Missione Liv. D : Strani furti nei quartieri di Oto (ShinraTensei)
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Missione Liv. D : Strani furti nei quartieri di Oto (ShinraTensei)
Odio i Genin, e loro che fanno? Mi affidano l' incarico di fare da balia a queste sanguisughe. Se ho l' opportunità lo faccio fuori, in fondo non sarà una tragedia per il villaggio.
Ero stato incaricato dai maledetti piani alti di svolgere un servizio per il villaggio e cosa ancora più irritante dovevo essere accompagnato da un genin. Decisi di mandare immediatamente la convocazione all' inutile essere, dicendogli farsi trovare dopo 2 giorni alle 10.00 davanti al quartier generale di Oto, un 'edificio costruito da pochissimo e che noi "veri" ninja adoravamo all' inverosimile.
La mattina dell' appuntamento mi svegliai di buonora, preparandomi con la dovuta calma e non rinunciando alla colazione, anzi forse quella mattina avevo esagerato. Mi diressi davanti al luogo dell' incontro arrivando 10 minuti prima dell' orario stabilito e rimasi in attesa dell' arrivo della feccia del Genin.
Ero stato incaricato dai maledetti piani alti di svolgere un servizio per il villaggio e cosa ancora più irritante dovevo essere accompagnato da un genin. Decisi di mandare immediatamente la convocazione all' inutile essere, dicendogli farsi trovare dopo 2 giorni alle 10.00 davanti al quartier generale di Oto, un 'edificio costruito da pochissimo e che noi "veri" ninja adoravamo all' inverosimile.
La mattina dell' appuntamento mi svegliai di buonora, preparandomi con la dovuta calma e non rinunciando alla colazione, anzi forse quella mattina avevo esagerato. Mi diressi davanti al luogo dell' incontro arrivando 10 minuti prima dell' orario stabilito e rimasi in attesa dell' arrivo della feccia del Genin.
Statistiche di Naruko Hitomane
Stato Fisico: Illeso.
Stato mentale: Adirato.
Forza: 18
Resistenza: 14
Velocità: 18
Chakra: 240
Equipaggiamento:
5 x Kunai
5 x Spiedi
5 x Shuriken
2 x Yo-Yo Ninja
1 x Apparecchio Acustico
1 x Mantello
Re: Missione Liv. D : Strani furti nei quartieri di Oto (ShinraTensei)
Come di consueto mi svegliai qualche minuto prima del sorgere del sole. Non mi alzai immediatamente dal letto, rimasi per qualche secondo supino con le mani dietro la nuca e le dita intrecciate. Ero pensieroso. Di lì a qualche ora avrei sostenuto la mia prima missione; la convocazione era arrivata solo pochi giorni prima. Com’era ovvio, si trattava di un Livello D, d‘altronde non ero altro che un genin alle prime armi, era impensabile che mi venisse assegnato un compito eccessivamente al di sopra delle mie capacità. Non mi sento di ritenere queste missioni una totale perdita di tempo. Innanzitutto sono imprescindibili se voglio diventare uno shinobi d’elite nel più breve tempo possibile ma soprattutto possono essere una fonte di nuove esperienza nonché di grande miglioramento.
Mi alzai rovesciando le lenzuola. Non avrei rifatto il letto fino alla sera, per arieggiarlo impedendo la formazione di microrganismi indesiderati. Feci una veloce doccia cui seguì un altrettanto veloce cambio d’abiti. Indossai la divisa da ninja, il camice e lo stetoscopio. Non disinfettai le mani dato che le ferite riportate durante l’esame genin erano ormai completamente rimarginate. Indossai i guanti e scesi in cucina.
Feci una colazione abbondante e mentre sorseggiavo il mio latte iniziai a sfogliare distrattamente un libro di psicologia. Terminato il pasto fui pronto ad uscire. Mancano ancora due ore abbondanti all’appuntamento, troppe per aspettare nel luogo prestabilito ma troppo poche per intraprendere qualsiasi allenamento o lettura. Mi concederò una passeggiata nel villaggio.
Poggiata accuratamente sulla scrivania vi era la lettera che conteneva le informazioni per la missione. La presi in mano in modo da ricontrollare che non avessi confuso gli orari Cosa molto improbabile…
Ricordavo bene, avrei dovuto incontrare un Chunin del villaggio alle ore 10 di fronte al nuovo quartier generale. Afferrai il mio equipaggiamento ninja, riposi il tutto nei portaoggetti e fui pronto ad incamminarmi.
Passeggiavo lentamente, godendomi il bel sole e la brezza fresca che mi accarezzava il volto. Arrivai al limitare del villaggio in circa un’ora, mancava un’altra ora prima dell’appuntamento. Impiegai altri 10 minuti per raggiungere la piazza del mercato. Odiavo quel posto caotico e traboccante di insulsa plebaglia. Mi addentrai tra le bancarelle con l’unico scopo di ingannare il tempo. La mia attenzione si focalizzò immediatamente su un piccolo baracchino che vendeva libri e rotoli. Sembrava molto ben fornito. Iniziai a scorrere tutti i vari testi presenti sui ripiani, spostandone alcuni, sollevandone altri per sfogliare qualche pagina; il tutto sempre con la massima cura, sotto l’occhio vigile del mercante. Sorrideva bonariamente, sicuramente felice nel vedere un giovane così appassionato alla lettura. Mio malgrado mi vidi costretto a rinunciare alla lettura dato che mancava meno di un quarto d’ora all’incontro. In meno di cinque minuti raggiunsi nuovamente il luogo prestabilito ed iniziai a guardarmi incontro. Sarei riuscito ad individuare senza problemi chi fosse lo shinobi in mezzo a quella marmaglia, infatti quando il mio sguardo si posò su di lui non ebbi dubbi e mi avvicinai con passo svelto.
Sembra arrabbiato! Sarà uno di quei classici duri che vogliono spaventare i giovani ninja per non so quale motivo. Naturalmente questi trucchetti con me non attaccano. Comunque io manterrò la mia solita facciata di educazione e rispetto. Fare a mia volta lo scontroso non ha alcun senso nè mi darà alcun vantaggio.
Quando gli fui vicino accennai un saluto falsamente timido e mi rivolsi a lui. Lei dev'essere il Chunin cui sono stato assegnato per questa missione. Sono Jointaku Yakushi e sono ai suoi ordini.
Mi alzai rovesciando le lenzuola. Non avrei rifatto il letto fino alla sera, per arieggiarlo impedendo la formazione di microrganismi indesiderati. Feci una veloce doccia cui seguì un altrettanto veloce cambio d’abiti. Indossai la divisa da ninja, il camice e lo stetoscopio. Non disinfettai le mani dato che le ferite riportate durante l’esame genin erano ormai completamente rimarginate. Indossai i guanti e scesi in cucina.
Feci una colazione abbondante e mentre sorseggiavo il mio latte iniziai a sfogliare distrattamente un libro di psicologia. Terminato il pasto fui pronto ad uscire. Mancano ancora due ore abbondanti all’appuntamento, troppe per aspettare nel luogo prestabilito ma troppo poche per intraprendere qualsiasi allenamento o lettura. Mi concederò una passeggiata nel villaggio.
Poggiata accuratamente sulla scrivania vi era la lettera che conteneva le informazioni per la missione. La presi in mano in modo da ricontrollare che non avessi confuso gli orari Cosa molto improbabile…
Ricordavo bene, avrei dovuto incontrare un Chunin del villaggio alle ore 10 di fronte al nuovo quartier generale. Afferrai il mio equipaggiamento ninja, riposi il tutto nei portaoggetti e fui pronto ad incamminarmi.
Passeggiavo lentamente, godendomi il bel sole e la brezza fresca che mi accarezzava il volto. Arrivai al limitare del villaggio in circa un’ora, mancava un’altra ora prima dell’appuntamento. Impiegai altri 10 minuti per raggiungere la piazza del mercato. Odiavo quel posto caotico e traboccante di insulsa plebaglia. Mi addentrai tra le bancarelle con l’unico scopo di ingannare il tempo. La mia attenzione si focalizzò immediatamente su un piccolo baracchino che vendeva libri e rotoli. Sembrava molto ben fornito. Iniziai a scorrere tutti i vari testi presenti sui ripiani, spostandone alcuni, sollevandone altri per sfogliare qualche pagina; il tutto sempre con la massima cura, sotto l’occhio vigile del mercante. Sorrideva bonariamente, sicuramente felice nel vedere un giovane così appassionato alla lettura. Mio malgrado mi vidi costretto a rinunciare alla lettura dato che mancava meno di un quarto d’ora all’incontro. In meno di cinque minuti raggiunsi nuovamente il luogo prestabilito ed iniziai a guardarmi incontro. Sarei riuscito ad individuare senza problemi chi fosse lo shinobi in mezzo a quella marmaglia, infatti quando il mio sguardo si posò su di lui non ebbi dubbi e mi avvicinai con passo svelto.
Sembra arrabbiato! Sarà uno di quei classici duri che vogliono spaventare i giovani ninja per non so quale motivo. Naturalmente questi trucchetti con me non attaccano. Comunque io manterrò la mia solita facciata di educazione e rispetto. Fare a mia volta lo scontroso non ha alcun senso nè mi darà alcun vantaggio.
Quando gli fui vicino accennai un saluto falsamente timido e mi rivolsi a lui. Lei dev'essere il Chunin cui sono stato assegnato per questa missione. Sono Jointaku Yakushi e sono ai suoi ordini.
Scheda di Jointaku Yakushi
Stato Fisico: Illeso
Stato Mentale: Tranquillo
Forza: 5
Velocità: 5
Resistenza: 5
Chakra: 75
Equipaggiamento:
2 x Kunai
2 x Spiedi
4 x Shuriken
1 x Mantello
ShinraTensei- Messaggi : 668
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Età : 32
Re: Missione Liv. D : Strani furti nei quartieri di Oto (ShinraTensei)
Accidenti quanto è alto quest' essere inutile! L' inetto di un genin si presento in maniera educata e timorosa.
Lei dev'essere il Chunin cui sono stato assegnato per questa missione. Sono Jointaku Yakushi e sono ai suoi ordini.
Ai miei ordini eh... ora ci provo.
Bene inutile feccia, se proprio vuoi eseguire un mio ordine, potresti toglierti la vita tu, prima che lo faccia io o qualche tuo rivale. Sorrisi malignamente, restando serio in modo tale che capisse che non scherzavo. Dopo aver atteso la sua reazione mi girai dandogli le spalle e con la mano destra gli feci segno di seguirmi. Arrivai davanti all' entrata generale del nuovo QG, mi voltai nuovamente verso il Genin.
Bene, ora dovrai entrare nel palazzo del nostro Quartier Generale e arrivare fino alla stanza "Smistamento missioni". Troverai molte persone li dentro, dovrai cercare la signora Lisanna. A quel punto lei ti darà la missione per cui sei stato assegnato. Ora muoviti, hai appena 20 minuti per andare e tornare qui da me. Pronuncia l' ultima frase con un tono di voce più alto, accompagnandolo con un chiaro cenno di mani. Avrei atteso il ninja in quel punto. Se fa tardi lo uccido, giuro.
Lei dev'essere il Chunin cui sono stato assegnato per questa missione. Sono Jointaku Yakushi e sono ai suoi ordini.
Ai miei ordini eh... ora ci provo.
Bene inutile feccia, se proprio vuoi eseguire un mio ordine, potresti toglierti la vita tu, prima che lo faccia io o qualche tuo rivale. Sorrisi malignamente, restando serio in modo tale che capisse che non scherzavo. Dopo aver atteso la sua reazione mi girai dandogli le spalle e con la mano destra gli feci segno di seguirmi. Arrivai davanti all' entrata generale del nuovo QG, mi voltai nuovamente verso il Genin.
Bene, ora dovrai entrare nel palazzo del nostro Quartier Generale e arrivare fino alla stanza "Smistamento missioni". Troverai molte persone li dentro, dovrai cercare la signora Lisanna. A quel punto lei ti darà la missione per cui sei stato assegnato. Ora muoviti, hai appena 20 minuti per andare e tornare qui da me. Pronuncia l' ultima frase con un tono di voce più alto, accompagnandolo con un chiaro cenno di mani. Avrei atteso il ninja in quel punto. Se fa tardi lo uccido, giuro.
Statistiche di Naruko Hitomane
Stato Fisico: Illeso.
Stato mentale: Adirato.
Forza: 18
Resistenza: 14
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5 x Kunai
5 x Spiedi
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2 x Yo-Yo Ninja
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1 x Mantello
- Istruzioni:
- Allora fai 2 post da 15 righe minimo l' uno. Nel primo entri e cerchi la stanza non trovandola. Nel secondo ti accorgi che è al piano superiore. Impieghi 10 minuti più del dovuto.
Re: Missione Liv. D : Strani furti nei quartieri di Oto (ShinraTensei)
Odio avere sempre ragione anche nei momenti in cui preferirei tanto sbagliarmi. Il Chunin assegnatomi era, come volevasi dimostrare, il classico pallone gonfiato. Muscoloso, pompato ma senza un briciolo di cervello. Cos’è che ha appena detto? Che devo togliermi la vita? Ma crede di essere divertente? Che bisogno c’è di comportarsi come un perfetto maleducato di fronte ad un Genin?
