missione!! Fossero dei ninja, o dei guerrieri, sarebbe un' altro discorso, ma non lo sono!
Ehi, calma, calma. Chi ha mai parlato di ucciderli? Basterà metterli al tappeto.
E' comunque aggressione...
L'incuranza del mio supervisore per la legge mi lasciava davvero senza parole. Ero davvero depresso, ma non avevo altre opzioni che eseguire gli ordini.
Maestro, la prego.. Almeno ragioniamo meglio su come fare...
Non ti preoccupare, non ti preoccupare.
Ero proprio incredulo. La sua noncuranza per i miei dubbi e per la legge mi lasciavano allibito.
Forza, andiamo.
Joroi-san, mi raccomando, mi tenga in caldo una bottiglia di saké per il nostro ritorno.
MAESTRO!! SONO SOLO LE 9 DI MATTINA!!
Non ti preoccupare, non ti preoccupare.
Ogni volta che il mio maestro diceva così, sentivo un brivido corrermi dietro la schiena. Sentivo, dentro di me, che sarebbe andata solo a peggiorare.
Ma, come ho detto, non avevo alternative che non seguire gli ordini. Quindi mandai giù i miei dubbi e le mie paure riguardo il futuro della missione, e m'incamminai dietro al mio supervisore ed al suo ridicolmente vistoso kimono.
Dopo pochi minuti, tornammo al ristorante Kenshuri; il portone principale era aperto e c'erano molti sguatteri ed aiuto-cheff che stavano scaricando le provviste per la settimana. Ai miei occhi, era uno spettacolo stupendo. C'erano casse su casse di alimenti squisiti e raffinatissimi, frutti che neppure conoscevo e bottiglie di vini pregiatissimi.. Mi sembrava un sogno..
Ma poi, il mio sensei mi riportò, purtroppo, alla realtà.
Bene, andiamo.
Seguimi e fai quello che faccio io.
Seguii il mio maestro in un vicolo dall'altro lato della strada rispetto al ristorante.
Henge-no-jutsu!
Tecnica della trasformazione - Henge no Jutsu
Tipo: Ninjutsu
Grado: Base
Chakra: Neutro
Sigilli: //
Descrizione: Il ninja in pratica con questa tecnica è capace di cambiare il proprio aspetto trasformandosi in qualsiasi cosa (Persone, animali o oggetti). Se la sua scelta ricade su qualcosa di diverso da un altro essere umano, per esempio un oggetto o un animale, il suo peso rimarrà invariato, quindi anche se ci si trasforma in un volatile non si potrà volare. Il ninja che si trasforma prende solo le fattezze esterne dell’ oggetto, dell' animale o della persona scelta. Le sue caratteristiche fisiche e tecniche non cambiano e se colpito il suo corpo reagisce esattamente come prima della trasformazione, riprendendo il suo vero aspetto. Si tratta semplicemente di una tecnica per ingannare.
Consumo chakra: 1
Ed il sensei assunse le sembianze di un minuscolo topolino. Probabilmente, avevo capito il suo piano. Ci saremmo dovuti introdurre dalle fogne del locale, magari saremmo passati attraverso le condutture, o il sistema di ventilazione, ed avremmo così potuto raggiungere l'ufficio del nostro bersaglio senza destare troppo l'attenzione, anche se, in effetti, sarebbe stato più facile per noi passare inosservati come ninja che non come topi in un ristorante di lusso. Ed anche se eravamo più piccoli di dimensioni, il nostro peso non sarebbe cambiato.. Difficilmente i tubi delle condutture ci avrebbero sostenuti..
Ma dovevo comunque ubbidire.
Bene, così adesso rischiamo anche di finire schiacciati o di annegare.. Ma perché proprio a me? Che ho fatto per meritarmelo??
Henge no jutsu...
Dissi con voce sconsolata e depressa, richiamando il chakra.
Tecnica della trasformazione - Henge no Jutsu
Tipo: Ninjutsu
Grado: Base
Chakra: Neutro
Sigilli: //
Descrizione: Il ninja in pratica con questa tecnica è capace di cambiare il proprio aspetto trasformandosi in qualsiasi cosa (Persone, animali o oggetti). Se la sua scelta ricade su qualcosa di diverso da un altro essere umano, per esempio un oggetto o un animale, il suo peso rimarrà invariato, quindi anche se ci si trasforma in un volatile non si potrà volare. Il ninja che si trasforma prende solo le fattezze esterne dell’ oggetto, dell' animale o della persona scelta. Le sue caratteristiche fisiche e tecniche non cambiano e se colpito il suo corpo reagisce esattamente come prima della trasformazione, riprendendo il suo vero aspetto. Si tratta semplicemente di una tecnica per ingannare.
Consumo chakra: 1
Assunsi anch'io le sembianze di un topolino e seguii il mio maestro dall'altro lato della strada.
Ci andammo a nascondere nel vicolo di fianco al ristorante, dove era la porta di servizio delle cucine ed aspettammo.
Ma... Non dovevamo entrare dalle fogne?
Effettivamente, ero abbastanza basito. Credevo davvero che avremmo preso quella strada, invece aspettammo qualche minuto, sino a quando uno dei camerieri non uscì per fumarsi una sigaretta. Evidentemente, avevano già finito di allestire la sala per il pranzo, quindi il ragazzo si era concesso 5 minuti di relax.
Il mio maestro si portò alle sue spalle in forma di roditore, poi tornò alla sua forma originale.
Ti chiedo scusa.
Disse alle spalle del ragazzo.
Prima che questi potesse voltarsi, il sensei lo colpì dietro la nuca con il taglio della mano, mandandolo al tappeto.
Velocissimo, il jounin della nuvola afferrò il ragazzo prima che potesse cadere e farsi male. Poi mi disse:
Bene, Himura-kun. Ora tocca a te. Io porto questo giovanotto lontano da qui, poi torno ed assumo le fattezze di qualcun'altro e ti raggiungo.
Disse il sensei lanciando verso la mia direzione la targhetta identificativa del ragazzo, così da permettermi di saperne il nome e di voltarmi se venivo chiamato.
EHH!!??? Devo andare avanti da solo?!?!?!
