Missione Liv D: I fantasmi esistono? (Sir_Frikkio & Felian)
3 partecipanti
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Missione Liv D: I fantasmi esistono? (Sir_Frikkio & Felian)
- Istruzioni:
- Un post a testa da 15 dove venite convocati nell' ufficio del Kazekage e vi incontrate fuori la porta.
- Spoiler:
- Felian siccome Blizzard ha avuto problemi ti apro questa missione, terminerai prima questa e poi riprendi la C quando torna Blizzard
Re: Missione Liv D: I fantasmi esistono? (Sir_Frikkio & Felian)
Hahahahahahah ma quanto è buffa questa situazione!. Non mi ricordavo neppure più da quanto ero sveglio, o se mai avessi preso sonno. Le mie occhiaie erano peggiorate, anche se pensavo che la mia condizione non si potesse peggiorare, ma alla fine sembrava proprio così. Non fa ridere per nulla, ora io cosa faccio??. Fortunatamente la mia esperienza era tale che alla prima avvisaglia ero già in piedi ed operativo, vestito di tutto pronto. Facevo qualsiasi cosa per sedare quelle maledette vecchie, e nuove, voci. Ora stavano dibattendo su chi avesse il diritto o no di tenermi sveglio la notte. Decisi di porre fine alla disputa raccogliendo la finta marionetta ai piedi del letto. Deve essermi caduta stanotte quando sono crollato, questo vuol dire che qualche minuto di sonno l'ho avuto. Trascinai i miei piedi nudi dalla camera al corridoio, passando poi per il soggiorno. Tutte le finestre erano oscurate, ma ugualmente vidi la missiva sul pavimento. Deve aver imparato che vengo svegliato presto e per non incappare in altre figuracce fa a me la prima consegna della giornata. Nulla di strano, era una convocazione del Kazekage, per quella mattina, senza il benché minimo indizio sulla motivazione. Supposi che fosse questa la vera essenza del ninja, essere sballottato da una parte all'altra del villaggio, ed oltre, senza mai sapere veramente perché. Feci colazione con molta calma, avevo tutto il tempo del mondo per presentarmi all'ora prestabilita. Senza nessuna fretta uscii di casa, i miei genitori erano ancora addormentati, lasciai la lettera aperta sul tavolo della cucina, in modo che potessero leggerla, così almeno avrebbero saputo che non era una delle mie solite gite fuori porta in cerca di un po' di pace interiore. Così presto e già così caldo. Ogni giorno mi stupivo sempre di più di quanto poteva essere caldo il deserto, trascinai un piede davanti all'altro nell'arida e torrida mattinata di Suna, fino ad arrivare all'ufficio del Kazekage con largo anticipo. Cercai un posto all'ombra ed aspettai il mio turno. La mia marionetta era li a farmi compagnia ed a tenermi al sicuro dal ritorno delle voci.
Stato Fisico: Illeso.
Stato mentale: Affaticato.
Bonus grado: 20% - 20% - 15%
Forza: 5 (4*1.20= 4.80)
Resistenza: 5 (4*1.20= 4.80)
Velocità: 5 (4*1.15= 4.60)
Chakra: 75
Equipaggiamento:
5 Kunai: [portakunai legato alla coscia destra]
5 Spiedi: [portaspiedi legato alla coscia destra]
5 Shuriken:[agganciati al lato sinistro della cintura]
1 Coprifronte di Suna: [legato a metà del braccio sinistro]
1 Rotolo conenente Karasu: [agganciato posteriormente alla cintura]
1 Rotolo conenente Kuroari: [agganciato posteriormente alla cintura]
Sir_Frikkio- Messaggi : 160
Data d'iscrizione : 14.05.14
Re: Missione Liv D: I fantasmi esistono? (Sir_Frikkio & Felian)
A quel tempo, la mia vita si stava facendo davvero impegnativa; non facevo in tempo a finire una missione che subito venivo convocato per un'altra. Non seppi mai spiegarmi se la ragione fosse la mia abilità nel portarle a compimento oppure se fosse stata dovuta a una notevole carenza di ninja disponibili. In ogni caso, alla fine, mi trovavo sempre un furetto messaggero in cucina!
Era una mattina come tante a Suna, di quelle caratterizzate da sole, sabbia, vento e altro sole. Per molti questo luogo era quasi una maledizione, ma non per quelli che, come me, appartenevano a uno di quei clan che sapevano bearsi della calura più rovente.
Come spesso tuttavia accadeva, la mia pigrizia stava avendo il sopravvento su di me e, l'essere accarezzato dai raggi che filtravano tra le tende della finestra di camera mia, mi stava "impedendo" di abbandonare il mio caro letto e di recarmi a fare colazione in vista di una giornata di allenamenti. Alla quinta volta che venivo chiamato a gran voce da mia madre e dal suo tono che si faceva via via più spazientito, infine, decisi di alzarmi.
Meglio evitare di farla arrabbiare o potrei pentirmene amaramente... L'ultima volta che l'ho fatta infuriare sarei voluto scappare sul tetto, da quanto urlava!
Feci una capatina in bagno, mi lavai la faccia, feci pipì e bevvi qualche sorso d'acqua, così da svegliarmi completamente. Dopodichè, scesi le scale e arrivai in cucina, al pian terreno. Un musetto appuntito (e sottosopra) mi si palesò di colpo davanti! Appeso a testa in giù a un trave del soffitto stava uno dei soliti furetti messaggeri che inviava l'ufficio del Kage.
Abbozzai un buongiorno, ma mi uscì solo una cosa a metà tra uno sbadiglio e un biascichio. La bestiola rispose con uno squittio, saltò giù, atterrò con un salto carpiato sul tavolo della cucina e mi porse un tubo porta rotoli. Restai allibito da tanta abilità; non avrei saputo dire se io sarei stato in grado di eseguire un gesto tanto atletico.
Dopo un attimo presi gentilmente il rotolo e lo srotolai; lessi il contenuto: come sempre era minimale...
Tanto valeva che mi scrivessero soltanto "Vieni qui entro un'ora"... Dissi più a me stesso che non a mia madre. Poi, mi voltai verso l'animaletto, ma notai che si era già dileguato. Scrollai le spalle, perplesso e... mi resi conto che avevo solo un'ora di tempo! Mi gettai a capofitto sulla colazione che trangugiai a grandi bocconi, quasi rimanendo soffocato. Quindi corsi a vestirmi e recuperai il mio equipaggiamento ninja.
Quando feci per uscire, trovai mia madre pronta a salutarmi, con un ormai consueto cestino per il pranzo.
Ma come fa ad averli sempre pronti a disposizione? Misteri da mamme...
Ma', io allora vado. Non so quando torno. Ciao e grazie!
Presi il cibo e anche lei mi salutò sorridente.
Dopodichè partii di buon passo per l'ufficio del Kazekage, luogo che, alla fine, raggiunsi con circa cinque minuti di anticipo.
Mi chiedo di cosa si tratti... Chissà se sarò di nuovo da solo, con Hana-kun o qualcun altro... Spero proprio ci sia Karen-sensei!
Era una mattina come tante a Suna, di quelle caratterizzate da sole, sabbia, vento e altro sole. Per molti questo luogo era quasi una maledizione, ma non per quelli che, come me, appartenevano a uno di quei clan che sapevano bearsi della calura più rovente.
Come spesso tuttavia accadeva, la mia pigrizia stava avendo il sopravvento su di me e, l'essere accarezzato dai raggi che filtravano tra le tende della finestra di camera mia, mi stava "impedendo" di abbandonare il mio caro letto e di recarmi a fare colazione in vista di una giornata di allenamenti. Alla quinta volta che venivo chiamato a gran voce da mia madre e dal suo tono che si faceva via via più spazientito, infine, decisi di alzarmi.
Meglio evitare di farla arrabbiare o potrei pentirmene amaramente... L'ultima volta che l'ho fatta infuriare sarei voluto scappare sul tetto, da quanto urlava!
Feci una capatina in bagno, mi lavai la faccia, feci pipì e bevvi qualche sorso d'acqua, così da svegliarmi completamente. Dopodichè, scesi le scale e arrivai in cucina, al pian terreno. Un musetto appuntito (e sottosopra) mi si palesò di colpo davanti! Appeso a testa in giù a un trave del soffitto stava uno dei soliti furetti messaggeri che inviava l'ufficio del Kage.
Abbozzai un buongiorno, ma mi uscì solo una cosa a metà tra uno sbadiglio e un biascichio. La bestiola rispose con uno squittio, saltò giù, atterrò con un salto carpiato sul tavolo della cucina e mi porse un tubo porta rotoli. Restai allibito da tanta abilità; non avrei saputo dire se io sarei stato in grado di eseguire un gesto tanto atletico.
Dopo un attimo presi gentilmente il rotolo e lo srotolai; lessi il contenuto: come sempre era minimale...
Tanto valeva che mi scrivessero soltanto "Vieni qui entro un'ora"... Dissi più a me stesso che non a mia madre. Poi, mi voltai verso l'animaletto, ma notai che si era già dileguato. Scrollai le spalle, perplesso e... mi resi conto che avevo solo un'ora di tempo! Mi gettai a capofitto sulla colazione che trangugiai a grandi bocconi, quasi rimanendo soffocato. Quindi corsi a vestirmi e recuperai il mio equipaggiamento ninja.
Quando feci per uscire, trovai mia madre pronta a salutarmi, con un ormai consueto cestino per il pranzo.
Ma come fa ad averli sempre pronti a disposizione? Misteri da mamme...
Ma', io allora vado. Non so quando torno. Ciao e grazie!
Presi il cibo e anche lei mi salutò sorridente.
Dopodichè partii di buon passo per l'ufficio del Kazekage, luogo che, alla fine, raggiunsi con circa cinque minuti di anticipo.
Mi chiedo di cosa si tratti... Chissà se sarò di nuovo da solo, con Hana-kun o qualcun altro... Spero proprio ci sia Karen-sensei!
Stato Fisico: Illeso
Stato mentale: ardente, curioso
Forza: 6
Resistenza: 6
Velocità: 8
Chakra: 90/90
Equipaggiamento:
12 Kunai
11 Shuriken
1 Mantello
15m di Filo Metallico
Denaro: 690 ryo
Felian- Messaggi : 369
Data d'iscrizione : 03.04.14
Età : 40
Re: Missione Liv D: I fantasmi esistono? (Sir_Frikkio & Felian)
- Istruzioni:
- 2 post a testa alternati seguendo l'ordine che c'è ora dei post. Nel primo Sir racconti che venite chiamati entrambi nella stanza e dopo esserti presentato al compagno Racconti che un assistente del Kazekage vi manda nella città di Kokorinukagi, nel paese del vento.
Felian tu concludi il discorso dell' assistente aggiungendo le solite raccomandazioni e il giorno di viaggio per arrivare alla città e scegli dove passare la notte.
Nel 3* Sir vi dividete cercando l'abitazione della famiglia Kazuto ma non li trovi.
Felian nel 4° post scopri che sono in periferia e dopo esserti incontrato con il PG di Sir vi avviate lì.
Re: Missione Liv D: I fantasmi esistono? (Sir_Frikkio & Felian)
Vidi arrivare nelle vicinanze un secondo ragazzo, un tipo normale, capelli castani occhi nocciola, non mi ricordavo di averlo visto in giro per il villaggio, ma portava con se dell'equipaggiamento. Un lavoro per due?. Strinsi la marionetta che portavo nella mano sinistra e la guardai facendole compiere qualche movimento, quell'attività oltre che prevenire il mio problema, riusciva anche in qualche modo a rasserenare la mia mente e permettermi di ragionare più efficacemente. Di li a poco un attendente uscì nello spiazzo dove aspettavamo e pronunciò due nomi, uno era il mio, il secondo non lo stetti a sentire. Mi staccai dall'ombra e mi avviai verso l'ufficio del Kage, passando affianco al ragazzo abbozzai un mezzo sorriso, senza guardarlo in faccia. Non ero abituato a sorridere e sicuramente traspariva dalla mia espressione. Strisciai un piede davanti all'altro fino all'ingresso dell'ufficio, dove un assistente ci accolse, svolgendo anche un abbozzo di presentazioni. Bando ai convenevoli per favore. Stetti li ad ascoltare per qualche minuto le classiche raccomandazioni sulla collaborazione. Non hai certamente scelto il ninja più portato. Ci spiegò la necessità di mandare un team in quanto la missione poteva essere più pericolosa del previsto. Il discorso proseguì con le specifiche della nostra missione, ci saremmo dovuti recare a Kokorinukagi, sempre nel Paese del Vento. Almeno non sarà un viaggio troppo lungo. Rimasi ad ascoltare il resto delle raccomandazioni facendo muovere di tanto in tanto la marionetta, ma senza prestarle attenzione.