Decisi di non reagire alla provocazione, non ne avrei tratto alcun vantaggio. Tuttavia era necessario che quel borioso si rendesse conto che non aveva a che fare con il solito ragazzetto spaurito. Poteva anche essere più forte di me in combattimento, poteva anche essere un mio superiore in grado, ma non avevo alcuna intenzione di farmi mettere i piedi in testa. Non tanto per una questione di inutile orgoglio quanto invece perché non avrei potuto esigere rispetto da nessuno se non fossi stato in grado di tener testa alle provocazioni fini a sé stesse.
Guardai il Chunin, mi ersi su tutta la mia altezza fino a sovrastarlo ma non lo feci con aria di sfida bensì lasciando intendere che fosse un gesto involontario. Dopodichè, guardandolo dall’alto in basso, esordii con voce ferma. Desolato di dover contravvenire alla sua prima richiesta…..Signore…. Ma quel suo ordine non è strettamente necessario al raggiungimento del successo in questa specifica missione, lo definirei anzi deleterio in vista dello scopo finale. La pregherei pertanto di riformularlo o riterrò valida soltanto la sua ultima disposizione.
Senza attendere una sua eventuale risposta gli voltai le spalle e mi incamminai velocemente verso il Quartier Generale. E’ pur sempre il mio superiore in comando per questa missione, non posso rifiutarmi di eseguire il compito assegnatomi.
L’interno del QG era spazioso e ben arieggiato, con uno stile moderno ed essenziale, quasi spartano. Mancavano però delle indicazioni precise che permettessero di orientarsi in quel dedalo di porte, scalinate e uffici.
L'edificio è nuovo. Forse questa modifica verrà apportata solo in seguito. Bene, gioca tutto a mio sfavore! Desistetti immediatamente dall’idea di rivolgermi all’addetto all’accoglienza dato che la fila allo sportello era chilometrica ed il tempo non giocava a mio favore.
Girovagai per qualche minuto in cerca della stanza indicatami dal Chunin, senza cavarne un ragno dal buco.
Non ho voglia di dargli modo di riproporre qualche altra futile provocazione. Devo affrettarmi. Chiederò indicazioni a qualcuno.
Decisi di non reagire alla provocazione, non ne avrei tratto alcun vantaggio. Tuttavia era necessario che quel borioso si rendesse conto che non aveva a che fare con il solito ragazzetto spaurito. Poteva anche essere più forte di me in combattimento, poteva anche essere un mio superiore in grado, ma non avevo alcuna intenzione di farmi mettere i piedi in testa. Non tanto per una questione di inutile orgoglio quanto invece perché non avrei potuto esigere rispetto da nessuno se non fossi stato in grado di tener testa alle provocazioni fini a sé stesse.
Guardai il Chunin, mi ersi su tutta la mia altezza fino a sovrastarlo ma non lo feci con aria di sfida bensì lasciando intendere che fosse un gesto involontario. Dopodichè, guardandolo dall’alto in basso, esordii con voce ferma. Desolato di dover contravvenire alla sua prima richiesta…..Signore…. Ma quel suo ordine non è strettamente necessario al raggiungimento del successo in questa specifica missione, lo definirei anzi deleterio in vista dello scopo finale. La pregherei pertanto di riformularlo o riterrò valida soltanto la sua ultima disposizione.
Senza attendere una sua eventuale risposta gli voltai le spalle e mi incamminai velocemente verso il Quartier Generale. E’ pur sempre il mio superiore in comando per questa missione, non posso rifiutarmi di eseguire il compito assegnatomi.
L’interno del QG era spazioso e ben arieggiato, con uno stile moderno ed essenziale, quasi spartano. Mancavano però delle indicazioni precise che permettessero di orientarsi in quel dedalo di porte, scalinate e uffici.
L'edificio è nuovo. Forse questa modifica verrà apportata solo in seguito. Bene, gioca tutto a mio sfavore! Desistetti immediatamente dall’idea di rivolgermi all’addetto all’accoglienza dato che la fila allo sportello era chilometrica ed il tempo non giocava a mio favore.
Girovagai per qualche minuto in cerca della stanza indicatami dal Chunin, senza cavarne un ragno dal buco.
Non ho voglia di dargli modo di riproporre qualche altra futile provocazione. Devo affrettarmi. Chiederò indicazioni a qualcuno.
Scheda di Jointaku Yakushi
Stato Fisico: Illeso
Stato Mentale: Nervoso
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Re: Missione Liv. D : Strani furti nei quartieri di Oto (ShinraTensei)
Il tempo scorreva ineluttabile ed io vagabondavo senza meta tra i corridoi del QG già da troppi minuti. Venti minuti… Ne sono già trascorsi 15 ed io mi trovo ancora in alto mare con la ricerca della stanza. Ormai è ovvio che solo i frequentatori abituali sono in grado di orientarsi con facilità. Il banco informazioni è proprio per i visitatori esterni. Comunque se avessi aspettato il mio turno con calma, vista la coda che c’era, sarei ancora là bloccato.
Decisi di chiedere aiuto ad un ometto piccolino con l’aria indaffarata che si affrettava nella direzione opposta a quella da cui provenivo io reggendo tra le due mani una pila traballante di plichi. Signore, mi scusi… L’omino mi superò senza degnarmi neppure di uno sguardo. Ero più nervoso che mai… Arrabattarmi tra quella vile plebaglia per svolgere uno compito da umile facchino mi irritava incredibilmente. Strinsi i pugni coperti dai guanti, presi un lungo respiro e cercai di calmarmi. Ci riuscii. Fermai una signora corpulenta che si affaccendava nel raggiungere le scale mentre divorava una cibaria di cui non seppi indovinare il nome, tanto era nascosta dalla confezione e dalle mascelle della donna.
Mi scusi signora, sarebbe così gentile da indicarmi la stanza per lo Smistamento Missioni? La mia interlocutrice biascicò qualche sillaba sconclusionata ed incomprensibile mentre masticava rumorosamente e mi fece un gesto con la mano indicandomi di seguirla. Mi incamminai a mia volta al fianco della donna. Il suo passo goffo mi guidò alle scale che conducevano al piano superiore Era al piano di sopra… Ecco perché non riuscivo a trovarla… Continuai a tallonare la signora finchè non la vidi fermarsi di fronte ad una porta di legno uguale a decine di altre nel corridoio. La signora non smise di rifocillarsi nemmeno quando la ringraziai per il suo provvidenziale aiuto. Rispose con un cenno del capo e qualche altra parola mescolata tra i rumori della deglutizione. Bussai alla porta e attesi che mi lasciassero entrare. Udita la risposta dall’interno varcai l’ingresso e mi ritrovai in una stanza in quel momento strapiena di gente, arredata con una serie di sedie tutte occupate, che formavano una piccola sala d’attesa, qualche piantina ed un grosso bancone dietro il quale mi sorrideva una vecchietta coi capelli bianchissimi. Mi avvicinai proprio a lei dato che era l'unica non occupata a rispondere a qualcuno, a differenza degli altri impiegati che condividevano con lei il lungo bancone. Magari sono fortunato ed è lei la signora Lisanna... Mi spiace doverle mettere fretta ma sono Jointaku Yakushi e dovrei richiedere una missione di livello D. Il Chunin cui sono stato assegnato è in strada che mi attende e credo di essere già in leggero ritardo. Lei è per caso la signora Lisanna? La vecchia non disse nulla. Tirò fuori un rotolo da sotto il bancone con inaspettata velocità e me lo consegnò Evidentemente stava aspettando il mio arrivo. La ringrazio signora, soprattutto per la sua celerità! Arrivederla. Ero in ritardo di sette minuti, ma non potevo mettermi a correre all’impazzata in un luogo pubblico. Sicuramente mi avrebbero fermato trovandomi sospetto. Optai per un passo sostenuto e fui fuori in tre minuti circa. Dieci minuti totali più del tempo previsto. In una missione sul campo questi errori possono delineare il confine tra la vita e la morte. Sono consapevole del fatto che il Chunin accentuerà volutamente il suo disappunto ma ciò non toglie che il mio primo compito non può considerarsi un totale successo
Mossi qualche passo in direzione del mio scontroso capitano e gli consegnai il rotolo allungando il braccio destro. Non intendo mentire né accampare scuse infantili Signore, desidero chiederle scusa per il mio ritardo. Ho incontrato difficoltà nell’orientarmi all’interno del Quartier Generale vista la mancanza di indicazioni chiare. Non ho potuto servirmi dello sportello informazioni dal momento che il servizio risultava inadeguato a sostenere l’eccessiva utenza. Per dirla in parole povere: c’era troppa fila e troppi pochi addetti al banco informazioni.
Rimasi fermo col braccio teso, porgendo il rotolo al Chunin, senza abbassare lo sguardo e senza distoglierlo in alcun modo dal suo.
Decisi di chiedere aiuto ad un ometto piccolino con l’aria indaffarata che si affrettava nella direzione opposta a quella da cui provenivo io reggendo tra le due mani una pila traballante di plichi. Signore, mi scusi… L’omino mi superò senza degnarmi neppure di uno sguardo. Ero più nervoso che mai… Arrabattarmi tra quella vile plebaglia per svolgere uno compito da umile facchino mi irritava incredibilmente. Strinsi i pugni coperti dai guanti, presi un lungo respiro e cercai di calmarmi. Ci riuscii. Fermai una signora corpulenta che si affaccendava nel raggiungere le scale mentre divorava una cibaria di cui non seppi indovinare il nome, tanto era nascosta dalla confezione e dalle mascelle della donna.
Mi scusi signora, sarebbe così gentile da indicarmi la stanza per lo Smistamento Missioni? La mia interlocutrice biascicò qualche sillaba sconclusionata ed incomprensibile mentre masticava rumorosamente e mi fece un gesto con la mano indicandomi di seguirla. Mi incamminai a mia volta al fianco della donna. Il suo passo goffo mi guidò alle scale che conducevano al piano superiore Era al piano di sopra… Ecco perché non riuscivo a trovarla… Continuai a tallonare la signora finchè non la vidi fermarsi di fronte ad una porta di legno uguale a decine di altre nel corridoio. La signora non smise di rifocillarsi nemmeno quando la ringraziai per il suo provvidenziale aiuto. Rispose con un cenno del capo e qualche altra parola mescolata tra i rumori della deglutizione. Bussai alla porta e attesi che mi lasciassero entrare. Udita la risposta dall’interno varcai l’ingresso e mi ritrovai in una stanza in quel momento strapiena di gente, arredata con una serie di sedie tutte occupate, che formavano una piccola sala d’attesa, qualche piantina ed un grosso bancone dietro il quale mi sorrideva una vecchietta coi capelli bianchissimi. Mi avvicinai proprio a lei dato che era l'unica non occupata a rispondere a qualcuno, a differenza degli altri impiegati che condividevano con lei il lungo bancone. Magari sono fortunato ed è lei la signora Lisanna... Mi spiace doverle mettere fretta ma sono Jointaku Yakushi e dovrei richiedere una missione di livello D. Il Chunin cui sono stato assegnato è in strada che mi attende e credo di essere già in leggero ritardo. Lei è per caso la signora Lisanna? La vecchia non disse nulla. Tirò fuori un rotolo da sotto il bancone con inaspettata velocità e me lo consegnò Evidentemente stava aspettando il mio arrivo. La ringrazio signora, soprattutto per la sua celerità! Arrivederla. Ero in ritardo di sette minuti, ma non potevo mettermi a correre all’impazzata in un luogo pubblico. Sicuramente mi avrebbero fermato trovandomi sospetto. Optai per un passo sostenuto e fui fuori in tre minuti circa. Dieci minuti totali più del tempo previsto. In una missione sul campo questi errori possono delineare il confine tra la vita e la morte. Sono consapevole del fatto che il Chunin accentuerà volutamente il suo disappunto ma ciò non toglie che il mio primo compito non può considerarsi un totale successo
Mossi qualche passo in direzione del mio scontroso capitano e gli consegnai il rotolo allungando il braccio destro. Non intendo mentire né accampare scuse infantili Signore, desidero chiederle scusa per il mio ritardo. Ho incontrato difficoltà nell’orientarmi all’interno del Quartier Generale vista la mancanza di indicazioni chiare. Non ho potuto servirmi dello sportello informazioni dal momento che il servizio risultava inadeguato a sostenere l’eccessiva utenza. Per dirla in parole povere: c’era troppa fila e troppi pochi addetti al banco informazioni.
Rimasi fermo col braccio teso, porgendo il rotolo al Chunin, senza abbassare lo sguardo e senza distoglierlo in alcun modo dal suo.
Scheda di Jointaku Yakushi
Stato Fisico: Illeso
Stato Mentale: Irritato
Forza: 5
Velocità: 5
Resistenza: 5
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Equipaggiamento:
2 x Kunai
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Età : 32
Re: Missione Liv. D : Strani furti nei quartieri di Oto (ShinraTensei)
Ma che fine ha fatto quell' insulso Genin? Erano passati oltre 10 minuti dal tempo limite che gli avevo assegnato quando lo vidi comparire. Ritorno da me presentando delle patetiche scuse.
Signore, desidero chiederle scusa per il mio ritardo. Ho incontrato difficoltà nell’orientarmi all’interno del Quartier Generale vista la mancanza di indicazioni chiare. Non ho potuto servirmi dello sportello informazioni dal momento che il servizio risultava inadeguato a sostenere l’eccessiva utenza. Per dirla in parole povere: c’era troppa fila e troppi pochi addetti al banco informazioni.
