Missione liv. D: Strane presenze (Sinratensei)
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Missione liv. D: Strane presenze (Sinratensei)
Da baccala! Mar Ago 05 2014, 00:38
Arrivai in ufficio di buon ora, con la colazione ancora in mano, e mi sedetti comodamente. Non avevo granchè da sbrigare quel giorno, quindi non mi preoccupai troppo, e decisi di iniziare a sistemare tutte le carte che avevo lasciato in disordine nello schedario dopo aver finito il mio spuntino mattutino.
Aprendolo, in effetti, ne uscì fuori una pila arruffata di scartoffie, che per poco non caddero a terra.Mentre le raccolsi, una busta mi impressionò particolarmente. Era di colore scuro, molto piccola rispetto alle classiche buste da lettere. Recava una laccatura rossa, con un simbolo indecifrabile. La aprii, pieno di curiosità. Ah! Esclamai, quasi divertito. Una missione! Però è una D... Dovrei portare un genin con me... All'improvviso mi illuminai, poi mi fiondai sulla scrivania, per controllare la situazione dei miei studenti. Mmmh... Sono quasi tutti in missione... Tutti a parte... Avevo già in mente di portarlo con me, e sapere che fosse disponibile mi diede la conferma che quella fosse la scelta giusta. Scrissi in fretta e furia una lettera di convocazione per Jointaku, in cui gli comunicavo di presentarsi il giorno dopo. Poi mi rimboccai le maniche. Non posso mica lasciare il mio ufficio in questo stato prima di andare in missione!
Aprendolo, in effetti, ne uscì fuori una pila arruffata di scartoffie, che per poco non caddero a terra.Mentre le raccolsi, una busta mi impressionò particolarmente. Era di colore scuro, molto piccola rispetto alle classiche buste da lettere. Recava una laccatura rossa, con un simbolo indecifrabile. La aprii, pieno di curiosità. Ah! Esclamai, quasi divertito. Una missione! Però è una D... Dovrei portare un genin con me... All'improvviso mi illuminai, poi mi fiondai sulla scrivania, per controllare la situazione dei miei studenti. Mmmh... Sono quasi tutti in missione... Tutti a parte... Avevo già in mente di portarlo con me, e sapere che fosse disponibile mi diede la conferma che quella fosse la scelta giusta. Scrissi in fretta e furia una lettera di convocazione per Jointaku, in cui gli comunicavo di presentarsi il giorno dopo. Poi mi rimboccai le maniche. Non posso mica lasciare il mio ufficio in questo stato prima di andare in missione!
Stato di Zaku Mitoroshi
Stato: Illeso.
Stato mentale: Euforico.
Forza: 13
Resistenza: 12
Velocità: 14
Chakra: 180
Equipaggiamento:5 Kunai
5 Spiedi
5 Shuriken
1 Mantello
1 Amplificatore Sonoro
1 Katana
- Spoiler:
- 2 post da 15 in cui ricevi la lettera, il giorno dopo ti presenti nel mio ufficio e ti dico che abbiamo una missione da fare, poi continuo io.
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Re: Missione liv. D: Strane presenze (Sinratensei)
Da ShinraTensei Mar Ago 05 2014, 19:43
Jointaku, sei in casa? Ehi, mi fai entrare?
Che vorrà stavolta quel rompiscatole? Ogni volta che sono dedito alla lettura inventa un nuovo pretesto per disturbarmi…
Strappai un lembo del pezzo di carta che tenevo sul tavolo accanto al mio libro; a lettere cubitali, nella parte alta del foglio cui avevo sottratto un brandello, campeggiava la scritta “Kinjutsu”. Appoggiai il frammento di carta quadrettato sulla pagina aperta del volume e lo richiusi con decisione assicurandomi che quel segnalibro improvvisato non svolazzasse via.
Arrivo Iruko!
Mi alzai dalla sedia dirigendomi a passi lenti verso la porta, senza il minimo interesse nei confronti di quanto il giovane mi avrebbe detto ma con la ferma intenzione di congedarlo nel minor tempo possibile per tornare quindi alla mia precedente occupazione. Quando aprii l’uscio mi si parò davanti il faccione sorridente e fastidiosamente allegro del ragazzo, il braccio teso verso di me.
Con indifferenza osservai la sua mano inasprita dai duri allenamenti cui mi aveva chiesto di sottoporlo e immediatamente ebbi un sussulto.
E’ quello che penso?
Strappai la lettera dalle dita del giovane e lessi di sfuggita la busta, allo scopo di appurare che la mia supposizione fosse corretta.
Iruko, dove l’hai presa?
L’ho notata qui fuori appena sono arrivato, l’ho presa e ho pensato di consegnartela io personalmente per assicurarmi che non ti sfuggisse.
Almeno ha avuto il buonsenso di non aprirla…
E’ una missione vero Jointaku?
Non posseggo qualche strana abilità oculare che mi consente di leggere attraverso la carta per cui immagino sia il caso che io la apra prima di poterti rispondere con sicurezza! Per ora so solo che è una convocazione ufficiale del villaggio di Oto…
Aprila, sto morendo di curiosità!
Sai bene che potrebbe essere un messaggio top secret… non posso aprire la missiva in tua presenza!
Oooh… Giusto… Beh allora questo vuol dire che non posso rimanere! Speravo potessimo allenarci un po’ insieme oggi…
Purtroppo le regole sono regole, anche se non ci piacciono. Ti saluto Iruko!
Il ragazzo si chiuse la porta alle spalle con il volto abbacchiato ed io assicurai la serratura col chiavistello di ferro.
Di qualsiasi cosa si tratti, perlomeno mi è stata utile per liberarmi di lui!
Ammisi a me stesso che la curiosità mi stava solleticando per cui mi affrettai ad aprire la busta accedendo alla missiva in essa contenuta. Lessi frettolosamente le poche righe vergate sulla carta ed un lampo di eccitazione mi attraversò le iridi eterocrome.
Dopotutto quell’impiccione potrebbe averci visto giusto…
Il sensei Zaku Mitoroshi richiedeva ufficialmente la mia presenza l’indomani nel suo ufficio ma la lettera non forniva ulteriori informazioni in merito.
Inutile arrovellarsi il cervello nel cercare di supporre quale sia il motivo di tale convocazione. Tanto vale attendere pazientemente fino a domani e fugare ogni dubbio chiedendo direttamente al sensei!
Che vorrà stavolta quel rompiscatole? Ogni volta che sono dedito alla lettura inventa un nuovo pretesto per disturbarmi…
Strappai un lembo del pezzo di carta che tenevo sul tavolo accanto al mio libro; a lettere cubitali, nella parte alta del foglio cui avevo sottratto un brandello, campeggiava la scritta “Kinjutsu”. Appoggiai il frammento di carta quadrettato sulla pagina aperta del volume e lo richiusi con decisione assicurandomi che quel segnalibro improvvisato non svolazzasse via.
Arrivo Iruko!
Mi alzai dalla sedia dirigendomi a passi lenti verso la porta, senza il minimo interesse nei confronti di quanto il giovane mi avrebbe detto ma con la ferma intenzione di congedarlo nel minor tempo possibile per tornare quindi alla mia precedente occupazione. Quando aprii l’uscio mi si parò davanti il faccione sorridente e fastidiosamente allegro del ragazzo, il braccio teso verso di me.
Con indifferenza osservai la sua mano inasprita dai duri allenamenti cui mi aveva chiesto di sottoporlo e immediatamente ebbi un sussulto.
E’ quello che penso?
Strappai la lettera dalle dita del giovane e lessi di sfuggita la busta, allo scopo di appurare che la mia supposizione fosse corretta.
Iruko, dove l’hai presa?
L’ho notata qui fuori appena sono arrivato, l’ho presa e ho pensato di consegnartela io personalmente per assicurarmi che non ti sfuggisse.
Almeno ha avuto il buonsenso di non aprirla…
E’ una missione vero Jointaku?
Non posseggo qualche strana abilità oculare che mi consente di leggere attraverso la carta per cui immagino sia il caso che io la apra prima di poterti rispondere con sicurezza! Per ora so solo che è una convocazione ufficiale del villaggio di Oto…
Aprila, sto morendo di curiosità!
Sai bene che potrebbe essere un messaggio top secret… non posso aprire la missiva in tua presenza!
Oooh… Giusto… Beh allora questo vuol dire che non posso rimanere! Speravo potessimo allenarci un po’ insieme oggi…
Purtroppo le regole sono regole, anche se non ci piacciono. Ti saluto Iruko!
Il ragazzo si chiuse la porta alle spalle con il volto abbacchiato ed io assicurai la serratura col chiavistello di ferro.
Di qualsiasi cosa si tratti, perlomeno mi è stata utile per liberarmi di lui!