Stato Fisico: Illeso.
Stato mentale: Affaticato.
Bonus grado: 20% - 20% - 15%
Forza: 5 (4*1.20= 4.80)
Resistenza: 5 (4*1.20= 4.80)
Velocità: 5 (4*1.15= 4.60)
Chakra: 75
Equipaggiamento:
5 Kunai: [portakunai legato alla coscia destra]
5 Spiedi: [portaspiedi legato alla coscia destra]
1 Coprifronte di Suna: [legato a metà del braccio sinistro]
1 Rotolo conenente Karasu: [agganciato posteriormente alla cintura]
1 Rotolo conenente Kuroari: [agganciato posteriormente alla cintura]
Sir_Frikkio- Messaggi : 160
Data d'iscrizione : 14.05.14
Re: Missione Liv D: I fantasmi esistono? (Sir_Frikkio & Felian)
Dopo poco dal mio arrivo, un assistente del kage si presentò, convocando me e un altro ragazzo per la missione. L'altro giovane se ne era stato seduto in disparte e si era avvicinato a noi solo dopo essere stato chiamato; solo a quel punto lo riconobbi: era Kitsune Kanashimi! Lo conoscevo solo di vista, ma sapevo essere uno "strano". Gran parte delle persone del villaggio lo evitavano, alcune addirittura additandolo come uno spostato pericoloso. Non potevo dire di esserne spaventato, ma un certo quantitativo di preoccupazione correva in me. Di certo, il suo continuo giochicchiare con una marionetta, non lo rendeva meno inquietante... Anzi!
Ascoltai a stento e con i nervi a fior di pelle il discorso dell'uomo. Pareva proprio che sarei dovuto partire in missione con questo Kitsune per un viaggio fuori città per un numero non precisato di giorni; la notizia mi diede i brividi, ma cercai di non darlo a vedere in nessun modo.
Non deve fiutare il tuo timore o sei spacciato! Stai calmo... stai calmo! Mi dicevo tra me e me.
Probabilmente, notando la mia distrazione, l'assistente si schiarì la voce per richiamare la mia attenzione. Ciò, a parte tutto, mi distolse dalle mie preoccupazioni per alcuni momenti. L'uomo, finita la spiegazione "importante" dell'incarico, iniziò a farci le solite raccomandazioni "politiche" sul come comportarsi, di stare attenti, di essere leali, collaborativi eccetera eccetera. Notai che anche il mio "compagno" era abbastanza annoiato da tutto ciò, ma aspettammo entrambi pazientemente fino alla fine del discorso. L'impiegato ci augurò infine buona fortuna e rientrò negli uffici.
Decisi di provare a dare un'occasione a questo ragazzo; non mi andava di fidarmi ciecamente dei pregiudizi che conoscevo su di lui e di non dargli nessuna opportunità. Ricordai anche le parole che mi aveva detto una volta mio padre: "Anche un amico all'inizio è uno sconosciuto" e mi ripresentai a lui:
Ciao, anche se il tizio ci ha già presentato, io sono Ryushiro Kurotora. Spero che riusciremo a lavorare bene assieme!
Dopo questi convenevoli, ci mettemmo subito in viaggio; ci sarebbe voluta una giornata intera per arrivare e avremmo dovuto spendere la notte da qualche parte lungo la strada; fortunatamente, comunque, saremmo rimasti nel Paese del Vento.
Spostarsi nel nostro Stato, a prescindere da quale direzione si prendesse, era sempre molto monotono: il paesaggio era per lo più desertico e le strade invase dalla sabbia. Inoltre, non c'erano mai troppi viaggiatori, specialmente in pieno giorno. Decidemmo di muoverci correndo, così da arrivare entro le tempistiche stabilite.
Sfrecciammo indisturbati per tutto il dì, schivando viandanti, cammelli, carri e mercanti. Lungo la strada ci fermammo anche a aiutare un uomo il cui mezzo di era impantanato nella sabbia; a parte quello e le pause per i pasti, nulla di rilevante ci rallentò. Non potei negare che il viaggio si rivelò abbastanza noiso, dato che Kitsune non era uno di molte parole; l'essere abituato alla compagnia del mio amico Hana-kun era ben altra cosa quando si trattava di questo genere di cose...
Comunque, alla fine, giunse il crepuscolo e, con esso, l'ora di accamparsi. Quando stavamo per fermarci lungo un lato della strada seguendo il motto: "un posto vale l'altro", notammo delle luci non troppo lontane. Decidemmo di raggiungerle e trovammo una stazione di posta. Stabilimmo di entrare e chiedere ospitalità al gestore.
Sono spiacente ragazzi, ma ho tutte le camere occupate... Tuttavia, se vi andasse bene, vi potrei offrire di dormire nel fienile... ovviamente gratuitamente! Non potrei mai far pagare due giovani shinobi di Suna per un servizio così scadente! Ci disse l'uomo, con una voce tra il rammaricato e lo scherzoso.
Noi, ovviamente, accettammo con entusiasmo e riconoscenza: il fienile era decisamente più accogliente che dormire all'addiaccio!
La notte passò tranquilla, ma il risveglio ci vide ricoperti e ripieni di paglia in ogni angolo dei nostri corpi e abiti; passammo almeno dieci minuti buoni a liberarci da tutti i fili che, tra le altre cose, pungevano come spilli.
Riprendemmo il nostro viaggio dopo aver ringraziato l'uomo che ci aveva offerto un tetto sotto cui riposare. In un paio di ore giungemmo a Kokorinukagi, la nostra destinazione. Lo svolgimento della nostra missione si prospettava finalmente all'orizzonte!
Ascoltai a stento e con i nervi a fior di pelle il discorso dell'uomo. Pareva proprio che sarei dovuto partire in missione con questo Kitsune per un viaggio fuori città per un numero non precisato di giorni; la notizia mi diede i brividi, ma cercai di non darlo a vedere in nessun modo.
Non deve fiutare il tuo timore o sei spacciato! Stai calmo... stai calmo! Mi dicevo tra me e me.
Probabilmente, notando la mia distrazione, l'assistente si schiarì la voce per richiamare la mia attenzione. Ciò, a parte tutto, mi distolse dalle mie preoccupazioni per alcuni momenti. L'uomo, finita la spiegazione "importante" dell'incarico, iniziò a farci le solite raccomandazioni "politiche" sul come comportarsi, di stare attenti, di essere leali, collaborativi eccetera eccetera. Notai che anche il mio "compagno" era abbastanza annoiato da tutto ciò, ma aspettammo entrambi pazientemente fino alla fine del discorso. L'impiegato ci augurò infine buona fortuna e rientrò negli uffici.
Decisi di provare a dare un'occasione a questo ragazzo; non mi andava di fidarmi ciecamente dei pregiudizi che conoscevo su di lui e di non dargli nessuna opportunità. Ricordai anche le parole che mi aveva detto una volta mio padre: "Anche un amico all'inizio è uno sconosciuto" e mi ripresentai a lui:
Ciao, anche se il tizio ci ha già presentato, io sono Ryushiro Kurotora. Spero che riusciremo a lavorare bene assieme!
Dopo questi convenevoli, ci mettemmo subito in viaggio; ci sarebbe voluta una giornata intera per arrivare e avremmo dovuto spendere la notte da qualche parte lungo la strada; fortunatamente, comunque, saremmo rimasti nel Paese del Vento.
Spostarsi nel nostro Stato, a prescindere da quale direzione si prendesse, era sempre molto monotono: il paesaggio era per lo più desertico e le strade invase dalla sabbia. Inoltre, non c'erano mai troppi viaggiatori, specialmente in pieno giorno. Decidemmo di muoverci correndo, così da arrivare entro le tempistiche stabilite.
Sfrecciammo indisturbati per tutto il dì, schivando viandanti, cammelli, carri e mercanti. Lungo la strada ci fermammo anche a aiutare un uomo il cui mezzo di era impantanato nella sabbia; a parte quello e le pause per i pasti, nulla di rilevante ci rallentò. Non potei negare che il viaggio si rivelò abbastanza noiso, dato che Kitsune non era uno di molte parole; l'essere abituato alla compagnia del mio amico Hana-kun era ben altra cosa quando si trattava di questo genere di cose...
Comunque, alla fine, giunse il crepuscolo e, con esso, l'ora di accamparsi. Quando stavamo per fermarci lungo un lato della strada seguendo il motto: "un posto vale l'altro", notammo delle luci non troppo lontane. Decidemmo di raggiungerle e trovammo una stazione di posta. Stabilimmo di entrare e chiedere ospitalità al gestore.
Sono spiacente ragazzi, ma ho tutte le camere occupate... Tuttavia, se vi andasse bene, vi potrei offrire di dormire nel fienile... ovviamente gratuitamente! Non potrei mai far pagare due giovani shinobi di Suna per un servizio così scadente! Ci disse l'uomo, con una voce tra il rammaricato e lo scherzoso.
Noi, ovviamente, accettammo con entusiasmo e riconoscenza: il fienile era decisamente più accogliente che dormire all'addiaccio!
La notte passò tranquilla, ma il risveglio ci vide ricoperti e ripieni di paglia in ogni angolo dei nostri corpi e abiti; passammo almeno dieci minuti buoni a liberarci da tutti i fili che, tra le altre cose, pungevano come spilli.
Riprendemmo il nostro viaggio dopo aver ringraziato l'uomo che ci aveva offerto un tetto sotto cui riposare. In un paio di ore giungemmo a Kokorinukagi, la nostra destinazione. Lo svolgimento della nostra missione si prospettava finalmente all'orizzonte!
Stato Fisico: Illeso
Stato mentale: ardente
Forza: 6
Resistenza: 6
Velocità: 8
Chakra: 90/90
Equipaggiamento:
12 Kunai
11 Shuriken
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Re: Missione Liv D: I fantasmi esistono? (Sir_Frikkio & Felian)
Finalmente l'attendente del Kage ci congedò, non avrei potuto sopportare una parola di raccomandazione in più. Uscendo dall'ufficio ed avviandoci all'esterno provai a ricordare il nome del mio compagno di missione. Come si chiama?, Kurotora? Kurotare?. In linea di massima avevo un'ottima memoria ma per i nomi avevo sempre faticato, forse per la mia intrinseca voglia di estraniarmi dal contatto umano. Ciao, anche se il tizio ci ha già presentato, io sono Ryushiro Kurotora. Spero che riusciremo a lavorare bene assieme!. Dopotutto la mia memoria non faceva troppa acqua, avevo imbroccato una parte del nome, non ero del tutto senza speranze. Non incrociai il suo sguardo, sbuffai per l'imminente fatica prevista della missione, questo portò le mie postura ad ingobbirsi ancora di più, sempre che fosse possibile. Lo spero anche io. Fu la mia laconica risposta, cercando con lo sguardo una strada per uscire dal villaggio. Ma cosa diavolo fa?. Non ebbi neppure il tempo di manifestare il mio disappunto che Ryushiro scattò come un pazzo correndo, non mi sognavo neppure di stargli dietro, la mia giornata non poteva peggiorare già da così presto. Accelerai il passo quel tanto necessario per non perderlo di vista, ma ugualmente stargli parecchio dietro, era il giusto compromesso tra il lavorare assieme ed il lasciarlo per conto suo. Trovammo nel deserto una stazione di posta in cui riposare, lui io come al solito non riuscii a chiudere occhio per il mio solito problema, ed il giorno dopo ripartimmo. Passai tutto il viaggio fino alla nostra destinazione sopprimendo la voglia di fare dietrofront e rientrare a casa, ma una volta varcate le porte del villaggio un'idea mi si accese in mente, come la più luminosa delle lampadine. Ora farò a modo mio. Rivolsi io mio sguardo inespressivo e chiaramente assonnato al ninja. Che ne dici se ci dividiamo?, ci rivediamo qui' al tramonto. Non attesi neppure una risposta, cominciai ad avviarmi ancor prima di finire la sentenza e pochi secondi dopo imboccavo la prima strada che mi si parava davanti. Girovagai senza una meta esatta, non feci neppure troppe domande, andare a sbandierare il nome di una famiglia in giro per il loro villaggio non era certo una cosa da manuale. Ascoltai qualche conversazione qua e la, sentii degli insulti provenire da una via parallela riguardanti un ladro. Certo che è proprio un brutto posto dove vivere, è già la terza volta che sento dei commercianti che si lamentano dei furti. Addentai una succosa mela, mi fermai un secondo cercando di far mente locale su quando l'avessi presa ma non mi soffermai troppo, dovevo ammettere che era veramente buona. Il cielo si oscura, devo andare all'appuntamento. Lentamente, strascicando i piedi tornai sul luogo dove ci eravamo divisi, ero il primo. Mi poggiai ad un muro li vicino e continuai ad assaporare il frutto, era veramente buono, per la prima volta non mi dispiacque essere lento anche nel mangiare.