Nel porgere le sue scuse allungò il braccio destro con il rotolo della missione, con la mano sinistra lo afferrai strappandolo dalla sua mano e guardandolo in cagnesco.
Voi genin avete sempre una scusa per coprire la vostra incapacità nello svolgere le cose più semplici, lasciamo perdere vediamo cosa dice il rotolo.
Aprii il rotolo e lessi il suo contenuto.
Come dovresti sapere, è uno dei quartieri più prestigiosi di Oto. Andiamo sul luogo.
Mi girai di scatto e mi incamminai non notando se lui mi stesse seguendo.
Signore, desidero chiederle scusa per il mio ritardo. Ho incontrato difficoltà nell’orientarmi all’interno del Quartier Generale vista la mancanza di indicazioni chiare. Non ho potuto servirmi dello sportello informazioni dal momento che il servizio risultava inadeguato a sostenere l’eccessiva utenza. Per dirla in parole povere: c’era troppa fila e troppi pochi addetti al banco informazioni.
Nel porgere le sue scuse allungò il braccio destro con il rotolo della missione, con la mano sinistra lo afferrai strappandolo dalla sua mano e guardandolo in cagnesco.
Voi genin avete sempre una scusa per coprire la vostra incapacità nello svolgere le cose più semplici, lasciamo perdere vediamo cosa dice il rotolo.
Aprii il rotolo e lessi il suo contenuto.
Dopo aver dato una lettura attenta e veloce porsi il rotolo al Genin facendogli cenno di leggere. Una volta accertatomi che avesse compreso il messaggio gli avrei le prossime cose da fare.Da alcuni giorni, diverse persone, tutte dello stesso quartiere, Serpe nella Natura, si sono lamentate e hanno chiesto aiuto per numerosi furti avvenuti. Indagate.
Come dovresti sapere, è uno dei quartieri più prestigiosi di Oto. Andiamo sul luogo.
Mi girai di scatto e mi incamminai non notando se lui mi stesse seguendo.
Statistiche di Naruko Hitomane
Stato Fisico: Illeso.
Stato mentale: Adirato.
Forza: 18
Resistenza: 14
Velocità: 18
Chakra: 240
Equipaggiamento:
5 x Kunai
5 x Spiedi
5 x Shuriken
2 x Yo-Yo Ninja
1 x Apparecchio Acustico
1 x Mantello
- Istruzioni:
- 3 Post , 2 da 15 e l' ultimo da 20. Nel primo descrivi dettagliatamente il viaggio nel villaggio, puoi far compiere anche azioni minime al mio NPG senza però farlo parlare. Nel secondo indaghi nel quartiere intervistando quasi tutte le persone residenti di cui devi riportare 1 interrogatorio. Nel terzo, intervisti le ultime 2 il signor Katsuguchi e il signor Kamakichi, due famiglie benestanti e scopri che le 2 case sono rimaste inviolate.
Re: Missione Liv. D : Strani furti nei quartieri di Oto (ShinraTensei)
Il mio supervisore, senza abbandonare minimamente la sua aria da duro, mi strappò il rotolo dalle mani ma, inspiegabilmente, rinunciò alla possibilità di insultarmi per il mio ritardo preferendo invece proseguire nella missione. Forse anche lui ha un briciolo di competenza nascosto sotto quell’aria da arrogante microcefalo. Metabolizzai attentamente il contenuto del rotolo e lo fissai saldamente nella mia memoria. Denunce di furti. Nel quartiere Serpe nella Natura… Così non si tratta di un umile lavoro da spazzino o giornalaio! Dovremo investigare su un crimine. La cosa diventa più intrigante! Chissà, potrei anche divertirmi.
Come dovresti sapere, è uno dei quartieri più prestigiosi di Oto. Andiamo sul luogo. Non ero a conoscenza di quella informazione ma nemmeno ci tenevo poi così tanto a saperlo. Comunque mi accodai al capitano senza discutere e lo seguii di buona lena. Non avevo la minima idea di dove fosse dislocato il distretto che ci interessava ma, presupponendo che fosse un quartiere prestigioso, per l’appunto, dedussi che non poteva trovarsi nel chiassoso centro del villaggio bensì in periferia, magari in un‘atmosfera rilassante immersa nella natura verdeggiante.
Lasciato lo spiazzo antistante il Quartier Generale percorremmo una delle strade centrali del villaggio. L’ambiente caotico di Oto in tarda mattinata era insopportabile. Chiacchiericcio futile ovunque, vecchi molesti già ubriachi seduti per terra con la schiena appoggiata al muro esterno di qualche negozio di liquore. Rabbrividivo pensando che stavo condividendo l’ossigeno con quella feccia indegna di calcare il suolo terrestre. Esseri buoni a nulla che sperperano le risorse pubbliche senza fornire nessun vero apporto alla comunità. Sono loro la vera piaga.
Ovunque mi girassi adolescenti che giocherellavano agli angoli dei vicoli anziché concentrarsi sulla propria crescita e formazione. Io non ho mai giocato, nemmeno quando ero bambino. Mi sono concentrato sempre e soltanto sulla mia ambizione di migliorare e perfezionarmi sempre di più. Non rivolsi nemmeno uno sguardo al mio accompagnatore, il solo osservarlo mi irritava. Con la coda dell’occhio lo intravidi mentre camminava imperterrito verso la nostra meta.
A causa di quella momentanea distrazione evitai per un soffio un capannello di operai impegnati in chissà quale noioso discorso. Fuoriusciti da un cantiere, si spostavano nella mia direzione avviandosi verso i luoghi di ristoro vicini per approfittare della pausa pranzo. Un forte odore di sporcizia mi penetrò le narici. Arricciai il naso e tirai avanti senza perdere la calma.
Impiegammo venti minuti abbondanti per giungere al limitare del villaggio ed imboccammo una strada ampia e lastricata di piastrelle che si inerpicava sul dolce pendio di una bassa collinetta. Quindi è proprio come avevo immaginato. Non immaginerei posto migliore in cui risiedere se fossi un riccone senza un pensiero al mondo se non quello di gozzovigliare e spassarmela. Cosa c’è di più degradante del dedicarsi all’edonismo sfrenato? Assunsi un’espressione disgustata ma continuai a seguire il Chunin intraprendendo la leggera salita.
Come dovresti sapere, è uno dei quartieri più prestigiosi di Oto. Andiamo sul luogo. Non ero a conoscenza di quella informazione ma nemmeno ci tenevo poi così tanto a saperlo. Comunque mi accodai al capitano senza discutere e lo seguii di buona lena. Non avevo la minima idea di dove fosse dislocato il distretto che ci interessava ma, presupponendo che fosse un quartiere prestigioso, per l’appunto, dedussi che non poteva trovarsi nel chiassoso centro del villaggio bensì in periferia, magari in un‘atmosfera rilassante immersa nella natura verdeggiante.
Lasciato lo spiazzo antistante il Quartier Generale percorremmo una delle strade centrali del villaggio. L’ambiente caotico di Oto in tarda mattinata era insopportabile. Chiacchiericcio futile ovunque, vecchi molesti già ubriachi seduti per terra con la schiena appoggiata al muro esterno di qualche negozio di liquore. Rabbrividivo pensando che stavo condividendo l’ossigeno con quella feccia indegna di calcare il suolo terrestre. Esseri buoni a nulla che sperperano le risorse pubbliche senza fornire nessun vero apporto alla comunità. Sono loro la vera piaga.
Ovunque mi girassi adolescenti che giocherellavano agli angoli dei vicoli anziché concentrarsi sulla propria crescita e formazione. Io non ho mai giocato, nemmeno quando ero bambino. Mi sono concentrato sempre e soltanto sulla mia ambizione di migliorare e perfezionarmi sempre di più. Non rivolsi nemmeno uno sguardo al mio accompagnatore, il solo osservarlo mi irritava. Con la coda dell’occhio lo intravidi mentre camminava imperterrito verso la nostra meta.
A causa di quella momentanea distrazione evitai per un soffio un capannello di operai impegnati in chissà quale noioso discorso. Fuoriusciti da un cantiere, si spostavano nella mia direzione avviandosi verso i luoghi di ristoro vicini per approfittare della pausa pranzo. Un forte odore di sporcizia mi penetrò le narici. Arricciai il naso e tirai avanti senza perdere la calma.
Impiegammo venti minuti abbondanti per giungere al limitare del villaggio ed imboccammo una strada ampia e lastricata di piastrelle che si inerpicava sul dolce pendio di una bassa collinetta. Quindi è proprio come avevo immaginato. Non immaginerei posto migliore in cui risiedere se fossi un riccone senza un pensiero al mondo se non quello di gozzovigliare e spassarmela. Cosa c’è di più degradante del dedicarsi all’edonismo sfrenato? Assunsi un’espressione disgustata ma continuai a seguire il Chunin intraprendendo la leggera salita.
Scheda di Jointaku Yakushi
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Re: Missione Liv. D : Strani furti nei quartieri di Oto (ShinraTensei)
Impiegammo meno di 10 minuti per raggiungere il quartiere vero e proprio. La salita risultò quasi piacevole tanto era lieve la pendenza. Anche il capitano non dava alcun segno di stanchezza. La differenza tra le abitazioni di quella zona e quelle del resto del villaggio era impossibile da ignorare. Lo sfarzo ed il lusso erano quasi palpabili: alti cancelli di ferro battuto circondavano prati verdi e perfettamente curati su cui si stagliavano alberi maestosi e cespugli in fiore. Ville immense con porticati in marmo pregiato o con colonne di granito rosa. Solide mura, alcune in mattoni rossi, altre verniciate di colori tenui. Portoni eleganti intagliati in legni con serpenti dorati come battenti. Ovunque campeggiava lo stemma del serpente viola d’ametista su sfondo verde smeraldo. Ero sempre più disgustato da quell’inutile ostentazione di ricchezza. Decisi di non soffermarmi più di tanto su quelle che erano le mie sensazioni per concentrarmi invece a pieno su quella che era la missione. Dovremo interrogare ad uno ad uno tutti i residenti. Fortunatamente non ci sono molte abitazioni, non impiegheremo troppo tempo. Senza nemmeno consultarmi né rivolgermi la parola il capitano si diresse verso il lato sinistro della strada lasciando intendere che il lato destro spettava a me. Uno vale l’altro…
Alzai ed abbassai con forza il battente per bussare al portone della prima casa. Venne ad aprirmi un maggiordomo impettito ed elegante. Stando a quanto mi riferì il servitore, il signor Katsuguchi non era in casa in quel momento, molto probabilmente era a passeggio nel boschetto come ogni altro giorno a quell’ora. Passai oltre. Interrogai velocemente i coniugi della casa successiva ed altrettanto veloce fu l’interrogatorio nella terza casa, abitata da un vecchio scorbutico.
Nella quarta ed ultima casa mi imbattei in una signora avanti con gli anni ma curata e truccata per dimostrarne il meno possibile. Notai immediatamente il suo girocollo in argento con sfumature bianche ma mi soffermai in particolar modo sul vivido rossore che le colorava il collo. Registrai l’informazione e proseguii con le domande.
Bene signora Oogoromi, mi dica qualcosa di più su questi furti se non le dispiace. La signora sembrava visibilmente nervosa e sicuramente sotto stress a causa dei recenti accadimenti. Non capisco perché hanno mandato un ragazzo qualsiasi ad occuparsi di una faccenda così importante. Le alte sfere dovrebbero prendere più a cuore i nostri problemi. Sono letteralmente indignata. Ok ora la scaravento al suolo… Decisi invece di mantenere un contegno se non altro per portare a termine quella missione il prima possibile Due notti fa, mentre io e mio marito dormivamo, dei ladri si sono introdotti in casa senza che ci accorgessimo di nulla. Credo siano passati da una delle porte di servizio sul retro, una di quelle utilizzate dalla servitù. Hanno preso suppellettili di valore e gioielli, ma anche quadri inestimabili e tutta la nostra argenteria. La donna continuava a grattarsi la zona arrossata del collo. Chi può confermare che lei e suo marito stavate dormendo al momento del furto? Questo è inammissibile! Come si permette. Signora la prego di rispondere. Si tratta di una semplice formalità Uff, e va bene! Mio marito è molto vecchio e malato e non riesce ad alzarsi da solo dal letto se non con grande fatica. Per quanto riguarda me beh… una qualsiasi delle mie cameriere personali può confermarglielo. Loro sono fuori dalla camera per tutta la notte, pronte a rispondere non appena io ho bisogno di loro. Appuntai il tutto su un bloc-notes, non avevo alcuna intenzione di sprecare nemmeno una pagina del mio taccuino Un’ultima domanda signora. Ha idea di chi possa aver compiuto il furto? I ladri non sembrano sprovveduti, anzi… La loro abilità e la loro discrezione credo facciano supporre che si tratti di gente che conosce bene il posto. Non le sembra? Non mi interessa concentrarmi su chi potrebbe essere stato. Quello è compito vostro. Ora scusami ma ho ben altro da fare che stare qui a ricevere accuse infondate da un ragazzo qualsiasi.
Come vuole signora. Arrivederla. Feci per incamminarmi verso la strada. Ah, un’ultima cosa: la collana che porta al collo non è argento. E’ radio. Un materiale radioattivo molto pericoloso a causa della sua elevata tossicità per l’organismo umano. Le consiglio di toglierla e gettarla via. Figurati se questo non è argento puro al 100%. Io non sopporto il tocco della bigiotteria sulla mia pelle. Porta pure le tue chiacchiere da saputello nei sobborghi in cui vivi.
