Missione Liv D: Terrore nella foresta (Felian & ShinraTensei)
3 partecipanti
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Missione Liv D: Terrore nella foresta (Felian & ShinraTensei)
La missione di scorta delle sacerdotesse fu svolta in maniera eccellente da parte di Jointaku e di Ryushiro e fece in modo da migliorar ulteriormente i rapporti fra la Sabbia e il Suono. Nei giorni scorsi fui avvisato che avrei dovuto riunire di nuovo lo stesso team di ninja per andare ad indagare in una misteriosa foresta che si trovava nel paese del thè. Avevo mandato l' avviso di missione a Jointaku dicendogli di presentarsi per la mattina dopo alla porta Sud di Oto. Nella lettera gli riferii che lo avrei atteso al di fuori del villaggio e che gli avrei parlato lì della missione.
La mattina seguente avrei atteso l'arrivo del ninja di Oto e ricambiato il suo saluto gli avrei accennato della missione.
Bene passiamo alla missione, incontreremo Ryushiro al confine tra il Paese del thè e il Paese del fuoco. Da lì proseguiremo insieme fino ad un villaggio dove c'è una foresta in cui avvengono strani avvenimenti e sparizioni. Andiamo.
Senza perdere altro tempo mi avviai nella direzione del paese del thè.
La mattina seguente avrei atteso l'arrivo del ninja di Oto e ricambiato il suo saluto gli avrei accennato della missione.
Bene passiamo alla missione, incontreremo Ryushiro al confine tra il Paese del thè e il Paese del fuoco. Da lì proseguiremo insieme fino ad un villaggio dove c'è una foresta in cui avvengono strani avvenimenti e sparizioni. Andiamo.
Senza perdere altro tempo mi avviai nella direzione del paese del thè.
Stato di Kyiosuke Hokuriku
Stato fisico: Illeso.
Stato mentale: Sereno.
Forza: 15
Resistenza: 13
Velocità: 12
Chakra: 180/180
Equipaggiamento:
30 x Spiedi
13 x Shuriken astro
5 x Bombe Luce
1 x Ken Kusa sen'nin - Spada Eremitica dell' Erba (legata in diagonale da sinistra dietro la schiena)
1 x Ken no Oto (legata al fianco destro)
1 x Mantello
- Istruzioni:
- Bene, approfitto che entrambi avete richiesto la D per farla insieme così il mio lavoro diminuisce .
Fate 3 post a testa sfalsati. Il primo avete la convocazione, il secondo ed il terzo di viaggio. Alla fine del terzo ci incontriamo. Sapete entrambi chi sono i compagni di missione.
Mappa per vedere dove dobbiamo incontrarci:
Re: Missione Liv D: Terrore nella foresta (Felian & ShinraTensei)
Erano passato relativamente poco tempo da quando le mie ferite, dovute alla recente missione di scorta, erano guarite quando ricevetti un nuovo incarico.
Mi trovavo a vagare per il centro di Suna, alla ricerca di non so cosa. Era pomeriggio e l'avvicinarsi della "stagione fredda", supponendo che il freddo possa esistere nel Paese del Vento, aveva fatto sì che una piacevole brezza rinfrescasse l'aria del deserto.
Il centro villaggio pareva animato come sempre. Mentre passeggiavo mi imbattei in molte facce di persone note (ma non conosciute) e anche qualche contatto. L'essere scampato un'altra volta a una brutta fine mi aveva reso più voglioso di assaporare ogni istante della mia vita, cosa che aveva fatto sì che spendessi ancora più tempo a contatto con gli altri rispetto a quanto avevo fatto in passato.
Il cielo cominciava a imbrunire mentre il sole si avvicinava inesorabilmente all'orizzonte.
Uff, sarà ora di tornare a casa... Sennò chi lo sente papà se tardo per la cena?! Stavo borbottando tra me e me quando mi sentii picchiettare sul polpaccio. Stranito, mi voltai e vidi uno dei soliti furetti messaggeri. Sulla schiena recava un portarotoli e, probabilmente, anche una comunicazione al mio indirizzo.
Ah, sei tu... Risposi con non troppo entusiasmo. Le probabilità che sarei stato chiamato a compiere un'altra missione erano alte e, dovetti ammettere, non troppo piacevoli, in quanto avrei preferito godermi ancora qualche giorno di relax.
Le bestiola mi rispose con una specie di buffo squittio, si tolse il tubo dalla schiena, vi frugò dentro e mi porse il contenuto. Raccolsi la pergamena, ruppi il sigillo e inizia a leggere.
Eh?! Il Paese del The?! Tra così pochi giorni?!Ma è lontanissimo... Oh! Ma guarda! Ci saranno ancora Kyiosuke e Jonitaku! Certo che la vita è strana alle volta...
Riarrotolai la pergamena e me la misi in tasca; stavo per ringraziare il messaggero quando mi accorsi che si era già dato alla macchia. Confuso, mi diedi una grattata alla nuca e mi diressi a casa.
Sarei andato a dormire presto così da svegliarmi di buon'ora e partire subito alla volta della mia destinazione!
Mi trovavo a vagare per il centro di Suna, alla ricerca di non so cosa. Era pomeriggio e l'avvicinarsi della "stagione fredda", supponendo che il freddo possa esistere nel Paese del Vento, aveva fatto sì che una piacevole brezza rinfrescasse l'aria del deserto.
Il centro villaggio pareva animato come sempre. Mentre passeggiavo mi imbattei in molte facce di persone note (ma non conosciute) e anche qualche contatto. L'essere scampato un'altra volta a una brutta fine mi aveva reso più voglioso di assaporare ogni istante della mia vita, cosa che aveva fatto sì che spendessi ancora più tempo a contatto con gli altri rispetto a quanto avevo fatto in passato.
Il cielo cominciava a imbrunire mentre il sole si avvicinava inesorabilmente all'orizzonte.
Uff, sarà ora di tornare a casa... Sennò chi lo sente papà se tardo per la cena?! Stavo borbottando tra me e me quando mi sentii picchiettare sul polpaccio. Stranito, mi voltai e vidi uno dei soliti furetti messaggeri. Sulla schiena recava un portarotoli e, probabilmente, anche una comunicazione al mio indirizzo.
Ah, sei tu... Risposi con non troppo entusiasmo. Le probabilità che sarei stato chiamato a compiere un'altra missione erano alte e, dovetti ammettere, non troppo piacevoli, in quanto avrei preferito godermi ancora qualche giorno di relax.
Le bestiola mi rispose con una specie di buffo squittio, si tolse il tubo dalla schiena, vi frugò dentro e mi porse il contenuto. Raccolsi la pergamena, ruppi il sigillo e inizia a leggere.
Eh?! Il Paese del The?! Tra così pochi giorni?!Ma è lontanissimo... Oh! Ma guarda! Ci saranno ancora Kyiosuke e Jonitaku! Certo che la vita è strana alle volta...
Riarrotolai la pergamena e me la misi in tasca; stavo per ringraziare il messaggero quando mi accorsi che si era già dato alla macchia. Confuso, mi diedi una grattata alla nuca e mi diressi a casa.
Sarei andato a dormire presto così da svegliarmi di buon'ora e partire subito alla volta della mia destinazione!
Stato Fisico:illeso
Stato mentale: ardente, rilassato
Forza: 7
Resistenza: 6
Velocità: 9
Chakra: 90/90
Equipaggiamento:
12 Kunai
10 Shuriken
1 Mantello
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Re: Missione Liv D: Terrore nella foresta (Felian & ShinraTensei)
Trascorsi alcuni giorni interminabili nella noia e nell’attesa di nuovi stimoli; i soliti allenamenti per il controllo dell’eremitica iniziavano a stufarmi e, nonostante non osassi ammetterlo, non avrei disdegnato che mi fosse assegnato un qualche incarico particolare, anche non particolarmente onorevole, pur di rompere la monotonia.
Come se un qualche dio benigno avesse ascoltato le mie richieste, quel giorno mi pervenne una lettera.
Il solito rapace messaggero ebbe cura di depositare la missiva dinanzi all’uscio per poi filarsela nel cielo prima che potessi augurargli ogni sorta di male. Mi assicurai che il pennuto fosse ormai distante e raccolsi la busta, aprendola mentre mi appoggiavo con la spalla allo stipite della porta.
Curioso! Proprio quando ne sentivo la necessità ecco che salta fuori Kyiosuke con una convocazione… immagino si tratterà di una nuova missione!
Beh tanto vale prendersela comoda, dopotutto dovrò incontrarlo non prima di domattina…
Il giorno dell’appuntamento mi svegliai di buon ora com’ero abituato a fare; sbocconcellai un paio di biscotti, buttai giù una tazza di latte e raccolsi quindi le mie cose, pronto a dirigermi alla porta Sud.
Uscii di casa e respirai la frizzante aria mattutina, stiracchiai le articolazioni e mi misi in marcia soffocando uno sbadiglio; camminavo lentamente, conscio di essere in netto anticipo sulla tabella di marcia.
Raggiunsi la porta dopo un quarto d’ora circa e nei paraggi notai immediatamente Kyiosuke che mi stava aspettando, mi avvicinai e lo salutai facendo il gesto di toccare un cappello immaginario.
Ehilà, solita tiritera eh?
Bene passiamo alla missione, incontreremo Ryushiro al confine tra il Paese del thè e il Paese del fuoco. Da lì proseguiremo insieme fino ad un villaggio dove c'è una foresta in cui avvengono strani avvenimenti e sparizioni. Andiamo.
Come sospettavo… Strana coincidenza che come compagno ci abbiano di nuovo assegnato Ryushiro… ma in fin dei conti a me cambia poco!
Kyiosuke non perse tempo e si mise immediatamente in cammino in direzione del paese del the; non me lo feci ripetere due volte e mi accodai a lui pronto a partire per una nuova missione.
Come se un qualche dio benigno avesse ascoltato le mie richieste, quel giorno mi pervenne una lettera.
Il solito rapace messaggero ebbe cura di depositare la missiva dinanzi all’uscio per poi filarsela nel cielo prima che potessi augurargli ogni sorta di male. Mi assicurai che il pennuto fosse ormai distante e raccolsi la busta, aprendola mentre mi appoggiavo con la spalla allo stipite della porta.
Curioso! Proprio quando ne sentivo la necessità ecco che salta fuori Kyiosuke con una convocazione… immagino si tratterà di una nuova missione!
Beh tanto vale prendersela comoda, dopotutto dovrò incontrarlo non prima di domattina…
Il giorno dell’appuntamento mi svegliai di buon ora com’ero abituato a fare; sbocconcellai un paio di biscotti, buttai giù una tazza di latte e raccolsi quindi le mie cose, pronto a dirigermi alla porta Sud.
Uscii di casa e respirai la frizzante aria mattutina, stiracchiai le articolazioni e mi misi in marcia soffocando uno sbadiglio; camminavo lentamente, conscio di essere in netto anticipo sulla tabella di marcia.
Raggiunsi la porta dopo un quarto d’ora circa e nei paraggi notai immediatamente Kyiosuke che mi stava aspettando, mi avvicinai e lo salutai facendo il gesto di toccare un cappello immaginario.
Ehilà, solita tiritera eh?
Bene passiamo alla missione, incontreremo Ryushiro al confine tra il Paese del thè e il Paese del fuoco. Da lì proseguiremo insieme fino ad un villaggio dove c'è una foresta in cui avvengono strani avvenimenti e sparizioni. Andiamo.
Come sospettavo… Strana coincidenza che come compagno ci abbiano di nuovo assegnato Ryushiro… ma in fin dei conti a me cambia poco!
Kyiosuke non perse tempo e si mise immediatamente in cammino in direzione del paese del the; non me lo feci ripetere due volte e mi accodai a lui pronto a partire per una nuova missione.
Scheda di Jointaku Yakushi:
Stato Fisico: Illeso
Stato Mentale: Curioso
Forza: 10
Resistenza: 10
Velocità: 7
Chakra: 105
Equipaggiamento:
3 x Carta-Bomba
4 x Fumogeni
1 x Bomba di Luce
11 x Shuriken Astro
1 x Mantello (indossato)
1 x Pungiglione della viverna (indossato sul braccio sinistro)
1 x Cintura Magnetica (indossata alla vita)
- Spoiler:
- Felian scusami per il ritardo. Comunque il mio PG si chiama Jointaku non Jonitaku
ShinraTensei- Messaggi : 668
Data d'iscrizione : 10.03.14
Età : 32
Re: Missione Liv D: Terrore nella foresta (Felian & ShinraTensei)
Il viaggio per raggiungere il Paese del The sarebbe stato sicuramente lungo, ma ciò che più mi preoccupava, sarebbe era il dover passare attraverso altri due Stati, il Paese del Fiume e quello del Fuoco; seppure non ci fossero rapporti degni di rilievo tra il primo e il mio luogo di provenienza, cosa del tutto differente era con il Villaggio della Foglia. Attraversare quell'area sarebbe potuto essere se non pericoloso, quantomeno, causa di malintesi e disguidi. I ninja della Sabbia non erano infatti ben visti a Konoha e viceversa.
A risolvere l'impasse in cui mi trovavo ci pensò una botta di fortuna sfacciata: mentre percorrevo la principale via mercantile che usciva dalla porta est di Suna per dirigersi nella medesima direzione, mi imbattei in un mercante di papiro. L'uomo dapprima tentò di vendermi la sua mercanzia così che io potessi creare dei rotoli (a suo dire) favolosi, tuttavia, successivamente, si dimostrò molto amichevole e, dopo una mezz'oretta di cammino fianco a fianco, mi informò dell'esistenza di battelli che portavano direttamente dal Paese del Vento a quello del The. Lui stesso era solito servirsene per risparmiare tempo durante i suoi viaggi d'affari. A quel punto la decisione era presa: avrei navigato! Non solo questa cosa mi avrebbe permesso di evitare i rischi causati dall'attraversare i territori di Konoha, ma mi avrebbe anche fatto risparmiare parecchia strada: una volta raggiunto il golfo a est di Suna era quasi come se fossi già presso la mia destinazione.
Per quanto la compagnia del mercante di papiri fosse piacevole e mi distraesse dalla monotonia del viaggio, decisi di salutarlo e riprendere un passo più spedito, così da arrivare entro sera al porto; se fossi riuscito a navigare di notte sarei probabilmente riuscito ad arrivare la mattina seguente al luogo fissato per l'incontro coi ninja del Suono.
Come ogni altra volta mi spostai correndo, schivano agilmente i passanti, le rocce e cactus. Il paesaggio era sempre monotono e tutto uguale anche se ogni volta differente: il continuo soffiare del vento era in grado di spostare letteralmente dune di sabbia di decine di metri e ricomporle dove prima c'era solo un avvallamento.
Quando si stava avvicinando l'imbrunire, finalmente, dalla sommità di un piccolo altopiano, vidi finalmente quella cosa meravigliosa e terribile che è il mare. Non era una novità per me osservarlo, ma di certo non una cosa comune. Riuscivo già a percepire il moto ondoso, il suono della risacca, il canto dei gabbiani e il profumo salmastro. Avrei fatto volentieri una nuotata, ma il dovere incombeva e la necessità di trovare un trasporto era a dir poco impellente. Mi affrettai dunque a raggiungere le case che sorgevano attorno a una serie di moli posti al limitare di quello specchio blu infinito.