Stato Fisico: Illeso.
Stato mentale: Affaticato.
Bonus grado: 20% - 20% - 15%
Forza: 5 (4*1.20= 4.80)
Resistenza: 5 (4*1.20= 4.80)
Velocità: 5 (4*1.15= 4.60)
Chakra: 75
Equipaggiamento:
5 Kunai: [portakunai legato alla coscia destra]
5 Spiedi: [portaspiedi legato alla coscia destra]
1 Coprifronte di Suna: [legato a metà del braccio sinistro]
1 Rotolo conenente Karasu: [agganciato posteriormente alla cintura]
1 Rotolo conenente Kuroari: [agganciato posteriormente alla cintura]
Sir_Frikkio- Messaggi : 160
Data d'iscrizione : 14.05.14
Re: Missione Liv D: I fantasmi esistono? (Sir_Frikkio & Felian)
Era metà mattinata quando raggiungemmo l'ingresso del villaggio nostra destinazione. Mi guardai attorno: il luogo era chiaramente sorto grazie al benefico influsso dell'oasi vicina, cosa che aveva permesso lo sfruttamento di molti campi per le coltivazioni più svariate.
Non feci in tempo a tornare a guardare il mio compagno, che questi disse:
Che ne dici se ci dividiamo?, ci rivediamo qui' al tramonto. Stavo per obbiettare alla sua affermazione, dato che eravamo novellini in territorio ignoto, ma lui se ne stava già andando; rimasi di sasso, con la bocca aperta e la mano sollevata col dito indice alzato. Tirai un sospiro e dissi, sconsolato, a bassa voce:
Beh, tanto non è che sei poi così tanto di compagnia... Per essere strano, sei certamente un tipo strano... Però non sembri pericoloso come le voci ti descrivono! Mi guardai nuovamente attorno, questa volta focalizzando la mia attenzione sulle viuzze che si dipartivano dalla porta di accesso.
Beh, lui è andato di là, tanto vale che io prenda la direzione opposta... Andrò magari a fare qualche domanda in giro...
Imboccai la strada più lontana da quella scelta dal mio compagno e inizia a percorrerla; il posto pareva perfettamente normale e, per certi versi, simile a Suna, anche se più rurale... e forse un po' più povero. Vedevo principalmente donne e bambini per strada; supposi che gli uomini fossero al lavoro nelle coltivazioni limitrofe. Raggiunsi in una decina di minuti la fine della via che stavo percorrendo.
Uff... Credo di aver già visitato una buona parte di questo posto e sarò qui da neanche un quarto d'ora... Sarà dura far venire il tramonto, di questo passo...
Mi accorsi che il mio stomaco stava brontolando. Pensai che fare una pausa e mettere qualcosa sotto i denti mi avrebbe fatto ritrovare un po' di carica. Decisi di cercare una panchina dove rilassarmi. Vagai ancora un po' di minuti per le strade, fino a quando mi trovai in quella che pareva essere la pizza principale. Notai alcuni posti a sedere all'ombra di un grande edificio; mi diressi là. Aprii il mio zaino ed estrassi il bento che mia madre mi aveva preparato con tanta cura; iniziai a mangiarlo con gusto, era buonissimo anche se non era più molto fresco.
Tra un boccone e l'altro, si avvicinò a me un uomo anziano dall'aspetto trasandato; con voce roca, questi mi chiese:
Ragazzo, hai qualche soldo per un povero vecchio?
Rimasi un attimo in silenzio, spiazzato da quella domanda inattesa. Poi, risposi:
Signore, mi dispiace, ma l'unica cosa che potrei offrirle è una parte del mio pranzo.
Vidi l'uomo pensarci un po' sù e poi accettare con un grande sorriso. Mi chiese se poteva sedersi vicino a me e io gli feci posto. L'uomo si chiamava Haruo; gli diedi metà del mio cibo e lui mi disse che non mangiava qualcosa di così buono da quando era morta la sua povera moglie, Saki, molti anni prima. Continuando a parlare, forse per un incredibile colpo di fortuna, venni a sapere che l'uomo era vicino di casa della famiglia Kazuto. Mi feci quindi spiegare dove si trovava la loro abitazione e come raggiungerla.
Passai un paio di ore a chiacchierare piacevolmente con l'anziano e simpatico signore; me lo potevo permettere, avendo portato a termine in anticipo il mio incarico.
Dopodichè, Haruo mi disse di dover andare e mi augurò buona fortuna per il mio futuro. Mancavano ancora alcune ore all'appuntamento col mio collega, per cui pensai di andare a verificare anticipatamente le informazioni che avevo ricevuto. La casa che mi era stata descritta era esattamente dove mi era stato detto e, il nome sulla porta, mi rivelò che quello era esattamente il posto che cercavo. Decisi di spendere le ore seguenti a rilassarmi, magari con i piedi a bagno nelle acque dell'oasi.
Venne infine il tramonto e mi recai, puntuale, al ritrovo con Kitsune. Lo vidi poggiato contro un muro, intento a sbocconcellare quel che restava del torsolo di una mela.
Kitsune, come sono andate le tue ricerche? Io son riuscito a scoprire che la casa dei Kazuto si trova in periferia! Anzi, a dirla tutta, l'ho anche già vista di persona... Dissi con orgoglio e baldanza.
Seguimi, che ti ci porto! Iniziammo dunque a dirigerci verso la nostra nuova meta.
Non feci in tempo a tornare a guardare il mio compagno, che questi disse:
Che ne dici se ci dividiamo?, ci rivediamo qui' al tramonto. Stavo per obbiettare alla sua affermazione, dato che eravamo novellini in territorio ignoto, ma lui se ne stava già andando; rimasi di sasso, con la bocca aperta e la mano sollevata col dito indice alzato. Tirai un sospiro e dissi, sconsolato, a bassa voce:
Beh, tanto non è che sei poi così tanto di compagnia... Per essere strano, sei certamente un tipo strano... Però non sembri pericoloso come le voci ti descrivono! Mi guardai nuovamente attorno, questa volta focalizzando la mia attenzione sulle viuzze che si dipartivano dalla porta di accesso.
Beh, lui è andato di là, tanto vale che io prenda la direzione opposta... Andrò magari a fare qualche domanda in giro...
Imboccai la strada più lontana da quella scelta dal mio compagno e inizia a percorrerla; il posto pareva perfettamente normale e, per certi versi, simile a Suna, anche se più rurale... e forse un po' più povero. Vedevo principalmente donne e bambini per strada; supposi che gli uomini fossero al lavoro nelle coltivazioni limitrofe. Raggiunsi in una decina di minuti la fine della via che stavo percorrendo.
Uff... Credo di aver già visitato una buona parte di questo posto e sarò qui da neanche un quarto d'ora... Sarà dura far venire il tramonto, di questo passo...
Mi accorsi che il mio stomaco stava brontolando. Pensai che fare una pausa e mettere qualcosa sotto i denti mi avrebbe fatto ritrovare un po' di carica. Decisi di cercare una panchina dove rilassarmi. Vagai ancora un po' di minuti per le strade, fino a quando mi trovai in quella che pareva essere la pizza principale. Notai alcuni posti a sedere all'ombra di un grande edificio; mi diressi là. Aprii il mio zaino ed estrassi il bento che mia madre mi aveva preparato con tanta cura; iniziai a mangiarlo con gusto, era buonissimo anche se non era più molto fresco.
Tra un boccone e l'altro, si avvicinò a me un uomo anziano dall'aspetto trasandato; con voce roca, questi mi chiese:
Ragazzo, hai qualche soldo per un povero vecchio?
Rimasi un attimo in silenzio, spiazzato da quella domanda inattesa. Poi, risposi:
Signore, mi dispiace, ma l'unica cosa che potrei offrirle è una parte del mio pranzo.
Vidi l'uomo pensarci un po' sù e poi accettare con un grande sorriso. Mi chiese se poteva sedersi vicino a me e io gli feci posto. L'uomo si chiamava Haruo; gli diedi metà del mio cibo e lui mi disse che non mangiava qualcosa di così buono da quando era morta la sua povera moglie, Saki, molti anni prima. Continuando a parlare, forse per un incredibile colpo di fortuna, venni a sapere che l'uomo era vicino di casa della famiglia Kazuto. Mi feci quindi spiegare dove si trovava la loro abitazione e come raggiungerla.
Passai un paio di ore a chiacchierare piacevolmente con l'anziano e simpatico signore; me lo potevo permettere, avendo portato a termine in anticipo il mio incarico.
Dopodichè, Haruo mi disse di dover andare e mi augurò buona fortuna per il mio futuro. Mancavano ancora alcune ore all'appuntamento col mio collega, per cui pensai di andare a verificare anticipatamente le informazioni che avevo ricevuto. La casa che mi era stata descritta era esattamente dove mi era stato detto e, il nome sulla porta, mi rivelò che quello era esattamente il posto che cercavo. Decisi di spendere le ore seguenti a rilassarmi, magari con i piedi a bagno nelle acque dell'oasi.
Venne infine il tramonto e mi recai, puntuale, al ritrovo con Kitsune. Lo vidi poggiato contro un muro, intento a sbocconcellare quel che restava del torsolo di una mela.
Kitsune, come sono andate le tue ricerche? Io son riuscito a scoprire che la casa dei Kazuto si trova in periferia! Anzi, a dirla tutta, l'ho anche già vista di persona... Dissi con orgoglio e baldanza.
Seguimi, che ti ci porto! Iniziammo dunque a dirigerci verso la nostra nuova meta.
Stato Fisico: Illeso
Stato mentale: ardente, baldanzoso
Forza: 6
Resistenza: 6
Velocità: 8
Chakra: 90/90
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Re: Missione Liv D: I fantasmi esistono? (Sir_Frikkio & Felian)
- Istruzioni:
- 1 post a testa. Il primo di Sir dove narra l'arrivo alla tenuta Kazuto descrivendo la casa e parla con un paio di componenti che vi rivelano che ci sono i fantasmi che hanno mandato alcuni componenti in ospedale.
Il secondo di Felian è quello in cui prende la decisione di andare all' ospedave ad interrogare i pochi della famiglia che posso parlare e si fa descrivere le torture ma noti che non hanno danni fisici.