Ciao ciao!
sensei.. aspetti, sensei..
Bisbigliai, cercando di dissuaderlo dal lasciarmi da solo. Era la mia prima missione, e non avevo idea di cosa fare salvo, ovviamente, assumere le fattezze di quel ragazzo.
Sigh.. Sono fregato..
Se dovessero beccarmi, finirei di certo in galera.. Ed io non ho idea di come fare per cavarmela da solo... Sono morto..
Henge no jutsu..
Tecnica della trasformazione - Henge no Jutsu
Tipo: Ninjutsu
Grado: Base
Chakra: Neutro
Sigilli: //
Descrizione: Il ninja in pratica con questa tecnica è capace di cambiare il proprio aspetto trasformandosi in qualsiasi cosa (Persone, animali o oggetti). Se la sua scelta ricade su qualcosa di diverso da un altro essere umano, per esempio un oggetto o un animale, il suo peso rimarrà invariato, quindi anche se ci si trasforma in un volatile non si potrà volare. Il ninja che si trasforma prende solo le fattezze esterne dell’ oggetto, dell' animale o della persona scelta. Le sue caratteristiche fisiche e tecniche non cambiano e se colpito il suo corpo reagisce esattamente come prima della trasformazione, riprendendo il suo vero aspetto. Si tratta semplicemente di una tecnica per ingannare.
Consumo chakra: 1
Da un topolino, divenni il cameriere di prima; mi chinai e raccolsi la targhetta identificativa che mi appuntai al grembiule.
Miyaghi Izuo.. Dovrò ricordarmene.
Con l'aspetto del giovane cameriere, non avrei avuto difficoltà a passare inosservato all'interno dell'edificio, ed avrei potuto evitare di preoccuparmi per i sistemi di sorveglianza. Dopo tutto, non c'era nulla di strano in un cameriere che gira per il locale.
Entrai nelle cucine, e mi si sgranarono gli occhi dalla gioia.
Ero finalmente entrato in quel posto magico e meraviglioso come avevo sognato.
Potevo vedere i cuochi allestire le loro postazioni di cucina in attesa del servizio, cominciare a preparare gli ingredienti per i piatti del menu... Ero in paradiso.
Ohi! Miyaghi! Che diamine fai li' fermo sulla porta? Avanti, datti da fare e dai una mano a portare dentro le scorte, visto che non hai nulla da fare!
Guardai in direzione di chi mi aveva chiamato, riconobbi nei suoi abiti la figura del sou-cheff e risposi:
Si cheff!
Con un sorriso stampato in faccia, corsi verso la porta principale. All'idea di maneggiare tutti quei cibi meravigliosi e di poter sbirciare alla preparazione del pranzo, mi ero completamente dimenticato della ragione per cui ero li.
Portai dentro tutto quello che potevo, chiedendo sempre a chiunque potessi qualunque cosa mi venisse in mente riguardo ciò che trasportavo.
Imparavo davvero moltissimo, e scoprii usi e gusti che non avrei mai pensato.
C'era uno strano frutto a forma di goccia con una buccia di uno strano colore violaceo, che dentro nascondeva una polpa viola viva dal sapore molto dolce. Uno cheff mi spiegò che veniva usato sia per fare i dolci, sia come condimento per la carne.
Un frutto così dolce per condire la carne? Non me lo sarei mai immaginato..
A quanto pare, ridotto e cotto nel vino rosso di Madera, vattelappesca cosa fosse, era una salsa molto buona ed apprezzata sul manzo.
Ne ero scioccato.
E come per questo, per altri mille ingredienti che non conoscevo.
Ad un certo punto, avevamo finito di svuotare i camion e mentre ero fuori, uno dei guidatori mi mise una mano sulla spalla e disse:
Scusami, dovrei far firmare questa fattura al proprietario.
Sai dove posso trovare il suo ufficio, Himura-kun?
Stato fisico: Illeso.
Stato mentale: Agitatissimo, e del tutto dimentico del suo compito.
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Re: 2° Add Himura Kenshin (Rhodeus)
Quando mi sentii chiamare per nome, a momenti mi prese un colpo.
Oddio! ODDIO!! Sono fregato!! Finirò in galera, e come minimo mio padre mi farà ammazzare!!
Poi riconobbi un fetore oramai familiare..
Saké da due soldi.
Maestro! Fiuuhh! Meno male...
Con mio grande solievo, il puzzo dell'alito rivelava l'identità del mio interlocutore.
Andiamo, Himura-kun.
Col mio maestro alle spalle, mi avviai verso gli uffici dello cheff.
Solo, che non avevo idea di dove fossero...
Se avessi esitato un po' avrei rischiato di bruciare la mia copertura, quindi l'unica alternativa era procedere verso il posto dove era più probabile fossero situati.
Ci misi un po', ma alla fine riuscimmo ad arrivare agli uffici.
Lungo la strada, incontrammo diverse persone, ad ogni faccia che vedevo dovevo sorridere e non destare sospetti.
Alla fine, quando arrivammo scoprimmo, con mia immensa sorpresa ed anche con non poca paura, che lo cheff era in ufficio.
Maledizione... Speravo che non fosse in ufficio... Ed ora che c'inventiamo?
Cheff, mi perdoni se la disturbo...
Dissi, bussando e sperando che lo cheff non conoscesse la voce del ragazzo che fingevo di essere, o che non prestasse abbastanza attenzione a me.
Afanti.
Rispose lo cheff, con un marcato accento straniero.
Vedendomi davanti alla faccia lo cheff, ero sconvolto da un vortice di emozioni. Ero eccitato, per trovarmi davanti ad un mito della cucina moderna, ma anche perché era a rischio la nostra missione. Dipendeva tutto da come mi sarei comportato, da quello che avrei detto, e da come avrebbe reagito lo cheff.
Con permesso..
Yah? Koza fuoi, rakazzo?
Mi perdoni, il corriere ha dei documenti che lei dovrebbe firmare, cheff.
Yafhol. Fa pene.
Disse, facendo cenno di avvicinarsi con la mano.
Il mio maestro si fece avanti e notai che la fattura era un po' troppo voluminosa per essere semplicemente quanto pretendevamo..