A risolvere l'impasse in cui mi trovavo ci pensò una botta di fortuna sfacciata: mentre percorrevo la principale via mercantile che usciva dalla porta est di Suna per dirigersi nella medesima direzione, mi imbattei in un mercante di papiro. L'uomo dapprima tentò di vendermi la sua mercanzia così che io potessi creare dei rotoli (a suo dire) favolosi, tuttavia, successivamente, si dimostrò molto amichevole e, dopo una mezz'oretta di cammino fianco a fianco, mi informò dell'esistenza di battelli che portavano direttamente dal Paese del Vento a quello del The. Lui stesso era solito servirsene per risparmiare tempo durante i suoi viaggi d'affari. A quel punto la decisione era presa: avrei navigato! Non solo questa cosa mi avrebbe permesso di evitare i rischi causati dall'attraversare i territori di Konoha, ma mi avrebbe anche fatto risparmiare parecchia strada: una volta raggiunto il golfo a est di Suna era quasi come se fossi già presso la mia destinazione.
Per quanto la compagnia del mercante di papiri fosse piacevole e mi distraesse dalla monotonia del viaggio, decisi di salutarlo e riprendere un passo più spedito, così da arrivare entro sera al porto; se fossi riuscito a navigare di notte sarei probabilmente riuscito ad arrivare la mattina seguente al luogo fissato per l'incontro coi ninja del Suono.
Come ogni altra volta mi spostai correndo, schivano agilmente i passanti, le rocce e cactus. Il paesaggio era sempre monotono e tutto uguale anche se ogni volta differente: il continuo soffiare del vento era in grado di spostare letteralmente dune di sabbia di decine di metri e ricomporle dove prima c'era solo un avvallamento.
Quando si stava avvicinando l'imbrunire, finalmente, dalla sommità di un piccolo altopiano, vidi finalmente quella cosa meravigliosa e terribile che è il mare. Non era una novità per me osservarlo, ma di certo non una cosa comune. Riuscivo già a percepire il moto ondoso, il suono della risacca, il canto dei gabbiani e il profumo salmastro. Avrei fatto volentieri una nuotata, ma il dovere incombeva e la necessità di trovare un trasporto era a dir poco impellente. Mi affrettai dunque a raggiungere le case che sorgevano attorno a una serie di moli posti al limitare di quello specchio blu infinito.
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Stato mentale: ardente, rilassato
Forza: 7
Resistenza: 6
Velocità: 9
Chakra: 90/90
Equipaggiamento:
12 Kunai
10 Shuriken
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- Spoiler:
- Dislessia portami via! Scusa... anche se dovessi dire che mi piace di più Jonitaku di Jointaku!
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Re: Missione Liv D: Terrore nella foresta (Felian & ShinraTensei)
Il viaggio che c’attendeva era tutt’altro che breve e riposante: il percorso ottimale e più sbrigativo da seguire si snodava nei meandri del paese del fuoco ma si trattava di tutt’altro che una passeggiata, a quanto mi sembrava di ricordare.
Mi concessi un passo più sciolto e rilassato, ma pur sempre spedito, finchè rimanevamo all’interno dei confini di Oto. Calpestammo uno dei tanti sentieri che si addentrava tra le risaie; i soliti agricoltori conducevano una monotona routine coi piedi perennemente immersi nelle pozzanghere e le schiene piegate nel tentativo di estirpare le erbe infestanti mentre vivaci nugoli di insetti ronzavano assiduamente nei pressi delle acque più stagnanti.
Il tragitto percorso nel paese del suono si rivelò tranquillo e privo di inconvenienti e in breve tempo giungemmo al confine col paese del fuoco.
Pianure verdeggianti si sostituirono prepotentemente al panorama cui c’eravamo precedentemente abituati ed un odore di erba bagnata prese a solleticarmi le narici; osservai un gruppo di dolci colline verdi all’orizzonte e un boschetto proprio di fronte a noi.
Ci addentrammo all’interno preferendo quel percorso diretto piuttosto che tentare un aggiramento; le chiome non erano abbastanza fitte da oscurare i raggi del sole e l’atmosfera che ne scaturiva pareva quasi mistica mentre le foglie secche scricchiolavano sotto i nostri piedi.
Quando il sole tramontò, raggiungemmo provvidenzialmente una piccola radura e ci accampammo lì. Io mi distesi con le braccia incrociate sotto la testa e mi concessi qualche istante per ascoltare il rumore suadente delle foglie smosse dalla brezza.
Potrei quasi abituarmi all’ambiente di Konoha!
Presi sonno velocemente e dormii piacevolmente fino all’alba, pronto a riprendere il cammio con rinnovato vigore.
Mi concessi un passo più sciolto e rilassato, ma pur sempre spedito, finchè rimanevamo all’interno dei confini di Oto. Calpestammo uno dei tanti sentieri che si addentrava tra le risaie; i soliti agricoltori conducevano una monotona routine coi piedi perennemente immersi nelle pozzanghere e le schiene piegate nel tentativo di estirpare le erbe infestanti mentre vivaci nugoli di insetti ronzavano assiduamente nei pressi delle acque più stagnanti.
Il tragitto percorso nel paese del suono si rivelò tranquillo e privo di inconvenienti e in breve tempo giungemmo al confine col paese del fuoco.
Pianure verdeggianti si sostituirono prepotentemente al panorama cui c’eravamo precedentemente abituati ed un odore di erba bagnata prese a solleticarmi le narici; osservai un gruppo di dolci colline verdi all’orizzonte e un boschetto proprio di fronte a noi.
Ci addentrammo all’interno preferendo quel percorso diretto piuttosto che tentare un aggiramento; le chiome non erano abbastanza fitte da oscurare i raggi del sole e l’atmosfera che ne scaturiva pareva quasi mistica mentre le foglie secche scricchiolavano sotto i nostri piedi.
Quando il sole tramontò, raggiungemmo provvidenzialmente una piccola radura e ci accampammo lì. Io mi distesi con le braccia incrociate sotto la testa e mi concessi qualche istante per ascoltare il rumore suadente delle foglie smosse dalla brezza.
Potrei quasi abituarmi all’ambiente di Konoha!
Presi sonno velocemente e dormii piacevolmente fino all’alba, pronto a riprendere il cammio con rinnovato vigore.
Scheda di Jointaku Yakushi:
Stato Fisico: Illeso
Stato Mentale: Tranquillo
Forza: 10
Resistenza: 10
Velocità: 7
Chakra: 105
Equipaggiamento:
3 x Carta-Bomba
4 x Fumogeni
1 x Bomba di Luce
11 x Shuriken Astro
1 x Mantello (indossato)
1 x Pungiglione della viverna (indossato sul braccio sinistro)
1 x Cintura Magnetica (indossata alla vita)
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Re: Missione Liv D: Terrore nella foresta (Felian & ShinraTensei)
Raggiunsi quindi il piccolo centro abitato. Case, pontili, depositi e strutture varie si ergevano fiere sopra a un mare che credevano domato a sufficienza. Entrai in uno di questi edifici tutti rigorosamente in legno e parlai all'oste che si trovava all'altro capo del bancone. Il vecchio era impegnato a asciugare un boccale di birra con un panno, mentre mi squadrava con un occhio chiuso e la fronte aggrottata.
Che vuoi, moccioso? Dal tono tutt'altro che amichevole capii che non era il caso di indugiare e perdermi in giri di parole.
Sto cercando un trasporto per il Paese del The.
L'oste si fermò un momento, sputò nel boccale e impresse maggiore impegno nel rimuovere una qualche macchia che non potevo scorgere da dove mi trovavo; poi, sempre senza guardarmi, mi disse con un tono più gentile:
A quel tavolo vicino alla finestra sta il vecchio John.
Nella penombra della stanza, al lume di una candela quasi estinta, stava un uomo dalla folta barba; non ero in grado di vedere altri dettagli data la scarsa luce. Mi avvicinai a lui e gli chiesi se era la persona che stavo cercando.
Corpo di mille balene! Certo che sono John! Che vuoi mozzo? La parlata marinaresca c'era tutta; ora restava da scoprire se c'era anche la nave... Spiegai all'uomo la situazione, mostrai il coprifronte e gli dissi la mia età. L'uomo rispose con una sonora risata.
Il Villaggio della Sabbia! Si salpa ragazzo! Sono sul libro paga del tuo kage e non vedo l'ora di spillargli altri soldi! L'uomo si alzò e si mise in piedi con un sonoro rumore sordo. A quel punto notai che l'individuo aveva una gamba di legno; avanzando in maniera lenta, ma sicura, l'uomo passò davanti a una finestra che lo illuminò completamente rendendo evidente che aveva una benda su un occhio e nientepopodimeno che un uncino!
Spettacolo! Un pirata come quelli dei libri!
Uscimmo insieme dalla bettola e dopo pochi istanti udii un rumore di ali; un pappagallo variopinto si posò sulla spalla dell'uomo di mare. Io rimasi senza parole mentre i miei occhi brillavano per l'emozione.
Non molto dopo raggiungemmo la nave di questo John, un vascello in piena regola, forte di una dozzina di marinai (uno più losco dell'altro). In pochi minuti la ciurma fu pronta e la nave salpò alla volta del Paese del The. Mentre guardavo le coste del Vento, un pensiero attraversò la mia mente:
Se questa spesa viene messa in conto al Kage, non è che poi lui la gira a me?! Cavolo! Speriamo bene!
Rimasi ancora un'oretta sveglio, prima sul ponte tra i marinai che si adoperavano nei loro lavori (e mi insultavano per lo stare loro in mezzo ai piedi) e poi seduto sulla cima dell'albero maestro. La brezza era stupenda e il cullare delle onde così riposante che... mi fece decidere di andare a dormire nel mio letto prima che mi addormentassi precipitando quindi metri più in basso! Mentre entravo nella mia cabina incrociai il Capitano John e iniziammo a parlare. Con mia sorpresa si aprì e mi raccontò quando da giovane era un famigerato pirata e per poco non fu in grado di ottenere il titolo di "Re dei Pirati". Nel pronunciare quel nome l'uomo trasalì, mentre io rimasi sbalordito dal fatto che effettivamente esistesse!
La notte passò tranquilla e venne il giorno, senza mare grosso o altro disturbo.
Dopo qualche ora attraccammo in una località costiera del Paese del The, non troppo lontana dalla mia destinazione. Scesi dalla nave, salutai l'equipaggio e il suo capitano; dopodichè, mi fermai un momento e gli dissi con determinazione:
Grazie alle mie tecniche ninja, sarò io a diventare il prossimo Re dei Pirati! Dopodichè, senza voltarmi, come un vero duro, mi allontanai dall'imbarcazione tra le risate e gli incitamenti dei marinai.
Avevo parecchio tempo: ancora una giornata buona prima che venisse il momento dell'appuntamento. Spesi quel tempo a viaggiare con calma e a visitare i luoghi che attraversavo, fermandomi di tanto in tanto in qualche casa da the a degustare gli orgogli locali.
Il giorno seguente giunse finalmente l'ora dell'appuntamento. Arrivai in anticipo (probabilmente per l'emozione) e restai ad attendere i miei compagni di missione. Non dovetti attendere poi molto perchè infine arrivassero (o almeno così mi sembrò). Non vedevo l'ora che iniziasse questa nuova avventura!
Che vuoi, moccioso? Dal tono tutt'altro che amichevole capii che non era il caso di indugiare e perdermi in giri di parole.
Sto cercando un trasporto per il Paese del The.
L'oste si fermò un momento, sputò nel boccale e impresse maggiore impegno nel rimuovere una qualche macchia che non potevo scorgere da dove mi trovavo; poi, sempre senza guardarmi, mi disse con un tono più gentile:
A quel tavolo vicino alla finestra sta il vecchio John.
Nella penombra della stanza, al lume di una candela quasi estinta, stava un uomo dalla folta barba; non ero in grado di vedere altri dettagli data la scarsa luce. Mi avvicinai a lui e gli chiesi se era la persona che stavo cercando.
Corpo di mille balene! Certo che sono John! Che vuoi mozzo? La parlata marinaresca c'era tutta; ora restava da scoprire se c'era anche la nave... Spiegai all'uomo la situazione, mostrai il coprifronte e gli dissi la mia età. L'uomo rispose con una sonora risata.
Il Villaggio della Sabbia! Si salpa ragazzo! Sono sul libro paga del tuo kage e non vedo l'ora di spillargli altri soldi! L'uomo si alzò e si mise in piedi con un sonoro rumore sordo. A quel punto notai che l'individuo aveva una gamba di legno; avanzando in maniera lenta, ma sicura, l'uomo passò davanti a una finestra che lo illuminò completamente rendendo evidente che aveva una benda su un occhio e nientepopodimeno che un uncino!
Spettacolo! Un pirata come quelli dei libri!
Uscimmo insieme dalla bettola e dopo pochi istanti udii un rumore di ali; un pappagallo variopinto si posò sulla spalla dell'uomo di mare. Io rimasi senza parole mentre i miei occhi brillavano per l'emozione.
Non molto dopo raggiungemmo la nave di questo John, un vascello in piena regola, forte di una dozzina di marinai (uno più losco dell'altro). In pochi minuti la ciurma fu pronta e la nave salpò alla volta del Paese del The. Mentre guardavo le coste del Vento, un pensiero attraversò la mia mente:
Se questa spesa viene messa in conto al Kage, non è che poi lui la gira a me?! Cavolo! Speriamo bene!
Rimasi ancora un'oretta sveglio, prima sul ponte tra i marinai che si adoperavano nei loro lavori (e mi insultavano per lo stare loro in mezzo ai piedi) e poi seduto sulla cima dell'albero maestro. La brezza era stupenda e il cullare delle onde così riposante che... mi fece decidere di andare a dormire nel mio letto prima che mi addormentassi precipitando quindi metri più in basso! Mentre entravo nella mia cabina incrociai il Capitano John e iniziammo a parlare. Con mia sorpresa si aprì e mi raccontò quando da giovane era un famigerato pirata e per poco non fu in grado di ottenere il titolo di "Re dei Pirati". Nel pronunciare quel nome l'uomo trasalì, mentre io rimasi sbalordito dal fatto che effettivamente esistesse!
La notte passò tranquilla e venne il giorno, senza mare grosso o altro disturbo.
Dopo qualche ora attraccammo in una località costiera del Paese del The, non troppo lontana dalla mia destinazione. Scesi dalla nave, salutai l'equipaggio e il suo capitano; dopodichè, mi fermai un momento e gli dissi con determinazione:
Grazie alle mie tecniche ninja, sarò io a diventare il prossimo Re dei Pirati! Dopodichè, senza voltarmi, come un vero duro, mi allontanai dall'imbarcazione tra le risate e gli incitamenti dei marinai.