Ammisi a me stesso che la curiosità mi stava solleticando per cui mi affrettai ad aprire la busta accedendo alla missiva in essa contenuta. Lessi frettolosamente le poche righe vergate sulla carta ed un lampo di eccitazione mi attraversò le iridi eterocrome.
Dopotutto quell’impiccione potrebbe averci visto giusto…
Il sensei Zaku Mitoroshi richiedeva ufficialmente la mia presenza l’indomani nel suo ufficio ma la lettera non forniva ulteriori informazioni in merito.
Inutile arrovellarsi il cervello nel cercare di supporre quale sia il motivo di tale convocazione. Tanto vale attendere pazientemente fino a domani e fugare ogni dubbio chiedendo direttamente al sensei!
Scheda di Jointaku Yakushi:
Stato Fisico: Illeso
Stato Mentale: Curioso
Forza: 7
Resistenza: 7
Velocità: 6
Chakra: 90
Equipaggiamento:
1 x Shuriken Gigante (nel rotolo di pergamena)
5 x Carta Bomba (nel rotolo di pergamena
4 x Bomba di luce
17 x Shuriken Astro
6 x Fumogeni
1 x Mantello
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Re: Missione liv. D: Strane presenze (Sinratensei)
Da ShinraTensei Mar Ago 05 2014, 19:46
Strizzai gli occhi, spostai la mano sulla fronte per proteggermi, ancora inconsciamente, dal riverbero dei primi timidi raggi inoltratisi tra gli scuri semichiusi. Rinunciai immediatamente a cimentarmi in quell’impari lotta e spalancai le palpebre: gli occhi mi restituirono l’immagine ancora sfocata e tenebrosa del soffitto bianco.
Due calci alle lenzuola che mi intrappolavano le gambe in un groviglio inestricabile e fui pronto ad alzarmi definitivamente dal giaciglio fin troppo comodo ed invitante.
Non è questo il momento più opportuno per cedere alle ammalianti lusinghe del materasso… Il sensei mi attende!
Veloci abluzioni quotidiane, vestizione altrettanto solerte: la curiosità e l’emozione mi rendevano frettoloso e stavo per dimenticare lo stetoscopio. Lo vidi subito, poggiato ordinatamente sulla scrivania accanto al taccuino e lo afferrai delicatamente mettendomelo al collo. Fu quindi la volta del taccuino che scivolò nella tasca interna del camice seguito immantinente dalla penna e dalla matita ben appuntita. Mi concessi infine una colazione sufficientemente sostanziosa e fui pronto a lasciare la mia abitazione agguantando l’equipaggiamento prima di varcare l’uscio.
I rumori prima ovattati di un mercante in transito nella via mi giunsero sgradevolmente alle orecchie e il pungente olezzo di strane spezie sprigionato dalle sue merci mi costrinse ad arricciare il naso in una smorfia di fastidio.
Coprii le narici con la mano e sentii il lattice del guanto che indossavo solleticarmi il labbro superiore; superai velocemente il carro e imboccai la strada maestra che mi avrebbe condotto al centro del villaggio in breve tempo.
Di nuovo il chiasso dei villici operosi mi riempì i timpani: una donna corpulenta, proveniente dalla direzione opposta alla mia, vociava per richiamare l’attenzione di un’altra donna alle mie spalle e contemporaneamente due bambini si azzuffavano nella terra polverosa contendendosi un bambolotto di pezza.
Di nuovo affrettai il passo e mi diressi di buona lena verso l’edificio che ospitava l’ufficio del sensei; girai l’angolo e lo vidi svettare di fronte a me, imponente tra due casupole di legno.
Cos’avrà per me Zaku-sensei?
Cedetti il passo a un ninja che usciva dalla porta nel momento esatto in cui mi apprestavo ad entrare e non appena questi se ne fu andato varcai l’ingresso dirigendomi al piano di sopra dove immaginavo ci fossero gli uffici del personale. Ricevetti le indicazioni corrette da una anziana signora che chiacchierava amabilmente con una collega incurante del fatto che fosse pieno orario di lavoro; con passo spedito arrivai di fronte alla porta dell’ufficio riservato al sensei Mitoroshi e bussai due volte con decisione attendendo quindi una risposta.
Se e quando il sensei mi avesse accordato l’accesso sarei entrato ed avrei esordito salutando cordialmente.
Le porgo i miei saluti Zaku-sensei. Le spiacerebbe espormi i motivi della convocazione di cui sono stato oggetto?
Due calci alle lenzuola che mi intrappolavano le gambe in un groviglio inestricabile e fui pronto ad alzarmi definitivamente dal giaciglio fin troppo comodo ed invitante.
Non è questo il momento più opportuno per cedere alle ammalianti lusinghe del materasso… Il sensei mi attende!
Veloci abluzioni quotidiane, vestizione altrettanto solerte: la curiosità e l’emozione mi rendevano frettoloso e stavo per dimenticare lo stetoscopio. Lo vidi subito, poggiato ordinatamente sulla scrivania accanto al taccuino e lo afferrai delicatamente mettendomelo al collo. Fu quindi la volta del taccuino che scivolò nella tasca interna del camice seguito immantinente dalla penna e dalla matita ben appuntita. Mi concessi infine una colazione sufficientemente sostanziosa e fui pronto a lasciare la mia abitazione agguantando l’equipaggiamento prima di varcare l’uscio.
I rumori prima ovattati di un mercante in transito nella via mi giunsero sgradevolmente alle orecchie e il pungente olezzo di strane spezie sprigionato dalle sue merci mi costrinse ad arricciare il naso in una smorfia di fastidio.
Coprii le narici con la mano e sentii il lattice del guanto che indossavo solleticarmi il labbro superiore; superai velocemente il carro e imboccai la strada maestra che mi avrebbe condotto al centro del villaggio in breve tempo.
Di nuovo il chiasso dei villici operosi mi riempì i timpani: una donna corpulenta, proveniente dalla direzione opposta alla mia, vociava per richiamare l’attenzione di un’altra donna alle mie spalle e contemporaneamente due bambini si azzuffavano nella terra polverosa contendendosi un bambolotto di pezza.
Di nuovo affrettai il passo e mi diressi di buona lena verso l’edificio che ospitava l’ufficio del sensei; girai l’angolo e lo vidi svettare di fronte a me, imponente tra due casupole di legno.
Cos’avrà per me Zaku-sensei?
Cedetti il passo a un ninja che usciva dalla porta nel momento esatto in cui mi apprestavo ad entrare e non appena questi se ne fu andato varcai l’ingresso dirigendomi al piano di sopra dove immaginavo ci fossero gli uffici del personale. Ricevetti le indicazioni corrette da una anziana signora che chiacchierava amabilmente con una collega incurante del fatto che fosse pieno orario di lavoro; con passo spedito arrivai di fronte alla porta dell’ufficio riservato al sensei Mitoroshi e bussai due volte con decisione attendendo quindi una risposta.
Se e quando il sensei mi avesse accordato l’accesso sarei entrato ed avrei esordito salutando cordialmente.
Le porgo i miei saluti Zaku-sensei. Le spiacerebbe espormi i motivi della convocazione di cui sono stato oggetto?
Scheda di Jointaku Yakushi:
Stato Fisico: Illeso
Stato Mentale: Tranquillo
Forza: 7
Resistenza: 7
Velocità: 6
Chakra: 90
Equipaggiamento:
1 x Shuriken Gigante (nel rotolo di pergamena)
5 x Carta Bomba (nel rotolo di pergamena
4 x Bomba di luce
17 x Shuriken Astro
6 x Fumogeni
1 x Mantello
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Re: Missione liv. D: Strane presenze (Sinratensei)
Da baccala! Mer Ago 06 2014, 20:52
Jointaku bussò al mio ufficio, aspettando una mia risposta. Entra pure! Dissi, rivolgendomi alla porta. Le porgo i miei saluti Zaku-sensei. Le spiacerebbe espormi i motivi della convocazione di cui sono stato oggetto? Lo invitai ad accomodarsi su una delle sedie davanti alla scrivania, poi iniziai a parlare. Beh, sarò rapido. Il succo è questo: abbiamo una missione, ad una giornata e mezzo di cammino da qui. Quando arriveremo, ti farò spiegare tutto dai diretti interessati; quindi, passeremo a prendere provviste, poi inizieremo il viaggio.
- Spoiler:
- Due post da 15 in cui descrivi il viaggio, poi ci fermiamo davanti ad un grosso cancello con una guardia all'esterno. Da lì continuo io.