La saluto signora. Tutt’altro che una grave perdita per l’umanità. Solo un inutile ingombro in meno. Quella era l’ultima casa su quel lato della strada. Decisi di proseguire verso il vicino boschetto sperando di incontrare il signor Katsuguchi.
Alzai ed abbassai con forza il battente per bussare al portone della prima casa. Venne ad aprirmi un maggiordomo impettito ed elegante. Stando a quanto mi riferì il servitore, il signor Katsuguchi non era in casa in quel momento, molto probabilmente era a passeggio nel boschetto come ogni altro giorno a quell’ora. Passai oltre. Interrogai velocemente i coniugi della casa successiva ed altrettanto veloce fu l’interrogatorio nella terza casa, abitata da un vecchio scorbutico.
Nella quarta ed ultima casa mi imbattei in una signora avanti con gli anni ma curata e truccata per dimostrarne il meno possibile. Notai immediatamente il suo girocollo in argento con sfumature bianche ma mi soffermai in particolar modo sul vivido rossore che le colorava il collo. Registrai l’informazione e proseguii con le domande.
Bene signora Oogoromi, mi dica qualcosa di più su questi furti se non le dispiace. La signora sembrava visibilmente nervosa e sicuramente sotto stress a causa dei recenti accadimenti. Non capisco perché hanno mandato un ragazzo qualsiasi ad occuparsi di una faccenda così importante. Le alte sfere dovrebbero prendere più a cuore i nostri problemi. Sono letteralmente indignata. Ok ora la scaravento al suolo… Decisi invece di mantenere un contegno se non altro per portare a termine quella missione il prima possibile Due notti fa, mentre io e mio marito dormivamo, dei ladri si sono introdotti in casa senza che ci accorgessimo di nulla. Credo siano passati da una delle porte di servizio sul retro, una di quelle utilizzate dalla servitù. Hanno preso suppellettili di valore e gioielli, ma anche quadri inestimabili e tutta la nostra argenteria. La donna continuava a grattarsi la zona arrossata del collo. Chi può confermare che lei e suo marito stavate dormendo al momento del furto? Questo è inammissibile! Come si permette. Signora la prego di rispondere. Si tratta di una semplice formalità Uff, e va bene! Mio marito è molto vecchio e malato e non riesce ad alzarsi da solo dal letto se non con grande fatica. Per quanto riguarda me beh… una qualsiasi delle mie cameriere personali può confermarglielo. Loro sono fuori dalla camera per tutta la notte, pronte a rispondere non appena io ho bisogno di loro. Appuntai il tutto su un bloc-notes, non avevo alcuna intenzione di sprecare nemmeno una pagina del mio taccuino Un’ultima domanda signora. Ha idea di chi possa aver compiuto il furto? I ladri non sembrano sprovveduti, anzi… La loro abilità e la loro discrezione credo facciano supporre che si tratti di gente che conosce bene il posto. Non le sembra? Non mi interessa concentrarmi su chi potrebbe essere stato. Quello è compito vostro. Ora scusami ma ho ben altro da fare che stare qui a ricevere accuse infondate da un ragazzo qualsiasi.
Come vuole signora. Arrivederla. Feci per incamminarmi verso la strada. Ah, un’ultima cosa: la collana che porta al collo non è argento. E’ radio. Un materiale radioattivo molto pericoloso a causa della sua elevata tossicità per l’organismo umano. Le consiglio di toglierla e gettarla via. Figurati se questo non è argento puro al 100%. Io non sopporto il tocco della bigiotteria sulla mia pelle. Porta pure le tue chiacchiere da saputello nei sobborghi in cui vivi.
La saluto signora. Tutt’altro che una grave perdita per l’umanità. Solo un inutile ingombro in meno. Quella era l’ultima casa su quel lato della strada. Decisi di proseguire verso il vicino boschetto sperando di incontrare il signor Katsuguchi.
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Re: Missione Liv. D : Strani furti nei quartieri di Oto (ShinraTensei)
Raggiunsi il boschetto in un batter d’occhio. L’atmosfera era quasi magica. Alcuni raggi di sole penetravano dalle fitte chiome degli alberi proiettando ipnotici giochi di luce sulle foglie marroni cadute a terra, le quali spargevano ovunque il loro tipico odore mischiandolo a quello dell’umidità e dei rami in fiore. Ad ogni mio passo un lieve scricchiolio si confondeva con il continuo cinguettio degli uccelli e con il sommesso rumorio delle frasche mosse dalla brezza leggera.
A meno di 20 metri dalla mia posizione notai immediatamente due individui seduti serenamente su una panchina di legno, proprio in mezzo ad una piccola radura tra i tronchi massicci. Mi avvicinai rapidamente sperando che almeno uno di quei due fosse il signor Katsuguchi. Non appena fui abbastanza vicino mi rivolsi ai due. Salve signori, sono un ninja di Oto incaricato di indagare sui recenti episodi di furto avvenuti nel quartiere. Uno di voi due è per caso il Signor Katsuguchi? Non ho intenzione di mettermi a fare una caccia al tesoro per trovare quest’uomo. Se non è nemmeno uno di questi due me ne torno dal capitano e attendo nuovi ordini. Sono io il signor Katsuguchi. A parlare era quello dei due che sembrava più vecchio e stanco, con i capelli ingrigiti e radi e lo sguardo spento. Mi osservava con un’espressione bonaria sul volto. Questo di fianco a me è il signor Kamachiki, anche lui residente in zona. Magari anche lui potrà esserti utile. Uhm… Kamachiki… Non ho sentito questo cognome, sicuramente abita nel lato della strada scelto dal capitano. Proprio in quel momento il chunin mi raggiunse nella radura ma non si avvicinò. Dopo avermi riservato un’occhiataccia di puro disprezzo si mise in disparte ad ascoltare la conversazione. Signori, vorrei chiedervi di fornirmi più informazioni possibili sulla serie di furti che si è abbattuta sul vostro quartiere. Vorremmo provare a porvi fine, col vostro aiuto. Beh ragazzo, ho sentito lamentele continue in zona per questi fantomatici furti. Quello che posso dirti è che io e Kamachiki ne discutevamo proprio in questo momento. Parlando schiettamente, nessuno di noi due è stato derubato. Credo che le nostre abitazioni siano state le uniche ad essere risparmiate ma molto probabilmente sarà solo questione di tempo prima che tocchi anche a noi… Ad essere sincero, signor Katsuguchi, ne dubito fortemente. Tutti i furti sono avvenuti in un arco di tempo molto breve, senza lasciar trascorrere più di un giorno tra un furto ed il successivo. Mi risulta difficile credere che i malviventi abbiano modificato così radicalmente il loro modus operandi. Se non siete stati derubati sicuramente c’è un motivo diverso, che purtroppo non conosciamo. Non scherziamo! Le tue sono solo semplici supposizioni formulate da un ragazzo. Io sono convinto che prima o poi toccherà anche a noi. Ecco perché da due notti dormo sempre con un occhio aperto, come si suol dire. Questi due mi sembrano alquanto sospetti. Il capitano ha sicuramente ascoltato tutto. Non muoverò accuse e non compierò azioni azzardate senza prima attendere il suo intervento in prima persona.
A meno di 20 metri dalla mia posizione notai immediatamente due individui seduti serenamente su una panchina di legno, proprio in mezzo ad una piccola radura tra i tronchi massicci. Mi avvicinai rapidamente sperando che almeno uno di quei due fosse il signor Katsuguchi. Non appena fui abbastanza vicino mi rivolsi ai due. Salve signori, sono un ninja di Oto incaricato di indagare sui recenti episodi di furto avvenuti nel quartiere. Uno di voi due è per caso il Signor Katsuguchi? Non ho intenzione di mettermi a fare una caccia al tesoro per trovare quest’uomo. Se non è nemmeno uno di questi due me ne torno dal capitano e attendo nuovi ordini. Sono io il signor Katsuguchi. A parlare era quello dei due che sembrava più vecchio e stanco, con i capelli ingrigiti e radi e lo sguardo spento. Mi osservava con un’espressione bonaria sul volto. Questo di fianco a me è il signor Kamachiki, anche lui residente in zona. Magari anche lui potrà esserti utile. Uhm… Kamachiki… Non ho sentito questo cognome, sicuramente abita nel lato della strada scelto dal capitano. Proprio in quel momento il chunin mi raggiunse nella radura ma non si avvicinò. Dopo avermi riservato un’occhiataccia di puro disprezzo si mise in disparte ad ascoltare la conversazione. Signori, vorrei chiedervi di fornirmi più informazioni possibili sulla serie di furti che si è abbattuta sul vostro quartiere. Vorremmo provare a porvi fine, col vostro aiuto. Beh ragazzo, ho sentito lamentele continue in zona per questi fantomatici furti. Quello che posso dirti è che io e Kamachiki ne discutevamo proprio in questo momento. Parlando schiettamente, nessuno di noi due è stato derubato. Credo che le nostre abitazioni siano state le uniche ad essere risparmiate ma molto probabilmente sarà solo questione di tempo prima che tocchi anche a noi… Ad essere sincero, signor Katsuguchi, ne dubito fortemente. Tutti i furti sono avvenuti in un arco di tempo molto breve, senza lasciar trascorrere più di un giorno tra un furto ed il successivo. Mi risulta difficile credere che i malviventi abbiano modificato così radicalmente il loro modus operandi. Se non siete stati derubati sicuramente c’è un motivo diverso, che purtroppo non conosciamo. Non scherziamo! Le tue sono solo semplici supposizioni formulate da un ragazzo. Io sono convinto che prima o poi toccherà anche a noi. Ecco perché da due notti dormo sempre con un occhio aperto, come si suol dire. Questi due mi sembrano alquanto sospetti. Il capitano ha sicuramente ascoltato tutto. Non muoverò accuse e non compierò azioni azzardate senza prima attendere il suo intervento in prima persona.
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Re: Missione Liv. D : Strani furti nei quartieri di Oto (ShinraTensei)
Il modo di interrogare del Genin non mi piaceva per nulla, ma non avevo voglia di avere a che fare molto con lui quindi lo lasciavo fare senza problemi, ma ascoltando un discorso mi irritai incredibilmente.
Ad essere sincero, signor Katsuguchi, ne dubito fortemente. Tutti i furti sono avvenuti in un arco di tempo molto breve, senza lasciar trascorrere più di un giorno tra un furto ed il successivo. Mi risulta difficile credere che i malviventi abbiano modificato così radicalmente il loro modus operandi. Se non siete stati derubati sicuramente c’è un motivo diverso, che purtroppo non conosciamo. Non scherziamo! Le tue sono solo semplici supposizioni formulate da un ragazzo. Io sono convinto che prima o poi toccherà anche a noi. Ecco perché da due notti dormo sempre con un occhio aperto, come si suol dire.
Ma che fa quel deficiente? Accusa dei cittadini senza avere prove? Irritato come non mai decisi di metter fine a tutto questo casino che stava facendo Joinchaku o come diamine si chiamava.
Partii alla mia massima velocità fino ad arrivargli alle spalle e con il braccio sinistro gli diedi un pugno con un po' di forza sulla testa e iniziai a sgridarlo mentre lui si passava la mano sulla nuca.
Mi girai velocemente verso i due uomini e inchinandomi porsi loro le mie più sentite scuse. Mi girai nuovamente verso l' inutile Genin e guardandolo in cagnesco gli impartii gli ordini.
Visto il tuo grande senso investigativo, resterai appostato per tutta la giornata di oggi e per la notte. Cerca di non causare ulteriori danni! Dopo essermi sfogato con il Genin mi girai e andai a compiere dei servizi. Speriamo non faccia altri guai.
Ad essere sincero, signor Katsuguchi, ne dubito fortemente. Tutti i furti sono avvenuti in un arco di tempo molto breve, senza lasciar trascorrere più di un giorno tra un furto ed il successivo. Mi risulta difficile credere che i malviventi abbiano modificato così radicalmente il loro modus operandi. Se non siete stati derubati sicuramente c’è un motivo diverso, che purtroppo non conosciamo. Non scherziamo! Le tue sono solo semplici supposizioni formulate da un ragazzo. Io sono convinto che prima o poi toccherà anche a noi. Ecco perché da due notti dormo sempre con un occhio aperto, come si suol dire.
Ma che fa quel deficiente? Accusa dei cittadini senza avere prove? Irritato come non mai decisi di metter fine a tutto questo casino che stava facendo Joinchaku o come diamine si chiamava.
Partii alla mia massima velocità fino ad arrivargli alle spalle e con il braccio sinistro gli diedi un pugno con un po' di forza sulla testa e iniziai a sgridarlo mentre lui si passava la mano sulla nuca.
Ma che diavolo combini??? Accusi bravi cittadini di Oto di essere colpevoli senza uno straccio di prova? Ecco perchè dico che siete inutili voi GENIN!F:6
Mi girai velocemente verso i due uomini e inchinandomi porsi loro le mie più sentite scuse. Mi girai nuovamente verso l' inutile Genin e guardandolo in cagnesco gli impartii gli ordini.
Visto il tuo grande senso investigativo, resterai appostato per tutta la giornata di oggi e per la notte. Cerca di non causare ulteriori danni! Dopo essermi sfogato con il Genin mi girai e andai a compiere dei servizi. Speriamo non faccia altri guai.