Avevo parecchio tempo: ancora una giornata buona prima che venisse il momento dell'appuntamento. Spesi quel tempo a viaggiare con calma e a visitare i luoghi che attraversavo, fermandomi di tanto in tanto in qualche casa da the a degustare gli orgogli locali.
Il giorno seguente giunse finalmente l'ora dell'appuntamento. Arrivai in anticipo (probabilmente per l'emozione) e restai ad attendere i miei compagni di missione. Non dovetti attendere poi molto perchè infine arrivassero (o almeno così mi sembrò). Non vedevo l'ora che iniziasse questa nuova avventura!
Stato Fisico:illeso
Stato mentale: ardente, rilassato
Forza: 7
Resistenza: 6
Velocità: 9
Chakra: 90/90
Equipaggiamento:
12 Kunai
10 Shuriken
1 Mantello
15m di Filo Metallico
Denaro: 1390 ryo
Felian- Messaggi : 369
Data d'iscrizione : 03.04.14
Età : 40
Re: Missione Liv D: Terrore nella foresta (Felian & ShinraTensei)
Il sole iniziava a riscaldare l’ambiente coi primi timidi raggi quando riprendemmo la marcia verso il confine col paese del The; raccattammo le nostre cose e io ne approfittai per sgranchirmi le articolazioni e concedermi un sonoro sbadiglio prima di iniziare a camminare nel bosco.
Lasciammo la radura presso la quale avevamo pernottato e ci inoltrammo nuovamente nel folto degli alberi, accolti da una cacofonia di suoni provenienti dal sottobosco che si stava risvegliando.
Mi parve di distinguere il canto di alcuni uccelli mattinieri e, nonostante potesse essere frutto della mia immaginazione, mi sembrò di udire persino il fruscio di un serpente e la cosa mi strappò un sorriso e mi riportò alla mente Quetzalcoatl.
Chissà che starà facendo… Mi domando se avrò bisogno di lui in questa missione… Nell’altra ero pronto a richiamarlo ma alla fine non se n’è presentata l’occasione propizia! Speriamo non si annoi!
Repentinamente com’era iniziata, la boscaglia scomparve e finalmente uscimmo dal boschetto districandoci tra i tronchi contorti.
Il panorama tornò identico a quello cui c’eravamo abituati: un’estesa pianura verde punteggiata da bassi alberelli solitari; uccelli rapaci planavano, sorvolando la zona in cerca di prede mentre si alzava un vento forte che scompigliava i capelli. Il confine non era lontano.
Proseguimmo per qualche altra ora, camminando indefessamente finchè la meta sembrò essere stata raggiunta e a confermarlo ulteriormente era la presenza di Ryushiro che attendeva pazientemente il nostro arrivo.
Ci avvicinammo e subito mi produssi in un saluto che per i miei standard era alquanto caloroso.
Ben trovato Ryushiro. Curioso che tu sia di nuovo il nostro compagno di team per questa missione…
Osservai il ragazzo per qualche istante e spostai quindi la mia attenzione su Kyiosuke; ero ansioso di conoscere i dettagli del compito che ci apprestavamo a dover sostenere.
Lasciammo la radura presso la quale avevamo pernottato e ci inoltrammo nuovamente nel folto degli alberi, accolti da una cacofonia di suoni provenienti dal sottobosco che si stava risvegliando.
Mi parve di distinguere il canto di alcuni uccelli mattinieri e, nonostante potesse essere frutto della mia immaginazione, mi sembrò di udire persino il fruscio di un serpente e la cosa mi strappò un sorriso e mi riportò alla mente Quetzalcoatl.
Chissà che starà facendo… Mi domando se avrò bisogno di lui in questa missione… Nell’altra ero pronto a richiamarlo ma alla fine non se n’è presentata l’occasione propizia! Speriamo non si annoi!
Repentinamente com’era iniziata, la boscaglia scomparve e finalmente uscimmo dal boschetto districandoci tra i tronchi contorti.
Il panorama tornò identico a quello cui c’eravamo abituati: un’estesa pianura verde punteggiata da bassi alberelli solitari; uccelli rapaci planavano, sorvolando la zona in cerca di prede mentre si alzava un vento forte che scompigliava i capelli. Il confine non era lontano.
Proseguimmo per qualche altra ora, camminando indefessamente finchè la meta sembrò essere stata raggiunta e a confermarlo ulteriormente era la presenza di Ryushiro che attendeva pazientemente il nostro arrivo.
Ci avvicinammo e subito mi produssi in un saluto che per i miei standard era alquanto caloroso.
Ben trovato Ryushiro. Curioso che tu sia di nuovo il nostro compagno di team per questa missione…
Osservai il ragazzo per qualche istante e spostai quindi la mia attenzione su Kyiosuke; ero ansioso di conoscere i dettagli del compito che ci apprestavamo a dover sostenere.
Scheda di Jointaku Yakushi:
Stato Fisico: Illeso
Stato Mentale: Curioso
Forza: 10
Resistenza: 10
Velocità: 7
Chakra: 105
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3 x Carta-Bomba
4 x Fumogeni
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Re: Missione Liv D: Terrore nella foresta (Felian & ShinraTensei)
Bene ragazzi. In questa foresta ci sono state delle strane sparizioni. La cosa piuttosto strana è che spariscono bambini dai 5 ai 10 anni. Indicai con il dito il punto esatto. C'è chi afferma sia opera di un mostro con più arti. Dobbiamo andare in un villaggio che è sito nella stessa zona per indagare.
Detto questo decisi di partire per arrivare alla foresta. Nell'incolta zona gli alberi secolari si espandevano a macchia d'olio grazie all'opera di madre natura non lasciando trapelare molta luce dalle possenti frasche, doveva esserci il piccolo villaggio dall'infame nomea. Per questo ci eravamo recata in uno degli angoli più remoti del mondo ninja, durante una giornata baciata dal sole, seppur nella foresta fossero solo pochi gli spiragli che riuscivano a penetrare la folta cupola fogliosa.
Detto questo decisi di partire per arrivare alla foresta. Nell'incolta zona gli alberi secolari si espandevano a macchia d'olio grazie all'opera di madre natura non lasciando trapelare molta luce dalle possenti frasche, doveva esserci il piccolo villaggio dall'infame nomea. Per questo ci eravamo recata in uno degli angoli più remoti del mondo ninja, durante una giornata baciata dal sole, seppur nella foresta fossero solo pochi gli spiragli che riuscivano a penetrare la folta cupola fogliosa.
Stato di Kyiosuke Hokuriku
Stato fisico: Illeso.
Stato mentale: Sereno.
Forza: 15
Resistenza: 13
Velocità: 12
Chakra: 180/180
Equipaggiamento:
30 x Spiedi
13 x Shuriken astro
5 x Bombe Luce
1 x Ken Kusa sen'nin - Spada Eremitica dell' Erba (legata in diagonale da sinistra dietro la schiena)
1 x Ken no Oto (legata al fianco destro)
1 x Mantello
- Istruzioni:
- Foresta-->
Felian: Descrivi la foresta all' interno.
Shinra: Trovi pochi segni incomprensibili per una persona qualunque, incisi nella corteccia, che segnalano la vicinanza al villaggio. Si susseguono per circa un chilometro, a intervalli regolari, terminando poi davanti ad una struttura in legno e roccia avviluppata dalla natura selvaggia, che pareva essere adibita ad accesso principale. Fermati lì.
Re: Missione Liv D: Terrore nella foresta (Felian & ShinraTensei)
Entrammo, quasi senza accorgercene, nel fitto della foresta. Da pochi alberelli sparsi, le piante si facevano via via più fitte finchè non coprivano il paesaggio in ogni direzione attorno a noi.
Il sentiero che stavamo percorrendo pareva essere stato realizzato da un fendente di spada di una qualche divinità, tale era la precisione e la limitatezza di percorso. La natura doveva tentare in maniera costante di riappropriarsi di questa lingua di terra, ma l'opera dell'uomo glielo impediva seppur, probabilmente, con fatica.
Alberi secolari crescevano rigogliosi accanto a arbusti giovani e flessibili che ondeggiavano in un tiepido vento. Il sottobosco era per lo più coperto da un letto di foglie secche che crepitavano rumorosamente sotto il peso dei nostri passi.
Di tanto in tanto qualche rettile sguisciava vicino a noi, mentre il canto degli uccelli pareva onnipresente nella foresta, molto più della tenue luce che riusciva a farsi strada tra le fitte fronde che avevamo sopra di noi.
Ad un tratto, mentre camminavamo, udimmo non troppo lontano da noi lo scrosciare allegro di un torrentello, cosa che fu accompagnata da un abbondante nugolo di insetti impazienti di infilarsi nei nostri occhi, nasi e bocche. Accelerammo il passo infastiditi per poterci liberare dalla minuscola invasione.
Nonostante venissi da luoghi quasi opposti a questo, non potei che rimanere abbagliato dalla magnificenza della natura, dalla forza e dall'eleganza che sapeva dimostrare. Non ero sicuro di come ci si dovesse comportare in ambienti come questi, tuttavia mi sentivo rilassato e rinfrescato. Mi sembrava quasi di poter percepire il respiro della foresta e di inalarlo a mia volta, uscendone pieno di energie e vibrante. Mi sentivo entrare in risonanza col battito di Madre Natura.
In quel momento mi pareva impossibile che un luogo tanto magico e pacifico potesse nascondere dei pericoli o dei mostri.
Il sentiero che stavamo percorrendo pareva essere stato realizzato da un fendente di spada di una qualche divinità, tale era la precisione e la limitatezza di percorso. La natura doveva tentare in maniera costante di riappropriarsi di questa lingua di terra, ma l'opera dell'uomo glielo impediva seppur, probabilmente, con fatica.
Alberi secolari crescevano rigogliosi accanto a arbusti giovani e flessibili che ondeggiavano in un tiepido vento. Il sottobosco era per lo più coperto da un letto di foglie secche che crepitavano rumorosamente sotto il peso dei nostri passi.
Di tanto in tanto qualche rettile sguisciava vicino a noi, mentre il canto degli uccelli pareva onnipresente nella foresta, molto più della tenue luce che riusciva a farsi strada tra le fitte fronde che avevamo sopra di noi.
Ad un tratto, mentre camminavamo, udimmo non troppo lontano da noi lo scrosciare allegro di un torrentello, cosa che fu accompagnata da un abbondante nugolo di insetti impazienti di infilarsi nei nostri occhi, nasi e bocche. Accelerammo il passo infastiditi per poterci liberare dalla minuscola invasione.
Nonostante venissi da luoghi quasi opposti a questo, non potei che rimanere abbagliato dalla magnificenza della natura, dalla forza e dall'eleganza che sapeva dimostrare. Non ero sicuro di come ci si dovesse comportare in ambienti come questi, tuttavia mi sentivo rilassato e rinfrescato. Mi sembrava quasi di poter percepire il respiro della foresta e di inalarlo a mia volta, uscendone pieno di energie e vibrante. Mi sentivo entrare in risonanza col battito di Madre Natura.
In quel momento mi pareva impossibile che un luogo tanto magico e pacifico potesse nascondere dei pericoli o dei mostri.
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Stato mentale: ardente, affascinato, rilassato
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Re: Missione Liv D: Terrore nella foresta (Felian & ShinraTensei)
L’incontro con Ryushiro si era svolto senza intoppi e dopo i rapidi convenevoli Kyiosuke passò immediatamente ad esporre i dettagli dell’impresa che ci apprestavamo ad intraprendere.
Lodevole che non si perda in chiacchiere più del dovuto!
A quanto avevo compreso, dovevamo risolvere un mistero riguardante alcune strane sparizioni avvenute in una foresta poco distante; le vittime avevano tutte qualcosa in comune, si trattava ovvero di bambini di età compresa tra i 5 e i 10 anni.
Kyiosuke proseguì e la parte finale del suo discorso conteneva qualcosa che non potè che farmi trasalire non appena l’ebbi udita.
Un… Un mostro con più arti?
Normalmente, le parole proferite da Kyiosuke avrebbero suscitato in me null’altro che una sonora risata ma la mia mente subito recuperò alcuni ricordi e l’immagine delle due viverne affrontate al tempio del drago, apparve nitida nel mio cervello.
Se quei due mostri leggendari esistevano veramente, nulla vieta che anche un abominio come quello nominato da Kyiosuke possa risiedere in questi luoghi…
Scacciati i pensieri pessimistici e deciso a non fasciarmi la testa prima di essermela rotta, mi accodai ai miei due compagni e tutti e tre ci incamminammo verso la famigerata foresta di cui aveva parlato Kyiosuke qualche istante prima.
Il viaggio fu privo di inconvenienti e sicuramente tranquillo, lo stesso tuttavia non si poté dire in merito a ciò che incontrammo non appena raggiungemmo la prima tappa del nostro tragitto.
Ci trovavamo infine al limitare della foresta, di fronte a noi si stagliavano alberi secolari e all’occhio non era consentito di avventurarsi oltre l’intrico dei rami per scandagliare l’ambiente e localizzare eventuali pericoli.
Ci addentrammo nella boscaglia e proseguimmo per diversi metri finchè non notai, quasi fortuitamente, dei simboli incisi profondamente sulla corteccia di un grosso albero.
Mi avvicinai al tronco e passai le dita sull’intaglio. Sembrava un ghirigoro senza senso, forse tracciato da un esploratore temerario che non aveva nulla di meglio da fare per ingannare il tempo.
Procedemmo verso l’interno della foresta e dopo qualche minuto mi imbattei nuovamente nel medesimo simbolo, vergato su un altro albero alla stregua del primo che avevamo incrociato.
Questo è strano…. Posso capire uno scarabocchio, ma due? Senza contare che l’intaglio è profondo e dai contorni ben delineati… Nulla che si possa realizzare tanto per divertimento con strumenti di fortuna come un coltellino o chissà cos’altro…
Ci muovemmo ancora e dopo il medesimo tratto che separava il primo simbolo dal secondo, ne trovammo un terzo, identico ai primi due per forma e posizione.
Qui le coincidenze terminano. Deve trattarsi di una simbologia particolare realizzata da qualcuno del luogo. Forse si tratta di ideogrammi… Comunque sia, se è un alfabeto, io non lo conosco affatto.
Al quarto simbolo iniziai a comprendere… Evidentemente si trattava di una specie di delimitazione che indica la strada da seguire per raggiungere il luogo dove vive colui, o coloro, che hanno tracciato questi simboli.
Niente di meglio! Ci basterà seguire il percorso e giungeremo sicuramente ad un villaggio o a qualcosa di similare!
Passo dopo passo, superando radici sporgenti, rami bassi e cespugli troppo cresciuti e sempre tenendo d’occhio i tronchi per localizzare i simboli, giungemmo a quello che sembrava, indubbiamente, un chiaro segno di antropizzazione e quindi della presenza, nella zona limitrofa, di qualche essere umano.
Osservai con attenzione la sottospecie di porta che sorgeva maestosa di fronte ai miei occhi: i rampicanti che l’avevano avviluppata e le fronde che la coprivano parzialmente, non riuscivano minimamente a vanificare il senso di imponenza e robustezza che quella costruzione, seppur rudimentale, trasmetteva ai visitatori ignari.