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Re: Missione liv. D: Strane presenze (Sinratensei)
Da ShinraTensei Gio Ago 07 2014, 12:45
Due colpi ripetuti e ritmati al legno della porta furono seguiti immediatamente dalla celere risposta del sensei che mi concedeva di entrare. Accedetti alla stanza e notai il sensei seduto all’altro lato di una scrivania di ferro pratica e senza alcuna pretesa estetica. Parlai ed egli mi invitò a sedermi ad una delle due sedie da ufficio apparentemente scomode, l’esposizione dei dettagli della missione fu celere e volutamente lacunosa: non conobbi nulla del nostro obiettivo se non che si trovava a più di un giorno di cammino da Oto e che avrei ricevuto ulteriori informazioni solo all’arrivo.
Concentriamoci sulle provviste allora, poi ci dedicheremo al tragitto.
Uscimmo dall’edificio che ospitava l’ufficio del sensei e ci muovemmo verso la zona del mercato dove avremmo potuto rifornirci di cibarie; ciarlatani e imbonitori circuivano le menti dei più ingenui e decidemmo pertanto di rifuggire quegli inattendibili venditori concentrandoci su quelli che ritenevamo più affidabili. Acquistammo della frutta secca, alcune barrette energetiche e del cibo in scatola che sebbene non fosse il massimo come qualità era perlomeno facile da trasportare e difficilmente deteriorabile.
Dopotutto non possiamo sapere quali risvolti la missione implicherà...
Carichi di provviste ci dirigemmo verso la porta del villaggio ed espletammo le pratiche per uscire dalle mura presso le severe sentinelle della guardiola; varcammo quindi l’uscita e in un lampo fummo in viaggio verso la meta.
Non ho ancora potuto appuntare niente nel taccuino. Il sensei non ha voluto rivelarmi alcunché, preferendo delegare il compito ai diretti interessati non appena saremo giunti a destinazione…
La strada che stavamo calpestando era poco più che un sentiero di terra battuta che si snodava sinuoso tra le risaie; l’odore fetido di acqua stagnante giungeva talora a pizzicare le narici accompagnato da qualche insetto molesto attratto dall’odore della nostra pelle sudata. Nugoli ronzanti danzavano sulle pozze d’acqua iridescenti su cui si specchiavano i raggi di un sole incerto.
Scacciai con il dorso della mano una zanzara eccessivamente fastidiosa che intendeva banchettare sul mio zigomo e rivolsi di nuovo lo sguardo di fronte a me: contadini affaccendati scavavano canali con rudimentali vanghe per assicurarsi il corretto deflusso delle acque mentre ragazzi ancora impuberi caricavano carriole di terra appena smossa.
Il riverbero del sole sugli specchi d’acqua che ci circondavano era alquanto seccante e costringeva a tenere gli occhi semichiusi per cui mi accorsi con qualche secondo di ritardo che il crepuscolo era ormai tendente alla notte. Ci accampammo in una casetta abbandonata piena di attrezzi agricoli arrugginiti e tarlati, forse un vecchio magazzino di un coltivatore delle risaie. Una cena frugale e arrabattata alla bell’e meglio e potemmo concederci un buon sonno ristoratore dopo il primo giorno di viaggio ininterrotto.
Domani nel primo pomeriggio arriveremo a destinazione… Sono curioso di scoprire qualche informazione in più su questa missione.
Concentriamoci sulle provviste allora, poi ci dedicheremo al tragitto.
Uscimmo dall’edificio che ospitava l’ufficio del sensei e ci muovemmo verso la zona del mercato dove avremmo potuto rifornirci di cibarie; ciarlatani e imbonitori circuivano le menti dei più ingenui e decidemmo pertanto di rifuggire quegli inattendibili venditori concentrandoci su quelli che ritenevamo più affidabili. Acquistammo della frutta secca, alcune barrette energetiche e del cibo in scatola che sebbene non fosse il massimo come qualità era perlomeno facile da trasportare e difficilmente deteriorabile.
Dopotutto non possiamo sapere quali risvolti la missione implicherà...
Carichi di provviste ci dirigemmo verso la porta del villaggio ed espletammo le pratiche per uscire dalle mura presso le severe sentinelle della guardiola; varcammo quindi l’uscita e in un lampo fummo in viaggio verso la meta.
Non ho ancora potuto appuntare niente nel taccuino. Il sensei non ha voluto rivelarmi alcunché, preferendo delegare il compito ai diretti interessati non appena saremo giunti a destinazione…
La strada che stavamo calpestando era poco più che un sentiero di terra battuta che si snodava sinuoso tra le risaie; l’odore fetido di acqua stagnante giungeva talora a pizzicare le narici accompagnato da qualche insetto molesto attratto dall’odore della nostra pelle sudata. Nugoli ronzanti danzavano sulle pozze d’acqua iridescenti su cui si specchiavano i raggi di un sole incerto.
Scacciai con il dorso della mano una zanzara eccessivamente fastidiosa che intendeva banchettare sul mio zigomo e rivolsi di nuovo lo sguardo di fronte a me: contadini affaccendati scavavano canali con rudimentali vanghe per assicurarsi il corretto deflusso delle acque mentre ragazzi ancora impuberi caricavano carriole di terra appena smossa.
Il riverbero del sole sugli specchi d’acqua che ci circondavano era alquanto seccante e costringeva a tenere gli occhi semichiusi per cui mi accorsi con qualche secondo di ritardo che il crepuscolo era ormai tendente alla notte. Ci accampammo in una casetta abbandonata piena di attrezzi agricoli arrugginiti e tarlati, forse un vecchio magazzino di un coltivatore delle risaie. Una cena frugale e arrabattata alla bell’e meglio e potemmo concederci un buon sonno ristoratore dopo il primo giorno di viaggio ininterrotto.
Domani nel primo pomeriggio arriveremo a destinazione… Sono curioso di scoprire qualche informazione in più su questa missione.
Scheda di Jointaku Yakushi:
Stato Fisico: Illeso
Stato Mentale: Curioso
Forza: 7
Resistenza: 7
Velocità: 6
Chakra: 90
Equipaggiamento:
1 x Shuriken Gigante (nel rotolo di pergamena)
5 x Carta Bomba (nel rotolo di pergamena
4 x Bomba di luce
17 x Shuriken Astro
6 x Fumogeni
1 x Mantello
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Data d'iscrizione : 10.03.14
Età : 31
Re: Missione liv. D: Strane presenze (Sinratensei)
Da ShinraTensei Gio Ago 07 2014, 13:12
Il sole fece capolino da una sconnessa fessura nella parete di legno del magazzino all’interno del quale avevamo trovato riparo; aprii gli occhi a fatica e li strofinai con le mani fino a che non riuscii a scacciare il torpore dovuto al recente risveglio.
Fortunatamente sono abituato ad alzarmi alle prime luci dell’alba altrimenti incontrerei insormontabili difficoltà in missione, costretto come sono a svegliarmi ogni volta di buon mattino.
Uscii dalla casupola che, a causa del tetto di lamiera su cui il sole impattava inesorabile, stava diventando eccessivamente calda e l’aria era afosa e consumata. Sgranocchiai velocemente della frutta e continuando a sgranchirmi le articolazioni intorpidite durante il sonno scomposto sul pavimento tutt’altro che comodo.
Uno sbadiglio discreto coperto dalla mano, due profondi respiri per assaporare l’aria fresca del mattino e fui pronto a seguire il sensei nel percorrere la restante mezza giornata di marcia che ancora ci separava dalla nostra destinazione.
Alcuni contadini erano già al lavoro, zappando alacremente il terreno duro per dissodarlo e quindi coltivarlo. Li osservai di sfuggita per qualche minuto senza smettere di correre, concentrato sul rumore costante e sincopato della zappa che intaccava il campo sollevando zolle e mettendo a nudo l’umida terra sottostante.
Il panorama iniziò quindi a variare sensibilmente di fronte ai nostri occhi: la campagna che fino a pochi momenti fa pareva sterminata, cedette il proprio posto a colline verdeggianti e incontaminate a perdita d’occhio, alle pendici delle quali serpeggiava il sentiero che stavamo percorrendo.
Cos’è quello?
Aggirammo la prima serie di dolci rilievi e di nuovo il paesaggio mutò: dinanzi a noi si stagliava, imponente e maestoso, un cancello di ferro apparentemente impenetrabile, presidio e difesa di qualcosa che ancora non potevo conoscere ma che, immaginavo, avrei compreso di lì a poco.
C'è anche una guardia che sorveglia il cancello... Come se non fosse già sufficientemente impenetrabile...
Osservai l'uomo, il suo sguardo che indovinai essere permeato da determinazione e severità, nonchè da incrollabile abnegazione nello svolgimento del suo ruolo di sentinella presso quel cancello.
Cosa ci aspetta al di là di questa barriera?
Fortunatamente sono abituato ad alzarmi alle prime luci dell’alba altrimenti incontrerei insormontabili difficoltà in missione, costretto come sono a svegliarmi ogni volta di buon mattino.