Re: Missione Liv D: I fantasmi esistono? (Sir_Frikkio & Felian)
Kitsune, come sono andate le tue ricerche? Io son riuscito a scoprire che la casa dei Kazuto si trova in periferia! Anzi, a dirla tutta, l'ho anche già vista di persona... Finii di masticare l'ultimo boccone assaporandolo fino alla fine, dopotutto non volevo essere scortese, non si parla con la bocca piena. Fissai il mio compagno di missione, deglutii ed espressi tutta la mia approvazione con un laconico. Bravo. Proseguii facendogli il classico cenno di far strada, di li a breve eravamo già immersi nella cittadina. Pensavo di aver fatto un giro parecchio breve, ma in fin dei conti è proprio un insediamento minuscolo. Passammo per un piccolissimo centro, costituito da una piazza in cui si riversavano parecchie persone, sia per passare qualche ora di riposo, sia per intrattenere degli scambi commerciali, si poteva definire come un mercato all'aperto attivo ad ogni ora. La fattura della piazza era abbastanza povera, se paragonata alle strutture sunesi, ma qui nel contesto del villaggio era pressoché perfetta. Anche le case sembravano datate, costruite con un'architetture che ormai si era persa, se ne trovavano di simili anche nel Villaggio della Sabbia, ma solo ed esclusivamente nei quartieri meno abbienti e sopratutto più periferici. In poco tempo ci ritrovammo effettivamente in periferia, non ci volle molto ad individuare la casa. Pochi passi nel giardino e ci trovammo di fronte alla porta d'ingresso. Sembra un posto tranquillo, potrei anche decidere di trasferirmi qui. Bussai abbastanza vigorosamente, cosa che mi prosciugò della quasi totalità delle mie forze rimanenti. La porta scricchiolò ed un giovane ragazzo, presumibilmente della mia età apri, aveva i capelli biondi arruffati ed una strana tuta da lavoro, clamorosamente sporca. Vorrei fare qualche domanda ai tuoi genitori. Dissi in tono neutro al ragazzo, picchiettando l'indice della mano destra sul simbolo di Suna. Il ragazzo sgranò gli occhi, balbettò qualche cosa sul fatto che la madre non era li al momento ed andò a chiamare il padre. Vorrei tanto sedermi, stare in piedi mi uccide. Pochi secondi dopo arrivò un omone decisamente più alto di me, barbuto e scuro in volto. Seguito da un aiutante che scoprii essere il figlio maggiore. Dopo aver assestato uno scapellotto al figlio minore, redarguendolo sulle buone maniere si scusò e ci fece accomodare nel salotto. Aaaaah le sane buone maniere dei contadini. Mi sedetti per la gioia dei miei piedi, balzai dritto al dunque rivelando il nostro incarico. Siamo qui per indagare sui recenti avvenimenti della vostra famiglia. In realtà non avevo la minima idea del perché ci avessero mandato in questo posto, mi sembrava la domanda più generica che potessi fare. I due interlocutori si guardarono negli occhi ed un po' intimoriti ci rivelarono che i loro possedimenti erano infestati dai fantasmi, che tra l'altro avevano mandato in ospedale alcuni lavoranti e familiari. No, forse non mi trasferirò qui a fine carriera. Ringraziai e rimasi scettico al riguardo.
Stato Fisico: Illeso.
Stato mentale: Affaticato.
Bonus grado: 20% - 20% - 15%
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Resistenza: 5 (4*1.20= 4.80)
Velocità: 5 (4*1.15= 4.60)
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5 Kunai: [portakunai legato alla coscia destra]
5 Spiedi: [portaspiedi legato alla coscia destra]
1 Coprifronte di Suna: [legato a metà del braccio sinistro]
1 Rotolo conenente Karasu: [agganciato posteriormente alla cintura]
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Re: Missione Liv D: I fantasmi esistono? (Sir_Frikkio & Felian)
Eravamo finalmente nella casa della famiglia Kazuto, che era una specie di tenuta formata da una abitazione abbastanza grande e da alcuni terreni agricoli posti attorno ad essa.
A quanto avevo dedotto dai discorsi degli abitanti, oltre alla famiglia, abitavano in questo luogo anche alcuni dei braccianti che si occupavano di coltivare i campi e il personale domestico. Tra tutti, qui vivevano una ventina di persone.
Stando a quanto detto dal capo famiglia, tuttavia, alcuni di loro al momento si trovavano in ospedale.
Ripensai a quanto aveva detto poco fa il capo famiglia, ai fantasmi e alla faccenda in cui eravamo coinvolti.
Dato che "se non vedo, non credo" e sono molto scettico sull'esistenza dei fantasmi, mi farebbe piacere conferire con le persone loro vittime, così da ascoltare le loro testimonianze e cercare di trovare una soluzione al problema. Che ne pensate? Possiamo farlo?
Con incertezza, ci venne rivelato che la moglie, due figlie e alcuni servitori erano stati ricoverati nella piccola clinica del paese. Decidemmo di recarci immediatamente là per parlare con loro, per cui ci congedammo dal capo famiglia che, tuttavia, offrì che il figlio più giovane ci scortasse fino alla nostra prossima meta.
Mentre camminavamo per strada, gettai un'occhiata al mio compagno e riflettei "sulla profondità e sulle eccelse doti oratorie" di cui aveva dato prova, che, poco fa, aveva proferito frasi come :
Bravo.
Vorrei fare qualche domanda ai tuoi genitori.
Siamo qui per indagare sui recenti avvenimenti della vostra famiglia. Probabilmente quelle frasi, essendo state pronunciate nel giro di un quarto d'ora circa, avevano rappresentato il più grosso sforzo oratoriale che avessi sentito provenire dal giovane da quando lo avevo incontrato. Comunque, a guardarlo bene, notai che le sue occhiaie parevano sempre più marcate e sembrava reggersi in piedi a stento.
Mi chiedo se stia bene... Sembra stia per crollare da un momento all'altro! E siamo sicuri sia la persona giusta per fare il ninja?!
Ci vollero una decina di minuti scarsa perchè arrivassimo al piccolo ospedale di campagna. Era un edificio abbastanza vecchio, che necessitava di una bella ristrutturata. Luci al neon deboli e giallognole, vernice scrostata, sedie rovinate... questo posto aveva visto tempi decisamente migliori. Venimmo accompagnati al primo piano, nella stanza ove riposava la moglie del signor Kazuto. Con mia sorpresa, entrammo in un reparto che pareva più dedicato alle cure psicologiche che fisiche.
Raggiungemmo quindi il capezzale della donna e le parlammo per una mezz'oretta circa. Ci venne spiegato tra le lacrime che, fisicamente, sia lei sia le altre vittime erano perfettamente in salute: erano la loro menti ad essere spezzate! A giudicare dai suoi discorsi, essi non erano stati lasciati dormire per mesi, angosciati da lamenti terrificanti udibili per tutta la casa nel cuore della notte! Grida di dolore, strepiti, colpi e altri suoni infernali avevano luogo ogni giorno dopo il tramonto a casa Kazuto! Uno a uno, i membri della famigli Kazuto crollavano: dopo poche settimane i più deboli, dopo mesi i più forti. Tuttavia, pian piano, tutti stavano cedendo, distrutti dal sonno e dalla paura.
Che ci fossero i fantasmi o meno, qualcosa di davvero brutto stava avendo luogo presso la residenza della famiglia Kazuto. Non ci restava altro da fare se non andare più a fondo in quella faccenda oscura.
A quanto avevo dedotto dai discorsi degli abitanti, oltre alla famiglia, abitavano in questo luogo anche alcuni dei braccianti che si occupavano di coltivare i campi e il personale domestico. Tra tutti, qui vivevano una ventina di persone.
Stando a quanto detto dal capo famiglia, tuttavia, alcuni di loro al momento si trovavano in ospedale.
Ripensai a quanto aveva detto poco fa il capo famiglia, ai fantasmi e alla faccenda in cui eravamo coinvolti.
Dato che "se non vedo, non credo" e sono molto scettico sull'esistenza dei fantasmi, mi farebbe piacere conferire con le persone loro vittime, così da ascoltare le loro testimonianze e cercare di trovare una soluzione al problema. Che ne pensate? Possiamo farlo?
Con incertezza, ci venne rivelato che la moglie, due figlie e alcuni servitori erano stati ricoverati nella piccola clinica del paese. Decidemmo di recarci immediatamente là per parlare con loro, per cui ci congedammo dal capo famiglia che, tuttavia, offrì che il figlio più giovane ci scortasse fino alla nostra prossima meta.
Mentre camminavamo per strada, gettai un'occhiata al mio compagno e riflettei "sulla profondità e sulle eccelse doti oratorie" di cui aveva dato prova, che, poco fa, aveva proferito frasi come :
Bravo.
Vorrei fare qualche domanda ai tuoi genitori.
Siamo qui per indagare sui recenti avvenimenti della vostra famiglia. Probabilmente quelle frasi, essendo state pronunciate nel giro di un quarto d'ora circa, avevano rappresentato il più grosso sforzo oratoriale che avessi sentito provenire dal giovane da quando lo avevo incontrato. Comunque, a guardarlo bene, notai che le sue occhiaie parevano sempre più marcate e sembrava reggersi in piedi a stento.
Mi chiedo se stia bene... Sembra stia per crollare da un momento all'altro! E siamo sicuri sia la persona giusta per fare il ninja?!
Ci vollero una decina di minuti scarsa perchè arrivassimo al piccolo ospedale di campagna. Era un edificio abbastanza vecchio, che necessitava di una bella ristrutturata. Luci al neon deboli e giallognole, vernice scrostata, sedie rovinate... questo posto aveva visto tempi decisamente migliori. Venimmo accompagnati al primo piano, nella stanza ove riposava la moglie del signor Kazuto. Con mia sorpresa, entrammo in un reparto che pareva più dedicato alle cure psicologiche che fisiche.
Raggiungemmo quindi il capezzale della donna e le parlammo per una mezz'oretta circa. Ci venne spiegato tra le lacrime che, fisicamente, sia lei sia le altre vittime erano perfettamente in salute: erano la loro menti ad essere spezzate! A giudicare dai suoi discorsi, essi non erano stati lasciati dormire per mesi, angosciati da lamenti terrificanti udibili per tutta la casa nel cuore della notte! Grida di dolore, strepiti, colpi e altri suoni infernali avevano luogo ogni giorno dopo il tramonto a casa Kazuto! Uno a uno, i membri della famigli Kazuto crollavano: dopo poche settimane i più deboli, dopo mesi i più forti. Tuttavia, pian piano, tutti stavano cedendo, distrutti dal sonno e dalla paura.
Che ci fossero i fantasmi o meno, qualcosa di davvero brutto stava avendo luogo presso la residenza della famiglia Kazuto. Non ci restava altro da fare se non andare più a fondo in quella faccenda oscura.
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Re: Missione Liv D: I fantasmi esistono? (Sir_Frikkio & Felian)
- Codice:
Mentre Ryushiro ritornava alla tenuta e si confrontava con Kitsune apparve una donna sulla cinquantina, vestita elegantemente, che sbraitò animosamente contro i due suniani in chissà quale lingua sconosciuta. Poco arriva un ragazzo della stessa altezza di Kitsune, età presumibilmente sotto i 25, che prende delicatamente per un braccio la donna che si calma improvvisamente.
Scusatela, lo shock di due mesi senza dormire e di aver visto 5 dei suoi figli in coma all'ospedale non le ha fatto di certo bene alla salute mentale. Su, su, ci sono qua io. Oh, voi dovete essere gli shinobi mandatici da suna, spero che a voi vada meglio rispetto a quelli di prima. Ma accomodatevi.
I due scoprono che quella tenuta era praticamente una reggia di cinque piani in cui ogni piano era grande tre volte una casa normale, estremamente silenziosa. Gli unici rumori che echeggiavano sono quelli dei loro passi. C' erano altre cinque presenze in quella casa, tutte appartenenti a normali esseri umani, a giudicare dai loro movimenti sembravano tutti abbastanza nervosi a giudicare dalle movenze quasi.
[b]Il ragazzo fece accomodare i due shinobi su un comodo divano di tessuto rosso sangue e portò la signora di mezz'età in una stanza adiacente, chiudendo poi la porta. Una volta tornato dai due ninja si accomoda su una poltrona davanti a loro per parlare poi con aria alquanto preoccupata.
Il ragazzo aveva il volto un giovane cresciuto troppo in fretta per via di tante responsabilità improvvise. Calvizia precoce, alcuni capelli bianchi e qualche increspatura nella cute come principio di ruga.
Scusate l'accoglienza. Vi starete chiedendo perché ci sono qua io, beh, mio padre è sul punto di cadere anche lui vittima del fantasma. I miei fratelli maggiori sono in coma, mia madre da qualche giorno è incapace di parlare in una lingua comprensibile e mio zio è sull'orlo di un esaurimento nervoso per cui non penso abbia la lucidità necessaria a mettere a nudo tutta la faccenda... abbiamo richiesto il vostro aiuto per sbarazzarci di un problema alquanto grave. Almeno una volta a settimana, a notte fonda, appare un fantasma che tortura psicologicamente una persona a caso della famiglia. Ma è strano, la vittima sembra quasi posseduta, dice di vedere e sentire cose che in realtà nessun altro vede e dopo un po' comincia ad urlare in maniera forsennata per poi accasciarsi al suolo. L'altra settimana ho rischiato grosso, il fantasma mi aveva colto da solo mentre ero al bagno ed allora, preso dalla paura, mi sono lanciato dalla finestra. Peccato che ero al secondo piano ma per fortuna non mi sono fatto niente. Quando sono tornato in casa il fantasma era sparito. Avete la libertà di girare per qualunque angolo della casa, fate come volete ma per favore liberateci da questo incubo...