Statistiche di Naruko Hitomane
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2 x Yo-Yo Ninja
1 x Apparecchio Acustico
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- Istruzioni:
- Bene, sei uscito un po' fuori traccia accusando i 2 personaggi. Ora fai 2 post da 15 dove nel primo racconti l' appostamento diurno fino alle 21.00, mentre nel secondo quello notturno fino alle 2.00 di notte quando senti dei rumori. Ti fermi lì.
Re: Missione Liv. D : Strani furti nei quartieri di Oto (ShinraTensei)
Squadravo con sospetto i due signori seduti nella panchina di fronte a me. Non avevo prove a sufficienza per accusarli apertamente ma ritenevo più che legittimi i dubbi che nutrivo analizzando razionalmente la situazione. Magari i ladri hanno incontrato qualche imprevisto e hanno dovuto ritardare la loro tabella di marcia… Non è il caso di continuare con le invettive, meglio lasciar passare del tempo e raccogliere, eventualmente, ulteriori informazioni. Magari potrei interrogare i residenti nel lato della strada scelto dal chunin. Quel buono a nulla avrà sicuramente tralasciato dettagli rilevanti. Decisi di ritrattare le mie precedenti affermazioni rivolte ai due uomini quando un colpo alla nuca mi annebbiò la vista. Non l’ho sentito arrivare. E’ veloce! Sicuramente è uno shinobi di grado superiore al mio. Dovrò stare attento! Speriamo che quell’incapace del mio supervisore sappia tirare un pugno come si deve. Mi girai di scatto pronto a mettermi in posizione di difesa ma dietro di me vidi soltanto il capitano che mi fulminava con lo sguardo Come ha osato? Nessuno può permettersi di colpirmi in testa! Ma che diavolo combini??? Accusi bravi cittadini di Oto di essere colpevoli senza uno straccio di prova? Ecco perchè dico che siete inutili voi GENIN! E’ giunto alle mie stesse conclusioni… Uhm questo mi fa riflettere. Repressi a fatica il desiderio di rispondere alla sua provocazione con un altro pugno ben sapendo che non avrei avuto alcuna chance e soprattutto non ne avrei guadagnato nulla, anzi, avrei potuto compromettere la mia carriera ninja e non potevo assolutamente permettermi ritardi nella mia ascesa. Alle spalle eh! Ciò ti fa onore! Approfittane pure ora, riprenderemo questa conversazione quando avrò raggiunto il tuo livello, stanne pur certo.
Diedi le spalle al capitano che nel frattempo si stava allontanando dopo avermi ordinato di rimanere di guardia nella zona. Inspirai profondamente, calmai la mente ed espirai. Mi rivolsi ai due signori, ancora allibiti per quanto era successo. Signori, vorrei scusarmi con voi innanzitutto per lo squallido siparietto cui avete dovuto assistere e in secondo luogo vi porgo le mie scuse se le mie parole vi sono sembrate inopportune. In realtà io non stavo accusando apertamente nessuno di voi due, stavo bensì mettendo sul tavolo le varie ipotesi e conclusioni cui ero arrivato unendo le informazioni che ho raccolto. Non preoccuparti ragazzo, accettiamo le tue scuse. Comprendo benissimo che le circostanze possono riversare su di noi più di un sospetto. Credo che anche il resto del quartiere sia convinto che noi due siamo implicati nella faccenda. Spero con tutto il cuore che tutto si risolva per il meglio. Mi assicurerò che ciò accada. Ora vi saluto, ho dei compiti da svolgere.
Mi congedai dai due e mi spostai di nuovo sulla strada principale del quartiere. Mi appostai al centro di essa, in un’aiuola verde con un alto albero nel mezzo. Mi arrampicai tra i rami per godere di una visuale migliore sul circondario e mi preparai per una notte di veglia.
Rimasi lì per qualche ora, sfogliando il mio taccuino senza notare nulla di rilevante se non le solite domestiche che si affaccendavano portando borse e sacchetti e i giardinieri che curavano i giardini privati delle ville. C’era un insolito silenzio in quel luogo: nessun bambino che schiamazzava, nessun cialtrone che parlottava con qualche altro suo pari. Solo il piacevole suono del vento tra gli alberi. Il silenzio mi affascinava. Solo quando c’era quiete riuscivo davvero a pensare, a ragionare, a godermi il flusso ininterrotto delle mie idee. Scoccarono le ore 21 e non era ancora accaduto niente degno di essere segnalato. Che tu sia dannato capitano! Mi guardai intorno con aria annoiata, sperando che qualche insolito rumore attirasse la mia attenzione.
Diedi le spalle al capitano che nel frattempo si stava allontanando dopo avermi ordinato di rimanere di guardia nella zona. Inspirai profondamente, calmai la mente ed espirai. Mi rivolsi ai due signori, ancora allibiti per quanto era successo. Signori, vorrei scusarmi con voi innanzitutto per lo squallido siparietto cui avete dovuto assistere e in secondo luogo vi porgo le mie scuse se le mie parole vi sono sembrate inopportune. In realtà io non stavo accusando apertamente nessuno di voi due, stavo bensì mettendo sul tavolo le varie ipotesi e conclusioni cui ero arrivato unendo le informazioni che ho raccolto. Non preoccuparti ragazzo, accettiamo le tue scuse. Comprendo benissimo che le circostanze possono riversare su di noi più di un sospetto. Credo che anche il resto del quartiere sia convinto che noi due siamo implicati nella faccenda. Spero con tutto il cuore che tutto si risolva per il meglio. Mi assicurerò che ciò accada. Ora vi saluto, ho dei compiti da svolgere.
Mi congedai dai due e mi spostai di nuovo sulla strada principale del quartiere. Mi appostai al centro di essa, in un’aiuola verde con un alto albero nel mezzo. Mi arrampicai tra i rami per godere di una visuale migliore sul circondario e mi preparai per una notte di veglia.
Rimasi lì per qualche ora, sfogliando il mio taccuino senza notare nulla di rilevante se non le solite domestiche che si affaccendavano portando borse e sacchetti e i giardinieri che curavano i giardini privati delle ville. C’era un insolito silenzio in quel luogo: nessun bambino che schiamazzava, nessun cialtrone che parlottava con qualche altro suo pari. Solo il piacevole suono del vento tra gli alberi. Il silenzio mi affascinava. Solo quando c’era quiete riuscivo davvero a pensare, a ragionare, a godermi il flusso ininterrotto delle mie idee. Scoccarono le ore 21 e non era ancora accaduto niente degno di essere segnalato. Che tu sia dannato capitano! Mi guardai intorno con aria annoiata, sperando che qualche insolito rumore attirasse la mia attenzione.
Scheda di Jointaku Yakushi
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Re: Missione Liv. D : Strani furti nei quartieri di Oto (ShinraTensei)
La notte aveva avvolto il quartiere con le sue tenebre già da un bel pezzo ed io ero sempre più stufo di stazionare sopra quell’albero in attesa di non si sa cosa. Tutta colpa del capitano. Appena ne sarò in grado gli impartirò una bella lezione. Si ricorderà amaramente del giorno in cui osò prendersi gioco di Jointaku Yakushi Balzai agilmente giù dall’albero con l’intento di sgranchirmi un po’ le articolazioni dopo tutte quelle ore di veglia forzata in posizione scomoda. Passeggiai lentamente e senza una meta precisa per una buona mezz’ora. Era buio pesto. Solo la falce della luna illuminava la strada proiettando tetre ombre sulla strada. Sistemai meglio lo stetoscopio d’argento al mio collo e proseguii con quella ronda noiosa ed infruttuosa che non aveva fatto altro che irritarmi e farmi odiare ancora di più, se possibile, il capitano. Mi guardavo intorno quasi per inerzia, senza interesse per ciò su cui il mio sguardo stancamente si posava. Ad un certo punto udii un rumore sommesso, quasi impercettibile, a pochi metri di distanza da me. Drizzai le orecchie nella direzione da cui mi era sembrato fosse giunto quel suono. Erano le due di notte. Tutti, a parte me, dormivano profondamente. Dalle case affacciate sulle vie non si intravedeva una luce né si intuiva alcun rumore. Che siano i ladri… Sarebbe un colpo di fortuna non indifferente se mettessero in atto il loro prossimo furto proprio mentre sono di ronda. Di nuovo quel rumore ruppe il silenzio, stavolta leggermente più forte. Durò meno di un istante ma fu sufficiente per mettermi in allerta. Maledetto capitano… Ma dov’è quando serve? Non posso allontanarmi dal mio posto di guardia senza un ordine diretto per di più seguendo un rumore di cui non conosco la provenienza! Vorrei tanto sapere cos’aveva di così urgente da fare per lasciarmi qui da solo senza alcuna direttiva precisa.
Più tempo trascorreva più si assottigliavano le possibilità di scoprire quale fosse la fonte del rumore. Potremmo non avere più un’occasione così propizia per dare una svolta a questa indagine che sembra essersi affossata su un punto morto. Ma quell’arrogante incapace di un chunin si diverte a vagabondare per Oto anziché assolvere i suoi doveri. Imposi a me stesso di rimanere fermo per il momento. Era sconsigliabile allontanarsi dalla posizione assegnata senza un preciso ordine. Dovevo valutare bene i pro e contro prima di decidere come agire. Se fossi io a capo della missione avrei già deciso!
Più tempo trascorreva più si assottigliavano le possibilità di scoprire quale fosse la fonte del rumore. Potremmo non avere più un’occasione così propizia per dare una svolta a questa indagine che sembra essersi affossata su un punto morto. Ma quell’arrogante incapace di un chunin si diverte a vagabondare per Oto anziché assolvere i suoi doveri. Imposi a me stesso di rimanere fermo per il momento. Era sconsigliabile allontanarsi dalla posizione assegnata senza un preciso ordine. Dovevo valutare bene i pro e contro prima di decidere come agire. Se fossi io a capo della missione avrei già deciso!
Scheda di Jointaku Yakushi
Stato Fisico: Contusione lieve alla testa
Stato Mentale: Dubbioso
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Re: Missione Liv. D : Strani furti nei quartieri di Oto (ShinraTensei)
- Istruzioni:
- I rumori li dovevi sentire solo una volta non più volte.
Fai un post da 20 righe dove decidi di andare a vedere, segui una traccia esile che ti porta fuori dalle abitazioni, ma non riesci a capire chi o cosa sia. Arriva il mattino dove fai rapporto al chunin, che era arrivato sul luogo.
Re: Missione Liv. D : Strani furti nei quartieri di Oto (ShinraTensei)
Ero fermo da qualche minuto, immobile, roso dal dubbio. Nessun altra traccia del rumore sentito in precedenza. Gli ordini del Chunin erano di non abbandonare la ronda… Però quello è un povero idiota! Sicuramente qualsiasi decisione prenda è sbagliata. Seguirò il mio istinto e la mia logica ed agirò nel modo che ritengo più opportuno! Afferrai un kunai nella mano destra e scattai velocemente verso il punto da cui mi sembrava fosse giunto il rumore. Arrivai in meno di un minuto ad uno spiazzo ghiaioso a lato del cancello di ferro nero di una casa. Mi guardai intorno in cerca del minimo indizio che mi rivelasse la strada giusta da prendere. Notai un punto in cui la ghiaia era lievemente smossa rispetto a quella circostante. Sembrava quasi di potervi intuire la forma di un’orma ma non c’avrei scommesso un ryo. Corsi comunque in quella direzione seguendo il minuscolo sentiero di ciottoli che si allungava sinuoso tra le case. E’ un flebile indizio ma vale la pena seguirlo dal momento che non ho nient’altro cui aggrapparmi in questo momento. Un ramo spezzato 3 m davanti a me, forse calpestato dal piede di qualcuno. Aumentai la velocità percorrendo rapidamente il viottolo mentre le mie calzature scalpicciavano sui sassi bianchi. Proseguii per un paio di minuti buoni ed il sentiero improvvisamente terminò. Diedi uno sguardo veloce alla zona. Il nulla. Solo distese verdi a perdita d’occhio sul fianco della collina. Nessuna ombra o rumore che tradisse la presenza di anima viva. Mi sento di ipotizzare con un discreto margine di sicurezza che di qui sia passato qualcuno recentemente ma non posso avere la certezza assoluta che si tratti proprio dei ladri. Riposi il kunai nel portaoggetti con frustrazione. Girovagai ancora per un bel pezzo nella zona, cercando indizi, sperando di scoprire qualcosa che mi aiutasse a dipanare il fitto intrico di quel mistero. Era quasi l’alba quando decisi di tornare al quartiere per cercare il capitano e fargli rapporto sulla mia ronda notturna. Feci per incamminarmi quando dal sentiero sbucò proprio il mio supervisore che probabilmente mi stava cercando. Finalmente! Ti stavo cercando! Ho abbandonato momentaneamente il mio turno di guardia che si stava rivelando infruttuoso allo scopo di seguire una pista promettente che mi ha condotto fin qui. Ho notato qualcosa di molto simile ad un’orma e un ramo spezzato, forse calpestato da qualcuno. Comunque di qualsiasi cosa si fosse trattato, ora si è completamente volatilizzata. Siamo al punto di partenza e per di più siamo senza uno straccio di prova e senza la più pallida idea di dove sbattere la testa… tutte le tue missioni si trasformano immancabilmente in un insuccesso o stavolta sono stato semplicemente sfortunato? Mi avvicinai a lui e lo guardai fisso negli occhi. Sono in attesa di nuovi ordini! ….Signore… Pronunciai quella parola con ricercata ironia, quasi a voler schernire il mio interlocutore. Come intendiamo muoverci ora?