Spostai lo sguardo dalla grande porta ai miei compagni.
A cosa conduce questo ingresso?
Lodevole che non si perda in chiacchiere più del dovuto!
A quanto avevo compreso, dovevamo risolvere un mistero riguardante alcune strane sparizioni avvenute in una foresta poco distante; le vittime avevano tutte qualcosa in comune, si trattava ovvero di bambini di età compresa tra i 5 e i 10 anni.
Kyiosuke proseguì e la parte finale del suo discorso conteneva qualcosa che non potè che farmi trasalire non appena l’ebbi udita.
Un… Un mostro con più arti?
Normalmente, le parole proferite da Kyiosuke avrebbero suscitato in me null’altro che una sonora risata ma la mia mente subito recuperò alcuni ricordi e l’immagine delle due viverne affrontate al tempio del drago, apparve nitida nel mio cervello.
Se quei due mostri leggendari esistevano veramente, nulla vieta che anche un abominio come quello nominato da Kyiosuke possa risiedere in questi luoghi…
Scacciati i pensieri pessimistici e deciso a non fasciarmi la testa prima di essermela rotta, mi accodai ai miei due compagni e tutti e tre ci incamminammo verso la famigerata foresta di cui aveva parlato Kyiosuke qualche istante prima.
Il viaggio fu privo di inconvenienti e sicuramente tranquillo, lo stesso tuttavia non si poté dire in merito a ciò che incontrammo non appena raggiungemmo la prima tappa del nostro tragitto.
Ci trovavamo infine al limitare della foresta, di fronte a noi si stagliavano alberi secolari e all’occhio non era consentito di avventurarsi oltre l’intrico dei rami per scandagliare l’ambiente e localizzare eventuali pericoli.
Ci addentrammo nella boscaglia e proseguimmo per diversi metri finchè non notai, quasi fortuitamente, dei simboli incisi profondamente sulla corteccia di un grosso albero.
Mi avvicinai al tronco e passai le dita sull’intaglio. Sembrava un ghirigoro senza senso, forse tracciato da un esploratore temerario che non aveva nulla di meglio da fare per ingannare il tempo.
Procedemmo verso l’interno della foresta e dopo qualche minuto mi imbattei nuovamente nel medesimo simbolo, vergato su un altro albero alla stregua del primo che avevamo incrociato.
Questo è strano…. Posso capire uno scarabocchio, ma due? Senza contare che l’intaglio è profondo e dai contorni ben delineati… Nulla che si possa realizzare tanto per divertimento con strumenti di fortuna come un coltellino o chissà cos’altro…
Ci muovemmo ancora e dopo il medesimo tratto che separava il primo simbolo dal secondo, ne trovammo un terzo, identico ai primi due per forma e posizione.
Qui le coincidenze terminano. Deve trattarsi di una simbologia particolare realizzata da qualcuno del luogo. Forse si tratta di ideogrammi… Comunque sia, se è un alfabeto, io non lo conosco affatto.
Al quarto simbolo iniziai a comprendere… Evidentemente si trattava di una specie di delimitazione che indica la strada da seguire per raggiungere il luogo dove vive colui, o coloro, che hanno tracciato questi simboli.
Niente di meglio! Ci basterà seguire il percorso e giungeremo sicuramente ad un villaggio o a qualcosa di similare!
Passo dopo passo, superando radici sporgenti, rami bassi e cespugli troppo cresciuti e sempre tenendo d’occhio i tronchi per localizzare i simboli, giungemmo a quello che sembrava, indubbiamente, un chiaro segno di antropizzazione e quindi della presenza, nella zona limitrofa, di qualche essere umano.
Osservai con attenzione la sottospecie di porta che sorgeva maestosa di fronte ai miei occhi: i rampicanti che l’avevano avviluppata e le fronde che la coprivano parzialmente, non riuscivano minimamente a vanificare il senso di imponenza e robustezza che quella costruzione, seppur rudimentale, trasmetteva ai visitatori ignari.
Spostai lo sguardo dalla grande porta ai miei compagni.
A cosa conduce questo ingresso?
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Re: Missione Liv D: Terrore nella foresta (Felian & ShinraTensei)
L’agglomerato di abitazioni poteva a malapena definirsi “villaggio” seppur la definizione data dai nostri superiori lo classificasse come tale; le abitazioni parevano costruite in serie: le mura di tompagno, ovvero le pareti più esterne di chiusura perimetrale, erano state erette con della roccia calcarea del posto, mentre i tetti spioventi erano in puro stile giapponese con grossi tronchi ad angolo retto che scaricavano il loro peso su imponenti pilastri interni per prevenire il collasso in caso di calamità naturali come terremoti, molto frequenti in questa zona.
Appena arrivati nella via che dava sull'entrata al villaggio, notammo gruppi di donne intente a trasportare grosse ceste con vari tipi di frutta e verdura; non ci degnarono di un solo sguardo, ne ci rivolsero la parola.
Le finestre delle abitazioni erano perlopiù chiuse, e le poche aperte nascondevano nella penombra figure non distinguibili che ci osservavano guardinghe; gli uomini specialmente, appoggiati a qualche muro senza far nulla di particolare se non bisbigliare tra loro, ci regalavano sguardi di paura e diffidenza. In quel posto probabilmente era difficile vedere nuovi volti, e i pochi che osavano mettere piede li, erano solo ed esclusivamente di passaggio.
Ma non potevamo lasciarsi prendere dall'agitazione o dall'ansia da prestazione: dovevamo avere più informazioni e sicuramente andare a chiedere in giro ai passanti non si sarebbe rivelato utile, o addirittura controproducente.
Poco distante da quella che le sembrò essere la piazza principale, notai una specie di bar all'aria aperta: vi erano solo quattro individui seduti a dei tavoli sparsi in maniera casuale nella piazza e vicino al bancone c’erano due posti a sedere, uno dei quali occupato da una figura poco raccomandabile; lunga veste scura e volto celato da cappuccio, sciarpa legata a coprire i lineamenti dal naso in giù e portamento piuttosto anonimo. Quella persona sembrava del tutto fuori dal coro rispetto agli abitanti, ma forse poteva essere un cacciatore di taglie o un ninja qualunque che si era fermato a bere un sorso.
Il barista sembrava l’unica persona che non ci lanciava occhiatacce, anzi, pareva del tutto tranquillo e a suo agio tra le varie bottiglie e liquori alle sue spalle. Forse lo stereotipo del barista a conoscenza di tutte le dicerie del posto poteva ci tornare utile.
Appena arrivati nella via che dava sull'entrata al villaggio, notammo gruppi di donne intente a trasportare grosse ceste con vari tipi di frutta e verdura; non ci degnarono di un solo sguardo, ne ci rivolsero la parola.
Le finestre delle abitazioni erano perlopiù chiuse, e le poche aperte nascondevano nella penombra figure non distinguibili che ci osservavano guardinghe; gli uomini specialmente, appoggiati a qualche muro senza far nulla di particolare se non bisbigliare tra loro, ci regalavano sguardi di paura e diffidenza. In quel posto probabilmente era difficile vedere nuovi volti, e i pochi che osavano mettere piede li, erano solo ed esclusivamente di passaggio.
Ma non potevamo lasciarsi prendere dall'agitazione o dall'ansia da prestazione: dovevamo avere più informazioni e sicuramente andare a chiedere in giro ai passanti non si sarebbe rivelato utile, o addirittura controproducente.
Poco distante da quella che le sembrò essere la piazza principale, notai una specie di bar all'aria aperta: vi erano solo quattro individui seduti a dei tavoli sparsi in maniera casuale nella piazza e vicino al bancone c’erano due posti a sedere, uno dei quali occupato da una figura poco raccomandabile; lunga veste scura e volto celato da cappuccio, sciarpa legata a coprire i lineamenti dal naso in giù e portamento piuttosto anonimo. Quella persona sembrava del tutto fuori dal coro rispetto agli abitanti, ma forse poteva essere un cacciatore di taglie o un ninja qualunque che si era fermato a bere un sorso.
Il barista sembrava l’unica persona che non ci lanciava occhiatacce, anzi, pareva del tutto tranquillo e a suo agio tra le varie bottiglie e liquori alle sue spalle. Forse lo stereotipo del barista a conoscenza di tutte le dicerie del posto poteva ci tornare utile.
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- Istruzioni:
- Felian: Deciditi de sederti al bar. Se si chiedi da bere.
Shinra: Tu provi a chiedere info agli altri tizi ma non ottieni nulla, sono degli ubriaconi.
Se felian non si avvicina al bar farà la parte di Shnira mentre Shinra si avvicinerà al bar a chiedere da bere. Io resto sulla porta a controllare.
Re: Missione Liv D: Terrore nella foresta (Felian & ShinraTensei)
Ci trovavamo quindi al bar del villaggio. Una posto all'aperto, meglio di tante altre bettole già viste in passato; ogni riferimento alla locanda dove avevo pernottato con lo stesso team era puramente casuale. Il barista aveva l'aria di essere un uomo vissuto e non pareva temere la presenza di estranei come noi o come il tizio misterioso seduto al bancone. Supposi che avesse avuto un passato da soldato, mercenario, ninja o qualcosa del genere, cosa che avrebbe potuto permettergli di sentirsi al sicuro anche in situazioni rischiose.
Confabulammo un po' tra noi su come avremmo potuto agire. Mi offri di andare a ordinare da bere mentre gli altri avrebbero raccolto informazioni in maniera differente.
Mi avvicinai al bancone e aspettai qualche momento che il barista mi degnasse di attenzione.
Cosa posso fare per te, marmocchio? Lo sai, vero, che non posso darti alcolici? Mi disse l'uomo sfottendomi. Cercai di rimanere impassibile e risposi al vecchio:
Vorrei una gazzosa per favore.
Una gazzosa? Fammi controllare se ne ho... Qui servo quasi solo drink veri, mica roba da poppanti! Comunque mi stai simpatico, per cui ti cerco la tua bevanda da pappemolli! Al tono beffardo, questa volta, l'uomo aggiunse anche un occhiolino per farmi capire che stava solo scherzando. L'uomo si piegò sotto il bancone e iniziò a cercare la mia ordinazione.
Nel frattempo diedi un'occhiata da vicino al tizio misterioso; era decisamente fuori posto e sospetto. Aveva tutta l'aria di essere un ninja e, a essere onesti, la cosa non mi piaceva affatto. I miei pensieri vennero interrotti dal barista che mi porse una bottiglia di gazzosa e mi disse:
Ce l'hai i soldi, vero? Afferrai la bottiglietta e lo guardai con un'occhiata che diceva "Ma per chi mi prendi?!".
Sorseggiai lentamente la mia bibita mentre aspettavo che il mio diversivo potesse fornire qualche utilità ai miei compagni.
Confabulammo un po' tra noi su come avremmo potuto agire. Mi offri di andare a ordinare da bere mentre gli altri avrebbero raccolto informazioni in maniera differente.
Mi avvicinai al bancone e aspettai qualche momento che il barista mi degnasse di attenzione.
Cosa posso fare per te, marmocchio? Lo sai, vero, che non posso darti alcolici? Mi disse l'uomo sfottendomi. Cercai di rimanere impassibile e risposi al vecchio:
Vorrei una gazzosa per favore.
Una gazzosa? Fammi controllare se ne ho... Qui servo quasi solo drink veri, mica roba da poppanti! Comunque mi stai simpatico, per cui ti cerco la tua bevanda da pappemolli! Al tono beffardo, questa volta, l'uomo aggiunse anche un occhiolino per farmi capire che stava solo scherzando. L'uomo si piegò sotto il bancone e iniziò a cercare la mia ordinazione.
Nel frattempo diedi un'occhiata da vicino al tizio misterioso; era decisamente fuori posto e sospetto. Aveva tutta l'aria di essere un ninja e, a essere onesti, la cosa non mi piaceva affatto. I miei pensieri vennero interrotti dal barista che mi porse una bottiglia di gazzosa e mi disse:
Ce l'hai i soldi, vero? Afferrai la bottiglietta e lo guardai con un'occhiata che diceva "Ma per chi mi prendi?!".
Sorseggiai lentamente la mia bibita mentre aspettavo che il mio diversivo potesse fornire qualche utilità ai miei compagni.
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Re: Missione Liv D: Terrore nella foresta (Felian & ShinraTensei)
Il villaggio in cui ci trovavamo, incastonato nel folto della foresta come se fosse cresciuto lì spontaneamente, risultava alquanto particolare. Particolare non tanto per le caratteristiche strutturali o urbanistiche quanto invece per le peculiari persone che lo abitavano, guardinghe e silenziose e sicuramente poco avvezze alla presenza di estranei nelle loro terre.
Kyiosuke ci condusse presso una piazzetta e quindi in un piccolo ristoro, un bar o qualcosa di simile, con sedie sparse intorno e un piccolo bancone con due soli sgabelli, uno dei quali occupato da un uomo che non poteva non richiamare l’attenzione, intabarrato in un mantello scuro e col volto semicoperto da una pesante sciarpa.
Ryushiro si diresse al bancone e ordinò da bere conversando quindi col barista mentre a me spettò l’onere di interloquire con gli altri avventori alla ricerca di qualsiasi tipo di informazione.
Mi avvicinai al primo e ne richiamai l’attenzione con un breve cenno della mano, come a volerlo invitare ad ascoltarmi.
L’uomo sembrò non recepire il mio messaggio gestuale, che pure era stato sufficientemente chiaro e continuò a osservarmi con sguardo ebete senza degnarmi di una parola.
Salve, come avrà notato non sono di qui. Io e i miei tre compari siamo di passaggio e dovremo proseguire nella foresta non appena ci saremo rinfrancati le membra. Com’è il percorso da qui in poi? Ci sono rischi o pericoli eventuali di cui è bene che fossimo a conoscenza?
Per rispondere alla mia domanda non potrà che accennare al mistero dei bambini rapiti… Sarà a quel punto che insisterò per ottenere ulteriori informazioni.
Foresta? Di quale foresta stai parlando?
Scusi ma non ho ben capito…
Senti ragazzo, non farmi perdere tempo! Dimmi cosa vuoi o lasciami in pace…
Ma gliel’ho appena detto…
L’uomo si avvicinò a me e subito percepii un forte odore d’alcool; in un attimo compresi.
Come non detto… Lasci stare…
Mi allontanai dall’uomo, storcendo il naso per la fastidiosa puzza che emanava, e mi avvicinai ad un gruppetto di persone che chiacchieravano e ridevano seduti ad un tavolo.
Salve, io e i miei due compagni di viaggio vorremmo intraprendere un’escursione nella foresta… Pensate sia prudente pernottare all’addiaccio nel mezzo del bosco o siete al corrente di pericoli che sconsiglierebbero di proseguire con le nostre intenzioni?
Ehi vieni qui, siediti al tavolo con noi e prendi una bicchiere. Oggi ho ricevuto un grosso incarico ed offro da bere a tutto il bar!
No guardi… preferirei che rispondeste alla mia domanda. Ho fretta di andarmene!
Anche questi sono ubriachi… tanto vale rinunciare anche con loro!