Per l'amor di Dio.. Non dirmi che ha davvero intenzione di fare quello che penso...
Non può essere così matto e credere che quest'uomo sia così stupido...
Il maestro si avvicinò e porse la cartellina al ristoratore che, come prevedibile, cominciò a leggere ogni cosa..
Siamo fregati..
Pensai.
Lo cheff forse aveva capito il trucco, ma solo in parte.
Evidentemente avevo ragione, ed il sensei aveva cercato d'infilare fra i documenti di trasporto anche una rinuncia legale al libello che dovevamo recuperare. In questo modo sarebbe stato tutto legale, SE lo cheff avesse firmato.
Non potevamo costringerlo, ma potevamo raggirarlo, su questo, dovevo ammetterlo, il mio istruttore aveva ragione. Solo che il piano prevedeva che lo cheff non leggesse i documenti, ed era ovvio che non sarebbe potuta andare così semplicemente.
Ma, a quanto pareva, il mio sensei aveva previsto questa possibilità. Probabilmente era per questo che mi aveva fatto assumere l'identità di un cameriere, e che poi era venuto a cercare proprio me.
Probabilmente sapeva che, non appena avesse annusato l'inganno, lo cheff avrebbe fatto chiamare la sicurezza, ed un altro dipendente non avrebbe esitato a farlo. Io, invece, non lavoravo per lui...
Ero il piano B, e dovevo ammettere che la cosa non mi spiaceva. Era una dimostrazione di fiducia, ed un incarico importante..
E bravo il mio sensei.. Ammetto che questa volta mi ha impressionato.
Sempre ammesso che non sia stato un colpo di fortuna..
Oddio! ODDIO!! Sono fregato!! Finirò in galera, e come minimo mio padre mi farà ammazzare!!
Poi riconobbi un fetore oramai familiare..
Saké da due soldi.
Maestro! Fiuuhh! Meno male...
Con mio grande solievo, il puzzo dell'alito rivelava l'identità del mio interlocutore.
Andiamo, Himura-kun.
Col mio maestro alle spalle, mi avviai verso gli uffici dello cheff.
Solo, che non avevo idea di dove fossero...
Se avessi esitato un po' avrei rischiato di bruciare la mia copertura, quindi l'unica alternativa era procedere verso il posto dove era più probabile fossero situati.
Ci misi un po', ma alla fine riuscimmo ad arrivare agli uffici.
Lungo la strada, incontrammo diverse persone, ad ogni faccia che vedevo dovevo sorridere e non destare sospetti.
Alla fine, quando arrivammo scoprimmo, con mia immensa sorpresa ed anche con non poca paura, che lo cheff era in ufficio.
Maledizione... Speravo che non fosse in ufficio... Ed ora che c'inventiamo?
Cheff, mi perdoni se la disturbo...
Dissi, bussando e sperando che lo cheff non conoscesse la voce del ragazzo che fingevo di essere, o che non prestasse abbastanza attenzione a me.
Afanti.
Rispose lo cheff, con un marcato accento straniero.
Vedendomi davanti alla faccia lo cheff, ero sconvolto da un vortice di emozioni. Ero eccitato, per trovarmi davanti ad un mito della cucina moderna, ma anche perché era a rischio la nostra missione. Dipendeva tutto da come mi sarei comportato, da quello che avrei detto, e da come avrebbe reagito lo cheff.
Con permesso..
Yah? Koza fuoi, rakazzo?
Mi perdoni, il corriere ha dei documenti che lei dovrebbe firmare, cheff.
Yafhol. Fa pene.
Disse, facendo cenno di avvicinarsi con la mano.
Il mio maestro si fece avanti e notai che la fattura era un po' troppo voluminosa per essere semplicemente quanto pretendevamo..
Per l'amor di Dio.. Non dirmi che ha davvero intenzione di fare quello che penso...
Non può essere così matto e credere che quest'uomo sia così stupido...
Il maestro si avvicinò e porse la cartellina al ristoratore che, come prevedibile, cominciò a leggere ogni cosa..
Siamo fregati..
Pensai.
Lo cheff forse aveva capito il trucco, ma solo in parte.
Evidentemente avevo ragione, ed il sensei aveva cercato d'infilare fra i documenti di trasporto anche una rinuncia legale al libello che dovevamo recuperare. In questo modo sarebbe stato tutto legale, SE lo cheff avesse firmato.
Non potevamo costringerlo, ma potevamo raggirarlo, su questo, dovevo ammetterlo, il mio istruttore aveva ragione. Solo che il piano prevedeva che lo cheff non leggesse i documenti, ed era ovvio che non sarebbe potuta andare così semplicemente.
Ma, a quanto pareva, il mio sensei aveva previsto questa possibilità. Probabilmente era per questo che mi aveva fatto assumere l'identità di un cameriere, e che poi era venuto a cercare proprio me.
Probabilmente sapeva che, non appena avesse annusato l'inganno, lo cheff avrebbe fatto chiamare la sicurezza, ed un altro dipendente non avrebbe esitato a farlo. Io, invece, non lavoravo per lui...
Ero il piano B, e dovevo ammettere che la cosa non mi spiaceva. Era una dimostrazione di fiducia, ed un incarico importante..
E bravo il mio sensei.. Ammetto che questa volta mi ha impressionato.
Sempre ammesso che non sia stato un colpo di fortuna..
Stato fisico: Illeso.
Stato mentale: Leggermente agitato, ed abbastanza soddisfatto.
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Re: 2° Add Himura Kenshin (Rhodeus)
Rimasi sorpreso quando il cuoco straniero, dopo aver esaminato tutti i documenti firmò senza problema la cartella.
COSA?!?!?
Il maestro riprese la cartellina e si incamminò verso la porta. Non sembrava che avesse trovato il documento, in mezzo a tutte le fatture.
IO
NON
CI
CREDO..
Che il maestro non avesse inserito il documento nelle fatture? Che non avesse fatto ciò che credevo?
Oppure il crucco era un cretino abissale, al pari del mio sensei e non si era reso conto di nulla?
Non era importante. Qualunque cosa fosse accaduta, la missione poteva dirsi conclusa.