Scheda di Jointaku Yakushi
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Re: Missione Liv. D : Strani furti nei quartieri di Oto (ShinraTensei)
Vidi da lontano l' inetto che si avvicinava e mi parlò.
Finalmente! Ti stavo cercando! Ho abbandonato momentaneamente il mio turno di guardia che si stava rivelando infruttuoso allo scopo di seguire una pista promettente che mi ha condotto fin qui. Ho notato qualcosa di molto simile ad un’orma e un ramo spezzato, forse calpestato da qualcuno. Comunque di qualsiasi cosa si fosse trattato, ora si è completamente volatilizzata. Siamo al punto di partenza e per di più siamo senza uno straccio di prova e senza la più pallida idea di dove sbattere la testa… tutte le tue missioni si trasformano immancabilmente in un insuccesso o stavolta sono stato semplicemente sfortunato? Come intendiamo muoverci ora?
Iniziai a ridere malignamente.
Sei stato un incapace, ne sfortuna o altro. Se non riesci a seguire una traccia, mi dici a che servi come ninja? Sei solo un peso per il villaggio. Che razza di presuntuoso, dare la colpa agli altri delle proprie incapacità. Sai vero che farò rapporto di queste tue gravi mancanze?
Mi ha servito una scusa per insultarlo, povero incapace.
Bene, visto che ti credi tanto bravo, nonostante accusi senza prove e non riesci a seguire e tracce, ora dovrai escogitare una trappola per riuscire a beccare il colpevole. Detto questo mi allontanai dal genin con la speranza che non combinasse altri casini.
Finalmente! Ti stavo cercando! Ho abbandonato momentaneamente il mio turno di guardia che si stava rivelando infruttuoso allo scopo di seguire una pista promettente che mi ha condotto fin qui. Ho notato qualcosa di molto simile ad un’orma e un ramo spezzato, forse calpestato da qualcuno. Comunque di qualsiasi cosa si fosse trattato, ora si è completamente volatilizzata. Siamo al punto di partenza e per di più siamo senza uno straccio di prova e senza la più pallida idea di dove sbattere la testa… tutte le tue missioni si trasformano immancabilmente in un insuccesso o stavolta sono stato semplicemente sfortunato? Come intendiamo muoverci ora?
Iniziai a ridere malignamente.
Sei stato un incapace, ne sfortuna o altro. Se non riesci a seguire una traccia, mi dici a che servi come ninja? Sei solo un peso per il villaggio. Che razza di presuntuoso, dare la colpa agli altri delle proprie incapacità. Sai vero che farò rapporto di queste tue gravi mancanze?
Mi ha servito una scusa per insultarlo, povero incapace.
Bene, visto che ti credi tanto bravo, nonostante accusi senza prove e non riesci a seguire e tracce, ora dovrai escogitare una trappola per riuscire a beccare il colpevole. Detto questo mi allontanai dal genin con la speranza che non combinasse altri casini.
Statistiche di Naruko Hitomane
Stato Fisico: Illeso.
Stato mentale: Adirato.
Forza: 18
Resistenza: 14
Velocità: 18
Chakra: 240
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5 x Kunai
5 x Spiedi
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1 x Mantello
- Spoiler:
- Un post da 20 righe in cui t' ingegni a creare una trappola o un metodo per pendere il colpevole.
Re: Missione Liv. D : Strani furti nei quartieri di Oto (ShinraTensei)
Ormai avevo compreso perfettamente che la facciata da presuntuoso arrogante che il capitano palesava era solamente una maschera che tradiva la sua pochezza mentale. Sorrisi pensando a questo e decisi che mai e poi mai mi sarei abbassato al suo livello. Era molto più conveniente lasciare che mettesse in atto le sue scenette. E poi stava diventando divertente vederlo così convinto e pieno di sé ben sapendo che era poco più di un’ameba paragonato a me.
Agli ordini capitano, mi raccomando: lei rimanga in un angolino e faccia quello che sa fare meglio! ...Cioè niente… Mi occupo io di tutto!
Avevo il piano già perfettamente delineato nella mia mente. Serviva un’esca innanzitutto, per spingere i malviventi ad uscire allo scoperto. Pensai immediatamente che il signor Katsuguchi sarebbe stato perfetto ed inoltre ci aveva già offerto il suo aiuto quindi la prima parte del piano era solo da mettere in pratica.
Mi incontrai segretamente con il signor Katsuguchi e gli spiegai per filo e per segno la mia idea. Lui fu totalmente d’accordo e mi garantì il suo pieno appoggio.
L’indomani, davanti al cancello della villa del signor Katsuguchi e in un’area di 500 m comparvero decine di cartelli recanti il seguente messaggio.
L’esca era stata gettata, ora bisognava soltanto smuovere un po’ la canna per attirare il pesce.
Nell’orario indicato dai manifesti inscenammo il trasporto. Dai piedi della collina ordinai che si fosse caricata una grossa cassa 4x3m di metallo, che potesse far supporre che al suo interno fosse custodita della merce preziosa.
Il carro, scortato da quattro servi del signor Katsuguchi opportunamente travestiti da ninja, percorse le strade cittadine fino ad arrivare alla villa. Il trasporto fu molto scenico: strada bloccata, parecchio rumore, addirittura quattro ninja di Oto come scorta. Era impossibile che potesse passare inosservato ed era proprio quello a cui il mio piano puntava. La cassa, naturalmente vuota, fu quindi spostata in un grosso ripostiglio, vicino alla porta di servizio usata dalla servitù. Tale scelta era dettata dal fatto che la signora Oogoromi aveva detto, durante l’interrogatorio, che i ladri avevano fatto irruzione in casa passando molto probabilmente dalla porta di servizio.
Mi nascosi io stesso nel ripostiglio utilizzando la tecnica dell’occultamento.
Acquattato in un angolo, invisibile grazie al jutsu, avrei atteso pazientemente che il pesce abboccasse all’esca cosicché sarebbe stato facile prenderlo all’amo e catturarlo.
La trappola è stata tesa, ora non resta che incrociare le dita sperando che il mio piano abbia successo. L'occasione è ghiotta e appena calerà la notte i ladri tenteranno una sortita. Se non oggi, accadrà sicuramente entro pochissimi giorni, non resta che attendere.
Agli ordini capitano, mi raccomando: lei rimanga in un angolino e faccia quello che sa fare meglio! ...Cioè niente… Mi occupo io di tutto!
Avevo il piano già perfettamente delineato nella mia mente. Serviva un’esca innanzitutto, per spingere i malviventi ad uscire allo scoperto. Pensai immediatamente che il signor Katsuguchi sarebbe stato perfetto ed inoltre ci aveva già offerto il suo aiuto quindi la prima parte del piano era solo da mettere in pratica.
Mi incontrai segretamente con il signor Katsuguchi e gli spiegai per filo e per segno la mia idea. Lui fu totalmente d’accordo e mi garantì il suo pieno appoggio.
L’indomani, davanti al cancello della villa del signor Katsuguchi e in un’area di 500 m comparvero decine di cartelli recanti il seguente messaggio.
Attenzione a tutti i residenti:
Si prega di lasciare libera la strada dalle ore 15:00 alle ore 18:00 per consentire il trasporto di un carico importante verso l’abitazione del Sig. Katsuguchi.
Ci scusiamo per il disagio.
L’esca era stata gettata, ora bisognava soltanto smuovere un po’ la canna per attirare il pesce.
Nell’orario indicato dai manifesti inscenammo il trasporto. Dai piedi della collina ordinai che si fosse caricata una grossa cassa 4x3m di metallo, che potesse far supporre che al suo interno fosse custodita della merce preziosa.
Il carro, scortato da quattro servi del signor Katsuguchi opportunamente travestiti da ninja, percorse le strade cittadine fino ad arrivare alla villa. Il trasporto fu molto scenico: strada bloccata, parecchio rumore, addirittura quattro ninja di Oto come scorta. Era impossibile che potesse passare inosservato ed era proprio quello a cui il mio piano puntava. La cassa, naturalmente vuota, fu quindi spostata in un grosso ripostiglio, vicino alla porta di servizio usata dalla servitù. Tale scelta era dettata dal fatto che la signora Oogoromi aveva detto, durante l’interrogatorio, che i ladri avevano fatto irruzione in casa passando molto probabilmente dalla porta di servizio.
Mi nascosi io stesso nel ripostiglio utilizzando la tecnica dell’occultamento.
Tecnica dell’occultamento - Kakureni no Jutsu
Tipo: Ninjutsu
Grado: Base
Chakra: Neutro
Sigilli: //
Descrizione: Questa tecnica permette, immettendo il proprio chakra in un panno o nel mantello dato in dotazione o in qualcosa di simile, di mimetizzarsi perfettamente con l' ambiente circostante come fa un camaleonte, quindi chi la utilizza può celare la propria presenza visiva. Se mentre si è nascosti, utilizzando questa tecnica, ci si muove il suo effetto svanisce e si ritorna visibili (movimenti brusci, non lievi come il battito di ciglia o il respiro leggero). Eseguire questa tecnica sotto gli occhi dell' avversario la rende di fatto assolutamente inutile, in quanto il ninja che la utilizza dovrà rimanere fermo in balia del nemico.
Consumo chakra: 1
Acquattato in un angolo, invisibile grazie al jutsu, avrei atteso pazientemente che il pesce abboccasse all’esca cosicché sarebbe stato facile prenderlo all’amo e catturarlo.
La trappola è stata tesa, ora non resta che incrociare le dita sperando che il mio piano abbia successo. L'occasione è ghiotta e appena calerà la notte i ladri tenteranno una sortita. Se non oggi, accadrà sicuramente entro pochissimi giorni, non resta che attendere.
Scheda di Jointaku Yakushi
Stato Fisico: Contusione lieve alla testa.
Stato Mentale: Irritato.
Forza: 5
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Resistenza: 5
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Re: Missione Liv. D : Strani furti nei quartieri di Oto (ShinraTensei)
- Spoiler:
- La trappola funziona a metà. I ladri, perchè ne sono 3, Entrano in casa ma non dove sei nascosto tu. Un post da 15 dove ti accorgi dell' accaduto e che ne è più di uno. Poi cerchi di catturarli ma li vedi fuggire da una finestra. Fermati qui.
Re: Missione Liv. D : Strani furti nei quartieri di Oto (ShinraTensei)
Attesi pazientemente che la notte calasse avvolgendo la casa con le sue ombre e favorendo le scorribande dei malviventi. La tecnica dell’occultamento perdurava, mantenendomi celato agli occhi di chiunque a patto che, ovviamente, i ladri non disponessero di abilità sensoriali. Acquattato sotto il mantello, con tutti i sensi tesi per cogliere il benché minimo rumore, il tempo scorreva molto lentamente.
Sono un tipo che si annoia facilmente e questa missione sta durando troppo per essere una semplice missione di livello D. Speriamo di risolvere al più presto questo mistero e concludiamo una volta per tutte questa faccenda.
Finalmente le tenebre discesero accompagnate da un silenzio quasi etereo. All’interno della casa non si udiva nessun rumore. Rimasi in quella posizione per almeno altre 3 ore dopo il tramonto. La mezzanotte era passata da un po’ ma la villa era ancora immersa in una calma profonda e nessun suono lasciava intuire un tentativo di furto. All’improvviso un rumore lontano, soffuso. Passi felpati, quasi impercettibili ma fui comunque in grado di udirli favorito dalla totale quiete che arieggiava nelle stanze dell’abitazione.
Il suono mi giunse ovattato, come se provenisse da un’altra stanza e non dal vicino ingresso di servizio, come avevo previsto. Non c’era tempo da perdere. Sciolsi immediatamente l’occultamento, legai nuovamente il mantello al mio collo e corsi il più celermente possibile verso il lato opposto della casa. Ancora un rumore di passi, stavolta meno flebile, probabilmente perché mi ero avvicinato.
Mi nascosi dietro un angolo per osservare attentamente la zona. Prima di espormi dovevo accertarmi che si trattasse davvero di intrusi e non di un qualsiasi inquilino o servitore col sonno leggero.
Tre ombre, vestite completamente di nero, si aggiravano furtive per i corridoi. Ogni dubbio era quindi stato fugato: si trattava proprio dei furfanti cui stavamo dando la caccia. Quindi sono in tre! Dubito siano degli sprovveduti se hanno svaligiato tante abitazioni senza lasciarsi dietro la benché minima traccia. Comunque è tempo che io ponga fine al loro divertimento catturandoli una volta per tutte. Stavo eseguendo il sigillo per il jutsu dei serpenti d’acqua quando malauguratamente la porta del ripostiglio da cui ero uscito, che era rimasta aperta, si chiuse violentemente forse a causa di uno spiffero ed il forte rumore spaventò i ladri che se la diedero immediatamente a gambe passando per una finestra.
Non ci posso credere. La fortuna non è decisamente dalla mia parte oggi.
Sono un tipo che si annoia facilmente e questa missione sta durando troppo per essere una semplice missione di livello D. Speriamo di risolvere al più presto questo mistero e concludiamo una volta per tutte questa faccenda.