Uscii dalla casupola che, a causa del tetto di lamiera su cui il sole impattava inesorabile, stava diventando eccessivamente calda e l’aria era afosa e consumata. Sgranocchiai velocemente della frutta e continuando a sgranchirmi le articolazioni intorpidite durante il sonno scomposto sul pavimento tutt’altro che comodo.
Uno sbadiglio discreto coperto dalla mano, due profondi respiri per assaporare l’aria fresca del mattino e fui pronto a seguire il sensei nel percorrere la restante mezza giornata di marcia che ancora ci separava dalla nostra destinazione.
Alcuni contadini erano già al lavoro, zappando alacremente il terreno duro per dissodarlo e quindi coltivarlo. Li osservai di sfuggita per qualche minuto senza smettere di correre, concentrato sul rumore costante e sincopato della zappa che intaccava il campo sollevando zolle e mettendo a nudo l’umida terra sottostante.
Il panorama iniziò quindi a variare sensibilmente di fronte ai nostri occhi: la campagna che fino a pochi momenti fa pareva sterminata, cedette il proprio posto a colline verdeggianti e incontaminate a perdita d’occhio, alle pendici delle quali serpeggiava il sentiero che stavamo percorrendo.
Cos’è quello?
Aggirammo la prima serie di dolci rilievi e di nuovo il paesaggio mutò: dinanzi a noi si stagliava, imponente e maestoso, un cancello di ferro apparentemente impenetrabile, presidio e difesa di qualcosa che ancora non potevo conoscere ma che, immaginavo, avrei compreso di lì a poco.
C'è anche una guardia che sorveglia il cancello... Come se non fosse già sufficientemente impenetrabile...
Osservai l'uomo, il suo sguardo che indovinai essere permeato da determinazione e severità, nonchè da incrollabile abnegazione nello svolgimento del suo ruolo di sentinella presso quel cancello.
Cosa ci aspetta al di là di questa barriera?
Scheda di Jointaku Yakushi:
Stato Fisico: Illeso
Stato Mentale: Determinato
Forza: 7
Resistenza: 7
Velocità: 6
Chakra: 90
Equipaggiamento:
1 x Shuriken Gigante (nel rotolo di pergamena)
5 x Carta Bomba (nel rotolo di pergamena
4 x Bomba di luce
17 x Shuriken Astro
6 x Fumogeni
1 x Mantello
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Età : 31
Re: Missione liv. D: Strane presenze (Sinratensei)
Da baccala! Ven Ago 08 2014, 20:36
Il viaggio filò abbastanza liscio, senza intoppi di nessun genere. Quando arrivammo davanti alla casa, una guardia aspettava davanti all'entrata, con una faccia incredibilmente severa. Salve, siamo i ninja richiesti dal signor Goro. Dissi, mostrando la lettera di convocazione. La guardia non parlò, si limitò a farci entrare, aprendo il cancello. Quello che ci trovammo davanti era a dir poco stupefacente. Guardai il mio compagno sorridendo, cercando di capire se il mio stesso stupore lo stesse provando anche lui. Cercai di non farmi prendere troppo dal panorama nonostante la sua bellezza, quindi mi avviai direttamente verso l'entrata della villa. Ad aspettarci c'era un signore anziano, basso e dall'aspetto gentile, vestito in modo sontuoso, che ci invitava ad entrare.
Scheda di Jointaku Yakushi:
Stato Fisico: Illeso
Stato Mentale: Curioso
Forza: 7
Resistenza: 7
Velocità: 6
Chakra: 90
Equipaggiamento:
1 x Shuriken Gigante (nel rotolo di pergamena)
5 x Carta Bomba (nel rotolo di pergamena
4 x Bomba di luce
17 x Shuriken Astro
6 x Fumogeni
1 x Mantello
- Spoiler:
- Un post da 15, in cui descrivi la zona: un grosso giardino capeggiato da una villa immensa. Ci presentiamo al signore, poi entriamo in casa insieme al signor Goro, descrivi l'interno della casa, e gli chiedi in cosa consiste la missione.
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Re: Missione liv. D: Strane presenze (Sinratensei)
Da ShinraTensei Sab Ago 09 2014, 12:14
Non smisi di osservare il maestoso cancello dinanzi a me, immaginando cosa si potesse celare dietro di esso, dal momento che era talmente imponente da precludere allo sguardo ciò che stava difendendo.
Il sensei confabulò velocemente con la sentinella fornendo le nostre generalità e quella ci concesse di oltrepassare la cancellata senza rivolgerci una parola.
L’inferriata si aprì e una vista incredibile si stagliò di fronte ai nostri volti: una villa magnifica si ergeva grandiosa ed elegante al termine di un viale rettilineo immerso in un prato all’inglese e fiancheggiato su entrambi i lati da alberi accuratamente potati.
Fontane di marmo guizzanti acqua limpida e alte siepi fiorite; cespugli verde scuro sagomati a ricordare fenicotteri, cigni e aquile.
Ma lo spettacolo più impressionante era offerto dall’edificio stesso: un ampio colonnato di marmo rosa nella facciata principale, archi a tutto sesto solidi ma aggraziati, finestroni quadrati.
Ci avviammo verso l’ingresso principale e ammirammo quindi l’alto portone in legno pregiato con i battenti in oro raffiguranti una testa di leone. Dinanzi alla porta attendeva sorridente un vecchio vestito in maniera principesca, di statura ridotta ma dall’aspetto affabile e cordiale.
Buongiorno. Io sono Jointaku Yakushi, genin di Oto. Qui per servirla.
Il sensei fece altrettanto e il padrone di casa, con un sorriso, ci invitò ad entrare in casa.
La porta venne spalancata in modo alquanto teatrale e ci addentrammo in quello splendido luogo.
Osservai rapito gli affreschi sul soffitto e gli arazzi alle pareti. Lo sguardo si posò quindi sui vasi apparentemente inestimabili poggiati su piccoli piedistalli di marmo, sulle statue e le armature che adornavano ogni angolo della casa.
Finestre ampie con tende di seta illuminavano le stanze, proiettando riflessi sui vetri che proteggevano quadri di valore forse incalcolabile.
Distolsi infine lo sguardo da quella sfarzosa ostentazione di ricchezza e ritornai a concentrarmi sul nostro obiettivo.
Signor Goro, innanzitutto vorrei farle i complimenti per la sua splendida casa. Però sono costretto ad andare immediatamente al sodo: le chiedo di fornirmi quanti più dettagli possibile sulla missione per la quale siamo stati convocati.
Osservai il vecchio con sguardo serio attendendo la sua risposta.
Il sensei confabulò velocemente con la sentinella fornendo le nostre generalità e quella ci concesse di oltrepassare la cancellata senza rivolgerci una parola.
L’inferriata si aprì e una vista incredibile si stagliò di fronte ai nostri volti: una villa magnifica si ergeva grandiosa ed elegante al termine di un viale rettilineo immerso in un prato all’inglese e fiancheggiato su entrambi i lati da alberi accuratamente potati.
Fontane di marmo guizzanti acqua limpida e alte siepi fiorite; cespugli verde scuro sagomati a ricordare fenicotteri, cigni e aquile.
Ma lo spettacolo più impressionante era offerto dall’edificio stesso: un ampio colonnato di marmo rosa nella facciata principale, archi a tutto sesto solidi ma aggraziati, finestroni quadrati.
Ci avviammo verso l’ingresso principale e ammirammo quindi l’alto portone in legno pregiato con i battenti in oro raffiguranti una testa di leone. Dinanzi alla porta attendeva sorridente un vecchio vestito in maniera principesca, di statura ridotta ma dall’aspetto affabile e cordiale.
Buongiorno. Io sono Jointaku Yakushi, genin di Oto. Qui per servirla.
Il sensei fece altrettanto e il padrone di casa, con un sorriso, ci invitò ad entrare in casa.
La porta venne spalancata in modo alquanto teatrale e ci addentrammo in quello splendido luogo.
Osservai rapito gli affreschi sul soffitto e gli arazzi alle pareti. Lo sguardo si posò quindi sui vasi apparentemente inestimabili poggiati su piccoli piedistalli di marmo, sulle statue e le armature che adornavano ogni angolo della casa.
Finestre ampie con tende di seta illuminavano le stanze, proiettando riflessi sui vetri che proteggevano quadri di valore forse incalcolabile.
Distolsi infine lo sguardo da quella sfarzosa ostentazione di ricchezza e ritornai a concentrarmi sul nostro obiettivo.
Signor Goro, innanzitutto vorrei farle i complimenti per la sua splendida casa. Però sono costretto ad andare immediatamente al sodo: le chiedo di fornirmi quanti più dettagli possibile sulla missione per la quale siamo stati convocati.