Ehi tu, ragazzino! Vuoi forse offendermi? Se ti dico di sederti con noi e di farti un bicchiere tu lo devi fare, hai capito?
L’uomo si alzò dalla sedia e si avvicinò a me con fare minaccioso.
Pessima scelta…
Spostai la mano sul portaoggetti con lentezza, sperando fino all’ultimo di non dover ricorrere a una misura tanto drastica che avrebbe sicuramente compromesso tutte le nostre operazioni. Tuttavia, prima che l’uomo potesse avvicinarsi ulteriormente costringendomi a reagire, uno dei suoi compari gli posò una mano sulla spalla e lo bloccò.
E dai Karuno, lascialo perdere! Se lui non vuole bere significa soltanto che ce ne sarà di più per noi! Torna al tavolo e dimenticati di lui, oggi si festeggia no?
Ma si, hai ragione! Chi se ne importa di questo moccioso! ….Brindiamo amici miei!
E’ andata bene… ma non riesco ancora a racimolare uno straccio di indizio…
Scorsi lo sguardo su tutti i tavoli ma nessun avventore pareva sufficientemente sobrio da rispondere con precisione alle mie domande; dovetti pertanto desistere dall’ottenere informazioni con quel metodo.
La nostra prima scelta si è rivelata un fiasco… che ci inventiamo ora?
Kyiosuke ci condusse presso una piazzetta e quindi in un piccolo ristoro, un bar o qualcosa di simile, con sedie sparse intorno e un piccolo bancone con due soli sgabelli, uno dei quali occupato da un uomo che non poteva non richiamare l’attenzione, intabarrato in un mantello scuro e col volto semicoperto da una pesante sciarpa.
Ryushiro si diresse al bancone e ordinò da bere conversando quindi col barista mentre a me spettò l’onere di interloquire con gli altri avventori alla ricerca di qualsiasi tipo di informazione.
Mi avvicinai al primo e ne richiamai l’attenzione con un breve cenno della mano, come a volerlo invitare ad ascoltarmi.
L’uomo sembrò non recepire il mio messaggio gestuale, che pure era stato sufficientemente chiaro e continuò a osservarmi con sguardo ebete senza degnarmi di una parola.
Salve, come avrà notato non sono di qui. Io e i miei tre compari siamo di passaggio e dovremo proseguire nella foresta non appena ci saremo rinfrancati le membra. Com’è il percorso da qui in poi? Ci sono rischi o pericoli eventuali di cui è bene che fossimo a conoscenza?
Per rispondere alla mia domanda non potrà che accennare al mistero dei bambini rapiti… Sarà a quel punto che insisterò per ottenere ulteriori informazioni.
Foresta? Di quale foresta stai parlando?
Scusi ma non ho ben capito…
Senti ragazzo, non farmi perdere tempo! Dimmi cosa vuoi o lasciami in pace…
Ma gliel’ho appena detto…
L’uomo si avvicinò a me e subito percepii un forte odore d’alcool; in un attimo compresi.
Come non detto… Lasci stare…
Mi allontanai dall’uomo, storcendo il naso per la fastidiosa puzza che emanava, e mi avvicinai ad un gruppetto di persone che chiacchieravano e ridevano seduti ad un tavolo.
Salve, io e i miei due compagni di viaggio vorremmo intraprendere un’escursione nella foresta… Pensate sia prudente pernottare all’addiaccio nel mezzo del bosco o siete al corrente di pericoli che sconsiglierebbero di proseguire con le nostre intenzioni?
Ehi vieni qui, siediti al tavolo con noi e prendi una bicchiere. Oggi ho ricevuto un grosso incarico ed offro da bere a tutto il bar!
No guardi… preferirei che rispondeste alla mia domanda. Ho fretta di andarmene!
Anche questi sono ubriachi… tanto vale rinunciare anche con loro!
Ehi tu, ragazzino! Vuoi forse offendermi? Se ti dico di sederti con noi e di farti un bicchiere tu lo devi fare, hai capito?
L’uomo si alzò dalla sedia e si avvicinò a me con fare minaccioso.
Pessima scelta…
Spostai la mano sul portaoggetti con lentezza, sperando fino all’ultimo di non dover ricorrere a una misura tanto drastica che avrebbe sicuramente compromesso tutte le nostre operazioni. Tuttavia, prima che l’uomo potesse avvicinarsi ulteriormente costringendomi a reagire, uno dei suoi compari gli posò una mano sulla spalla e lo bloccò.
E dai Karuno, lascialo perdere! Se lui non vuole bere significa soltanto che ce ne sarà di più per noi! Torna al tavolo e dimenticati di lui, oggi si festeggia no?
Ma si, hai ragione! Chi se ne importa di questo moccioso! ….Brindiamo amici miei!
E’ andata bene… ma non riesco ancora a racimolare uno straccio di indizio…
Scorsi lo sguardo su tutti i tavoli ma nessun avventore pareva sufficientemente sobrio da rispondere con precisione alle mie domande; dovetti pertanto desistere dall’ottenere informazioni con quel metodo.
La nostra prima scelta si è rivelata un fiasco… che ci inventiamo ora?
Scheda di Jointaku Yakushi:
Stato Fisico: Illeso
Stato Mentale: Irritato
Forza: 10
Resistenza: 10
Velocità: 7
Chakra: 105
Equipaggiamento:
3 x Carta-Bomba
4 x Fumogeni
1 x Bomba di Luce
11 x Shuriken Astro
1 x Mantello (indossato)
1 x Pungiglione della viverna (indossato sul braccio sinistro)
1 x Cintura Magnetica (indossata alla vita)
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Età : 32
Re: Missione Liv D: Terrore nella foresta (Felian & ShinraTensei)
Fu quando il barista chiese dei soldi a Ryushiro che finalmente la figura incappucciata si voltò verso di lui; anche da vicino non si riuscivano a distinguere i lineamenti del suo volto, coperto com’era, ma i suoi occhi d’ambra erano l’unica cosa che riusciva a vedere chi gli si prostrava dinnanzi o non troppo lontano come me. Quei due topazi freddi ed intimidatori la scrutarono per pochi attimi, per poi tornare fissi sul bicchiere di liquore mezzo vuoto che teneva tra le mani sul bancone di legno.
E’ meglio che non ti impicci dei problemi di questa gente o farai una brutta fine…
La sua voce era calda, perentoria ed era difficile intuire se si trattasse di un uomo o di una donna, ma sicuramente l’età si aggirava sulla quarantina. Dopo averle regalato un avvertimento neanche minimamente velato, si alzò dallo sgabello sul quale era seduto e si spostò ad un tavolo poco distante per rimanere da solo a finire il suo bicchiere.
Il barista non disse una parola, ma quando il misterioso straniero si sedette altrove, riprese a rivolgersi al giovane sunese.
Sicuramente non troverai neanche un bambino ormai tra le vie del villaggio… sono troppo spaventati per uscire all’aria aperta, e nemmeno i genitori li lasciano uscire sotto la loro supervisione.
D' improvviso iniziò una conversazione chiaramente scomoda anche per lui. Messi giù i bicchieri che stava pulendo con uno straccio umido, il barista si avvicinò di poco col busto verso Ryushiro per non dare troppo nell’occhio e per abbassare il tono di voce.
Da qualche tempo ormai il villaggio è vittima di alcune sparizioni inspiegabili. Fin qui nulla di particolare, se non per il fatto che le vittime hanno una cosa in comune: si tratta esclusivamente di bambini di età compresa tra uno e dieci anni.
All’inizio si pensava che fossero coincidenze, o che si fossero persi nel bosco giocando nei dintorni… ma poi l’hanno visto… dei genitori hanno visto il loro bambino che veniva portato via da una figura non ancora identificata e hanno ritrovato il suo cadavere mezzo spolpato settimane dopo! Questi non sono rapimenti casuali… sono opera di una bestia, e qui nella foresta a parte viaggiatori di passaggio e nukenin, nessuno può darci una mano a scoprire chi sia questa…cosa!
Ma forse ha ragione quel tipo che pare tanto informato … faresti bene a cambiare villaggio se il tuo scopo tanto nobile è quello di portare gioia con la tua musica. Ormai in questo posto tutti hanno paura degli stranieri e li guardano con disprezzo…
E’ meglio che non ti impicci dei problemi di questa gente o farai una brutta fine…
La sua voce era calda, perentoria ed era difficile intuire se si trattasse di un uomo o di una donna, ma sicuramente l’età si aggirava sulla quarantina. Dopo averle regalato un avvertimento neanche minimamente velato, si alzò dallo sgabello sul quale era seduto e si spostò ad un tavolo poco distante per rimanere da solo a finire il suo bicchiere.
Il barista non disse una parola, ma quando il misterioso straniero si sedette altrove, riprese a rivolgersi al giovane sunese.
Sicuramente non troverai neanche un bambino ormai tra le vie del villaggio… sono troppo spaventati per uscire all’aria aperta, e nemmeno i genitori li lasciano uscire sotto la loro supervisione.
D' improvviso iniziò una conversazione chiaramente scomoda anche per lui. Messi giù i bicchieri che stava pulendo con uno straccio umido, il barista si avvicinò di poco col busto verso Ryushiro per non dare troppo nell’occhio e per abbassare il tono di voce.
Da qualche tempo ormai il villaggio è vittima di alcune sparizioni inspiegabili. Fin qui nulla di particolare, se non per il fatto che le vittime hanno una cosa in comune: si tratta esclusivamente di bambini di età compresa tra uno e dieci anni.
All’inizio si pensava che fossero coincidenze, o che si fossero persi nel bosco giocando nei dintorni… ma poi l’hanno visto… dei genitori hanno visto il loro bambino che veniva portato via da una figura non ancora identificata e hanno ritrovato il suo cadavere mezzo spolpato settimane dopo! Questi non sono rapimenti casuali… sono opera di una bestia, e qui nella foresta a parte viaggiatori di passaggio e nukenin, nessuno può darci una mano a scoprire chi sia questa…cosa!
Ma forse ha ragione quel tipo che pare tanto informato … faresti bene a cambiare villaggio se il tuo scopo tanto nobile è quello di portare gioia con la tua musica. Ormai in questo posto tutti hanno paura degli stranieri e li guardano con disprezzo…
Stato di Kyiosuke Hokuriku
Stato fisico: Illeso.
Stato mentale: Turbato.
Forza: 15
Resistenza: 13
Velocità: 12
Chakra: 180/180
Equipaggiamento:
30 x Spiedi
13 x Shuriken astro
5 x Bombe Luce
1 x Ken Kusa sen'nin - Spada Eremitica dell' Erba (legata in diagonale da sinistra dietro la schiena)
1 x Ken no Oto (legata al fianco destro)
1 x Mantello
- Istruzioni:
- Felian: Cerca un modo di farti dare altre informazioni dal barista (Decido io se ci riesci).
Shinra: tenta l'approccio al tizio incappucciato (Decido io se ci riesci).
Re: Missione Liv D: Terrore nella foresta (Felian & ShinraTensei)
Ascoltai con attenzione le parole del barista; a quanto pareva, la situazione era ancora più grave del previsto!
Mi chiedo perchè questo fatto non sia stato segnalato prima alle autorità e, solo dopo settimane, si siano decisi a chiedere aiuto!
Appoggiai la mia bibita sul bancone e mi avvicinai a mia volta al gestore, questa volta usando un tono di voce basso così che solo lui potesse udirmi; dissi con fermezza.
Vecchio, sono qui con i miei compagni esattamente per indagare su questa brutta storia. Siamo ninja e siamo stati incaricati di trovare l'autore di questi crimini. Se potessi darmi qualche altro dettaglio ci saresti di grande aiuto, dato che qui, come tu stesso hai sottolineato, la gente evita gli stranieri.
Il barista rimase immobile per qualche momento, trattenendo persino il respiro mentre assimilava le informazioni che aveva appena ricevuto. Sembrava le stesse lentamente bevendo e mandando giù. Dopodichè, prese una profonda boccata d'aria, si accarezzò la barba e mi rispose.
Ragazzo, spero che le tue parole siano vere; questo villaggetto di boscaioli e contadini sta perdendo tutto con la scomparsa dei suoi figli.
L'uomo spostò il suo sguardo davanti a sè, come a guardare nel vuoto; percepii subito quello che stava per accadere e ciò in cui mi ero cacciato: una lunga digressione sul passato da cui non sarei potuto scappare in nessuna maniera! Presi un profondo respiro, appoggiai il mento sulla mano destra, l'avambraccio verticale col gomito puntato sul bancone, chiusi gli occhi imprecai dentro di me, riaprii le palpebre e mi preparai all'ascolto.
L'oste iniziò a parlare di quando era stato lui stesso un bambino, di quando il mondo era (a suo dire) un posto sicuro e di come avesse passato l'infanzia a correre spensierato tra gli alberi di quello stesso bosco che oggi dava rifugio a un essere malvagio.
Attraversammo tutte le fasi della vita del tizio, mi spiegò di quando si era arruolato nell'esercito del Paese del The per difendere quella tranquillità in cui aveva avuto la fortuna di crescere, di come una brutta ferita all'addome l'avesse costretto a un ritiro forzato e prematuro, nonostante, a suo dire, davanti a sè avrebbe avuto prospettive di carriera sfavillanti, di come spese i suoi risparmi per comprare casa e aprire questo bar nella piazza del suo paese natale, di come la ragazza di cui era sempre stato innamorato avesse sposato un altro e così via. Il racconto andò avanti per molto e toccò numerosi temi.
Non ho idea di quanto durò tutto questo, ma mi parve un'eternità intera. Di certo, a più riprese, la mia attenzione ebbe dei mancamenti e, non ne fui sicuro, ma è possibile che a più riprese caddi in una sorta di stato semi-dormiente. Fu anche verosimile l'evenienza che il barista mi avesse dato qua e là qualche informazione utile durante il racconto, tuttavia non le sentii... La stretta che Morfeo esercitò sulla mia attenzione fu terribile.
Finita la spiegazione, ringraziai l'uomo per il tempo che aveva voluto dedicarmi, cercando di nascondere il mio stato semi-comatoso e ritornai dai miei compagni. Il barista pareva soddisfatto e, dalla sua espressione, temetti che mi avesse effettivamente appena fornito qualche informazione chiave per la risoluzione del caso... ma io non ero stato in grado di sentirla!
Facendo finta di nulla e sperando di trovare un'altra pista mi rivolsi ai miei compagni con nonchalance:
Il barista purtroppo non sa nulla...
Mi chiedo perchè questo fatto non sia stato segnalato prima alle autorità e, solo dopo settimane, si siano decisi a chiedere aiuto!
Appoggiai la mia bibita sul bancone e mi avvicinai a mia volta al gestore, questa volta usando un tono di voce basso così che solo lui potesse udirmi; dissi con fermezza.
Vecchio, sono qui con i miei compagni esattamente per indagare su questa brutta storia. Siamo ninja e siamo stati incaricati di trovare l'autore di questi crimini. Se potessi darmi qualche altro dettaglio ci saresti di grande aiuto, dato che qui, come tu stesso hai sottolineato, la gente evita gli stranieri.