Si trattava solo di portare il documento al vecchio Joroi, e lui avrebbe potuto chiedere indietro il libro, forte di un documento ufficiale.
Nella peggiore delle ipotesi, avrebbe duvuto dar autenticare il documento da un notaio, ma finita li.
Era davvero così semplice? Questa è bella.. Ed io che pensavo di dover fare a pugni con qualcuno, o che mi sarei ammazzato di fatica in qualche modo.. Invece non ho dovuto fare niente di che..
Straordinario!
Rakazzo!
Eccola... Mi pareva troppo facile...
Si, cheff?
Akkompagna il zigniore fuori di kvi, ed affiza che non foglio ezzere dizturpato, dankhe.
Si, cheff.
Incredibilmente, la missione sembrava un successo.
Non ci credevo. Quell'imbecille di un sensei ubriacone era riuscito a farcela..
Decisamente, ero rimasto colpito. Ma avevo ancora una domanda da porre al mio maestro.
Del resto, non ero riuscito a vedere dove fosse quel documento..
Quando fummo fuori dall'ufficio dello cheff, attesi qualche metro poi chiesi al mio sensei:
Maestro... Ho un po' paura a chiedervelo...
Dov'è il documento di rinuncia?
Quale documento, scusa?
Come sarebbe "Quale documento"?
La rinuncia legale al libretto di Sojo-san...
Non dovevamo fargliela firmare con l'inganno?
Ecco cosa mi ero dimenticato!
COSA?!?!?
COME AVETE POTUTO SCORDARVELO!!!
ERA IL NOSTRO INCARICO!!
Non urlare! Vuoi farci scoprire?
Non ci credevo.. aveva ragione...
Ero stato messo a tacere da un ubriacone...
Che ignominia...
Chiedo scusa...
Ma, seriamente, non potete davvero esservi scordato di una cosa così fondamentale..
Stai tranquillo, stai tranquillo.
Di nuovo con quella frase maledetta...
Giuro che lo strozzo se prova a ripeterlo..
Arrivammo fino a fuori dal locale, tecnicamente, avremmo dovuto sciogliere le nostre tecniche, tornare ai nostri normali aspetti e recarci dal nostro cliente per ricevere la ricompensa, se il maestro non si era davvero scordato il documento..
Ma lui mi fece cenno di non farlo. Avrei dovuto mantenere quella forma ancora per un po' di tempo..
Maestro, cosa avete in mente?
Chiesi bisbigliando.
Béh, abbiamo preso il posto di queste due persone, sarebbe scortese se per colpa nostra finissero nei guai coi loro datori di lavoro.
Io finirò il giro delle consegne come corriere, tu dovrai servire a tavola per il pranzo. Stasera ci rivedremo al chioschetto del vecchio Sojo, e li' vedremo il da farsi.
Quindi, ora, mi toccava pure di portare a tavola..
Quanto meno, posso essere felice di aver trovato un nuovo modo di provocare mio padre..
Già pensa che fare il cuoco sia un lavoro da servi, figuriamoci se sapesse che il suo unico figlio serve a tavola... Sarebbe davvero furioso..
All'idea di mio padre su tutte le furie mi nacque un sorriso in faccia.
Ok, magari la missione non era stata delle migliori, ma era comunque bello poter lavorare in un ristorante di alta classe e poter imparare molte nuove cose sulla cucina.
Ok, avrei dovuto sgobbare, ma almeno sarei riuscito a vedere come funziona una cucina professionale durante un servizio...
In fin dei conti, sarebbe stata una buona giornata.
Ed, effettivamente, ero anche abbastanza asioso di vedere come ce la saremmo cavata riguardo alla nostra missione..
Per quanto fosse un cretino ed un ubriacone, il sensei non poteva essersi scordato di far firmare quel documento allo cheff.
Probabilmente, mi stava solo prendendo in giro..
O, almeno, ci speravo.
COSA?!?!?
Il maestro riprese la cartellina e si incamminò verso la porta. Non sembrava che avesse trovato il documento, in mezzo a tutte le fatture.
IO
NON
CI
CREDO..
Che il maestro non avesse inserito il documento nelle fatture? Che non avesse fatto ciò che credevo?
Oppure il crucco era un cretino abissale, al pari del mio sensei e non si era reso conto di nulla?
Non era importante. Qualunque cosa fosse accaduta, la missione poteva dirsi conclusa.
Si trattava solo di portare il documento al vecchio Joroi, e lui avrebbe potuto chiedere indietro il libro, forte di un documento ufficiale.
Nella peggiore delle ipotesi, avrebbe duvuto dar autenticare il documento da un notaio, ma finita li.
Era davvero così semplice? Questa è bella.. Ed io che pensavo di dover fare a pugni con qualcuno, o che mi sarei ammazzato di fatica in qualche modo.. Invece non ho dovuto fare niente di che..
Straordinario!
Rakazzo!
Eccola... Mi pareva troppo facile...
Si, cheff?
Akkompagna il zigniore fuori di kvi, ed affiza che non foglio ezzere dizturpato, dankhe.
Si, cheff.
Incredibilmente, la missione sembrava un successo.
Non ci credevo. Quell'imbecille di un sensei ubriacone era riuscito a farcela..
Decisamente, ero rimasto colpito. Ma avevo ancora una domanda da porre al mio maestro.
Del resto, non ero riuscito a vedere dove fosse quel documento..
Quando fummo fuori dall'ufficio dello cheff, attesi qualche metro poi chiesi al mio sensei:
Maestro... Ho un po' paura a chiedervelo...
Dov'è il documento di rinuncia?
Quale documento, scusa?
Come sarebbe "Quale documento"?
La rinuncia legale al libretto di Sojo-san...
Non dovevamo fargliela firmare con l'inganno?
Ecco cosa mi ero dimenticato!
COSA?!?!?
COME AVETE POTUTO SCORDARVELO!!!
ERA IL NOSTRO INCARICO!!
Non urlare! Vuoi farci scoprire?
Non ci credevo.. aveva ragione...
Ero stato messo a tacere da un ubriacone...
Che ignominia...
Chiedo scusa...