Osservai il vecchio con sguardo serio attendendo la sua risposta.
Scheda di Jointaku Yakushi:
Stato Fisico: Illeso
Stato Mentale: Serio
Forza: 7
Resistenza: 7
Velocità: 6
Chakra: 90
Equipaggiamento:
1 x Shuriken Gigante (nel rotolo di pergamena)
5 x Carta Bomba (nel rotolo di pergamena
4 x Bomba di luce
17 x Shuriken Astro
6 x Fumogeni
1 x Mantello
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Re: Missione liv. D: Strane presenze (Sinratensei)
Da baccala! Lun Ago 11 2014, 14:57
I ninja che avevo richiesto non tardarono ad arrivare. Nel giro di qualche giorno si presentarono alla mia porta due ninja, che dall'aspetto sembravano molto forti. Si presentarono come Jointaku e Zaku, così feci lo stesso. Vi porgo i miei saluti giovani ninja, io sono Goro Zashi. Sono un mercante di stoffe, lavoro da molto tempo a Oto, e questa è la mia dimora. Entrate pure, non indugiamo in convenevoli! Il ninja più giovane cercò subito di estrapolare qualche informazione. Signor Goro, innanzitutto vorrei farle i complimenti per la sua splendida casa. Però sono costretto ad andare immediatamente al sodo: le chiedo di fornirmi quanti più dettagli possibile sulla missione per la quale siamo stati convocati. Oh, certo ragazzo! Non avevo intenzione di annoiarvi! Beh, vi ho chiamato perchè, come avete potuto constatare appena arrivati, il terreno circostante alla villa è parecchio esteso; anche la mia dimora stessa non è di certo modesta: ha più di sessanta stanze, sessantotto per la precisione. Da un po di tempo i guardiani che avevo assoldato hanno iniziato a vedere, durante le loro ronde notturne, strane presenze aggirarsi nei giardini e nella casa. Tutto il mio personale e tutte le mie guardie si sono licenziati. Solo il caro Zuki, che ormai lavora con me da più di quindici anni, ha deciso di restare. Ormai il nostro è un rapporto di amicizia più che di lavoro; diciamo che si è affezionato a me, e non vuole che mi capiti niente. Sono arrivato all'esasperazione, e mi piacerebbe che anche Zuki possa svolgere il suo lavoro con tranquillità. La vostra missione è riuscire a cacciare queste "strane presenze" da casa mia. Vi ospiterò io nel frattempo, e Zuki vi darà una mano. Venite, vi accompagno alle vostre stanze.
Stato di Goro Zashi
Stato: Illeso.
Stato mentale: Sereno.
Forza: ?
Resistenza: ?
Velocità: ?
Chakra: ?
Equipaggiamento: ?
- Spoiler:
- Due post da 15, ci porta nelle nostre stanze, che sono adiacenti, ci prepara la cena e ci consegna due piantine, una del giardino e una della casa. Decidiamo di dividere in tre zone la casa (se riesci descrivi anche il modo in cui decidiamo): primo piano, secondo piano e giardino. Decidi tu quale zona prendere. Poi da lì ti darò io istruzioni.
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Re: Missione liv. D: Strane presenze (Sinratensei)
Da ShinraTensei Mar Ago 12 2014, 12:06
Il signor Goro si presentò come un mercante di stoffe che commerciava a Oto da moltissimo tempo. Ci fece entrare in casa e subito si prodigò per rispondere alla mia domanda nella maniera più esaustiva possibile. Scoprimmo pertanto che la motivazione per la quale eravamo stati convocati presso la sua lussuosa abitazione era alquanto prevedibile: movimenti furtivi all’interno della proprietà. Ciò che invece mi fece storcere il naso fu la rivelazione che seguì subito dopo.
Il padrone di casa ha utilizzato una locuzione alquanto peculiare nel definire quello che è successo… Ha detto chiaramente “strane presenze”. Ha poi specificato che i guardiani si sono licenziati in toto… Cos’avrà voluto dire? Forse ha sottinteso che le guardie sono state terrorizzate da qualcosa? Che sia davvero così ingenuo da credere che delle entità sovrannaturali si aggirino qui nei dintorni? Basta un minimo di raziocinio per dedurre che qualsiasi fenomeno inusuale può avere una spiegazione logica che non deve obbligatoriamente scomodare ectoplasmi o spiriti…
Forse ho capito male io o il signore si è espresso male… Dubito fortemente che intendesse davvero riferirsi a queste fantomatiche presenze come qualcosa di mistico.
Il signor Goro proseguì mettendoci al corrente del fatto che un’unica sentinella notturna, fedele al padrone, non aveva deciso di licenziarsi e infine ci comunicò quello che sarebbe stato il nostro reale compito: scacciare le strane presenze da casa sua.
Ha usato ancora una volta quelle due parole! Allora dev’esserci qualcosa sotto…
Terminata la spiegazione dei dettagli della nostra missione, il signor Goro ci condusse nelle nostre stanze, che condividevano una parete, e dopo averci concesso qualche minuto per rinfrancarci dal viaggio, ci venne offerta la cena. Cibi ricercati, sicuramente costosi, serviti su porcellane finemente modellate accanto a stoviglie d’argento decorate, calici di cristallo e tovaglioli di seta. Tuttavia desinammo frettolosamente per non perdere tempo prezioso che avremmo potuto utilizzare per metterci immediatamente al lavoro…
Dopotutto sembrerebbe che gli strani accadimenti si siano verificati durante le ronde notturne. Dobbiamo agire fintantoché è buio!
Il padrone di casa ha utilizzato una locuzione alquanto peculiare nel definire quello che è successo… Ha detto chiaramente “strane presenze”. Ha poi specificato che i guardiani si sono licenziati in toto… Cos’avrà voluto dire? Forse ha sottinteso che le guardie sono state terrorizzate da qualcosa? Che sia davvero così ingenuo da credere che delle entità sovrannaturali si aggirino qui nei dintorni? Basta un minimo di raziocinio per dedurre che qualsiasi fenomeno inusuale può avere una spiegazione logica che non deve obbligatoriamente scomodare ectoplasmi o spiriti…
Forse ho capito male io o il signore si è espresso male… Dubito fortemente che intendesse davvero riferirsi a queste fantomatiche presenze come qualcosa di mistico.
Il signor Goro proseguì mettendoci al corrente del fatto che un’unica sentinella notturna, fedele al padrone, non aveva deciso di licenziarsi e infine ci comunicò quello che sarebbe stato il nostro reale compito: scacciare le strane presenze da casa sua.
Ha usato ancora una volta quelle due parole! Allora dev’esserci qualcosa sotto…
Terminata la spiegazione dei dettagli della nostra missione, il signor Goro ci condusse nelle nostre stanze, che condividevano una parete, e dopo averci concesso qualche minuto per rinfrancarci dal viaggio, ci venne offerta la cena. Cibi ricercati, sicuramente costosi, serviti su porcellane finemente modellate accanto a stoviglie d’argento decorate, calici di cristallo e tovaglioli di seta. Tuttavia desinammo frettolosamente per non perdere tempo prezioso che avremmo potuto utilizzare per metterci immediatamente al lavoro…
Dopotutto sembrerebbe che gli strani accadimenti si siano verificati durante le ronde notturne. Dobbiamo agire fintantoché è buio!
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Re: Missione liv. D: Strane presenze (Sinratensei)
Da ShinraTensei Mar Ago 12 2014, 12:10
Terminato di consumare il pasto, decidemmo di metterci all’opera. Il signor Goro concordò e ci fornì una piantina della casa ed una del giardino. Le osservammo a lungo, studiando la disposizione delle stanze, dei corridoi e delle finestre di entrambi i piani. Ci concentrammo quindi sull’area esterna che comprendeva il giardino e i viali lastricati e studiammo attentamente anche quelle zone.
Lo spazio da sorvegliare è davvero troppo ampio… potrebbe facilmente sfuggirci qualcosa. Dobbiamo procedere con accuratezza! E in fin dei conti quando bisogna eseguire una perlustrazione è consigliabile suddividere l’intera zona in sottosezioni più piccole in maniera tale da rendere più ordinata e meticolosa la ricerca.
Ragioniamo: non sappiamo ancora come, dove e quando si manifestino queste “presenze”! Dobbiamo dunque procedere, per così dire, alla cieca, senza un punto preciso sul quale concentrarsi. Siamo solo due e la tenuta è sterminata, potrebbero farcela sotto il naso senza che nemmeno che ne accorgiamo!
Una spartizione in porzioni è imprescindibile, spero che il sensei concordi con me questa volta.