Il barista rimase immobile per qualche momento, trattenendo persino il respiro mentre assimilava le informazioni che aveva appena ricevuto. Sembrava le stesse lentamente bevendo e mandando giù. Dopodichè, prese una profonda boccata d'aria, si accarezzò la barba e mi rispose.
Ragazzo, spero che le tue parole siano vere; questo villaggetto di boscaioli e contadini sta perdendo tutto con la scomparsa dei suoi figli.
L'uomo spostò il suo sguardo davanti a sè, come a guardare nel vuoto; percepii subito quello che stava per accadere e ciò in cui mi ero cacciato: una lunga digressione sul passato da cui non sarei potuto scappare in nessuna maniera! Presi un profondo respiro, appoggiai il mento sulla mano destra, l'avambraccio verticale col gomito puntato sul bancone, chiusi gli occhi imprecai dentro di me, riaprii le palpebre e mi preparai all'ascolto.
L'oste iniziò a parlare di quando era stato lui stesso un bambino, di quando il mondo era (a suo dire) un posto sicuro e di come avesse passato l'infanzia a correre spensierato tra gli alberi di quello stesso bosco che oggi dava rifugio a un essere malvagio.
Attraversammo tutte le fasi della vita del tizio, mi spiegò di quando si era arruolato nell'esercito del Paese del The per difendere quella tranquillità in cui aveva avuto la fortuna di crescere, di come una brutta ferita all'addome l'avesse costretto a un ritiro forzato e prematuro, nonostante, a suo dire, davanti a sè avrebbe avuto prospettive di carriera sfavillanti, di come spese i suoi risparmi per comprare casa e aprire questo bar nella piazza del suo paese natale, di come la ragazza di cui era sempre stato innamorato avesse sposato un altro e così via. Il racconto andò avanti per molto e toccò numerosi temi.
Non ho idea di quanto durò tutto questo, ma mi parve un'eternità intera. Di certo, a più riprese, la mia attenzione ebbe dei mancamenti e, non ne fui sicuro, ma è possibile che a più riprese caddi in una sorta di stato semi-dormiente. Fu anche verosimile l'evenienza che il barista mi avesse dato qua e là qualche informazione utile durante il racconto, tuttavia non le sentii... La stretta che Morfeo esercitò sulla mia attenzione fu terribile.
Finita la spiegazione, ringraziai l'uomo per il tempo che aveva voluto dedicarmi, cercando di nascondere il mio stato semi-comatoso e ritornai dai miei compagni. Il barista pareva soddisfatto e, dalla sua espressione, temetti che mi avesse effettivamente appena fornito qualche informazione chiave per la risoluzione del caso... ma io non ero stato in grado di sentirla!
Facendo finta di nulla e sperando di trovare un'altra pista mi rivolsi ai miei compagni con nonchalance:
Il barista purtroppo non sa nulla...
Stato Fisico:illeso
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Forza: 7
Resistenza: 6
Velocità: 9
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Re: Missione Liv D: Terrore nella foresta (Felian & ShinraTensei)
Cercare di strappare qualche informazione ai clienti del bar si rivelò un tentativo del tutto infruttuoso: a causa dell’alcool, nessuno di loro sembrava poter comprendere le mie domande o, seppur le avessero comprese, non erano in grado di porvi risposta.
Un rapido sguardo del locale mi confermò che non c’era nessun altro da interpellare.
A meno che…
I miei occhi si andarono a posare sul tizio incappucciato che, dopo aver sussurrato qualcosa a Ryushiro, si era accomodato ad un tavolo libero in cerca di maggiore solitudine.
Del barista se ne sta occupando Ryushiro, quindi non rimane che quell’uomo! Anche se a vederlo non sembrerebbe molto comunicativo…
Mossi qualche passo in direzione del misterioso individuo ma improvvisamente mi arrestai, iniziando a rimuginare sul da farsi.
Che personaggio potrei interpretare stavolta per estorcere qualche informazione? Il semplice curioso forse… Oppure il parente preoccupato… O lo straniero inopportuno… O perché no, il giornalista impiccione…
Mi avvicinai al tavolo a cui era seduto l’individuo e presi una decisione repentina.
Improvviserò!
Mi sedetti a una delle sedie libere in modo da trovarmi faccia a faccia con il tizio che, a testa bassa, continuava a sorseggiare la sua bevanda.
Ti ruberò solo qualche secondo. Ovviamente purchè tu sia sincero e conciso… Se non lo sarai, stai pur certo che me ne accorgerò!
Bene, andrò dritto al punto: nonostante la mia giovane età possa trarre in inganno, devi sapere che sono un famoso detective e sono stato inviato dal governatore di questo paese per investigare sulla sconcertante storia dei bambini scomparsi di cui si parla tanto….
Feci una breve pausa e scrutai il volto del mio interlocutore in cerca di un gesto, anche impercettibile, che tradisse un’emozione qualsiasi. Non riscontrai nulla di significativo e ripresi la mia pantomima.
Mi sono fatto un giro nei dintorni e sembra che in questo villaggio viva soltanto gente pacifica, apparentemente incapace di compiere simili malefatte… Tuttavia un tizio incappucciato e misterioso che siede ad un bar tutto solo, rifuggendo qualsiasi contatto, sembrerebbe sospetto… Tu non trovi?
Lungi da me accusarti formalmente! Però apprezzerei che tu mi fornissi un motivo valido per scartarti immediatamente dalla mia lista dei sospettati…
Sai, non vorrei perdere tempo inutilmente seguendo una falsa pista e soprattutto… Beh, vedi… Al governatore basta un nome per tenere buona l’opinione pubblica, una bella esecuzione placa gli animi più di ogni altra cosa…. L’ultima cosa che vorrei è che fosse un innocente a pagare, ma se proprio il caso si dimostra irrisolvibile… Beh a quel punto sarei costretto a prendere decisioni drastiche pur di salvare la faccia!
Non ho ragione di credere che sia lui il colpevole ma devo essere disposto a tutto pur di ottenere risultati! La falsa accusa unita alla mia velata minaccia dovrebbero aver sortito l’effetto desiderato… Speriamo non mangi la foglia e che mi riveli qualche informazione utile…
Estrassi il taccuino con gesto teatrale e saggiai la punta della matita sul polpastrello prima di avvicinarla al foglio con un movimento altrettanto scenografico.
Sono tutt’orecchi!
Un rapido sguardo del locale mi confermò che non c’era nessun altro da interpellare.
A meno che…
I miei occhi si andarono a posare sul tizio incappucciato che, dopo aver sussurrato qualcosa a Ryushiro, si era accomodato ad un tavolo libero in cerca di maggiore solitudine.
Del barista se ne sta occupando Ryushiro, quindi non rimane che quell’uomo! Anche se a vederlo non sembrerebbe molto comunicativo…
Mossi qualche passo in direzione del misterioso individuo ma improvvisamente mi arrestai, iniziando a rimuginare sul da farsi.
Che personaggio potrei interpretare stavolta per estorcere qualche informazione? Il semplice curioso forse… Oppure il parente preoccupato… O lo straniero inopportuno… O perché no, il giornalista impiccione…
Mi avvicinai al tavolo a cui era seduto l’individuo e presi una decisione repentina.
Improvviserò!
Mi sedetti a una delle sedie libere in modo da trovarmi faccia a faccia con il tizio che, a testa bassa, continuava a sorseggiare la sua bevanda.
Ti ruberò solo qualche secondo. Ovviamente purchè tu sia sincero e conciso… Se non lo sarai, stai pur certo che me ne accorgerò!
Bene, andrò dritto al punto: nonostante la mia giovane età possa trarre in inganno, devi sapere che sono un famoso detective e sono stato inviato dal governatore di questo paese per investigare sulla sconcertante storia dei bambini scomparsi di cui si parla tanto….
Feci una breve pausa e scrutai il volto del mio interlocutore in cerca di un gesto, anche impercettibile, che tradisse un’emozione qualsiasi. Non riscontrai nulla di significativo e ripresi la mia pantomima.
Mi sono fatto un giro nei dintorni e sembra che in questo villaggio viva soltanto gente pacifica, apparentemente incapace di compiere simili malefatte… Tuttavia un tizio incappucciato e misterioso che siede ad un bar tutto solo, rifuggendo qualsiasi contatto, sembrerebbe sospetto… Tu non trovi?
Lungi da me accusarti formalmente! Però apprezzerei che tu mi fornissi un motivo valido per scartarti immediatamente dalla mia lista dei sospettati…
Sai, non vorrei perdere tempo inutilmente seguendo una falsa pista e soprattutto… Beh, vedi… Al governatore basta un nome per tenere buona l’opinione pubblica, una bella esecuzione placa gli animi più di ogni altra cosa…. L’ultima cosa che vorrei è che fosse un innocente a pagare, ma se proprio il caso si dimostra irrisolvibile… Beh a quel punto sarei costretto a prendere decisioni drastiche pur di salvare la faccia!
Non ho ragione di credere che sia lui il colpevole ma devo essere disposto a tutto pur di ottenere risultati! La falsa accusa unita alla mia velata minaccia dovrebbero aver sortito l’effetto desiderato… Speriamo non mangi la foglia e che mi riveli qualche informazione utile…
Estrassi il taccuino con gesto teatrale e saggiai la punta della matita sul polpastrello prima di avvicinarla al foglio con un movimento altrettanto scenografico.
Sono tutt’orecchi!
Scheda di Jointaku Yakushi:
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Stato Mentale: Divertito
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Re: Missione Liv D: Terrore nella foresta (Felian & ShinraTensei)
Razza d'idiota... io sono un jonin della nuvola, credi che tu possa farmi paura?
Misi una mano sulla fronte all' udire quelle parole dal tizio incappucciato, Jointaku aveva fatto adirare quel tizio e non sapevo nemmeno perchè.
Sono proprio curioso di vedere le tue maniere forti razza di sbruffone! Se vuoi combattiamo e vediamo chi è l'innocente che perde la vita.
Mi avvicinai velocemente ai 2 per placare gli animi.
La prego, non faccia caso alle parole di questo giovane genin, siamo qui per risolvere il caso.
Tieni a bada i tuoi sottoposti, giovane! Danno fastidio come mosche ed io di solito le schiaccio se ronzano troppo vicino a me. Comunque vi dirò quel che so. Prontamente chiamai Ryushiro per far ascoltare pure lui. L'incappucciato attese l'arrivo del sunese.
Temo che voi abbiate preso un abbaglio. Sono venuto in questo villaggio perché sto cercando una persona particolare… diciamo un ricercato.
Purtroppo sono qui solo da alcune ore, e tutto ciò che so è quello che ha riferito anche a te il barista, mio caro “detective”… il mio era solo un avvertimento per risparmiarvi una fine tragica e dolorosa.
Rispose con tranquillità, rivolgendo nuovamente lo sguardo verso la folla di cittadini che stava velocemente aumentando. Qualcosa pareva turbarlo, eppure non stava scappando via e anzi, si era messo comodo sulla sedia, lasciando il bicchiere semi vuoto sul tavolo e mettendosi a braccia conserte.
Ma in fondo credo che stiamo cercando la stessa persona, quindi un po’ di collaborazione reciproca potrebbe farci comodo. C’è un motivo per cui ti ho dato quell’ avvertimento: anche alcuni miei “colleghi” sono venuti in questo villaggio per cercarla, eppure indovina? Non se ne hanno notizie da allora, dunque non parliamo di semplice coincidenza… pare che chi si intromette nella maledizione di questo villaggio non faccia ritorno a casa tutto d’un pezzo… Guarda qui.
L’uomo si mise una mano dentro il lungo vestito nero e ne uscì fuori un’agendina di dimensioni modeste; ne aprì una pagina al centro e ne lesse parzialmente il contenuto.
E’ il diario di uno dei miei colleghi. L’ho trovato per terra nella foresta e nell’ultima pagina si maledice per essere venuto qui in cerca del nostro obbiettivo… non fa che descrivere il terrore che trasmette nella foresta colui che qui chiamano “Il diavolo dagli otto arti”… poi non c’è più alcuna scritta, quindi avrà avuto un incontro ravvicinato ed è stato ucciso.
Proferite queste parole chiuse il diario e lo rimise a posto, scostando poi la sedia su cui era seduto con le gambe per farsi spazio e voltarsi nuovamente verso la folla che ormai riempiva quasi del tutto la parte centrale della piazzola.
Dopodiché non rivolse più nemmeno un’occhiata fugace a noi, rimasti lì a scrutare il presunto cacciatore di taglie.
Non vi temo, se vuolete ottenere più informazioni vi consiglio di andare tra la folla…
Le disse prima di scattare via tra le frasche che costeggiavano il retro del bar, direttamente collegato alla foresta. Impossibile per noi riuscire a seguirlo data la velocità con la quale si era allontanato, né sarebbe riusciti a rintracciarlo data l'accortezza di non lasciare tracce.
Focalizzandoci sulla situazione in piazza, notammo un assembramento di uomini e di donne, armati con vari tipi di attrezzi da lavoro, ammucchiati in maniera piuttosto ordinata davanti ad una misera palizzata fatta interamente di legno, dove un solo uomo stava incitando l’intera folla.
Misi una mano sulla fronte all' udire quelle parole dal tizio incappucciato, Jointaku aveva fatto adirare quel tizio e non sapevo nemmeno perchè.
Sono proprio curioso di vedere le tue maniere forti razza di sbruffone! Se vuoi combattiamo e vediamo chi è l'innocente che perde la vita.
Mi avvicinai velocemente ai 2 per placare gli animi.
La prego, non faccia caso alle parole di questo giovane genin, siamo qui per risolvere il caso.
Tieni a bada i tuoi sottoposti, giovane! Danno fastidio come mosche ed io di solito le schiaccio se ronzano troppo vicino a me. Comunque vi dirò quel che so. Prontamente chiamai Ryushiro per far ascoltare pure lui. L'incappucciato attese l'arrivo del sunese.
Temo che voi abbiate preso un abbaglio. Sono venuto in questo villaggio perché sto cercando una persona particolare… diciamo un ricercato.
Purtroppo sono qui solo da alcune ore, e tutto ciò che so è quello che ha riferito anche a te il barista, mio caro “detective”… il mio era solo un avvertimento per risparmiarvi una fine tragica e dolorosa.
Rispose con tranquillità, rivolgendo nuovamente lo sguardo verso la folla di cittadini che stava velocemente aumentando. Qualcosa pareva turbarlo, eppure non stava scappando via e anzi, si era messo comodo sulla sedia, lasciando il bicchiere semi vuoto sul tavolo e mettendosi a braccia conserte.
Ma in fondo credo che stiamo cercando la stessa persona, quindi un po’ di collaborazione reciproca potrebbe farci comodo. C’è un motivo per cui ti ho dato quell’ avvertimento: anche alcuni miei “colleghi” sono venuti in questo villaggio per cercarla, eppure indovina? Non se ne hanno notizie da allora, dunque non parliamo di semplice coincidenza… pare che chi si intromette nella maledizione di questo villaggio non faccia ritorno a casa tutto d’un pezzo… Guarda qui.