Ma, seriamente, non potete davvero esservi scordato di una cosa così fondamentale..
Stai tranquillo, stai tranquillo.
Di nuovo con quella frase maledetta...
Giuro che lo strozzo se prova a ripeterlo..
Arrivammo fino a fuori dal locale, tecnicamente, avremmo dovuto sciogliere le nostre tecniche, tornare ai nostri normali aspetti e recarci dal nostro cliente per ricevere la ricompensa, se il maestro non si era davvero scordato il documento..
Ma lui mi fece cenno di non farlo. Avrei dovuto mantenere quella forma ancora per un po' di tempo..
Maestro, cosa avete in mente?
Chiesi bisbigliando.
Béh, abbiamo preso il posto di queste due persone, sarebbe scortese se per colpa nostra finissero nei guai coi loro datori di lavoro.
Io finirò il giro delle consegne come corriere, tu dovrai servire a tavola per il pranzo. Stasera ci rivedremo al chioschetto del vecchio Sojo, e li' vedremo il da farsi.
Quindi, ora, mi toccava pure di portare a tavola..
Quanto meno, posso essere felice di aver trovato un nuovo modo di provocare mio padre..
Già pensa che fare il cuoco sia un lavoro da servi, figuriamoci se sapesse che il suo unico figlio serve a tavola... Sarebbe davvero furioso..
All'idea di mio padre su tutte le furie mi nacque un sorriso in faccia.
Ok, magari la missione non era stata delle migliori, ma era comunque bello poter lavorare in un ristorante di alta classe e poter imparare molte nuove cose sulla cucina.
Ok, avrei dovuto sgobbare, ma almeno sarei riuscito a vedere come funziona una cucina professionale durante un servizio...
In fin dei conti, sarebbe stata una buona giornata.
Ed, effettivamente, ero anche abbastanza asioso di vedere come ce la saremmo cavata riguardo alla nostra missione..
Per quanto fosse un cretino ed un ubriacone, il sensei non poteva essersi scordato di far firmare quel documento allo cheff.
Probabilmente, mi stava solo prendendo in giro..
O, almeno, ci speravo.
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Re: 2° Add Himura Kenshin (Rhodeus)
La mattinata scorse tutt'altro che tranquilla..
Mai mi sarei aspettato che servire a tavola fosse un lavoro così impegnativo.
In 4 ore di servizio, non ebbi tempo nemmeno di tirare il fiato per 5 minuti, nonostante la sala potesse accogliere solo una cinquantina di coperti.
Dovevo correre avanti e dietro per la cucina come un pazzo, portando sempre con me i piatti più belli che avessi mai visto, ma senza avere nemmeno mezzo secondo per potermi interessare della cucina, né per curiosare tra i fornelli.
Ero abbattuto all'idea, ma non avevo tempo di deprimermi.
Feci pure confusione con alcune comande, e dovetti riportare indietro diversi piatti, sia per colpa mia, sia per la puzza sotto al naso di certi clienti idioti...
Rimanevo sempre basito quando vedevo i piatti pronti sul bancone.
L'impiattamento era sempre perfetto, altro che i miei piattarelli di sushi e sashimi..
Addirittura usavano UN RIGHELLO per impiattare le salse da usare come base!!
Incredibile quanta precisione servisse per ottenre certi piatti..
E se l'aspetto era incredibile, avreste dovuto sentire i profumi...
Ogni volta che spingevo la porta a doppio senso della cucina venivo letteralmente "AGGREDITO" da una cacofonia di profumi incredibile. Sembrava di essere in una profumeria..
Certi aromi incredibili... Davvero, era un paradiso per i sensi in quella cucina..
Nonostante il lavoro fosse davvero massacrante, ero davvero felice.
Ok, magari il ragazzo di cui avevo preso il posto non sarebbe stato molto felice al suo ritorno, visto che avevo fatto un po' di cavolate per quanto riguardava le ordinazioni, ma alla fine dei conti, non ero un cameriere professionista.
Comunque, era una giornata soddisfacente, tutto sommato.
Avevo potuto imparare molto, quanto meno sul lavoro dei camerieri. Era difficile e faticoso come lavoro. Decisamente, era impegnativo e pesante, ed erano pagati davvero due soldi.
Ma se correre avanti e dietro per la sala con i piatti bollenti in mano, evitando di intralciarmi con gli altri camerieri, non era abbastanza, dover sorridere sempre ed essere costantemente cordiale con tutti i clienti era DAVVERO impegnativo.
Un bambino irritantissimo, dalle guance paffutissime e con una faccia da schiaffi che peggio non era possibile, si mise a darmi fastidio trattandomi a pesci in faccia.
Quando arrivai coi piatti dell'ordinazione, invece di ringraziare, disse:
Era ora. Cosa facevi invece di lavorare?
Dovetti lottare all'ultimo sangue contro me stesso per evitare di prenderlo a schiaffi e sorridere.
Ed i suoi genitori erano due snob con la puzza sotto al naso che si permisero persino di rimandare indietro un risotto sicuramente squisito, solo perché non gli piaceva IL COLORE!!
Per un istante accarezzai l'idea di infilzarli con un kunai...
Davvero, morivo dalla voglia di farli fuori tutti e tre...
Ma dovetti trattenermi. Era comunque mio compito mantenere la copertura per tutto il tempo necessario... Nonostante le difficoltà.
Quando finalmente anche l'ultimo cliente se ne andò, ero pronto a crollare, e pensavo davvero di potermelo, finalmente, concedere. Invece, venni richiamato all'ordine dal Métre, che ci fece pulire tutta la sala ed apparecchiare per la cena.
Meno male che ricevemmo aiuto dai ragazzi del turno successivo, arrivati dopo pochi minuti.
Quando ebbimo finito, mi trascinai fino al chioschetto del nostro cliente.
Ero a pezzi.
Ero così stanco, che mi dimenticai di sciogliere la "Henge" e tornare al mio aspetto originale.
Quando arrivai, tutti mi guardavano con facce sorprese.
Ci misi 5 minuti per rendermi conto del motivo.
Ah, giusto.
E tornai al mio aspetto originale.