Il sensei risultò essere già dello stesso avviso pertanto, effettuata una valutazione dei pro e dei contro, optammo per una divisione in tre sezioni principali: il primo piano, il secondo piano e infine il giardino esterno.
A quel punto non rimaneva che stabilire quale delle ripartizioni sarebbe stata assegnata a ciascuno di noi due.
Stando ai racconti del signor Goro, le “presenze” compaiono indistintamente in ciascuna delle tre sezioni da noi scelte, non c’è pertanto un luogo che si può con sicurezza definire più soggetto a questi strani fenomeni… Dovremo basarci su altri criteri per decidere chi sorveglierà una determinata zona e chi un’altra.
La scelta migliore sarebbe lasciare che il sensei, più veloce di me, si occupi del giardino, che è la porzione più estesa e quindi più difficile da perlustrare. Io devo decidere se scegliere il primo o il secondo piano! Se il sensei dovesse prendere il giardino, la decisione più logica sarebbe prendere il secondo piano in maniera tale da poter entrambi accedere con facilità al primo piano qualora ve ne fosse la necessità.
Forte dei ragionamenti appena formulati, comunicai al sensei che mi sarei occupato del secondo piano, sperando che lui fosse altrettanto furbo da scegliere il giardino supportando la mia strategia.
Lo spazio da sorvegliare è davvero troppo ampio… potrebbe facilmente sfuggirci qualcosa. Dobbiamo procedere con accuratezza! E in fin dei conti quando bisogna eseguire una perlustrazione è consigliabile suddividere l’intera zona in sottosezioni più piccole in maniera tale da rendere più ordinata e meticolosa la ricerca.
Ragioniamo: non sappiamo ancora come, dove e quando si manifestino queste “presenze”! Dobbiamo dunque procedere, per così dire, alla cieca, senza un punto preciso sul quale concentrarsi. Siamo solo due e la tenuta è sterminata, potrebbero farcela sotto il naso senza che nemmeno che ne accorgiamo!
Una spartizione in porzioni è imprescindibile, spero che il sensei concordi con me questa volta.
Il sensei risultò essere già dello stesso avviso pertanto, effettuata una valutazione dei pro e dei contro, optammo per una divisione in tre sezioni principali: il primo piano, il secondo piano e infine il giardino esterno.
A quel punto non rimaneva che stabilire quale delle ripartizioni sarebbe stata assegnata a ciascuno di noi due.
Stando ai racconti del signor Goro, le “presenze” compaiono indistintamente in ciascuna delle tre sezioni da noi scelte, non c’è pertanto un luogo che si può con sicurezza definire più soggetto a questi strani fenomeni… Dovremo basarci su altri criteri per decidere chi sorveglierà una determinata zona e chi un’altra.
La scelta migliore sarebbe lasciare che il sensei, più veloce di me, si occupi del giardino, che è la porzione più estesa e quindi più difficile da perlustrare. Io devo decidere se scegliere il primo o il secondo piano! Se il sensei dovesse prendere il giardino, la decisione più logica sarebbe prendere il secondo piano in maniera tale da poter entrambi accedere con facilità al primo piano qualora ve ne fosse la necessità.
Forte dei ragionamenti appena formulati, comunicai al sensei che mi sarei occupato del secondo piano, sperando che lui fosse altrettanto furbo da scegliere il giardino supportando la mia strategia.
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Re: Missione liv. D: Strane presenze (Sinratensei)
Da baccala! Mar Ago 12 2014, 14:10
Jointaku decise di prendere in custodia il secondo piano, mentre io optai per il giardino. Anche se in questo modo sarebbe stato più facile controllare il piano inferiore per entrambi, optai per il giardino soprattutto perché avevo voglia di stare all'aria fresca; quel giardino mi aveva particolarmente colpito, quindi l'idea di farmi un giro tra quelle piante meravigliose mi piacque non poco. Bene, se succede qualcosa cerchiamo di accorrere l'uno dall'altro, va bene? Presi quindi la mappa del giardino, e iniziai a perlustrare la zona. Passarono circa tre ore, e ormai avevo già controllato una buona porzione di giardino, ma non trovai nulla di sospetto. Mi sa che questa ricerca finirà con un buco nell'acqua... Ad un certo punto, un urlo salì proprio dalla stanza del signor Goro, al piano terra. Mi precipitai verso la stanza dell'uomo il più velocemente possibile. Arrivato davanti alla stanza, trovai Goro e Zuki impietriti da terrore. Mi voltai verso la direzione in cui stavano guardando, e mi si gelò il sangue. Uno scheletro, con un ghigno spaventoso sulla faccia coperto da un mantello ci stava osservando. Quando mi lanciai a prenderlo questo scappò, gettandosi dalla finestra in fondo al corridoio. Quando mi affacciai quell'essere era già sparito. Maledizione! Cos'era quell'affare?
Stato di Zaku Mitoroshi
Stato: Illeso.
Stato mentale: Agitato.
Forza: 13
Resistenza: 12
Velocità: 14
Chakra: 180
Equipaggiamento:5 Kunai
5 Spiedi
5 Shuriken
1 Mantello
1 Amplificatore Sonoro
1 Katana
- Spoiler:
- Due post da 15: racconti la tua serata di pattuglia, poi ad un certo punto anche tu senti l'urlo, ma arrivi proprio appena lo scheletro si è già buttato di sotto. ti raccontiamo quello che è successo, e zaku è convinto che lo scheletro fosse solo un genjutsu o un ninjutsu. Continuiamo la ronda ma per quella sera non vediamo più nulla di strano.
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Re: Missione liv. D: Strane presenze (Sinratensei)
Da ShinraTensei Mar Ago 12 2014, 20:34
Il sensei ha deciso di seguire la medesima strategia da me formulata mentalmente. Sono soddisfatto: evidentemente era la scelta di gran lunga preferibile!
Mi ritrovavo al secondo piano della gigantesca abitazione del signor Goro, con lo sguardo che guizzava in ogni angolo, desideroso di scoprire quanto prima un indizio che mi consentisse di risolvere l’enigmatica situazione che attanagliava quel luogo.
C’erano più di trenta stanze al piano superiore, le contai più volte durante i miei giri di ronda. Le perlustrai una ad una, aprendo la porta e controllando con una rapida occhiata che nessuno si celasse all’interno di esse. Enumerai molteplici bagni con pavimenti in granito e rubinetti dorati ma anche camere con letti a baldacchino e armadi di mogano. Una palestra, una sauna, una piscina interna e addirittura una stanza con palcoscenico e platea… un teatro casalingo in tutto e per tutto.
Nulla di rilevante da annotare fino a questo momento: calma piatta e noia ineffabile! Perché stasera queste presenze non intendono manifestarsi?
Ennesima ricognizione nel lungo corridoio su cui si aprivano porte su porte, tra pareti stupendamente affrescate e arazzi antichissimi. Distrattamente mi soffermai ad ammirarne uno che raffigurava una scena di guerra: demoni zoomorfi lottavano contro ninja in un tripudio di chakra elementale.
Affascinante! Mi domando se sia ispirato ad una battaglia realmente combattuta… Sarebbe bello potersi confrontare con mostri del genere!
Nessun rumore, nessuno stridio, fruscio, sibilo o qualsivoglia suono che tradisse un’inusuale presenza nei paraggi: la villa era silenziosa e immobile come un lago ghiacciato. Nulla sembrava voler indicare che di lì a poco sarebbe potuto accadere qualcosa di inconsueto.
Mi rilassai, ascoltai i miei passi lenti e misurati attutiti dal morbido tappeto pregiato che stavo calpestando in quel momento, poggiai il piede su un particolare ghirigoro elicoidale e ne cercai un altro uguale per muovere il successivo passo sopra di esso, in una sorta di stramba simmetria mentale.
Chissà se il sensei sarà stato più fortunato durante la sua ronda…
Come a voler dare prosieguo ai miei pensieri mi avvicinai alla finestra più vicina, scostai leggermente le tende di tessuto ricercato e mi affacciai schiacciando il naso contro il vetro lucido. L’esterno della casa non mi restituì null’altro che tenebre impenetrabili e desistetti ben presto dal tentativo di individuare il sensei in quella densa oscurità.
Mi riavvicinai al ghirigoro sul tappeto e aguzzai la vista cercando il suo simile come stavo facendo poco prima. Lo trovai e mi preparai a poggiare la suola su di esso ma fui interrotto improvvisamente da un urlo agghiacciante proveniente dal piano terra.
Che sia il signor Goro? Devo sbrigarmi!
Mi ritrovavo al secondo piano della gigantesca abitazione del signor Goro, con lo sguardo che guizzava in ogni angolo, desideroso di scoprire quanto prima un indizio che mi consentisse di risolvere l’enigmatica situazione che attanagliava quel luogo.