I due scoprono che quella tenuta era praticamente una reggia di cinque piani in cui ogni piano era grande tre volte una casa normale, estremamente silenziosa. Gli unici rumori che echeggiavano sono quelli dei loro passi. C' erano altre cinque presenze in quella casa, tutte appartenenti a normali esseri umani, a giudicare dai loro movimenti sembravano tutti abbastanza nervosi a giudicare dalle movenze quasi.
[b]Il ragazzo fece accomodare i due shinobi su un comodo divano di tessuto rosso sangue e portò la signora di mezz'età in una stanza adiacente, chiudendo poi la porta. Una volta tornato dai due ninja si accomoda su una poltrona davanti a loro per parlare poi con aria alquanto preoccupata.
Il ragazzo aveva il volto un giovane cresciuto troppo in fretta per via di tante responsabilità improvvise. Calvizia precoce, alcuni capelli bianchi e qualche increspatura nella cute come principio di ruga.
Scusate l'accoglienza. Vi starete chiedendo perché ci sono qua io, beh, mio padre è sul punto di cadere anche lui vittima del fantasma. I miei fratelli maggiori sono in coma, mia madre da qualche giorno è incapace di parlare in una lingua comprensibile e mio zio è sull'orlo di un esaurimento nervoso per cui non penso abbia la lucidità necessaria a mettere a nudo tutta la faccenda... abbiamo richiesto il vostro aiuto per sbarazzarci di un problema alquanto grave. Almeno una volta a settimana, a notte fonda, appare un fantasma che tortura psicologicamente una persona a caso della famiglia. Ma è strano, la vittima sembra quasi posseduta, dice di vedere e sentire cose che in realtà nessun altro vede e dopo un po' comincia ad urlare in maniera forsennata per poi accasciarsi al suolo. L'altra settimana ho rischiato grosso, il fantasma mi aveva colto da solo mentre ero al bagno ed allora, preso dalla paura, mi sono lanciato dalla finestra. Peccato che ero al secondo piano ma per fortuna non mi sono fatto niente. Quando sono tornato in casa il fantasma era sparito. Avete la libertà di girare per qualunque angolo della casa, fate come volete ma per favore liberateci da questo incubo...
- Istruzioni:
- 2 Post a testa sfalsati.
1° Sir: Scegli le zone dove indagare e trovi quello che credi un indizio (inventa tu)
1° Felian: Indaghi nelle altre Zone ma non trovi nulla.
2° Sir: Quando vi incontrate riveli quello che pensi sia un indizio proponi un piano d'azione.
2° Felian: proponi un piano d'azione anche tu.
Re: Missione Liv D: I fantasmi esistono? (Sir_Frikkio & Felian)
Il ritorno dalla visita ebbe una svolta al momento in cui incontrammo l'unico superstite sano di mente della famiglia. Ci spiegò per filo e per segno in cosa consisteva il così detto problema che stavano affrontando. Stetti in silenzio mentre parlava, non tanto per ascoltare, ero troppo stanco dalla camminata fatta in precedenza e mi stavo godendo il meritato riposto su quel comodissimo divano. Certo che questo colore è proprio inquietante. La tenuta era immensa e constava di 5 piani, non saremo mai riusciti ad esplorarla tutta se avessimo girato assieme, perciò l'unica scelta era quella di dividersi e la cosa non mi dispiaceva affatto. Aspettai che il ragazzo terminasse il suo racconto, poi mi alzai lentamente da quel divano così comodo ed altrettanto inquietante ed espirai lentamente con tono stanco cominciando ad avviarmi verso le scale. Prendo primo e secondo piano,a dopo. Pronunciai le ultime parole mentre cominciavo la mia scalata verso i piani superiori. Quando torno al villaggio farò un esposto al Kage, voglio essere pagato il doppio, non ho mai faticato così tanto come in questa missione, che per giunta è appena cominciata. Scrollai via i pensieri cattivi dalla mia testa facendo compiere alla marionetta i gesti necessari all'attivazione del suo effetto. Non avrei mai voluto che le voci tornassero proprio mentre mi si manifestava davanti un ipotetico fantasma. Mi ci volle ben più di un'ora per esplorare soltanto il primo piano, non c'erano porte chiuse a chiave e la maggior parte delle stanze erano o bagni o salotti, piene zeppe di oggetti particolari. Se avessimo dovuto controllare ciascuna stranezza avremmo fatto prima a far esplodere la tenuta e sperare che il fantasma si stancasse di manifestarsi in un rudere. Ancora scale, maledette scale e per giunta sta pure facendo buio. Ero da poco arrivato al secondo piano, il tramonto era vicino, non che credessi poi così tanto alla storia dei fantasmi, ma stare al buio in una casa presumibilmente infestata non era nei primi posti delle mie esperienze da provare. Fortunatamente il secondo piano aveva meno stanze, anche se più grandi. Tutte riconducibili ai salotti del piano sottostante, era presente qualche camera da letto in più, tutte molto spoglie, pensai che i malati avessero voluto i loro effetti personali. Se è un oggetto sicuramente non è nelle stanze da letto, o per lo meno non in quelle delle persone già colpite, dovrò far presente questo particolare a Kurocoso.....non mi abituerò mai ai nomi delle persone. Vagai per quasi una seconda ora anche su quel piano, fino a quando uno scricchiolio alle spalle, più o meno all'inizio del corridoio, non mi costrinse a voltarmi. Una figura piuttosto pallida e sicuramente sovrannaturale, visto che non poggiava per terra si ergeva ostruendomi un capo del corridoio, davanti a me soltanto una stanza, quindi nessuna via d'uscita, escluse le finestre. D'un tratto i suoi lineamenti cambiarono, diventando nettamente più aggressivi e minacciosi, proruppe in un urlo che non aveva nulla di umano, sembrava più un lamento proveniente dalla più profonda caverna mai vista. Il mio cuore esplose in un momento, proprio quando l'urlo si intensificò e la figura si proiettò in avanti venendomi in contro. Ero spaventato, ma allo stesso tempo la mia mente cominciava a vagliare tutte le soluzioni possibili, lo scontro, la fuga, la morte, la finestra. Si la finestra!. Letteralmente stritolai la marionetta con la mano sinistra e mi lanciai dalla finestra alla mia destra, rompendo il vetro e cadendo malamente a terra nel giardino. Immediatamente il mio cuore riprese il ritmo normale, presi un grosso respiro ed espirai lentamente, rientrai in casa, stando affianco alla porta d'ingresso. L'occhio mi cadde ancora sul divano, avrei tanto voluto riposarmi, ma quel colore mi urtava parecchio. Sgranai gli occhi rimanendo senza fiato. Su quel divano ci si devono essere seduti tutti, stanchi e non, è totalmente fuori contesto rispetto all'arredamento sugli altri piani. Poi nessuno sano di mente comprerebbe un divano color sangue. Deve essere implicato nelle apparizioni. Lasciai la porta principale aperta e mi posai al cardine destro, con la marionetta in mano, aspettando che il mio collega si manifestasse. Sperando che smentisse i miei dubbi.
Stato Fisico: Illeso (piccoli tagli e lividi derivanti dalla caduta)
Stato mentale: Affaticato.
Bonus grado: 20% - 20% - 15%
Forza: 5 (4*1.20= 4.80)
Resistenza: 5 (4*1.20= 4.80)
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5 Kunai: [portakunai legato alla coscia destra]
5 Spiedi: [portaspiedi legato alla coscia destra]
1 Coprifronte di Suna: [legato a metà del braccio sinistro]
1 Rotolo conenente Karasu: [agganciato posteriormente alla cintura]
1 Rotolo conenente Kuroari: [agganciato posteriormente alla cintura]
Sir_Frikkio- Messaggi : 160
Data d'iscrizione : 14.05.14
Re: Missione Liv D: I fantasmi esistono? (Sir_Frikkio & Felian)
Avevamo finalmente avuto modo di chiacchierare approfonditamente con uno degli abitanti della casa che sembrava essere in grado di darci qualche informazione utile. Dopo tutta la sua spiegazione, mi alzai dal tanto comodo quanto di cattivo gusto divano color sangue e iniziai a guardarmi attorno, incerto sul dove iniziare a indagare. Il mio compagno Kitsune, pareva invece avere le idee più chiare di me:
Prendo primo e secondo piano,a dopo. Ci dividevamo di nuovo, quindi... Feci buon viso a cattivo gioco e iniziai a salire le scale a mia volta.
Dannato! Mi tocca fare un sacco di piani di scale! Questa me la paghi! Pensai scherzosamente tra me e me.
Raggiunsi il terzo piano; il posto era terribilmente silenzioso e mi ricordava spaventosamente l'ambientazione di alcune storie dell'orrore che avevo sentito in passato: grande casa vuota da esplorare. Non che credessi completamente alla storia del fantasma, tuttavia, non ero neppure sicuro che non ci fosse.
Iniziai a aprire le porte scorrevoli della magione e visitare le stanze poste dietro ad esse. Trovai spazi di ogni dimensione, da cubicoli che fungevano da ripostigli, a stanzoni grandi quanto un piano di casa mia. La cosa che accomunava molte di esse era il fatto che erano davvero parche di mobili e decorazioni.
Mi chiedo se davvero viva qualcuno qui... Però c'è da dire che, di polvere, non ce ne è traccia... Che strano...
Finito di esplorare, vanamente, il terzo piano, mi recai al quarto.
Anche qui l'ambientazione pareva estremamente simile a quella vista al livello inferiore, tuttavia il cielo stava imbrunendo e la ridotta luce solare donava un'ulteriore livello di spettralità alla casa. Sapevo che avrei dovuto affrettarmi; con le tenebre non sarei riuscito a scorgere nessun tipo di indizio (anche se non sapevo cosa effettivamente stavo cercando) e la concreta possibilità che si manifestasse il fantasma cresceva... Decisi di essere meno "puntiglioso" nella mia osservazione.
Questo piano pareva, sostanzialmente, una fotocopia di quello che avevo visitato poco prima; molte stanze di ogni dimensione, pochi mobili, nessuna traccia di essere umano. I miei sforzi di trovare qualcosa parevano davvero vani finchè non mi imbattei in una cosa differente: una porta chiusa a chiave!
Ecco! Son sicuro che questo è il posto che stavo cercando! Qui sicuramente troverò il travestimento da fantasma di qualche burlone e tutte le prove che lo inchiodano! Devo solo aprire questa serratura... E grazie alle mie capacità, sarà uno scherzo! Non mi serve neppure scassinarla!
Iniziai a comporre dei sigilli:
Niente di più facile! Dissi soddisfatto a un ascoltatore che non era presente.
Aprii la porta e vi trovai... Un magazzino vuoto!
Eccheccavolo! Mi lamentai deluso.
Quello era l'ultimo posto che mi era rimasto da ispezionare... Con delusione e amarezza chiusi la porta, tornai sui miei passi, scesi le scale e raggiunsi Kitsune, che mi stava già aspettando al piano terra. Lo informai del mio insuccesso e ascoltai quanto aveva da dirmi da parte sua.
Prendo primo e secondo piano,a dopo. Ci dividevamo di nuovo, quindi... Feci buon viso a cattivo gioco e iniziai a salire le scale a mia volta.
Dannato! Mi tocca fare un sacco di piani di scale! Questa me la paghi! Pensai scherzosamente tra me e me.
Raggiunsi il terzo piano; il posto era terribilmente silenzioso e mi ricordava spaventosamente l'ambientazione di alcune storie dell'orrore che avevo sentito in passato: grande casa vuota da esplorare. Non che credessi completamente alla storia del fantasma, tuttavia, non ero neppure sicuro che non ci fosse.
Iniziai a aprire le porte scorrevoli della magione e visitare le stanze poste dietro ad esse. Trovai spazi di ogni dimensione, da cubicoli che fungevano da ripostigli, a stanzoni grandi quanto un piano di casa mia. La cosa che accomunava molte di esse era il fatto che erano davvero parche di mobili e decorazioni.