Finalmente le tenebre discesero accompagnate da un silenzio quasi etereo. All’interno della casa non si udiva nessun rumore. Rimasi in quella posizione per almeno altre 3 ore dopo il tramonto. La mezzanotte era passata da un po’ ma la villa era ancora immersa in una calma profonda e nessun suono lasciava intuire un tentativo di furto. All’improvviso un rumore lontano, soffuso. Passi felpati, quasi impercettibili ma fui comunque in grado di udirli favorito dalla totale quiete che arieggiava nelle stanze dell’abitazione.
Il suono mi giunse ovattato, come se provenisse da un’altra stanza e non dal vicino ingresso di servizio, come avevo previsto. Non c’era tempo da perdere. Sciolsi immediatamente l’occultamento, legai nuovamente il mantello al mio collo e corsi il più celermente possibile verso il lato opposto della casa. Ancora un rumore di passi, stavolta meno flebile, probabilmente perché mi ero avvicinato.
Mi nascosi dietro un angolo per osservare attentamente la zona. Prima di espormi dovevo accertarmi che si trattasse davvero di intrusi e non di un qualsiasi inquilino o servitore col sonno leggero.
Tre ombre, vestite completamente di nero, si aggiravano furtive per i corridoi. Ogni dubbio era quindi stato fugato: si trattava proprio dei furfanti cui stavamo dando la caccia. Quindi sono in tre! Dubito siano degli sprovveduti se hanno svaligiato tante abitazioni senza lasciarsi dietro la benché minima traccia. Comunque è tempo che io ponga fine al loro divertimento catturandoli una volta per tutte. Stavo eseguendo il sigillo per il jutsu dei serpenti d’acqua quando malauguratamente la porta del ripostiglio da cui ero uscito, che era rimasta aperta, si chiuse violentemente forse a causa di uno spiffero ed il forte rumore spaventò i ladri che se la diedero immediatamente a gambe passando per una finestra.
Non ci posso credere. La fortuna non è decisamente dalla mia parte oggi.
Scheda di Jointaku Yakushi
Stato Fisico: Ferita Lieve da contusione alla testa
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Re: Missione Liv. D : Strani furti nei quartieri di Oto (ShinraTensei)
- Istruzioni:
- Primo post da 15: Insegui i ladri scendendo dalla finestra, ma poggi malamente il piede a terra. Le tracce si dividono e scegli di seguirne solo uno dei tre.
Secondo epost da 15: Il piede ti fa male e no riesci a correre alla tua massima velocità, per tua fortuna le tracce del ladro sono visibili. L'insegui fino al confine di Oto.
Terzo post da 15: Esci da Oto e arrivi vicino al bosco dei sussurri, dove noti che si riuniscono e vanno verso il centro. Sei Sempre dolorante al piede.
Re: Missione Liv. D : Strani furti nei quartieri di Oto (ShinraTensei)
Smisi immediatamente di lamentarmi e maledire la sorte che si stava accanendo contro di me; i ladri erano in fuga ed era necessario che prendessi repentinamente dei provvedimenti per impedire che riuscissero a dileguarsi nell’oscurità.
La ristrettezza dei tempi mi costrinse a prendere una decisione rapida: in una frazione di secondo decisi di lanciarmi al loro inseguimento attraverso la finestra. I tre erano veloci e il loro abbigliamento nero facilitava molto la loro mimetizzazione nell’oscurità, non c’era un secondo da perdere. Se non resto alle loro calcagna per me sarà impossibile ritrovarli una volta che si saranno dispersi per le zone selvagge di Oto.
Aiutandomi con una mano mi arrampicai sulla finestra e una volta sul davanzale spiccai un lungo salto pronto a riprendere la corsa una volta a terra. Di nuovo la fortuna mi tradì: a causa della scarsa visibilità ricaddi proprio in una piccola buca nel terreno col piede destro ed accusai immediatamente un forte dolore. Dannazione, proprio ora dovevo storcermi la caviglia! Eseguii una palpazione veloce per assicurarmi che non fosse rotta anche se il dolore non eccessivo era già un buon indicatore di un’assenza di frattura. Credo si tratti del legamento tibio-astragalico posteriore, stiramento con probabile infiammazione. Dovrei poter riuscire a muovermi a patto che io stia attento a non compiere di nuovo lo stesso movimento che ha causato la distorsione. Mi feci forza e mi alzai in piedi. Il primo passo, appena poggiai tutto il peso sul piede infortunato, si rivelò traumatico. Dolore indicibile si propagò dalla caviglia a tutta la gamba. Mi morsi le labbra, imprecai e ripresi a correre, stringendo i denti, riprendendo l’inseguimento. Orme ben definite si alternavano sull’erba seguendo tre distinti percorsi ben visibili nonostante la luce flebile della luna. I tre fuggitivi si erano divisi prendendo ciascuno una direzione diversa. Ormai erano lontani e disperavo di riuscire a riacciuffarli soprattutto a causa della lentezza cui il dolore mi costringeva.
La ristrettezza dei tempi mi costrinse a prendere una decisione rapida: in una frazione di secondo decisi di lanciarmi al loro inseguimento attraverso la finestra. I tre erano veloci e il loro abbigliamento nero facilitava molto la loro mimetizzazione nell’oscurità, non c’era un secondo da perdere. Se non resto alle loro calcagna per me sarà impossibile ritrovarli una volta che si saranno dispersi per le zone selvagge di Oto.
Aiutandomi con una mano mi arrampicai sulla finestra e una volta sul davanzale spiccai un lungo salto pronto a riprendere la corsa una volta a terra. Di nuovo la fortuna mi tradì: a causa della scarsa visibilità ricaddi proprio in una piccola buca nel terreno col piede destro ed accusai immediatamente un forte dolore. Dannazione, proprio ora dovevo storcermi la caviglia! Eseguii una palpazione veloce per assicurarmi che non fosse rotta anche se il dolore non eccessivo era già un buon indicatore di un’assenza di frattura. Credo si tratti del legamento tibio-astragalico posteriore, stiramento con probabile infiammazione. Dovrei poter riuscire a muovermi a patto che io stia attento a non compiere di nuovo lo stesso movimento che ha causato la distorsione. Mi feci forza e mi alzai in piedi. Il primo passo, appena poggiai tutto il peso sul piede infortunato, si rivelò traumatico. Dolore indicibile si propagò dalla caviglia a tutta la gamba. Mi morsi le labbra, imprecai e ripresi a correre, stringendo i denti, riprendendo l’inseguimento. Orme ben definite si alternavano sull’erba seguendo tre distinti percorsi ben visibili nonostante la luce flebile della luna. I tre fuggitivi si erano divisi prendendo ciascuno una direzione diversa. Ormai erano lontani e disperavo di riuscire a riacciuffarli soprattutto a causa della lentezza cui il dolore mi costringeva.
Scheda di Jointaku Yakushi
Stato Fisico: Ferita Lieve da contusione alla testa, Distorsione di entità sconosciuta al piede destro.
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Re: Missione Liv. D : Strani furti nei quartieri di Oto (ShinraTensei)
Dovevo prendere una decisione alla svelta. I fuggitivi si erano dispersi in tre direzioni diverse, avevano già parecchi metri di vantaggio su di me e non c’era la benché minima possibilità che io riuscissi a colmare quel gap visto l’infortunio alla caviglia che limitava paurosamente i miei movimenti.
I tre ladri si sono divisi, ora devo ragionare e scegliere con oculatezza quale dei tre seguire. Visto che la mia momentanea menomazione fisica mi avrebbe impedito di condurre un inseguimento con successo in campo aperto dovevo evitare il percorso che mi avrebbe guidato verso gli spazi aperti. Scartai immediatamente le due piste che si delineavano verso est e nord est, di là c’erano solo campagne ed i ladri non si sarebbero fermati finchè non avessero trovato un posto in cui nascondersi, ciò sarebbe stato deleterio dato che non avrei potuto resistere a lungo e sicuramente dopo un po’ li avrei persi.
L’ultimo sembrava l’opzione più saggia. Innanzitutto si spingeva ai confini di Oto dove iniziava la macchia e dove un latitante avrebbe abbassato la guardia perchè si sarebbe sentito più al sicuro visti i numerosi nascondigli. In secondo luogo la serie di impronte era molto più definita delle altre due, probabilmente perché il terzo ladro era più pesante e imprimendo maggiore pressione sull’erba umida lasciava orme più nitide, facilitando pertanto il mio compito di seguirle.
Spero di aver preso la decisione giusta. Sicuramente è la più razionale e ci sono risicate probabilità che si riveli sbagliata. D’altro canto però, ogni volta che ho ideato un piano ponderato e ben ragionato, il caso e la sfortuna si sono messi di mezzo mandando all’aria tutte le mie convinzioni. Dovrei forse affidarmi alla superstizione ed optare per uno dei percorsi che avevo scartato sin dall’inizio?
Mai! La mia logica non mi ha mai tradito e non lo farà di certo ora che sono alle strette e che ho maggiormente bisogno di lei. Mi gettai quindi all’inseguimento del ladro affidandomi alle mie deduzioni. Il labbro che continuavo a mordermi per resistere al dolore alla caviglia aveva iniziato a sanguinare e sentivo in bocca quell’inconfondibile sapore ferroso. Neppure quello mi fermò: proseguii imperterrito fino ai confini di Oto e lì mi bloccai di nuovo.
I tre ladri si sono divisi, ora devo ragionare e scegliere con oculatezza quale dei tre seguire. Visto che la mia momentanea menomazione fisica mi avrebbe impedito di condurre un inseguimento con successo in campo aperto dovevo evitare il percorso che mi avrebbe guidato verso gli spazi aperti. Scartai immediatamente le due piste che si delineavano verso est e nord est, di là c’erano solo campagne ed i ladri non si sarebbero fermati finchè non avessero trovato un posto in cui nascondersi, ciò sarebbe stato deleterio dato che non avrei potuto resistere a lungo e sicuramente dopo un po’ li avrei persi.
L’ultimo sembrava l’opzione più saggia. Innanzitutto si spingeva ai confini di Oto dove iniziava la macchia e dove un latitante avrebbe abbassato la guardia perchè si sarebbe sentito più al sicuro visti i numerosi nascondigli. In secondo luogo la serie di impronte era molto più definita delle altre due, probabilmente perché il terzo ladro era più pesante e imprimendo maggiore pressione sull’erba umida lasciava orme più nitide, facilitando pertanto il mio compito di seguirle.
Spero di aver preso la decisione giusta. Sicuramente è la più razionale e ci sono risicate probabilità che si riveli sbagliata. D’altro canto però, ogni volta che ho ideato un piano ponderato e ben ragionato, il caso e la sfortuna si sono messi di mezzo mandando all’aria tutte le mie convinzioni. Dovrei forse affidarmi alla superstizione ed optare per uno dei percorsi che avevo scartato sin dall’inizio?
Mai! La mia logica non mi ha mai tradito e non lo farà di certo ora che sono alle strette e che ho maggiormente bisogno di lei. Mi gettai quindi all’inseguimento del ladro affidandomi alle mie deduzioni. Il labbro che continuavo a mordermi per resistere al dolore alla caviglia aveva iniziato a sanguinare e sentivo in bocca quell’inconfondibile sapore ferroso. Neppure quello mi fermò: proseguii imperterrito fino ai confini di Oto e lì mi bloccai di nuovo.
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Re: Missione Liv. D : Strani furti nei quartieri di Oto (ShinraTensei)
I confini di Oto. Oltre quella linea immaginaria i miei privilegi di Genin sfumavano. Era pericoloso addentrarsi oltre quel limite in condizioni normali, farlo con una caviglia ormai inservibile era da considerarsi una pazzia a tutti gli effetti. Non riesco davvero a capacitarmi del motivo per il quale sono stato assegnato ad un supervisore di grado più alto del mio se costui non è mai presente quando ne ho urgente bisogno. Per tutta la durata della missione si è limitato a sbraitare e sputare sentenze, distribuendomi direttive e lasciando a me tutti gli oneri. Come prima missione si sta rivelando davvero troppo sfiancante. Mi concessi un altro minuto per tastare la caviglia infortunata. Il gonfiore era leggermente aumentato ma con mio enorme sollievo, lo sforzo che avevo appena compiuto per arrivare fin lì non aveva aggravato eccessivamente la situazione. Presi un grosso respiro cercando di ignorare il dolore e chiudendo gli occhi varcai il confine spingendomi per l’ennesima volta all’inseguimento del ladro.
Una leggera salita mi portò in cima ad una piccola altura. Udii dei rumori e mi acquattai dietro un masso ansimando. Mi trovavo al limitare del bosco dei sussurri, un luogo quasi mistico dove il silenzio e la quiete regnavano sovrani e l’intrico inestricabile delle fronde contribuiva ad aumentare l’atmosfera tetra ma al contempo magica. Ciò che vidi in quel momento mi lasciò stupefatto: i tre ladri si erano riuniti al limitare del bosco. Evidentemente ero stato talmente lento a causa della caviglia dolorante che i due furfanti che avevo scelto di non seguire mi avevano aggirato e si erano ricongiunti con il loro compare proprio ai margini della boscaglia. La ruota ha ripreso a girare, ora sono io quello fortunato e voi quelli sfortunati.