L’uomo si mise una mano dentro il lungo vestito nero e ne uscì fuori un’agendina di dimensioni modeste; ne aprì una pagina al centro e ne lesse parzialmente il contenuto.
E’ il diario di uno dei miei colleghi. L’ho trovato per terra nella foresta e nell’ultima pagina si maledice per essere venuto qui in cerca del nostro obbiettivo… non fa che descrivere il terrore che trasmette nella foresta colui che qui chiamano “Il diavolo dagli otto arti”… poi non c’è più alcuna scritta, quindi avrà avuto un incontro ravvicinato ed è stato ucciso.
Proferite queste parole chiuse il diario e lo rimise a posto, scostando poi la sedia su cui era seduto con le gambe per farsi spazio e voltarsi nuovamente verso la folla che ormai riempiva quasi del tutto la parte centrale della piazzola.
Dopodiché non rivolse più nemmeno un’occhiata fugace a noi, rimasti lì a scrutare il presunto cacciatore di taglie.
Non vi temo, se vuolete ottenere più informazioni vi consiglio di andare tra la folla…
Le disse prima di scattare via tra le frasche che costeggiavano il retro del bar, direttamente collegato alla foresta. Impossibile per noi riuscire a seguirlo data la velocità con la quale si era allontanato, né sarebbe riusciti a rintracciarlo data l'accortezza di non lasciare tracce.
Focalizzandoci sulla situazione in piazza, notammo un assembramento di uomini e di donne, armati con vari tipi di attrezzi da lavoro, ammucchiati in maniera piuttosto ordinata davanti ad una misera palizzata fatta interamente di legno, dove un solo uomo stava incitando l’intera folla.
Stato di Kyiosuke Hokuriku
Stato fisico: Illeso.
Stato mentale: Turbato.
Forza: 15
Resistenza: 13
Velocità: 12
Chakra: 180/180
Equipaggiamento:
30 x Spiedi
13 x Shuriken astro
5 x Bombe Luce
1 x Ken Kusa sen'nin - Spada Eremitica dell' Erba (legata in diagonale da sinistra dietro la schiena)
1 x Ken no Oto (legata al fianco destro)
1 x Mantello
- Istruzioni:
- Vi avvicinate alla folla e sentite una donna gridare:
" Il mio bambino! Hanno preso il mio piccolo Daisuke! Dovete aiutarmi, vi prego! Non potrei mai perdonarmelo se ne dovesse andare della sua incolumità! Vi prego! "
Felian: Ti avvicini alla donna le offri conforto e cerchi di rassicurarla.
Shinra: Domanda, senza ottenere molto, agli altri abitanti. Noti un tizio sospetto, descrivilo.
Re: Missione Liv D: Terrore nella foresta (Felian & ShinraTensei)
La figura misteriosa che, come noi, stava al bar, si rivelò essere un jonin della nuova, un tizio con cui non sarebbe stato opportuno mettersi a litigare.
Il tipo si dimostrò sorprendentemente ciarliero e ci rivelò parecchie informazioni e dettagli riguardo alla situazione, facendoci presente che, a quanto pareva, un mostro dalla forza spaventosa si aggirava nel bosco e, come niente fosse, faceva fuori anche i ninja, oltre ai bambini smarriti.
Più ascoltavo quella storia e meno mi piaceva. Soltanto un anno prima avrei preso tutto per una bufala, ma dopo aver personalmente affrontato una viverna, non mi sentivo più di diffidare dell'esistenza di creature leggendarie o impossibili.
Finita la spiegazione il jonin si dileguò, balzando tra gli alberi a una velocità quasi impossibile da seguire con un normale occhio umano; inutile dire che non provammo minimamente a seguirlo, ma, al contrario stavamo per prender in considerazione il suo suggerimento di porre ulteriori domande alla popolazione; tuttavia, d'improvviso, accadde una tragedia: una donna in lacrime urlava che suo figlio era stato preso e portato via! Era disperata, ma, come darle torto?!
Gli uomini del villaggio stavano organizzando una qualche spedizione, racimolando attrezzi e armi improvvisate, pronti a partire per una missione che facilmente sarebbe potuta costar loro la vita.
Non mi fu possibile ignorare il pianto della madre e decisi di avvicinarmi a lei per cercare di rassicurarla. Ella non mi notò subito, ma quando mi vide scattò sulla difensiva, intimorita dalla presenza di uno straniero. Cercai di dimostrarmi il più inoffensivo possibile, mostrandole i palmi delle mani e un volto il più simpatetico possibile. Le dissi che non avrebbe dovuto preoccuparsi oltre e che, non soltanto le forze del villaggio avrebbero ritrovato il piccolo Daisuke, ma che anche dei valenti ninja mandati da due Paesi maggiori avrebbero dato man forte e lottato per l'incolumità del bambino e di ogni altra vittima del misterioso aggressore.
La donna parve parzialmente rassicurata dalle mie parole e, soprattutto, dal mio coprifronte, ma l'essere poco più grande del suo bimbo rapito non giocò a mio favore, facendole credere che anche io sarei stato soltanto una vittima del malvagio essere che si aggirava nel bosco.
Il tipo si dimostrò sorprendentemente ciarliero e ci rivelò parecchie informazioni e dettagli riguardo alla situazione, facendoci presente che, a quanto pareva, un mostro dalla forza spaventosa si aggirava nel bosco e, come niente fosse, faceva fuori anche i ninja, oltre ai bambini smarriti.
Più ascoltavo quella storia e meno mi piaceva. Soltanto un anno prima avrei preso tutto per una bufala, ma dopo aver personalmente affrontato una viverna, non mi sentivo più di diffidare dell'esistenza di creature leggendarie o impossibili.
Finita la spiegazione il jonin si dileguò, balzando tra gli alberi a una velocità quasi impossibile da seguire con un normale occhio umano; inutile dire che non provammo minimamente a seguirlo, ma, al contrario stavamo per prender in considerazione il suo suggerimento di porre ulteriori domande alla popolazione; tuttavia, d'improvviso, accadde una tragedia: una donna in lacrime urlava che suo figlio era stato preso e portato via! Era disperata, ma, come darle torto?!
Gli uomini del villaggio stavano organizzando una qualche spedizione, racimolando attrezzi e armi improvvisate, pronti a partire per una missione che facilmente sarebbe potuta costar loro la vita.
Non mi fu possibile ignorare il pianto della madre e decisi di avvicinarmi a lei per cercare di rassicurarla. Ella non mi notò subito, ma quando mi vide scattò sulla difensiva, intimorita dalla presenza di uno straniero. Cercai di dimostrarmi il più inoffensivo possibile, mostrandole i palmi delle mani e un volto il più simpatetico possibile. Le dissi che non avrebbe dovuto preoccuparsi oltre e che, non soltanto le forze del villaggio avrebbero ritrovato il piccolo Daisuke, ma che anche dei valenti ninja mandati da due Paesi maggiori avrebbero dato man forte e lottato per l'incolumità del bambino e di ogni altra vittima del misterioso aggressore.
La donna parve parzialmente rassicurata dalle mie parole e, soprattutto, dal mio coprifronte, ma l'essere poco più grande del suo bimbo rapito non giocò a mio favore, facendole credere che anche io sarei stato soltanto una vittima del malvagio essere che si aggirava nel bosco.
Stato Fisico:illeso
Stato mentale: ardente, compassionevole
Forza: 7
Resistenza: 6
Velocità: 9
Chakra: 90/90
Equipaggiamento:
12 Kunai
10 Shuriken
1 Mantello
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Re: Missione Liv D: Terrore nella foresta (Felian & ShinraTensei)
La mia messinscena aveva funzionato: il tizio misterioso, punto sul vivo, scoprì le sue carte e rivelò di essere un jonin della nuvola, pervenuto in quel villaggio col nostro stesso obiettivo, ovvero far luce sui delitti ai danni di bambini di cui da lungo tempo si vociferava.
Kyiosuke ripristinò la calma e il ninja infine acconsentì a metterci al corrente di quanto sapeva.
Stando ad un diario da lui stesso rinvenuto e appartenuto ad alcuni suoi colleghi, si erano imbattuti in un mostro feroce e dotato di più arti che li aveva trucidati; molto probabilmente era proprio il responsabile delle stragi perpetrate nel villaggio.
Sarei portato a pensare che si tratti di un caso di polimelia congenita… E’ raro ma non impossibile che un essere umano nasca dotato di più arti anche se è ancora più raro che costui possa sopravvivere a lungo e in condizioni accettabili. Tuttavia non mi sento più di escludere l’eventualità che si tratti davvero di una creatura appartenente al mito, di cui normalmente ignoreremmo l’esistenza.
Avrei voluto porre ulteriori domande al jonin e ottenere così maggiori chiarimenti ma quello si dileguò nella foresta come un fulmine e fu impossibile per noi anche solo pensare di inseguirlo e raggiungerlo, tanto era veloce.
Ci dirigemmo pertanto nella piazza attigua e subito notai che stava accadendo qualcosa di inconsueto: un gruppo di persone si era radunato e asserragliato dietro una fatiscente palizzata imbracciando armi di fortuna; improvvisamente udimmo una donna gridare in direzione di qualcuno, o qualcosa che non riuscimmo a vedere.
A quanto capii, la donna stava chiedendo la restituzione di un bambino, forse rapito o prelevato da qualcuno; non riuscii a comprendere molto di più a causa del baccano e della fila di gente che ostacolava la visuale.
Mentre Ryushiro si dirigeva rapidamente verso la donna disperata, io ebbi l’accortezza di precipitarmi da uno degli abitanti del villaggio in cerca di delucidazioni.
Ho notato il subbuglio che si è creato… Cos’è successo di preciso?
L’uomo fece spallucce e dichiarò di essere all’oscuro dell’accaduto in quanto giunto sul posto solo in quel momento.
Passai al secondo e, afferrandolo per un braccio, con decisione posi la mia domanda.
Cos’è avvenuto? Sbrigati, devo saperlo immediatamente!
L’uomo, forse intimorito da quanto aveva visto, reagì male e, liberatosi dalla stretta con uno strattone, si allontanò da me.
Raggiunsi un terzo uomo e subito gli domandai cosa fosse successo.
Purtroppo non sono riuscito a vedere con esattezza… Non appena ho sentito quella donna gridare mi sono precipitato qui imbracciando la mia accetta ma non ho idea di quale sia la situazione!
Tentai un ultima volta con una signora spaventata che si guardava intorno con aria spaesata a un paio di metri da me.
Signora, stia calma e cerchi di spiegarmi cos’è accaduto. Forse si può ancora fare qualcosa.
Ragazzo, mi spiace ma io sono cieca dalla nascita e purtroppo non ho visto nulla. Mi sono spaventata sentendo tutto questo rumore e queste urla ma non ho ben capito di cosa si tratta.
Sconsolato rinunciai al mio intento e decisi di raggiungere i miei compagni quando il mio sguardo si posò su un tizio alquanto strano.
A differenza degli altri villici, non pareva in preda al panico bensì fin troppo rilassato visto il caos che era scoppiato.
Inoltre, notai, sembrava vestito con maggiore ricercatezza rispetto agli standard del villaggio; non elegantemente, ma i suoi indumenti sembravano di una foggia ben diversa rispetto a quella degli altri popolani.
L’impermeabile nero a collo alto copriva la metà inferiore del suo volto e i lunghi capelli grigio-argentei oscuravano parzialmente l’altra metà, lasciando intravedere unicamente un penetrante occhio azzurro come il ghiaccio.
Il giaccone troppo largo non consentiva di immaginare se portasse o meno con sé qualche arma ma la sua calma, eccessivamente fuori posto, mi indusse un sospetto e decisi che sarebbe stato il caso di avvisare Kyiosuke e Ryushiro in merito a quel tizio.
Kyiosuke ripristinò la calma e il ninja infine acconsentì a metterci al corrente di quanto sapeva.
Stando ad un diario da lui stesso rinvenuto e appartenuto ad alcuni suoi colleghi, si erano imbattuti in un mostro feroce e dotato di più arti che li aveva trucidati; molto probabilmente era proprio il responsabile delle stragi perpetrate nel villaggio.
Sarei portato a pensare che si tratti di un caso di polimelia congenita… E’ raro ma non impossibile che un essere umano nasca dotato di più arti anche se è ancora più raro che costui possa sopravvivere a lungo e in condizioni accettabili. Tuttavia non mi sento più di escludere l’eventualità che si tratti davvero di una creatura appartenente al mito, di cui normalmente ignoreremmo l’esistenza.
Avrei voluto porre ulteriori domande al jonin e ottenere così maggiori chiarimenti ma quello si dileguò nella foresta come un fulmine e fu impossibile per noi anche solo pensare di inseguirlo e raggiungerlo, tanto era veloce.
Ci dirigemmo pertanto nella piazza attigua e subito notai che stava accadendo qualcosa di inconsueto: un gruppo di persone si era radunato e asserragliato dietro una fatiscente palizzata imbracciando armi di fortuna; improvvisamente udimmo una donna gridare in direzione di qualcuno, o qualcosa che non riuscimmo a vedere.
A quanto capii, la donna stava chiedendo la restituzione di un bambino, forse rapito o prelevato da qualcuno; non riuscii a comprendere molto di più a causa del baccano e della fila di gente che ostacolava la visuale.
Mentre Ryushiro si dirigeva rapidamente verso la donna disperata, io ebbi l’accortezza di precipitarmi da uno degli abitanti del villaggio in cerca di delucidazioni.
Ho notato il subbuglio che si è creato… Cos’è successo di preciso?
L’uomo fece spallucce e dichiarò di essere all’oscuro dell’accaduto in quanto giunto sul posto solo in quel momento.
Passai al secondo e, afferrandolo per un braccio, con decisione posi la mia domanda.
Cos’è avvenuto? Sbrigati, devo saperlo immediatamente!
L’uomo, forse intimorito da quanto aveva visto, reagì male e, liberatosi dalla stretta con uno strattone, si allontanò da me.
Raggiunsi un terzo uomo e subito gli domandai cosa fosse successo.
Purtroppo non sono riuscito a vedere con esattezza… Non appena ho sentito quella donna gridare mi sono precipitato qui imbracciando la mia accetta ma non ho idea di quale sia la situazione!
Tentai un ultima volta con una signora spaventata che si guardava intorno con aria spaesata a un paio di metri da me.
Signora, stia calma e cerchi di spiegarmi cos’è accaduto. Forse si può ancora fare qualcosa.
Ragazzo, mi spiace ma io sono cieca dalla nascita e purtroppo non ho visto nulla. Mi sono spaventata sentendo tutto questo rumore e queste urla ma non ho ben capito di cosa si tratta.
Sconsolato rinunciai al mio intento e decisi di raggiungere i miei compagni quando il mio sguardo si posò su un tizio alquanto strano.
A differenza degli altri villici, non pareva in preda al panico bensì fin troppo rilassato visto il caos che era scoppiato.
Inoltre, notai, sembrava vestito con maggiore ricercatezza rispetto agli standard del villaggio; non elegantemente, ma i suoi indumenti sembravano di una foggia ben diversa rispetto a quella degli altri popolani.