Bene, ora dobbiamo solo attendere il sensei, Sojo-san. Speriamo non ci metta molto..
Non ti preoccupare, Himura-kun. Conosco bene quell'uomo, non dovrebbe metterci molto.
Sarà... Stamattina ha fatto tardi quasi di un'ora...
Nel frattempo, gradisci una tazza di te?
Con molto piacere, Sojo-san.
Risposi con un sorriso cordiale al gentile ospite.
Dopo una giornata di corsa fra i fornelli ed i tavoli di una sala affollata, un buon te caldo ed un dolcetto di riso mi ci volevano proprio.
L'apporto di zuccheri mi diede una sferzata di energia, e riuscii a non addormentarmi nonostante la stanchezza accumulata ed il caldo che avevo patito e che mi aveva provato forse più di ogni altra cosa, a livello fisico.
Aspettai pazientemente, ed il maestro, come prevedevo, ci mise parecchio tempo ad arrivare..
Quando il sensei, finalmente, arrivò, erano già le 19 passate. Il sole stava cominciando a scendere oltre i palazzi e le case della città proiettando ombre lunghe che coprivano per intero il chioschetto del nostro cliente dove attendevamo.
Scusate gente. Ho incontrato una ragazza molto carina lungo la strada che aveva bisogno di una mano a trasportare la spesa e così...
Vecchio cascamorto...
Bene. Giacché ci siamo tutti, non vedo motivo di attendere oltre.
Sojo-san, eccole il documento di rinuncia formale, firmato dallo cheff.
Il maestro passò al vecchio cliente la cartellina dove aveva spillato le fatture quella mattina, che appena ricevette il prezioso carico quasi scoppiò in lacrime dalla gioia.
Per un istante, temetti per la sua salute. Del resto, era parecchio avanti con gli anni, ed il rischio che gli venisse un infarto per la contentezza non era da sottovalutare.
Quando lo vidi portare la tavoletta al petto, istintivamente scattai in piedi per soccorrerlo, poi mi accorsi che Sojo-san stava benissimo, e stava semplicemente abbracciando il frutto del nostro lavoro.
Capii così qual'era stato l'inganno.
Il foglio di rinuncia non era tra le scartoffie, era dentro alla cartellina.
Nascosto in un ripiano segreto, coperto da un sottile strato di carta-carbone, realizzato apposta per mimetizzarsi con il legno della tavoletta, c'era il documento.
Il maestro aveva preparato tutto già da tempo, evidentemente. Cose così non era possibile improvvisarle.
Vedere un sorriso così profondo e sincero sul volto di quell'uomo mi colpì profondamente.
Ci abbracciò e baciò tutti e due infinite volte, e si proruppe in un numero incredibile di inchini, tanto che ebbe un giramento di testa per il calo di pressione sanguigna.
Salutammo il nostro committente, e ci avviammo verso casa.
Lungo la strada, dopo una decina di minuti di camminata, chiesi al mio maestro:
Maestro, ditemi la verità.
Stamattina, quando ci siamo incontrati, voi eravate tornato da un sopralluogo lungo i vicoli vicino al ristorante, non è vero?
Ed immagino che la cartellina l'abbiate fatta fare qualche giorno fa'.
Quindi, in sostanza, il mio ruolo qual'era nell'operazione?
Avreste potuto fare tutto da solo, senza bisogno di scomodarvi a chiamare un aiutante..
Eh.. povero me. Devo essere davvero invecchiato se non riesco a nascondere i miei trucchi ad un ragazzino.
Comunque, tu sei un ragazzo molto sveglio, quindi non dovrei sentirmi così deluso di me stesso.
Del resto, sei il figlio di Lisa-chan. Era logico che fossi molto intelligente.
Conoscete mia madre?
Vuoi dire che lei non ti ha mai parlato di me?
Che donna crudele che sei diventata Lisa-chan!!
Disse il maestro con il suo solito fare melodrammatico.
Gli mollai uno scoppolotto e lo richiamai all'ordine.
Si, la conosco.
Devi sapere che io e Lisa-chan eravamo nello stesso team, quando avevamo la tua età. Eravamo io, lei ed un nostro amico che ora non c'è più.
Credo che sia stata la sua morte a farla cambiare così tanto.
Penso porti ancora il peso di quella tragedia. è uno dei motivi per cui, io credo, lei abbia deciso di accondiscendere al matrimonio con tuo padre.
Ma questa è un'altra storia, e non è compito mio raccontartela.
Comunque, hai ragione. Era stato tutto preparato già da ieri. Ho richiesto la tua assistenza nell'eventualità che qualcosa dovesse andare storto. Tu eri il mio piano B, ed il mio supporto di emergenza. Non ce n'è stato bisogno, il che è un bene, ma non è mai saggio muoversi senza un piano di riserva.
Siamo stati fortunati, e non è servito, ma bisogna sempre avere una alternativa. Tienilo sempre bene a mente per il tuo futuro, vedrai che ti sarà di aiuto.
Sorrisi al mio maestro, e poiché eravamo arrivati nei pressi di casa mia, lo salutai con un inchino.
Grazie mille di tutto, Shunsui-sensei.
Spero di rivederla presto.
Arrivederci, Himura-kun. Salutami Lisa-chan.
Lo farò.
Arrivederci!
Dissi, correndo dentro casa e salutando il maestro agitando vistosamente la mano destra verso di lui.
Entrai di corsa in casa, e mia madre era in soggiorno assieme a mio padre.
Com'è andata la tua missione, Kenshin?
Chiese la mamma.
Mio padre guardò appena dalla mia parte, ma non m'interessava.
Avevo imparato qualcosa dal mio maestro: non farmi influenzare dagli altri. Essere sempre se stessi, ed agire sempre secondo coscienza.
Alla fine dei conti, non erano le opinioni degli altri, né cosa degli estranei dicono di te a dire chi sei. Solo le tue azioni lo fanno.
è stata davvero una giornata stupenda, mamma.
Dissi sorridendo, mentre mi avviavo verso il piano superiore per andare a godermi un bel bagno caldo e rinvigorente, ed una sana dormita.
La mia prima giornata come ninja era finita.