Mi chiedo se davvero viva qualcuno qui... Però c'è da dire che, di polvere, non ce ne è traccia... Che strano...
Finito di esplorare, vanamente, il terzo piano, mi recai al quarto.
Anche qui l'ambientazione pareva estremamente simile a quella vista al livello inferiore, tuttavia il cielo stava imbrunendo e la ridotta luce solare donava un'ulteriore livello di spettralità alla casa. Sapevo che avrei dovuto affrettarmi; con le tenebre non sarei riuscito a scorgere nessun tipo di indizio (anche se non sapevo cosa effettivamente stavo cercando) e la concreta possibilità che si manifestasse il fantasma cresceva... Decisi di essere meno "puntiglioso" nella mia osservazione.
Questo piano pareva, sostanzialmente, una fotocopia di quello che avevo visitato poco prima; molte stanze di ogni dimensione, pochi mobili, nessuna traccia di essere umano. I miei sforzi di trovare qualcosa parevano davvero vani finchè non mi imbattei in una cosa differente: una porta chiusa a chiave!
Ecco! Son sicuro che questo è il posto che stavo cercando! Qui sicuramente troverò il travestimento da fantasma di qualche burlone e tutte le prove che lo inchiodano! Devo solo aprire questa serratura... E grazie alle mie capacità, sarà uno scherzo! Non mi serve neppure scassinarla!
Iniziai a comporre dei sigilli:
Con la mia capacità creai dal nulla una chiave fatta di puro fuoco. La inserii nella toppa, la ruotai e feci scattare la serratura. Ripresi la chiave e questa si dissolse nel nulla.Arte eremitica del fuoco: Arte Pirica - Hinoishi no Jutsu: Ātosutōkā
Tipo: Ninjutsu
Grado: Genin
Chakra: Fuoco
Sigilli: 2
Descrizione: Il ninja compone 2 sigilli e sfruttando il controllo delle fiamme può creare oggetti di svariate forme e piccole dimensioni, tangibili e completamente infuocate. Si potranno anche creare delle armi che ovviamente possiedono l' abilità fuoco di per sè e faranno danni da ustioni.
Consumo chakra: 8 ad oggetto
Niente di più facile! Dissi soddisfatto a un ascoltatore che non era presente.
Aprii la porta e vi trovai... Un magazzino vuoto!
Eccheccavolo! Mi lamentai deluso.
Quello era l'ultimo posto che mi era rimasto da ispezionare... Con delusione e amarezza chiusi la porta, tornai sui miei passi, scesi le scale e raggiunsi Kitsune, che mi stava già aspettando al piano terra. Lo informai del mio insuccesso e ascoltai quanto aveva da dirmi da parte sua.
Stato Fisico: Illeso
Stato mentale: ardente, deluso
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Resistenza: 6
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Re: Missione Liv D: I fantasmi esistono? (Sir_Frikkio & Felian)
Ryushiro scese le scale rientrando nel salotto, mi si avvicinò informandomi della sua inconcludente ricerca. Tecnicamente anche io non ho trovato nulla. Guardai perplesso la marionetta che tenevo in mano, respirai lentamente poi decisi di glissare sul mio incontro con il fantasma, o qualsiasi cosa fosse. Abbiamo avu.... Distolsi lo sguardo dalla marionetta e lo feci vagare per la stanza, quasi come a cercare una conferma. Si, stona decisamente con tutto il contesto. Espirai stancamente mentre puntavo il dito verso il divano. Stona con tutto il restante mobilio della casa. Presi una lunga pausa, parlare ed interagire con le persone mi urtava parecchio oltre che stancarmi, ma era uno dei compiti di cui si faceva carico un ninja, quindi mi feci forza e continuai. E se fosse quello la causa della comparsa del fantasma?. Dicendola a voce alta sembrava un'idea più strampalata di quanto già non fosse, ma era sempre meglio tentare, piuttosto che ammettere di non avere idee. Feci un ultimo sforzo. Potremmo provare a rimuoverlo e vedere se si manifesta ancora. Avevo esaurito la mia scorta di interazione sociale, afferrai una sedia e mi sedetti. Spero abbia un'idea migliore.
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Re: Missione Liv D: I fantasmi esistono? (Sir_Frikkio & Felian)
Kitsune mi stava aspettando nel luogo accordato. Mi informò che, anche lui, non aveva avuto più fortuna di me. Eravamo quindi ad un punto morto.
Egli prese nuovamente la parola, anche se in maniera molto incerta e decisamente affaticata:
Stona con tutto il restante mobilio della casa.
Si stava riferendo al divano. In effetti, anche io l'avevo notato... Quella tinta rosso sangue lo rendeva un pugno nell'occhio in questo tipo di abitazione molto tradizionale; per carità, per essere comodo, era comodo, ma decisamente fuori luogo. Il mio compagno proseguì:
E se fosse quello la causa della comparsa del fantasma? Potremmo provare a rimuoverlo e vedere se si manifesta ancora. Finita la frase, Kitsune pareva esausto e tornò a sedersi.
Amico mio, tu non stai bene per niente... Tra occhiaie, pupazzetti e tutto il resto, non sei per niente messo bene... Tirai un sospiro tra me e me e mi misi finalmente a pensare a ciò che il ragazzo aveva appena finito di dire.
L'idea che un divano potesse essere la causa di un fantasma mi lasciò parecchio scettico... Inoltre, l'ipotesi che spostarlo potesse prevenire l'apparizione di strane entità mi rendeva ancora più dubbioso. Tuttavia, come già detto, quel divano era davvero strano. Forse Kitsune non aveva tutti i torti a essere attratto da esso.
In effetti questo divano pare anche a me davvero fuori luogo, qui... Però, mi pare strano possa essere collegato al fantasma... Voglio dire, a meno che non sia di questo colore perchè è stato tinto con del sangue umano... Stavo cercando di fare una battuta per risollevare un po' l'umore, ma mi accorsi che, quanto stavo dicendo, in quella situazione non faceva ridere affatto e, anzi, poteva essere terribilmente vero. Attesi un attimo, poi, recuperando il tono serio, ricominciai a parlare.
Potremmo fare così: torniamo a parlare al tizio di prima e proviamo a chiedere a lui se 'sto divano è recente e se magari ha qualche coincidenza temporale con l'apparizione del fantasma. Che ne pensi?
Egli prese nuovamente la parola, anche se in maniera molto incerta e decisamente affaticata:
Stona con tutto il restante mobilio della casa.
Si stava riferendo al divano. In effetti, anche io l'avevo notato... Quella tinta rosso sangue lo rendeva un pugno nell'occhio in questo tipo di abitazione molto tradizionale; per carità, per essere comodo, era comodo, ma decisamente fuori luogo. Il mio compagno proseguì:
E se fosse quello la causa della comparsa del fantasma? Potremmo provare a rimuoverlo e vedere se si manifesta ancora. Finita la frase, Kitsune pareva esausto e tornò a sedersi.
Amico mio, tu non stai bene per niente... Tra occhiaie, pupazzetti e tutto il resto, non sei per niente messo bene... Tirai un sospiro tra me e me e mi misi finalmente a pensare a ciò che il ragazzo aveva appena finito di dire.
L'idea che un divano potesse essere la causa di un fantasma mi lasciò parecchio scettico... Inoltre, l'ipotesi che spostarlo potesse prevenire l'apparizione di strane entità mi rendeva ancora più dubbioso. Tuttavia, come già detto, quel divano era davvero strano. Forse Kitsune non aveva tutti i torti a essere attratto da esso.
In effetti questo divano pare anche a me davvero fuori luogo, qui... Però, mi pare strano possa essere collegato al fantasma... Voglio dire, a meno che non sia di questo colore perchè è stato tinto con del sangue umano... Stavo cercando di fare una battuta per risollevare un po' l'umore, ma mi accorsi che, quanto stavo dicendo, in quella situazione non faceva ridere affatto e, anzi, poteva essere terribilmente vero. Attesi un attimo, poi, recuperando il tono serio, ricominciai a parlare.
Potremmo fare così: torniamo a parlare al tizio di prima e proviamo a chiedere a lui se 'sto divano è recente e se magari ha qualche coincidenza temporale con l'apparizione del fantasma. Che ne pensi?
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Re: Missione Liv D: I fantasmi esistono? (Sir_Frikkio & Felian)
- Istruzioni:
- Sir:
Un post da 15 in cui spostate il divano e altri mobili simili e ti accorgi che c'è una sostanza che crea allucinazioni su di essi.
Felian:
1 post da 15 dove tocchi involontariamente la sostanza e vedi il fantasma. Poi parlando con un membro della famiglia scopri che quei mobili sono stati recapitati misteriosamente qualche giorno prima della prima apparizione del fantasma.
Sir:
Un post da 15 dove raccogli la sostanza e la porti ad esaminare(scegli tu cosa sia)
Felian:
Un post da 15 in cui vai ad indagare sulla provenienza di quei mobili (Inventa tu se scoprire o meno chi li abbia inviati ma non avrai prove certe)
Re: Missione Liv D: I fantasmi esistono? (Sir_Frikkio & Felian)
Dopo un brevissimo scambio d'opinioni decidemmo, con mio sommo dispiacere, di spostare il divano incriminato e qualche altro oggetto identificato come potenzialmente correlato. Ma perché non mi sono stato zitto, ora dovrò faticare pure per portar fuori questo maledetto e orribile divano. Girovagai per il salone in cerca degli oggetti designati, presi un candelabro posato sopra il camino, era stato selezionato perché di pessimo gusto, non sembrava però essere dello stesso periodo o foggia del divano. Ritirai anche qualche soprammobile e lentamente, strisciando i piedi, sempre con la marionetta stretta nella mano sinistra portai tutti gli oggetti al di fuori della casa, un uno spiazzo poco distante. Siamo almeno sicuri che la distanza sia adeguata?. Evidentemente non c'era risposta, dopotutto stavamo parlando di un divano che causava l'apparizione di un fantasma, che mandava letteralmente in ospedale le persone privandole del sonno. Non pensai ci fosse un manuale sulle distanze a cui porre gli oggetti posseduti. Rientrai lentamente in casa, mi avvicinai al divano. Il mio compagno di traslochi stava già studiando la presa migliore. Io e te ci dobbiamo separare, prometto che sarà per poco tempo. Guardai intensamente la marionetta e la rimisi nel sacco che mi portavo appresso. Immediatamente, quasi proprio come se stessero in agguato pronte a balzare fuori a torturarmi, si manifestarono le voci. Ora ci spiegherai cosa pensi che succeda dopo il trambusto che hai fatto. Sgranai gli occhi e le pupille mi si ridussero alla dimensione di un granello di sabbia, portai entrambe le mani alle tempie stringendomi forte la testa, sembrava dovesse esplodere da un momento all'altro. Maledetti guastafeste!, diglielo pure tu che non sono graditi!. Inspirai rapidamente ed espirai forzatamente levando le mani dalla faccia e riprendendo la mia normale postura, il dolore colpiva rapidamente ed altrettanto rapidamente spariva. Ignorai del tutto Ryushiro e con una presa vigorosa spostammo il divano nella sua nuova posizione al di fuori della casa. Rientrando nello sfregarmi le mani notai una sostanza viscosa, con la mano sinistra ripresi la marionetta, mentre contemporaneamente odorai la sostanza, che stranamente non aveva nessun odore particolare. Guardai finalmente l'unica cosa che poteva salvarmi dalle voci, in mano non avevo nient'altro che un enorme scarafaggio chiaramente troppo cresciuto ed altrettanto chiaramente pericoloso, lo scagliai a terra pronto per schiacciarlo definitivamente sotto la suola del mio stivale destro. Calai con forza il piede ma dovetti arrestare il movimento quando mi accorsi che stavo per sbriciolare la marionetta. Ma cosa cavolo... Si! Si!. Nooooooooooooooo!. Cori di gioia seguiti da cori di disappunto si susseguirono per un istante, avevo quasi distrutto l'unica mia ancora di salvezza. Recuperai la bambola di pezza e legno e rientrai in casa più veloce del solito andando immediatamente a lavarmi le mani. E' stata quella maledetta sostanza che avevo nelle mani, sicuramente trasuda dal divano. Probabilmente abbiamo fatto centro.