L’impermeabile nero a collo alto copriva la metà inferiore del suo volto e i lunghi capelli grigio-argentei oscuravano parzialmente l’altra metà, lasciando intravedere unicamente un penetrante occhio azzurro come il ghiaccio.
Il giaccone troppo largo non consentiva di immaginare se portasse o meno con sé qualche arma ma la sua calma, eccessivamente fuori posto, mi indusse un sospetto e decisi che sarebbe stato il caso di avvisare Kyiosuke e Ryushiro in merito a quel tizio.
Scheda di Jointaku Yakushi:
Stato Fisico: Illeso
Stato Mentale: Sospettoso
Forza: 10
Resistenza: 10
Velocità: 7
Chakra: 105
Equipaggiamento:
3 x Carta-Bomba
4 x Fumogeni
1 x Bomba di Luce
11 x Shuriken Astro
1 x Mantello (indossato)
1 x Pungiglione della viverna (indossato sul braccio sinistro)
1 x Cintura Magnetica (indossata alla vita)
ShinraTensei- Messaggi : 668
Data d'iscrizione : 10.03.14
Età : 32
Re: Missione Liv D: Terrore nella foresta (Felian & ShinraTensei)
La folla dietro di noi mormorava e si levavano voci di protesta contro di noi accusandoci di essere mercenari ce pensano solo a loro stessi. Le voci iniziarono man mano ad essere sempre più forti, assordanti quasi, ed eravamo ormai completamente circondati dai cittadini armati di vari strumenti... e anche di cattive intenzioni.
Ma una voce riuscì a far cessare quel brusio assordante prima ancora che potessimo anche solo replicare e cacciarci in un brutto guaio. La donna si asciugò le lacrime con il dorso della mano, e alzando la sua esile figura fece per prendere il braccio destro di Ryushiro.
Non mi importa cosa ritenete giusto! Se i Kami hanno ascoltato le nostre preghiere per davvero, io mi affiderò a questi ragazzi... voglio solo riavere il mio piccolo Daisuke... lui è tutto quello che mi è rimasto al mondo!... e nessuno ha alzato anche solo un dito per impedire che questa tragedia avvenisse...
Voltandosi verso di noi, la donna abbozzò nuovamente un mezzo sorriso, ma stavolta fingere le risultava palesemente più difficile, e senza parlare ulteriormente, “trascinò” i miei sottoposti verso una delle vie del villaggio che si affacciava sulla piazza, rimasta sprovvista di gente.
Passarono i minuti nel completo silenzio, finché la più anziana fra noi non si sentì abbastanza coraggiosa da riaprire bocca. Forse fidarsi sarebbe stato azzardato, ma da quando le sparizioni erano iniziate, nessuno mai era andato a palesare il suo interesse nel risolvere la questione, e adesso che l’utile si univa al dilettevole, la signora non si sarebbe lasciata sfuggire un’opportunità come quella.
Il diavolo dagli otto arti...
Bisbigliò.
Anche solo pronunciare quel nome le faceva raggelare il sangue nelle vene; il silenzio che ne seguì fu a dir poco inquietante, finché non arrivarono davanti ad un’abitazione decisamente fatiscente: le mura esterne erano in roccia e la porta e le ante delle finestre chiuse, interamente in legno. La donna ci fece cenno per entrare.
Ma una voce riuscì a far cessare quel brusio assordante prima ancora che potessimo anche solo replicare e cacciarci in un brutto guaio. La donna si asciugò le lacrime con il dorso della mano, e alzando la sua esile figura fece per prendere il braccio destro di Ryushiro.
Non mi importa cosa ritenete giusto! Se i Kami hanno ascoltato le nostre preghiere per davvero, io mi affiderò a questi ragazzi... voglio solo riavere il mio piccolo Daisuke... lui è tutto quello che mi è rimasto al mondo!... e nessuno ha alzato anche solo un dito per impedire che questa tragedia avvenisse...
Voltandosi verso di noi, la donna abbozzò nuovamente un mezzo sorriso, ma stavolta fingere le risultava palesemente più difficile, e senza parlare ulteriormente, “trascinò” i miei sottoposti verso una delle vie del villaggio che si affacciava sulla piazza, rimasta sprovvista di gente.
Passarono i minuti nel completo silenzio, finché la più anziana fra noi non si sentì abbastanza coraggiosa da riaprire bocca. Forse fidarsi sarebbe stato azzardato, ma da quando le sparizioni erano iniziate, nessuno mai era andato a palesare il suo interesse nel risolvere la questione, e adesso che l’utile si univa al dilettevole, la signora non si sarebbe lasciata sfuggire un’opportunità come quella.
Il diavolo dagli otto arti...
Bisbigliò.
Anche solo pronunciare quel nome le faceva raggelare il sangue nelle vene; il silenzio che ne seguì fu a dir poco inquietante, finché non arrivarono davanti ad un’abitazione decisamente fatiscente: le mura esterne erano in roccia e la porta e le ante delle finestre chiuse, interamente in legno. La donna ci fece cenno per entrare.
Stato di Kyiosuke Hokuriku
Stato fisico: Illeso.
Stato mentale: Turbato.
Forza: 15
Resistenza: 13
Velocità: 12
Chakra: 180/180
Equipaggiamento:
30 x Spiedi
13 x Shuriken astro
5 x Bombe Luce
1 x Ken Kusa sen'nin - Spada Eremitica dell' Erba (legata in diagonale da sinistra dietro la schiena)
1 x Ken no Oto (legata al fianco destro)
1 x Mantello
- Istruzioni:
Felian: Racconta la scena degli abitanti e il tragitto per arrivare alla casa.
Shinra: Racconta l'interno della casa e poi ci fa accomodare in una stanza che apparentemente sembrava quella di un bambino.
Il letto singolo fatto con canne di bambù intrecciate e un lenzuolo scoperto adagiato disordinatamente sopra, un piccolo mobiletto e vari giocattoli di legno inciso erano sparsi per il pavimento... ultimo dettaglio non irrilevante: la finestra era spalancata a differenza di tutte le altre della casa. Cerca degli indizi e trovane uno
Re: Missione Liv D: Terrore nella foresta (Felian & ShinraTensei)
Assorbito dalla conversazione con la donna, solo troppo tardi mi accorsi che il nostro team era stato circondato dall'intero gruppo degli abitanti del villaggio; erano armati ed arrabbiati, alla ricerca di un capro espiatorio su cui sfogare le loro frustrazioni represse.
Cavolo, ma che sta succedendo?! Perchè ce l'hanno con noi? Siamo qui per aiutarli! Siamo ninja di villaggi importanti, dovrebbero rispettarci, non accusarci!
La situazione stava diventando bollente e non sapevo davvero che fare. Un combattimento contro dei contadini sarebbe forse stato facile, ma noi eravamo lì per difenderli, non per aggredirli! La fuga sembrava essere l'alternativa migliore: una ritirata strategica volta a riorganizzarsi e chiarire il malinteso. Stavo per proporla ai miei colleghi quando, inaspettatamente, la donna che avevo cercato di consolare tirò fuori la voce e il coraggio di un leone. Usò parole forti e dure e mise a tacere i paesani in un attimo.
La pace, tuttavia, non sarebbe probabilmente durata molto, per cui decidemmo di andarcene ugualmente.
La donna ci guidò fino alla sua abitazione. Passammo attraverso la folla che malvolentieri ci creò un sentiero in cui passare. I loro sguardi severi e sospettosi cadevano di noi come frecce acuminate, ma non potevamo far altro che sopportarle e attendere l'opportunità di dimostrare la nostra buona fede.
Entrammo nella modesta casa della donna; quando si chiuse la porta mi sembrò che, finalmente, la tranquillità fosse tornata.
Cavolo, ma che sta succedendo?! Perchè ce l'hanno con noi? Siamo qui per aiutarli! Siamo ninja di villaggi importanti, dovrebbero rispettarci, non accusarci!
La situazione stava diventando bollente e non sapevo davvero che fare. Un combattimento contro dei contadini sarebbe forse stato facile, ma noi eravamo lì per difenderli, non per aggredirli! La fuga sembrava essere l'alternativa migliore: una ritirata strategica volta a riorganizzarsi e chiarire il malinteso. Stavo per proporla ai miei colleghi quando, inaspettatamente, la donna che avevo cercato di consolare tirò fuori la voce e il coraggio di un leone. Usò parole forti e dure e mise a tacere i paesani in un attimo.
La pace, tuttavia, non sarebbe probabilmente durata molto, per cui decidemmo di andarcene ugualmente.
La donna ci guidò fino alla sua abitazione. Passammo attraverso la folla che malvolentieri ci creò un sentiero in cui passare. I loro sguardi severi e sospettosi cadevano di noi come frecce acuminate, ma non potevamo far altro che sopportarle e attendere l'opportunità di dimostrare la nostra buona fede.
Entrammo nella modesta casa della donna; quando si chiuse la porta mi sembrò che, finalmente, la tranquillità fosse tornata.
Stato Fisico:illeso
Stato mentale: ardente, teso
Forza: 7
Resistenza: 6
Velocità: 9
Chakra: 90/90
Equipaggiamento:
12 Kunai
10 Shuriken
1 Mantello
15m di Filo Metallico
Denaro: 1390 ryo
Felian- Messaggi : 369
Data d'iscrizione : 03.04.14
Età : 40
Re: Missione Liv D: Terrore nella foresta (Felian & ShinraTensei)
Dopo il rapimento del bambino, la folla pareva divenuta più aggressiva nei nostri confronti, forse ritenendoci complici o corresponsabili di quanto era avvenuto. Fatto stava che eravamo ora circondati da una cerchia di popolani armati di attrezzi da lavoro e intenzionati a rispedirci nel luogo da cui eravamo venuti, molto probabilmente con le cattive.
Dannati buzzurri… se è la guerra che volete allora l’avrete!
Feci per unire le mani nella composizione di un sigillo ma prima che potessi portare a termine il tutto, la madre del bambino rapito afferrò un braccio di Ryushiro e, a gran voce, in maniera da farsi udire da tutti, proclamò la nostra innocenza e scelse di affidarsi a noi in quanto unici, a suo dire, in grado di recuperare sano e salvo suo figlio.
Seguimmo la donna che ci condusse fino a casa sua, un’abitazione senza troppe pretese, conforme agli standard del villaggio. Varcammo l’uscio e ci trovammo in uno spazio adibito a cucina e sala da pranzo, con un tavolo di legno scheggiato e quattro sgabelli di vimini intrecciati.
Su un lato si aprivano tre porte, una era il bagnetto spartano e le altre due erano camere; osservai l’ambiente, rustico all’inverosimile ma per certi versi accogliente, col piccolo fuoco che scoppiettava nel caminetto ingrigito dall’uso e un calderone di peltro macchiato che ribolliva sulla brace.
La donna non si perse in convenevoli e ci fece strada fino alla stanza del piccolo, un locale molto ristretto con un piccolo letto sfatto al centro, un mobile di legno grezzo e alcuni giocattoli artigianali, anch’essi di un legno scadente.
Immediatamente mi saltò all’occhio un particolare alquanto rilevante: la finestra di quella stanza, a differenza di tutte le altre della casa, era spalancata.
Questo è un indizio significativo che lascia presupporre sviluppi ignoti nella vicenda… Se il bambino è stato rapito sicuramente il colpevole è passato di qua!
Intenzionato a far luce sulla faccenda, percorsi l’intero spazio con lo sguardo, soffermandomi per qualche secondo su ciò che, d’istinto, risultava più interessante ma senza scovare nulla di particolarmente incoraggiante finchè i miei occhi si posarono su qualcosa cui pochi istanti prima non avevo dato troppo peso.
Ciò è sicuramente strano! Mi domando cosa possa significare….
Un chiodo sporgeva leggermente all’infuori dall’intelaiatura della finestra, nella parte alta; su di esso era incastrato un ciuffo scuro che poteva essere indistintamente, di pelo o tessuto. Mi avvicinai e osservai meglio quanto avevo appena notato, appurai la veridicità della mia scoperta e mi apprestai a segnalarla ai miei due compagni di team.
Dannati buzzurri… se è la guerra che volete allora l’avrete!
Feci per unire le mani nella composizione di un sigillo ma prima che potessi portare a termine il tutto, la madre del bambino rapito afferrò un braccio di Ryushiro e, a gran voce, in maniera da farsi udire da tutti, proclamò la nostra innocenza e scelse di affidarsi a noi in quanto unici, a suo dire, in grado di recuperare sano e salvo suo figlio.
Seguimmo la donna che ci condusse fino a casa sua, un’abitazione senza troppe pretese, conforme agli standard del villaggio. Varcammo l’uscio e ci trovammo in uno spazio adibito a cucina e sala da pranzo, con un tavolo di legno scheggiato e quattro sgabelli di vimini intrecciati.
Su un lato si aprivano tre porte, una era il bagnetto spartano e le altre due erano camere; osservai l’ambiente, rustico all’inverosimile ma per certi versi accogliente, col piccolo fuoco che scoppiettava nel caminetto ingrigito dall’uso e un calderone di peltro macchiato che ribolliva sulla brace.
La donna non si perse in convenevoli e ci fece strada fino alla stanza del piccolo, un locale molto ristretto con un piccolo letto sfatto al centro, un mobile di legno grezzo e alcuni giocattoli artigianali, anch’essi di un legno scadente.
Immediatamente mi saltò all’occhio un particolare alquanto rilevante: la finestra di quella stanza, a differenza di tutte le altre della casa, era spalancata.
Questo è un indizio significativo che lascia presupporre sviluppi ignoti nella vicenda… Se il bambino è stato rapito sicuramente il colpevole è passato di qua!
Intenzionato a far luce sulla faccenda, percorsi l’intero spazio con lo sguardo, soffermandomi per qualche secondo su ciò che, d’istinto, risultava più interessante ma senza scovare nulla di particolarmente incoraggiante finchè i miei occhi si posarono su qualcosa cui pochi istanti prima non avevo dato troppo peso.
Ciò è sicuramente strano! Mi domando cosa possa significare….
Un chiodo sporgeva leggermente all’infuori dall’intelaiatura della finestra, nella parte alta; su di esso era incastrato un ciuffo scuro che poteva essere indistintamente, di pelo o tessuto. Mi avvicinai e osservai meglio quanto avevo appena notato, appurai la veridicità della mia scoperta e mi apprestai a segnalarla ai miei due compagni di team.
Scheda di Jointaku Yakushi:
Stato Fisico: Illeso
Stato Mentale: Pensieroso
Forza: 10
Resistenza: 10
Velocità: 7
Chakra: 105
Equipaggiamento:
3 x Carta-Bomba
4 x Fumogeni
1 x Bomba di Luce
11 x Shuriken Astro
1 x Mantello (indossato)
1 x Pungiglione della viverna (indossato sul braccio sinistro)
1 x Cintura Magnetica (indossata alla vita)
- Spoiler:
- Chiedo scusa per il ritardo.
ShinraTensei- Messaggi : 668
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