E, dovevo ammetterlo, ero molto soddisfatto di questa mia occupazione. Ero riuscito ad imparare molto, sia sul mio lavoro attuale, sulla mia passione, ed anche su altre cose.
Ero felicissimo, non solo per aver portato a termine il mio compito, ma anche e sopratutto, per essere riuscito ad aiutare Sojo-san.
Il suo sorriso era stato una delle cose più belle che mi fossero mai capitate di ricevere in vita mia. Ero davvero molto soddisfatto.
Mentre riflettevo su queste cose, entrai nella vasca calda e mi lasciai andare al calore ed alla stanchezza.
Non vedevo l'ora di svegliarmi il giorno dopo per affrontare una nuova giornata della mia nuova vita.
Mai mi sarei aspettato che servire a tavola fosse un lavoro così impegnativo.
In 4 ore di servizio, non ebbi tempo nemmeno di tirare il fiato per 5 minuti, nonostante la sala potesse accogliere solo una cinquantina di coperti.
Dovevo correre avanti e dietro per la cucina come un pazzo, portando sempre con me i piatti più belli che avessi mai visto, ma senza avere nemmeno mezzo secondo per potermi interessare della cucina, né per curiosare tra i fornelli.
Ero abbattuto all'idea, ma non avevo tempo di deprimermi.
Feci pure confusione con alcune comande, e dovetti riportare indietro diversi piatti, sia per colpa mia, sia per la puzza sotto al naso di certi clienti idioti...
Rimanevo sempre basito quando vedevo i piatti pronti sul bancone.
L'impiattamento era sempre perfetto, altro che i miei piattarelli di sushi e sashimi..
Addirittura usavano UN RIGHELLO per impiattare le salse da usare come base!!
Incredibile quanta precisione servisse per ottenre certi piatti..
E se l'aspetto era incredibile, avreste dovuto sentire i profumi...
Ogni volta che spingevo la porta a doppio senso della cucina venivo letteralmente "AGGREDITO" da una cacofonia di profumi incredibile. Sembrava di essere in una profumeria..
Certi aromi incredibili... Davvero, era un paradiso per i sensi in quella cucina..
Nonostante il lavoro fosse davvero massacrante, ero davvero felice.
Ok, magari il ragazzo di cui avevo preso il posto non sarebbe stato molto felice al suo ritorno, visto che avevo fatto un po' di cavolate per quanto riguardava le ordinazioni, ma alla fine dei conti, non ero un cameriere professionista.
Comunque, era una giornata soddisfacente, tutto sommato.
Avevo potuto imparare molto, quanto meno sul lavoro dei camerieri. Era difficile e faticoso come lavoro. Decisamente, era impegnativo e pesante, ed erano pagati davvero due soldi.
Ma se correre avanti e dietro per la sala con i piatti bollenti in mano, evitando di intralciarmi con gli altri camerieri, non era abbastanza, dover sorridere sempre ed essere costantemente cordiale con tutti i clienti era DAVVERO impegnativo.
Un bambino irritantissimo, dalle guance paffutissime e con una faccia da schiaffi che peggio non era possibile, si mise a darmi fastidio trattandomi a pesci in faccia.
Quando arrivai coi piatti dell'ordinazione, invece di ringraziare, disse:
Era ora. Cosa facevi invece di lavorare?
Dovetti lottare all'ultimo sangue contro me stesso per evitare di prenderlo a schiaffi e sorridere.
Ed i suoi genitori erano due snob con la puzza sotto al naso che si permisero persino di rimandare indietro un risotto sicuramente squisito, solo perché non gli piaceva IL COLORE!!
Per un istante accarezzai l'idea di infilzarli con un kunai...
Davvero, morivo dalla voglia di farli fuori tutti e tre...
Ma dovetti trattenermi. Era comunque mio compito mantenere la copertura per tutto il tempo necessario... Nonostante le difficoltà.
Quando finalmente anche l'ultimo cliente se ne andò, ero pronto a crollare, e pensavo davvero di potermelo, finalmente, concedere. Invece, venni richiamato all'ordine dal Métre, che ci fece pulire tutta la sala ed apparecchiare per la cena.
Meno male che ricevemmo aiuto dai ragazzi del turno successivo, arrivati dopo pochi minuti.
Quando ebbimo finito, mi trascinai fino al chioschetto del nostro cliente.
Ero a pezzi.
Ero così stanco, che mi dimenticai di sciogliere la "Henge" e tornare al mio aspetto originale.
Quando arrivai, tutti mi guardavano con facce sorprese.
Ci misi 5 minuti per rendermi conto del motivo.
Ah, giusto.
E tornai al mio aspetto originale.
Bene, ora dobbiamo solo attendere il sensei, Sojo-san. Speriamo non ci metta molto..
Non ti preoccupare, Himura-kun. Conosco bene quell'uomo, non dovrebbe metterci molto.
Sarà... Stamattina ha fatto tardi quasi di un'ora...
Nel frattempo, gradisci una tazza di te?
Con molto piacere, Sojo-san.
Risposi con un sorriso cordiale al gentile ospite.
Dopo una giornata di corsa fra i fornelli ed i tavoli di una sala affollata, un buon te caldo ed un dolcetto di riso mi ci volevano proprio.
L'apporto di zuccheri mi diede una sferzata di energia, e riuscii a non addormentarmi nonostante la stanchezza accumulata ed il caldo che avevo patito e che mi aveva provato forse più di ogni altra cosa, a livello fisico.
Aspettai pazientemente, ed il maestro, come prevedevo, ci mise parecchio tempo ad arrivare..
Quando il sensei, finalmente, arrivò, erano già le 19 passate. Il sole stava cominciando a scendere oltre i palazzi e le case della città proiettando ombre lunghe che coprivano per intero il chioschetto del nostro cliente dove attendevamo.
Scusate gente. Ho incontrato una ragazza molto carina lungo la strada che aveva bisogno di una mano a trasportare la spesa e così...
Vecchio cascamorto...
Bene. Giacché ci siamo tutti, non vedo motivo di attendere oltre.
Sojo-san, eccole il documento di rinuncia formale, firmato dallo cheff.