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Re: Missione Liv D: I fantasmi esistono? (Sir_Frikkio & Felian)
Decidemmo, un po' a malincuore, di spostare il pesante divano e alcuni altri pezzi di arredamento che ci apparivano fuori luogo. Fortunatamente, solo il divano era grosso e pesante. Sollevammo l'oggetto, ognuno per un'estremità, e iniziammo a portarlo fuori in giardino, sperando che il nostro forzo potesse avere senso. Dopo poco che reggevo il mobile, mi sentii le mani bagnaticce.
Bleah, ma che è?! 'Sto coso di sotto è tutto umido... Che gli hanno fatto?! Cercai di resistere al disgusto più a lungo possibile e, alla fine, tenetti duro fino al luogo designato dove scaricarlo.
Quando fui finalmente libero dal carico, presi una salvietta per asciugarmi le mani che, notai, erano coperte da una sostanza viscosa traslucida di cui non ero in grado di identificare la natura. Finii di pulirmele e alzai lo sguardo alla magione senza una ragione particolare. D'un tratto, vidi un'essere indistinto di forma umanoide che ci osservava dalla finestra del quarto piano, livello che ero certo fosse vuoto. Aveva un'aria estremamente inquietante, tanto che non pareva essere di questo mondo, circondato com'era da una nebbia violacea. Restai impietrito ad osservarlo, incapace di muovere un passo o di avvertire Kitsune. Poi, d'improvviso, la cosa emise un urlo terribile e io balzai di riflesso all'indietro, estraendo un kunai dalla mia tasca. Non avevo mai avuto così tanta paura in vita mia, ma, quando tornai a guardare l'entità, era sparita. Passai i seguenti 30 secondi ad ansimare e a riprendermi. Il mio cuore stava battendo a mille, ma, pian piano, fui in grado di calmarmi.
Descrissi la mia esperienza al mio compagno che, a sua volta, pareva scosso da qualche altra cosa che, tuttavia, non mi confidò. Concludemmo che la sostanza strana che avevamo entrambi trovato doveva essere una specie di droga allucinogena e che, quindi, il divano era probabilmente la causa di tutti i problemi di questa casa.
Pensai che sarebbe stata una buona idea il raccogliere qualche informazione sull'origine e la provenienza del famigerato divano rosso sangue. Andai dunque nuovamente a parlare ai pochi membri della famiglia sani di mente... Ma non prima di essermi accuratamente lavato le mani per la quarta volta!
Girovagando per il pian terreno dell'edificio, mi imbattei nuovamente nel tizio con cui avevamo dialogato qualche ora innanzi. Mi informò del fatto che il divano misterioso era in effetti stato recapitato da un ignoto benefattore e che, in apparenza, la comparsa del fantasma era effettivamente iniziata poco dopo quel evento.
A volte mi chiedo come fa la gente ad essere così stupida... Pensai rassegnato.
Ritornai quindi da Kitsune e lo aggiornai su quanto avevo scoperto. Gli proposi quindi di occuparci di cose diverse, da questo punto in avanti: io avrei indagato sulla provenienza del divano incriminato, mentre lui si sarebbe occupato di scoprire la natura del liquido vischioso.
Bleah, ma che è?! 'Sto coso di sotto è tutto umido... Che gli hanno fatto?! Cercai di resistere al disgusto più a lungo possibile e, alla fine, tenetti duro fino al luogo designato dove scaricarlo.
Quando fui finalmente libero dal carico, presi una salvietta per asciugarmi le mani che, notai, erano coperte da una sostanza viscosa traslucida di cui non ero in grado di identificare la natura. Finii di pulirmele e alzai lo sguardo alla magione senza una ragione particolare. D'un tratto, vidi un'essere indistinto di forma umanoide che ci osservava dalla finestra del quarto piano, livello che ero certo fosse vuoto. Aveva un'aria estremamente inquietante, tanto che non pareva essere di questo mondo, circondato com'era da una nebbia violacea. Restai impietrito ad osservarlo, incapace di muovere un passo o di avvertire Kitsune. Poi, d'improvviso, la cosa emise un urlo terribile e io balzai di riflesso all'indietro, estraendo un kunai dalla mia tasca. Non avevo mai avuto così tanta paura in vita mia, ma, quando tornai a guardare l'entità, era sparita. Passai i seguenti 30 secondi ad ansimare e a riprendermi. Il mio cuore stava battendo a mille, ma, pian piano, fui in grado di calmarmi.
Descrissi la mia esperienza al mio compagno che, a sua volta, pareva scosso da qualche altra cosa che, tuttavia, non mi confidò. Concludemmo che la sostanza strana che avevamo entrambi trovato doveva essere una specie di droga allucinogena e che, quindi, il divano era probabilmente la causa di tutti i problemi di questa casa.
Pensai che sarebbe stata una buona idea il raccogliere qualche informazione sull'origine e la provenienza del famigerato divano rosso sangue. Andai dunque nuovamente a parlare ai pochi membri della famiglia sani di mente... Ma non prima di essermi accuratamente lavato le mani per la quarta volta!
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A volte mi chiedo come fa la gente ad essere così stupida... Pensai rassegnato.
Ritornai quindi da Kitsune e lo aggiornai su quanto avevo scoperto. Gli proposi quindi di occuparci di cose diverse, da questo punto in avanti: io avrei indagato sulla provenienza del divano incriminato, mentre lui si sarebbe occupato di scoprire la natura del liquido vischioso.
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Re: Missione Liv D: I fantasmi esistono? (Sir_Frikkio & Felian)
Dopo essermi accuratamente ricomposto ed uscendo dal bagno venni raggiunto da Ryushiro che immediatamente mi raccontò di aver visto il fantasma, mi parlò anche della sostanza che sembrava trasudare dal divano. Allora il mio non era soltanto un caso isolato. Dopo aver fatto un po' mente locale sul da farsi andammo nuovamente ad intervistare i rimanenti membri della famiglia e scoprimmo che guarda caso quel divano era stato recapitato da un donatore anonimo poco prima dell'inizio delle apparizioni. Non mi stupisce che poi la gente muoia in circostanze sospette........si sospette soltanto a loro però!. Continuavo ad interrogarmi sul perché accettare un regalo così clamorosamente brutto ed inappropriato, quando il mio compagno prese l'iniziativa e mi chiese di andare ad indagare meglio sulla sostanza misteriosa. Non risposi, semplicemente mi limitai a chiedere agli ultimi residenti della casa se per caso ci fosse un chimico nell'insediamento, mi venne risposto che qualcuno c'era, ma non propriamente un chimico, qualcosa più similare ad uno scienziato pazzo e mi diedero le indicazioni per raggiungere la casa di tale Satoshi. Passai dalla grande cucina, afferrando dei guanti per proteggere le mani dalla sostanza, una spatola, un bicchiere e della carta per avvolgere il tutto. Una volta raggiunto il divano indossai i guanti e posizionai il bicchiere al di sotto di esso, con il spatola ne raschiai il fondo per ottenere una quantità adeguata di sostanza da far colare nell'improvvisato contenitore. Coprii il bicchiere con la carta e mi incamminai. Sono diventato veramente bravo, prima avrei dovuto abbandonare la marionetta per utilizzare entrambe le mani. Le cose sono due, o sono realmente migliorato o mi sono decisamente impigrito. Voglio propendere per la prima. Trascinando un piede appresso all'altro raggiunsi casa di questo fantomatico Satoshi, un fortissimo odore di zolfo pervadeva il vicinato, percepii anche delle contenute esplosioni e delle vibrazioni, quando bussai sperai che non fosse in casa, un personaggio del genere poteva essere molto pericoloso. La porta si spalancò ed un uomo molto vecchio, ma altrettanto arzillo, con i capelli lunghi bianchi e dei curiosi occhialoni specchiati aprì la porta. Aprii la bocca per presentarmi ma venni investito da un fiume di parole, percepii chiaramente le parole fisica quantistica e relazione spazio tempo. Si illuminò quando vide che portavo con me un contenitore, me lo strappò dalla mano senza che io riuscissi ad intervenire, lo scartò, mi ringraziò ed infilò un dito nella sostanza. In men che non si dica si stava leccando il dito. Complimenti a me, se ho avuto le allucinazioni soltanto ad odorarlo non oso immaginare cosa possa succedere ad ingerirlo. Se muore è chiaramente suicidio. Gli attimi seguenti furono di puro delirio, lo sentii urlare nomi di persone mai sentiti prima, corse in giro per il laboratorio dicendo di essere inseguito da chissà che cosa. Quando finalmente si calmò lo vidi armeggiare con degli strani attrezzi, schizzare da uno scaffale all'altro consultando libri di non avrei mai voluto sapere cosa. Aspettai quasi due ore prima che mi rivolgesse nuovamente la parola restituendomi il bicchiere. E' un estratto delle ghiandole di alcuni rospi rarissimi, più acqua ed altri elementi che, fidati, non vuoi sapere. Il tutto fa si che questa sostanza produca delle brevissime allucinazioni. Nulla di grave se non la si assume giornalmente. Ciao!. Mi sbattè la porta in faccia ed in men che non si dica cominciai nuovamente a sentire le piccole esplosioni. Andiamo via prima che riesca ad imbroccare una reazione e l'esplosione rada al suolo tutto il quartiere. Rientrai verso la magione ripensando alle parole dette dal vecchio pazzo. Sicuramente quelli ancora sani di mente avevano interagito troppo poco con la sostanza per manifestare allucinazioni così importanti da mandarli fuori di testa.
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Re: Missione Liv D: I fantasmi esistono? (Sir_Frikkio & Felian)
Mi divisi da Kitsune e tornai a parlare con qualche inquilino della casa ancora dotato di senno: volevo scoprire, per lo meno, chi aveva recapitato il divano. Parlai con lo stesso uomo di prima che, tuttavia, mi diede la "leggera" impressione di non ricordare precisamente l'aspetto del corriere. A sentire la sua descrizione, l'uomo in questione (che in realtà poteva essere una donna) era basso e magro, misurando circa due metri per 150kg; dai capelli scuri, ma che potevano essere biondi e aveva gli occhi che, nel corso del dialogo, attraversarono tutte le tonalità dall'azzurro ghiaccio al nero. Alla fine,l'identikit che mi venne confermato per certo fu quello di una persona dal sesso indistinto, dotata di una testa con due occhi, un naso, una bocca, due orecchie, un collo, un torace due braccia e due gambe. Infine, incredibilmente, era persino dotato di vestiti! Potevo considerarmi a cavallo!
Ancora una volta, la genialità presente negli intelletti degli abitanti di questa casa non potè far altro che colpirmi come un pianoforte che cade dal quindicesimo piano e atterra su un uovo.
Ringraziai sentitamente il mio interlocutore e decisi di andare a chiedere in giro per la città.
Non mi ci volle molto perchè mi imbattessi in un rappresentante delle forze di polizia. Mi presentai alla donna, qualificandomi come ninja di Suna nello svolgimento di una missione, e le chiesi cortesemente di riferirmi su chi si occupasse delle consegne in questa cittadina. La donna mi rispose educatamente e mi accompagnò dal solo corriere del luogo, un'azienda nota come Lattuga Consegne.
Lattuga Consegne?! Ma che diavolo di nome è?!
Più tempo passavo in questo villaggio e più cose improbabili iniziavano a capitarmi. Rivolsi una preghiera silenziosa a Kitsune, ché potesse avere più fortuna di me in quel momento durissimo, dopodichè mi accommiatai dalla poliziotta e entrai nel negozio.
Il posto era relativamente piccolo, ma completamente invaso da pacchi, pacchetti, scatole, scatoloni e scatoline.
Come diavolo è possibile che ci sia tutta questa corrispondenza in questo luogo dimenticato da ogni divinità?! Pensai tra me e me sconvolto dalla visione. Mi guardai attorno, ma non vidi nessuno.
Ehm... c'è nessuno?
Dopo un attimo di silenzio, udii una voce strozzata provenire da sotto una pila di scatoloni. Notai che un piede spuntava da là sotto. Mi affrettai a spostare gli oggetti per liberare l'uomo intrappolato. Ne venne fuori un ometto di mezza età (o, anzi, terza) dalla statura minuscola e dotato di baffi giganti. Portava dei piccoli occhialetti sul naso rotondo che gli conferivano un'aria intelligente, ma, dato il posto, fui molto scettico al riguardo.