C’erano più di trenta stanze al piano superiore, le contai più volte durante i miei giri di ronda. Le perlustrai una ad una, aprendo la porta e controllando con una rapida occhiata che nessuno si celasse all’interno di esse. Enumerai molteplici bagni con pavimenti in granito e rubinetti dorati ma anche camere con letti a baldacchino e armadi di mogano. Una palestra, una sauna, una piscina interna e addirittura una stanza con palcoscenico e platea… un teatro casalingo in tutto e per tutto.
Nulla di rilevante da annotare fino a questo momento: calma piatta e noia ineffabile! Perché stasera queste presenze non intendono manifestarsi?
Ennesima ricognizione nel lungo corridoio su cui si aprivano porte su porte, tra pareti stupendamente affrescate e arazzi antichissimi. Distrattamente mi soffermai ad ammirarne uno che raffigurava una scena di guerra: demoni zoomorfi lottavano contro ninja in un tripudio di chakra elementale.
Affascinante! Mi domando se sia ispirato ad una battaglia realmente combattuta… Sarebbe bello potersi confrontare con mostri del genere!
Nessun rumore, nessuno stridio, fruscio, sibilo o qualsivoglia suono che tradisse un’inusuale presenza nei paraggi: la villa era silenziosa e immobile come un lago ghiacciato. Nulla sembrava voler indicare che di lì a poco sarebbe potuto accadere qualcosa di inconsueto.
Mi rilassai, ascoltai i miei passi lenti e misurati attutiti dal morbido tappeto pregiato che stavo calpestando in quel momento, poggiai il piede su un particolare ghirigoro elicoidale e ne cercai un altro uguale per muovere il successivo passo sopra di esso, in una sorta di stramba simmetria mentale.
Chissà se il sensei sarà stato più fortunato durante la sua ronda…
Come a voler dare prosieguo ai miei pensieri mi avvicinai alla finestra più vicina, scostai leggermente le tende di tessuto ricercato e mi affacciai schiacciando il naso contro il vetro lucido. L’esterno della casa non mi restituì null’altro che tenebre impenetrabili e desistetti ben presto dal tentativo di individuare il sensei in quella densa oscurità.
Mi riavvicinai al ghirigoro sul tappeto e aguzzai la vista cercando il suo simile come stavo facendo poco prima. Lo trovai e mi preparai a poggiare la suola su di esso ma fui interrotto improvvisamente da un urlo agghiacciante proveniente dal piano terra.
Che sia il signor Goro? Devo sbrigarmi!
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Re: Missione liv. D: Strane presenze (Sinratensei)
Da ShinraTensei Mar Ago 12 2014, 22:00
Una corsa affannosa e disperata giù per la scalinata, il fiato corto e la tensione nell’animo. Temendo di essere già in ritardo per poter intervenire, discesi i gradini a tre a tre, arrivando al piano inferiore in un lasso di tempo che mi sembrò infinito seppur fosse durato pochissimo.
Mi precipitai verso la camera del signor Goro concedendomi un istante per estrarre uno shuriken astro dal portaoggetti brandendolo nella mano sinistra. Quando svoltai l’angolo nel lungo corridoio mi accorsi subito che la porta della stanza da letto del padrone di casa era spalancata. Avrei dovuto avvicinarmi con circospezione, rifuggendo ogni impulsività ma l’agitazione ed il timore che fosse avvenuto l’irreparabile mi spinsero a dimenticare ogni sorta di precauzione e mi gettai pertanto a capofitto nella stanza, pronto a scagliare la mia arma contro il primo aggressore che mi si fosse parato dinanzi allo sguardo.
Ciò che vidi mi lasciò tuttavia stupefatto: nella stanza non c’era alcuna traccia di un intruso. Il sensei era appoggiato al davanzale della finestra e l’espressione terrorizzata dipinta sui volti di Goro e Zuki lasciava intuire con risicato margine di errore che qualcosa di affatto piacevole era appena accaduta.
I due sembrano momentaneamente sotto shock. Chiederò al sensei!
Zaku-sensei, cos’è successo? Mi metta al corrente, per favore.
Il sensei mi spiegò sinteticamente che, non appena aveva udito l’urlo, anche lui si era precipitato di gran carriera nella camera da letto di Goro e lì aveva visto il padrone di casa e Zuki terrorizzati di fronte ad un’apparizione inspiegabile: uno scheletro ghignante, ammantato di una cappa, li scrutava spudoratamente. Al minimo tentativo del sensei di catturarlo, lo scheletro si era gettato fuori dalla finestra scomparendo nel nulla.
Il sensei aggiunse anche che, a suo parere, si trattava di un genjutsu o di un ninjutsu di particolare fattura; con quell’ultima considerazione, Zaku aveva gettato un’ombra sulla faccenda.
Anche il sensei l’ha visto. Non c’è quindi ombra di dubbio che qualcosa che finora è inspiegabile è realmente accaduto… Non siamo in grado di stabilire se si trattasse di un fenomeno di isteria collettiva, di un peculiare jutsu o di una manifestazione ectoplasmica paranormale… L’unica cosa che possiamo fare è continuare a indagare.
Fingendo a fatica che nulla fosse successo, io e il Sensei proseguimmo la ronda che l’urlo di Goro aveva inaspettatamente interrotto. Con i nervi a fior di pelle e tutti i sensi tesi a captare ogni minima variazione nell’ambiente, camminavamo lenti all’interno della proprietà, temendo un’imboscata alle spalle o una nuova terrificante apparizione. Nulla di tutto ciò accadde: la perlustrazione sembrava proseguire senza intoppi e nulla interruppe la ricognizione per tutto il resto della serata.
Siamo stati gabbati da quell’essere, di qualsiasi cosa si trattasse… Domani non possiamo lasciarcelo sfuggire!
Mi precipitai verso la camera del signor Goro concedendomi un istante per estrarre uno shuriken astro dal portaoggetti brandendolo nella mano sinistra. Quando svoltai l’angolo nel lungo corridoio mi accorsi subito che la porta della stanza da letto del padrone di casa era spalancata. Avrei dovuto avvicinarmi con circospezione, rifuggendo ogni impulsività ma l’agitazione ed il timore che fosse avvenuto l’irreparabile mi spinsero a dimenticare ogni sorta di precauzione e mi gettai pertanto a capofitto nella stanza, pronto a scagliare la mia arma contro il primo aggressore che mi si fosse parato dinanzi allo sguardo.
Ciò che vidi mi lasciò tuttavia stupefatto: nella stanza non c’era alcuna traccia di un intruso. Il sensei era appoggiato al davanzale della finestra e l’espressione terrorizzata dipinta sui volti di Goro e Zuki lasciava intuire con risicato margine di errore che qualcosa di affatto piacevole era appena accaduta.
I due sembrano momentaneamente sotto shock. Chiederò al sensei!
Zaku-sensei, cos’è successo? Mi metta al corrente, per favore.
Il sensei mi spiegò sinteticamente che, non appena aveva udito l’urlo, anche lui si era precipitato di gran carriera nella camera da letto di Goro e lì aveva visto il padrone di casa e Zuki terrorizzati di fronte ad un’apparizione inspiegabile: uno scheletro ghignante, ammantato di una cappa, li scrutava spudoratamente. Al minimo tentativo del sensei di catturarlo, lo scheletro si era gettato fuori dalla finestra scomparendo nel nulla.
Il sensei aggiunse anche che, a suo parere, si trattava di un genjutsu o di un ninjutsu di particolare fattura; con quell’ultima considerazione, Zaku aveva gettato un’ombra sulla faccenda.
Anche il sensei l’ha visto. Non c’è quindi ombra di dubbio che qualcosa che finora è inspiegabile è realmente accaduto… Non siamo in grado di stabilire se si trattasse di un fenomeno di isteria collettiva, di un peculiare jutsu o di una manifestazione ectoplasmica paranormale… L’unica cosa che possiamo fare è continuare a indagare.
Fingendo a fatica che nulla fosse successo, io e il Sensei proseguimmo la ronda che l’urlo di Goro aveva inaspettatamente interrotto. Con i nervi a fior di pelle e tutti i sensi tesi a captare ogni minima variazione nell’ambiente, camminavamo lenti all’interno della proprietà, temendo un’imboscata alle spalle o una nuova terrificante apparizione. Nulla di tutto ciò accadde: la perlustrazione sembrava proseguire senza intoppi e nulla interruppe la ricognizione per tutto il resto della serata.
Siamo stati gabbati da quell’essere, di qualsiasi cosa si trattasse… Domani non possiamo lasciarcelo sfuggire!