Il maestro passò al vecchio cliente la cartellina dove aveva spillato le fatture quella mattina, che appena ricevette il prezioso carico quasi scoppiò in lacrime dalla gioia.
Per un istante, temetti per la sua salute. Del resto, era parecchio avanti con gli anni, ed il rischio che gli venisse un infarto per la contentezza non era da sottovalutare.
Quando lo vidi portare la tavoletta al petto, istintivamente scattai in piedi per soccorrerlo, poi mi accorsi che Sojo-san stava benissimo, e stava semplicemente abbracciando il frutto del nostro lavoro.
Capii così qual'era stato l'inganno.
Il foglio di rinuncia non era tra le scartoffie, era dentro alla cartellina.
Nascosto in un ripiano segreto, coperto da un sottile strato di carta-carbone, realizzato apposta per mimetizzarsi con il legno della tavoletta, c'era il documento.
Il maestro aveva preparato tutto già da tempo, evidentemente. Cose così non era possibile improvvisarle.
Vedere un sorriso così profondo e sincero sul volto di quell'uomo mi colpì profondamente.
Ci abbracciò e baciò tutti e due infinite volte, e si proruppe in un numero incredibile di inchini, tanto che ebbe un giramento di testa per il calo di pressione sanguigna.
Salutammo il nostro committente, e ci avviammo verso casa.
Lungo la strada, dopo una decina di minuti di camminata, chiesi al mio maestro:
Maestro, ditemi la verità.
Stamattina, quando ci siamo incontrati, voi eravate tornato da un sopralluogo lungo i vicoli vicino al ristorante, non è vero?
Ed immagino che la cartellina l'abbiate fatta fare qualche giorno fa'.
Quindi, in sostanza, il mio ruolo qual'era nell'operazione?
Avreste potuto fare tutto da solo, senza bisogno di scomodarvi a chiamare un aiutante..
Eh.. povero me. Devo essere davvero invecchiato se non riesco a nascondere i miei trucchi ad un ragazzino.
Comunque, tu sei un ragazzo molto sveglio, quindi non dovrei sentirmi così deluso di me stesso.
Del resto, sei il figlio di Lisa-chan. Era logico che fossi molto intelligente.
Conoscete mia madre?
Vuoi dire che lei non ti ha mai parlato di me?
Che donna crudele che sei diventata Lisa-chan!!
Disse il maestro con il suo solito fare melodrammatico.
Gli mollai uno scoppolotto e lo richiamai all'ordine.
Si, la conosco.
Devi sapere che io e Lisa-chan eravamo nello stesso team, quando avevamo la tua età. Eravamo io, lei ed un nostro amico che ora non c'è più.
Credo che sia stata la sua morte a farla cambiare così tanto.
Penso porti ancora il peso di quella tragedia. è uno dei motivi per cui, io credo, lei abbia deciso di accondiscendere al matrimonio con tuo padre.
Ma questa è un'altra storia, e non è compito mio raccontartela.
Comunque, hai ragione. Era stato tutto preparato già da ieri. Ho richiesto la tua assistenza nell'eventualità che qualcosa dovesse andare storto. Tu eri il mio piano B, ed il mio supporto di emergenza. Non ce n'è stato bisogno, il che è un bene, ma non è mai saggio muoversi senza un piano di riserva.
Siamo stati fortunati, e non è servito, ma bisogna sempre avere una alternativa. Tienilo sempre bene a mente per il tuo futuro, vedrai che ti sarà di aiuto.
Sorrisi al mio maestro, e poiché eravamo arrivati nei pressi di casa mia, lo salutai con un inchino.
Grazie mille di tutto, Shunsui-sensei.
Spero di rivederla presto.
Arrivederci, Himura-kun. Salutami Lisa-chan.
Lo farò.
Arrivederci!
Dissi, correndo dentro casa e salutando il maestro agitando vistosamente la mano destra verso di lui.
Entrai di corsa in casa, e mia madre era in soggiorno assieme a mio padre.
Com'è andata la tua missione, Kenshin?
Chiese la mamma.
Mio padre guardò appena dalla mia parte, ma non m'interessava.
Avevo imparato qualcosa dal mio maestro: non farmi influenzare dagli altri. Essere sempre se stessi, ed agire sempre secondo coscienza.
Alla fine dei conti, non erano le opinioni degli altri, né cosa degli estranei dicono di te a dire chi sei. Solo le tue azioni lo fanno.
è stata davvero una giornata stupenda, mamma.
Dissi sorridendo, mentre mi avviavo verso il piano superiore per andare a godermi un bel bagno caldo e rinvigorente, ed una sana dormita.
La mia prima giornata come ninja era finita.
E, dovevo ammetterlo, ero molto soddisfatto di questa mia occupazione. Ero riuscito ad imparare molto, sia sul mio lavoro attuale, sulla mia passione, ed anche su altre cose.
Ero felicissimo, non solo per aver portato a termine il mio compito, ma anche e sopratutto, per essere riuscito ad aiutare Sojo-san.
Il suo sorriso era stato una delle cose più belle che mi fossero mai capitate di ricevere in vita mia. Ero davvero molto soddisfatto.
Mentre riflettevo su queste cose, entrai nella vasca calda e mi lasciai andare al calore ed alla stanchezza.
Non vedevo l'ora di svegliarmi il giorno dopo per affrontare una nuova giornata della mia nuova vita.
Stato fisico: Illeso.
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Re: 2° Add Himura Kenshin (Rhodeus)
- Spoiler:
- Complimenti, una storia davvero ben scritta e piacevolissima da leggere.
Unici piccoli errori: un ebbimo e un misimo che sono davvero troppo arcaici per suonare leggibili.
Inoltre quando riporti la tecnica usata da un altro personaggio devi scriverla tutta con il colore che hai usato per il discorso di quel personaggio (parlo della trasformazione del sensei)
A parte questo, add superato con successo. Ti assegno anche 100 ryo di bonus a riprova dell'ottimo lavoro svolto.
Aggiungili in scheda dopo aver segnalato la modifica nell'apposita sezione dell'ufficio del Raikage.
Ora puoi richiedere il tuo esame genin sempre presso l'ufficio del Raikage.
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