L'uomo mi ringraziò per averlo salvato; a quanto pare era lì sotto da ore e sperava nel passaggio di qualcuno.
Sembra di stare in un cartone animato... Pensai tra me e me, incredulo sull'assurdità della situazione. Nonostante ciò, decisi di sorvolare sulla cosa e passare ai fatti. Chiesi all'uomo se ricordava chi poteva aver spedito un oggetto molto voluminoso, tipo un divano, mesi prima. Ebbi l'impressione che il piccolo impiegato avesse chiarissima la situazione, ma si comportò con distacco, facendo finta di non ricordare o di non sapere. Dopo i miei molteplici tentativi e i miei "ricatti morali" secondo cui lui mi era debitore poichè gli avevo salvato la vita, l'uomo decise di aprirsi un poco e venir meno ai suoi voti di segretezza di corriere. Disse di non potermi rivelare l'identità della persona, ma mi avvertì che era un individuo davvero losco!
Rimasi basito. Quindici minuti buoni di insistenze per nulla! Me ne andai senza proferir parola e sbattendo la porta.
Tornai al luogo di ritrovo dal mio collega con i nervi a fior di pelle.
Ancora una volta, la genialità presente negli intelletti degli abitanti di questa casa non potè far altro che colpirmi come un pianoforte che cade dal quindicesimo piano e atterra su un uovo.
Ringraziai sentitamente il mio interlocutore e decisi di andare a chiedere in giro per la città.
Non mi ci volle molto perchè mi imbattessi in un rappresentante delle forze di polizia. Mi presentai alla donna, qualificandomi come ninja di Suna nello svolgimento di una missione, e le chiesi cortesemente di riferirmi su chi si occupasse delle consegne in questa cittadina. La donna mi rispose educatamente e mi accompagnò dal solo corriere del luogo, un'azienda nota come Lattuga Consegne.
Lattuga Consegne?! Ma che diavolo di nome è?!
Più tempo passavo in questo villaggio e più cose improbabili iniziavano a capitarmi. Rivolsi una preghiera silenziosa a Kitsune, ché potesse avere più fortuna di me in quel momento durissimo, dopodichè mi accommiatai dalla poliziotta e entrai nel negozio.
Il posto era relativamente piccolo, ma completamente invaso da pacchi, pacchetti, scatole, scatoloni e scatoline.
Come diavolo è possibile che ci sia tutta questa corrispondenza in questo luogo dimenticato da ogni divinità?! Pensai tra me e me sconvolto dalla visione. Mi guardai attorno, ma non vidi nessuno.
Ehm... c'è nessuno?
Dopo un attimo di silenzio, udii una voce strozzata provenire da sotto una pila di scatoloni. Notai che un piede spuntava da là sotto. Mi affrettai a spostare gli oggetti per liberare l'uomo intrappolato. Ne venne fuori un ometto di mezza età (o, anzi, terza) dalla statura minuscola e dotato di baffi giganti. Portava dei piccoli occhialetti sul naso rotondo che gli conferivano un'aria intelligente, ma, dato il posto, fui molto scettico al riguardo.
L'uomo mi ringraziò per averlo salvato; a quanto pare era lì sotto da ore e sperava nel passaggio di qualcuno.
Sembra di stare in un cartone animato... Pensai tra me e me, incredulo sull'assurdità della situazione. Nonostante ciò, decisi di sorvolare sulla cosa e passare ai fatti. Chiesi all'uomo se ricordava chi poteva aver spedito un oggetto molto voluminoso, tipo un divano, mesi prima. Ebbi l'impressione che il piccolo impiegato avesse chiarissima la situazione, ma si comportò con distacco, facendo finta di non ricordare o di non sapere. Dopo i miei molteplici tentativi e i miei "ricatti morali" secondo cui lui mi era debitore poichè gli avevo salvato la vita, l'uomo decise di aprirsi un poco e venir meno ai suoi voti di segretezza di corriere. Disse di non potermi rivelare l'identità della persona, ma mi avvertì che era un individuo davvero losco!
Rimasi basito. Quindici minuti buoni di insistenze per nulla! Me ne andai senza proferir parola e sbattendo la porta.
Tornai al luogo di ritrovo dal mio collega con i nervi a fior di pelle.
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Re: Missione Liv D: I fantasmi esistono? (Sir_Frikkio & Felian)
- Istruzioni:
- Un post a testa, ognuno di voi ha il sospetto che non sia solo la semplice sostanza a far vedere il fantasma, escogitate un piano d'azione ognuno di voi.
Re: Missione Liv D: I fantasmi esistono? (Sir_Frikkio & Felian)
Quella giornata continuava a non voler andare per il verso giusto, dopo esserci nuovamente ritrovati venni a scoprire che l'unico ufficio postale da cui era stato spedito quel maledetto divano si rifiutava di dirci il mittente. Credo che al rientro farò un esposto al Kage, voglio il triplo della paga, qui' nessuno collabora, sembra quasi che a nessuno importi. Mi sedetti su di una sedia, non prima di averci passato sopra un panno ed aver controllato che non ci fossero strane sostanze sopra. Ricaddi in maniera scomposta, sbuffando, guardai in giro per la stanza senza dare troppa importanza a chi mi potesse osservare. Sicuramente c'è qualcuno dietro a tutto questo, i divani non si spediscono da soli. Tenendo la marionetta con entrambe le mani la guardai a lungo, facendole compiere dei movimenti, come per stiracchiarsi. Chiaramente l'unico che può comporre una sostanza del genere è il vecchio pazzo che ho visto prima. Bisbigliai tra me e, forse, la marionetta questa mia convinzione. D'un tratto ebbi l'idea. Dopo essere stato in contatto con il fluido non vidi il fantasma bensì ebbi un'allucinazione diversa. Doveva per forza esserci una seconda variabile nella faccenda. Informai il mio collega di questa mia ipotesi. Visto che non collabora. Sapevo che me ne sarei pentito, quel piano avrebbe richiesto un sacco di energie. Mi voltai ed esposi il mio piano. Potremmo entrare furtivamente alle poste e consultare i registri che il direttore non ci ha fatto vedere.
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Sir_Frikkio- Messaggi : 160
Data d'iscrizione : 14.05.14
Re: Missione Liv D: I fantasmi esistono? (Sir_Frikkio & Felian)
Mi gettai, esausto, su una poltrone, alla ricerca di un po' di relax e di una ragione per non mandare al diavolo questa missione, questa casa e questa città. Kitsune era seduto, a sua volta, di fronte a me e stava giochicchiando con una bambola, come sempre. Oramai avevo imparato ad accettare questo suo bizzarro comportamento e lo avevo inquadrato come una sorta di modo per combattere lo stress; c'era chi si portava dietro palline di gomma e cose simili, mentre lui manipolava una marionetta.
D'un tratto, in maniera completamente inaspettata e anche un po' incerta, il mio compagno ruppe il piacevole silenzio che avvolgeva la stanza in cui ci trovavamo:
Visto che non collabora. Potremmo entrare furtivamente alle poste e consultare i registri che il direttore non ci ha fatto vedere. Rimasi un momento zitto, mentre riflettevo su quanto aveva detto; d'un tratto mi sentii ricaricato di energia e proruppi in un'esclamazione:
Questa sì che è una proposta! Finalmente un po' di sana azione ninja! Una buona vecchia effrazione con scasso che, per formalità, chiameremo "attività di indagine"! Io ci sto! Quando vuoi andare, considerami pronto!
Dopo qualche attimo di pausa, ripresi a parlare, questa volta con tono calmo e pensieroso:
Certo, potremmo anche catturare, legare e torturare il corriere, così da estorcergli le informazioni che vogliamo... però poi, così forse passeremmo noi dalla parte dei cattivi...
Comunque tutta 'sta storia non mi piace per niente, perchè non ha senso! Voglio dire: chi accetterebbe in casa un divano di cui non si sa la provenienza, oltre al fatto che è estremamente brutto? E poi, possibile che solo noi ci siamo accorti che esce della roba schifosa da esso? Cioè, praticamente sgocciola a terra e solo noi l'abbiamo visto?!
E poi, perchè non tutti hanno avuto 'ste dannate allucinazioni? L'avranno usato tutti quanti il divano, no? Perchè certi son impazziti e certi no?! Forse c'è dell'altro che ci sfugge... Magari un'altra sostanza fa da catalizzatore, chessò!
Eppoi, per esempio c'è una domanda che non ci siamo posti e non abbiamo fatto: chi potrebbe volere il male di 'sta famiglia? Hanno dei nemici o dei rivali? Oppure, è qualcuno interno (e che magari non è impazzito) ad avere architettato tutto?
Non ci capisco più niente e questa dannata città mi sta facendo andare in bestia... E' tutto troppo assurdo...
Per cominciare (o ricominciare), credo possa essere una buona idea fare ancor qualche domanda in giro...
D'un tratto, in maniera completamente inaspettata e anche un po' incerta, il mio compagno ruppe il piacevole silenzio che avvolgeva la stanza in cui ci trovavamo:
Visto che non collabora. Potremmo entrare furtivamente alle poste e consultare i registri che il direttore non ci ha fatto vedere. Rimasi un momento zitto, mentre riflettevo su quanto aveva detto; d'un tratto mi sentii ricaricato di energia e proruppi in un'esclamazione:
Questa sì che è una proposta! Finalmente un po' di sana azione ninja! Una buona vecchia effrazione con scasso che, per formalità, chiameremo "attività di indagine"! Io ci sto! Quando vuoi andare, considerami pronto!
Dopo qualche attimo di pausa, ripresi a parlare, questa volta con tono calmo e pensieroso:
Certo, potremmo anche catturare, legare e torturare il corriere, così da estorcergli le informazioni che vogliamo... però poi, così forse passeremmo noi dalla parte dei cattivi...
Comunque tutta 'sta storia non mi piace per niente, perchè non ha senso! Voglio dire: chi accetterebbe in casa un divano di cui non si sa la provenienza, oltre al fatto che è estremamente brutto? E poi, possibile che solo noi ci siamo accorti che esce della roba schifosa da esso? Cioè, praticamente sgocciola a terra e solo noi l'abbiamo visto?!
E poi, perchè non tutti hanno avuto 'ste dannate allucinazioni? L'avranno usato tutti quanti il divano, no? Perchè certi son impazziti e certi no?! Forse c'è dell'altro che ci sfugge... Magari un'altra sostanza fa da catalizzatore, chessò!
Eppoi, per esempio c'è una domanda che non ci siamo posti e non abbiamo fatto: chi potrebbe volere il male di 'sta famiglia? Hanno dei nemici o dei rivali? Oppure, è qualcuno interno (e che magari non è impazzito) ad avere architettato tutto?
Non ci capisco più niente e questa dannata città mi sta facendo andare in bestia... E' tutto troppo assurdo...
Per cominciare (o ricominciare), credo possa essere una buona idea fare ancor qualche domanda in giro...
Stato Fisico: Illeso
Stato mentale: ardente, irritato, psicologicamente esausto
Forza: 6
Resistenza: 6
Velocità: 8
Chakra: 82/90
Equipaggiamento:
12 Kunai
11 Shuriken
1 Mantello
15m di Filo Metallico
Denaro: 690 ryo
- Spoiler:
- ieri avevo scritto il turno, ma al momento di salvare è morta la connessione internet; quando ritorna, invio di nuovo e, sorpresa, mezzora di scrittura di testo è andata persa... uff...
Felian- Messaggi : 369
Data d'iscrizione : 03.04.14
Età : 40
Re: Missione Liv D: I fantasmi esistono? (Sir_Frikkio & Felian)
- Istruzioni:
- Sir: Un post da almeno 15 in cui narri come entrate furtivamente nelle poste e scopri che il mittente è una famiglia (Scegli tu il nome).
Felian: Un post da 15 Si è fatta mattina, andate in giro per Kokorinukagi e scoprite che è una famiglia rivale alla famiglia Kazuto.
Sir: Tornate in villa e trovate faccie angosciate, il fantasma è ritornato, racconta cosa è successo.
Fellian: Proponi di andare ad indagare nella tenuta della famiglia rivale, ma non riuscite a scoprire granchè, solo che c'è uno strano individuo (descrivilo) e ritornate.
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