Dopo un brevissimo conciliabolo i tre malviventi si addentrarono nel folto del bosco in fila indiana. Favorito dal silenzio potei ascoltare i loro passi. Si stavano spostando verso il centro del bosco. Nemmeno ragionandoci a lungo indovinai quale potesse essere la loro destinazione.
Una leggera salita mi portò in cima ad una piccola altura. Udii dei rumori e mi acquattai dietro un masso ansimando. Mi trovavo al limitare del bosco dei sussurri, un luogo quasi mistico dove il silenzio e la quiete regnavano sovrani e l’intrico inestricabile delle fronde contribuiva ad aumentare l’atmosfera tetra ma al contempo magica. Ciò che vidi in quel momento mi lasciò stupefatto: i tre ladri si erano riuniti al limitare del bosco. Evidentemente ero stato talmente lento a causa della caviglia dolorante che i due furfanti che avevo scelto di non seguire mi avevano aggirato e si erano ricongiunti con il loro compare proprio ai margini della boscaglia. La ruota ha ripreso a girare, ora sono io quello fortunato e voi quelli sfortunati.
Dopo un brevissimo conciliabolo i tre malviventi si addentrarono nel folto del bosco in fila indiana. Favorito dal silenzio potei ascoltare i loro passi. Si stavano spostando verso il centro del bosco. Nemmeno ragionandoci a lungo indovinai quale potesse essere la loro destinazione.
Scheda di Jointaku Yakushi
Stato Fisico: Ferita Lieve da contusione alla testa, Distorsione di entità sconosciuta al piede destro.
Stato Mentale: Spazientito
Forza: 5
Velocità: 5
Resistenza: 5
Chakra: 74
Equipaggiamento:
2 x Kunai
2 x Spiedi
4 x Shuriken
1 x Mantello
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Età : 32
Re: Missione Liv. D : Strani furti nei quartieri di Oto (ShinraTensei)
- Istruzioni:
- Primo post da 15: Il dolore alla caviglia si fa più lieve, segnalo come danno lieve. Ti addentri nel bosco seguendo le tracce, sempre non alla tua massima velocità. Descrivi un po' il percorso fino a quando non inizia una fitta pioggia d'improvviso.
Secondo post da 15: Perdi le traccie per colpa della pioggia e ti sperdi per il bosco, fino a quando da lontano non avvisti un edificio abbandonato, non descriverlo ancora.
Re: Missione Liv. D : Strani furti nei quartieri di Oto (ShinraTensei)
Ero in ascolto, i passi dei ladri stavano senz’ombra di dubbio diventando più flebili man mano che il tempo passava. Non si muovevano frettolosamente, sembravano convinti di avere a loro disposizione tutto il tempo di cui necessitavano. Quel fattore avrebbe giocato a mio vantaggio tuttavia non potevo permettermi di non inseguirli. In un eventuale combattimento, con la caviglia dolorante, sarei in tremendo svantaggio, devo cercare di alleviare il più possibile il versamento e ridurre il gonfiore. Con i guanti indosso iniziai a massaggiare vigorosamente il piede, facendo scorrere le dita da sopra il malleolo fin sopra il dorso, per poi scendere sulla pianta dove si intravedeva il versamento. Continuai per qualche minuto stringendo i denti per il dolore ma, quando ebbi terminato il trattamento, notai con estremo piacere che il dolore era molto meno forte di prima ed ero in grado di camminare anche se con qualche sforzo. Discesi pertanto dalla piccola altura su cui ero appollaiato e mi diressi con decisione verso il bosco dei sussurri, deciso a ritrovare le tracce dei tre fuggitivi attraverso gli alberi. Nel frattempo la luna era scomparsa dietro nubi nere e minacciose e le tenebre si erano addensate. Non mi diedi per vinto e mi addentrai nell’intrico dei tronchi. Le tracce rimanevano, per mia fortuna, ben visibili e non mi fu difficile seguirle fino a quello che speravo fosse il nascondiglio dei manigoldi. Il percorso nel bosco fu alquanto difficoltoso: era un luogo tetro e umido, con un forte odore di selvatico e di foglie in putrefazione che faceva storcere il naso.
Il verde ed il marrone erano i colori predominanti: germogli, foglie secche, rami a perdita d’occhio. Un sentierucolo di terra battuta ormai completamente ricoperto dalle foglie marcescenti si snodava tra le radici facendosi strada a fatica nell’intrico degli alberi. Mi guardai intorno con circospezione. Ero alla totale mercé di eventuali assalitori, da ogni anfratto, da dietro ogni tronco, poteva sbucare un nemico pronto ad attaccarmi e nelle condizioni fisiche in cui ero sarebbe stato improbabile che fossi riuscito a sopravvivere. Tenni gli occhi e le orecchie ben aperti, pronto a cogliere qualsiasi indizio che rivelasse la presenza di qualcuno.
Ad un certo punto udii un forte rumore in lontananza. Imprecai. Maledizione non ora, non adesso!
Le prime gocce si infransero sulle foglie più alte ma nel giro di qualche minuto l’acquazzone improvviso penetrò la copertura offertami dai rami riversando la sua pioggia fin dentro il bosco, inzuppandomi da capo a piedi.
Eppure credevo che la fortuna stesse girando dalla mia parte ora, evidentemente mi sbagliavo alla grande. Slacciai il mantello e lo usai come copripioggia di fortuna appoggiandomelo sul capo.
Il verde ed il marrone erano i colori predominanti: germogli, foglie secche, rami a perdita d’occhio. Un sentierucolo di terra battuta ormai completamente ricoperto dalle foglie marcescenti si snodava tra le radici facendosi strada a fatica nell’intrico degli alberi. Mi guardai intorno con circospezione. Ero alla totale mercé di eventuali assalitori, da ogni anfratto, da dietro ogni tronco, poteva sbucare un nemico pronto ad attaccarmi e nelle condizioni fisiche in cui ero sarebbe stato improbabile che fossi riuscito a sopravvivere. Tenni gli occhi e le orecchie ben aperti, pronto a cogliere qualsiasi indizio che rivelasse la presenza di qualcuno.
Ad un certo punto udii un forte rumore in lontananza. Imprecai. Maledizione non ora, non adesso!
Le prime gocce si infransero sulle foglie più alte ma nel giro di qualche minuto l’acquazzone improvviso penetrò la copertura offertami dai rami riversando la sua pioggia fin dentro il bosco, inzuppandomi da capo a piedi.
Eppure credevo che la fortuna stesse girando dalla mia parte ora, evidentemente mi sbagliavo alla grande. Slacciai il mantello e lo usai come copripioggia di fortuna appoggiandomelo sul capo.
Scheda di Jointaku Yakushi
Stato Fisico: Ferita Lieve da contusione alla testa, Ferita lieve alla caviglia
Stato Mentale: Irritato
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Velocità: 5
Resistenza: 5
Chakra: 74
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Re: Missione Liv. D : Strani furti nei quartieri di Oto (ShinraTensei)
Mi muovevo a fatica all’interno del bosco, con la testa china per cercare di seguire le impronte che si stagliavano in terra ormai molto meno nitide di prima a causa della pioggia incessante. Il gocciolio dell’acqua che colava dalle fronde era continuo e fastidioso, le nubi coprivano la luna quasi per intero lasciando penetrare pochissima luce che a malapena era sufficiente per vederci ad un palmo dal naso. Dovetti rinunciare a seguire le orme, i rivoletti d’acqua che scorrevano come serpentelli tra i miei piedi trascinando fango e piccole foglie le avevano cancellate ormai del tutto. Mi decisi a seguire, come avevo fatto sino ad allora, quello che sembrava un piccolo sentiero di terra battuta ma che poteva benissimo essere dovuto ad un semplice diradamento delle radici. Dopo nemmeno 150 m fui costretto a fermarmi. Un albero immenso, caduto da chissà quanto tempo, mi sbarrava la strada. La corteccia era invasa dai muschi e dai funghetti ed il tronco era dimora di centinaia di fitti rampicanti. Scartai subito l’idea di saltarlo, avrei potuto aggravare la situazione della caviglia mettendo di nuovo il piede in fallo. Pertanto decisi di deviare sulla sinistra ma si rivelò una scelta sbagliata: il tronco era più lungo di quanto mi aspettassi e l’aggirarlo mi condusse completamente fuori strada. Persi del tutto il senso dell’orientamento in quel luogo sconosciuto e cupo; il rumore della pioggia mi disorientava impedendomi di ragionare ed il buio profondo mi precludeva la vista a lungo raggio. Decisi, forse troppo impulsivamente, di proseguire in linea retta alla cieca, ma ogni radice sporgente, ogni masso ingombrante mi costringevano a compiere una deviazione che, seppur minuscola, mi conduceva sempre di più verso l’ignoto, allontanandomi dalla mia destinazione.
E’ una situazione critica! Non ho la minima chance di trovare l’uscita dal bosco procedendo a tentoni senza alcuna logica. Devo assumermi dei rischi se voglio sperare di ritrovare la via!
Mi arrampicai su un vicino albero, facendo attenzione a non spostare mai il peso sulla caviglia sofferente. In poco più di un minuto fui in cima e potei godere di un’ottima vista su tutto il bosco. Mi guardai intorno ignorando la pioggia battente che mi sferzava il viso e il vento freddo che mi accecava. Notai che in un punto non molto distante dalla mia attuale posizione, le fronde si diradavano, lasciando supporre che potesse esserci una radura. Mi dirigerò in quella direzione dopodiché deciderò il da farsi una volta lì.
Discesi lentamente l’albero e mi trovai infine seduto a cavalcioni sul ramo più basso, il terreno si stagliava 4 m più sotto. Una bazzecola se fossi stato in piena forma, ma un’altezza considerevole considerando il mio infortunio. Atterrare su entrambi i piedi è un’ipotesi da scartare, se poggiassi male la caviglia acuirei il dolore e potrei non essere più in grado di camminare. Non posso nemmeno decidere di atterrare su una gamba sola: il mio peso e l’altezza potrebbero essere fatali e rischierei di rompermi un osso. Mi sfilai il mantello, lo arrotolai e lo afferrai per i due capi con entrambe le mani: lo avrei usato come fune di fortuna per avvicinarmi il più possibile al suolo e ridurre l’altezza da cui mi sarei buttato. Lo stratagemma funzionò e, riducendo il dislivello a poco più di 1 m fui in grado di atterrare sulla gamba sana senza comprometterne la funzionalità.
Bene, ora puntiamo dritto verso quella radura che ho appena notato. Mi rimisi il mantello in spalla, ormai era inutile usarlo di nuovo come copripioggia dato che ero bagnato fino al midollo. L’intensità del temporale non accennava a diminuire, sospirai e lamentandomi sottovoce per la mia malasorte ripresi il cammino.
Arrivato alla radura rimasi stupefatto: ben nascosta tra gli alberi si intravedeva una casetta. Puntai deciso in quella direzione sperando che la fortuna non si fosse completamente dimenticata di me.
E’ una situazione critica! Non ho la minima chance di trovare l’uscita dal bosco procedendo a tentoni senza alcuna logica. Devo assumermi dei rischi se voglio sperare di ritrovare la via!
Mi arrampicai su un vicino albero, facendo attenzione a non spostare mai il peso sulla caviglia sofferente. In poco più di un minuto fui in cima e potei godere di un’ottima vista su tutto il bosco. Mi guardai intorno ignorando la pioggia battente che mi sferzava il viso e il vento freddo che mi accecava. Notai che in un punto non molto distante dalla mia attuale posizione, le fronde si diradavano, lasciando supporre che potesse esserci una radura. Mi dirigerò in quella direzione dopodiché deciderò il da farsi una volta lì.
Discesi lentamente l’albero e mi trovai infine seduto a cavalcioni sul ramo più basso, il terreno si stagliava 4 m più sotto. Una bazzecola se fossi stato in piena forma, ma un’altezza considerevole considerando il mio infortunio. Atterrare su entrambi i piedi è un’ipotesi da scartare, se poggiassi male la caviglia acuirei il dolore e potrei non essere più in grado di camminare. Non posso nemmeno decidere di atterrare su una gamba sola: il mio peso e l’altezza potrebbero essere fatali e rischierei di rompermi un osso. Mi sfilai il mantello, lo arrotolai e lo afferrai per i due capi con entrambe le mani: lo avrei usato come fune di fortuna per avvicinarmi il più possibile al suolo e ridurre l’altezza da cui mi sarei buttato. Lo stratagemma funzionò e, riducendo il dislivello a poco più di 1 m fui in grado di atterrare sulla gamba sana senza comprometterne la funzionalità.
Bene, ora puntiamo dritto verso quella radura che ho appena notato. Mi rimisi il mantello in spalla, ormai era inutile usarlo di nuovo come copripioggia dato che ero bagnato fino al midollo. L’intensità del temporale non accennava a diminuire, sospirai e lamentandomi sottovoce per la mia malasorte ripresi il cammino.
Arrivato alla radura rimasi stupefatto: ben nascosta tra gli alberi si intravedeva una casetta. Puntai deciso in quella direzione sperando che la fortuna non si fosse completamente dimenticata di me.
Scheda di Jointaku Yakushi
Stato Fisico: Ferita Lieve da contusione alla testa, Ferita lieve alla caviglia
Stato Mentale: Speranzoso
Forza: 5
Velocità: 5
Resistenza: 5
Chakra: 74
Equipaggiamento:
2 x Kunai
2 x Spiedi
4 x Shuriken
1 x Mantello
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