Diario di Ryushiro Kurotora

Da **Felian** Ven Lug 11 2014, 21:23

Ieri ero finalmente tornato da quella incredibile missione che mi aveva condotto nel Paese del Fuoco e a un tanto misterioso, quanto antico, tempio da cui erano state evocate due mostruose viverne. Sebbene io stesso avessi faticato a credere a tutto ciò (pur avendolo visto con i miei stessi occhi) e avessi deciso di prendere dei "souvenir" da una delle bestie morte per dimostrare che quanto affermavo non erano fandonie, alla fine non trovai nessuno che aveva dubitato delle mie parole; evidentemente, tutti i ninja di un certo calibro avevano sperimentato a loro volta delle situazioni non troppo dissimili dalla mia.
Rincontrai il vecchio Muten; mi ricompensò per la missione completata, ma evitò con grande maestria di rispondere a ogni mia domanda o tentativo di scoprire chi fossero i ladri o perchè avessero evocato due mostri leggendari al prezzo delle loro stesse vite. Di certo non potevano essere i reali mandanti di tutto ciò. In ogni caso, dopo il mio rapporto, l'uomo parve contento e fu lieto di ricevere indietro il rotolo rubato. Infine, gli mostrai i resti "saccheggiati" della creatura morta, ma si dimostrò totalmente disinteressato e seppe solo consigliarmi di portarle a qualche armaiolo per farci ricavare qualcosa di utile. Accettai il consiglio con qualche scetticismo, ma, alla fine, non avendo nulla da perdere, decisi che poteva valer la pena fare un tentativo.
Mi recai alla fucina del padre di Midori; l'uomo era probabilmente l'unica persona di Suna che avrebbe potuto aiutarmi. Parlai brevemente all'omone, con tono a dir poco reverenziale; lui, al contrario e come sempre, si dimostrò estremamente gentile nei miei confronti. Accettò l'incarico di costruirmi qualcosa di speciale, anche se, lui stesso, non sapeva ancora cosa sarebbe potuto venirne fuori. Mi disse che ci avrebbe pensato un po' e avrebbe quindi costruito un oggetto ideale per le mie caratteristiche. Fui estremamente felice della cosa e lo ringraziai calorosamente.
Tornai a casa soddisfatto, chiedendomi cosa mi avrebbe prospettato il futuro.