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Re: Missione liv. D: Strane presenze (Sinratensei)
Da baccala! Dom Ago 17 2014, 20:35
La ronda proseguì senza particolari intoppi, eppure la vista di quello scheletro mi aveva turbato, e il suo ghigno grottesco continuava a venirmi in mente. E se fosse stato reale? Non, è fuori discussione, deve per forza essere finto... Sicuramente un jutsu particolare. Per tutta la notte continuai a pensare quale dei jutsu che avevo conosciuto fino a quel momento poteva avere quel potere, e arrivai alla conclusione che probabilmente poteva anche provenire da qualche altro villaggio. Magari è per quello che non lo conosco! Pensando, notai di essermi perso tra gli alberi, e che ormai fosse ora di rientrare, quindi tornai in casa, senza risultati. Anche la ronda del mio allievo finì senza intoppi. Lo comunicammo al signor Goro, che non si fece scomporre più di tanto, anche se dal suo sguardo si intuiva che fosse piuttosto deluso del buco nell'acqua. Che ne dite se vi offro la colazione, e poi andate a riposarvi in attesa della nuova ronda di domani? L'idea mi piacque, quindi mi sedetti a tavola e aspettai che anche Jointaku si sedette. Jointaku, che ne dici se nella prossima ronda ci scambiassimo le zone e tu prendessi il giardino?
Stato di Zaku Mitoroshi
Stato: Illeso.
Stato mentale: Agitato.
Forza: 13
Resistenza: 12
Velocità: 14
Chakra: 180
Equipaggiamento:5 Kunai
5 Spiedi
5 Shuriken
1 Mantello
1 Amplificatore Sonoro
1 Katana
- Spoiler:
- Rispondi alla mia domanda. In base alla risposta, la missione si allungherà o si accorcerà. Un semplice post da 15 in cui parli del dopo ronda e rispondi alla mia domanda.
PS. Scusa il lungo lasso di tempo in cui non ho postato, ma non ho praticamente acceso il pc negli ultimi giorni.
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Re: Missione liv. D: Strane presenze (Sinratensei)
Da ShinraTensei Lun Ago 18 2014, 10:27
A ricognizione terminata, quando ormai mancava poco tempo prima che i chiarori dell’alba si manifestassero squarciando le dense tenebre che ci avvolgevano, io e il sensei ci apprestammo a ricongiungerci presso l’abitazione.
Quanto è successo stanotte ha dell’incredibile… spero davvero che si tratti di un qualche jutsu a noi sconosciuto perché affrontare un fenomeno apparentemente paranormale è realmente un’impresa disperata! Soprattutto perché non esisterebbe una spiegazione logica e razionale ad esso.
Mi avvicinai a passo lento alla sfarzosa scalinata che mi separava dal piano inferiore, la percorsi lasciando scorrere il palmo sul corrimano, apprezzando la pulizia e la cura che contraddistingueva quel luogo.
Al cospetto del signor Goro, facemmo rapporto rivelando il fiasco di cui eravamo stati protagonisti: il resto della ronda non aveva sortito gli effetti sperati e ci ritrovavamo quindi con un pugno di mosche in mano, senza uno straccio di indizio sul quale basarci per intavolare un piano d’azione.
Il signor Goro dal canto suo, sebbene avesse lasciato trasparire un’espressione lievemente delusa, ci invitò a rifocillarci a colazione per poi prepararci a sostenere una nuova ronda notturna, consci stavolta di ciò che sarebbe potuto accadere.
Accettammo di buon grado e ci sedemmo pertanto a tavola; il sensei mi precedette e attese che mi sedessi a mia volta per poi rivolgersi a me con una inaspettata proposta. Ci riflettei su: Zaku mi aveva chiesto se sarei stato propenso ad occuparmi io del giardino al suo posto.
La mia strategia primaria era inizialmente valida ma alla luce dei recenti sviluppi credo sia necessario rivalutare le mie argomentazioni. Il sensei, essendo più veloce, poteva perlustrare più facilmente il giardino ma ora è necessaria tempestività nell’accorrere qualora lo scheletro decida di ricomparire nuovamente in camera del signor Goro. Immagino sia preferibile che mi occupi io del giardino e che il sensei rimanga in casa, pronto ad intervenire laddove vi sia avvisaglia della presenza del mostro.
Accetto di buon grado la sua proposta sensei! Mi occuperò io del giardino!
Dovrò aspettarmi sorprese anche stavolta?
Quanto è successo stanotte ha dell’incredibile… spero davvero che si tratti di un qualche jutsu a noi sconosciuto perché affrontare un fenomeno apparentemente paranormale è realmente un’impresa disperata! Soprattutto perché non esisterebbe una spiegazione logica e razionale ad esso.
Mi avvicinai a passo lento alla sfarzosa scalinata che mi separava dal piano inferiore, la percorsi lasciando scorrere il palmo sul corrimano, apprezzando la pulizia e la cura che contraddistingueva quel luogo.
Al cospetto del signor Goro, facemmo rapporto rivelando il fiasco di cui eravamo stati protagonisti: il resto della ronda non aveva sortito gli effetti sperati e ci ritrovavamo quindi con un pugno di mosche in mano, senza uno straccio di indizio sul quale basarci per intavolare un piano d’azione.
Il signor Goro dal canto suo, sebbene avesse lasciato trasparire un’espressione lievemente delusa, ci invitò a rifocillarci a colazione per poi prepararci a sostenere una nuova ronda notturna, consci stavolta di ciò che sarebbe potuto accadere.
Accettammo di buon grado e ci sedemmo pertanto a tavola; il sensei mi precedette e attese che mi sedessi a mia volta per poi rivolgersi a me con una inaspettata proposta. Ci riflettei su: Zaku mi aveva chiesto se sarei stato propenso ad occuparmi io del giardino al suo posto.
La mia strategia primaria era inizialmente valida ma alla luce dei recenti sviluppi credo sia necessario rivalutare le mie argomentazioni. Il sensei, essendo più veloce, poteva perlustrare più facilmente il giardino ma ora è necessaria tempestività nell’accorrere qualora lo scheletro decida di ricomparire nuovamente in camera del signor Goro. Immagino sia preferibile che mi occupi io del giardino e che il sensei rimanga in casa, pronto ad intervenire laddove vi sia avvisaglia della presenza del mostro.
Accetto di buon grado la sua proposta sensei! Mi occuperò io del giardino!
Dovrò aspettarmi sorprese anche stavolta?
Scheda di Jointaku Yakushi:
Stato Fisico: Illeso
Stato Mentale: Dubbioso
Forza: 7
Resistenza: 7
Velocità: 6
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1 x Shuriken Gigante (nel rotolo di pergamena)
5 x Carta Bomba (nel rotolo di pergamena
4 x Bomba di luce
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Re: Missione liv. D: Strane presenze (Sinratensei)
Da baccala! Lun Ago 18 2014, 21:31
- Codice:
Il ragazzo iniziò quindi la sua ronda notturna. All'improvviso però, notò che nella cinta esterna, a nord est, era presente una breccia nel muro di cinta.
- Spoiler:
- Un semplice post da 15 in cui spieghi la situazione che ho appena scritto in code
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Re: Missione liv. D: Strane presenze (Sinratensei)
Da ShinraTensei Mer Ago 20 2014, 13:44
Avevo compiuto la mia scelta: il sensei mi aveva proposto di scambiare le rispettive sezioni di ricognizione ed io accettai, decidendo pertanto di occuparmi del giardino.
Sopraggiunse infine la notte, la tensione lievitò considerevolmente, esacerbata dalla snervante attesa per ciò che di lì a poco sarebbe potuto succedere. Non potevo dire lo stesso degli altri ma io non avevo la più pallida idea di cosa avremmo dovuto aspettarci da quella nottata: la missione, iniziata tra dubbi e incertezze, stava proseguendo sulla medesima falsariga.
Il sensei ha parlato di uno scheletro ghignante, un mostro che potrebbe essere stato partorito solo dall’immaginazione di qualche romanziere e che mai e poi mai ci si aspetterebbe di trovare nella realtà tangibile…
Mi domando cosa accadrebbe se mi capitasse di imbattermi in esso…
Scrollai il capo, come a voler distogliere la mente, con quel gesto, dai pensieri cupi che offuscavano le mie capacità di concentrazione; necessitavo di ogni briciolo di razionalità per poter diligentemente assolvere al mio compito di perlustratore.
Il giardino della tenuta si estendeva a perdita d’occhio, al punto che il muro di cinta che lo confinava sembrava quasi un orpello, una mera illusione artificiosa che decrementava la maestosità e l’imponenza di quegli spazi sterminati. Con meticolosità mi accostai alla recinzione di pietra e iniziai a camminare costeggiandola, ammirando di nuovo, nel frattempo, la scrupolosa potatura di cui era stata fatta oggetto la nutrita serie di cespugli in fiore disposta armonicamente intorno ad un laghetto.
Continuai ad osservare con piacevole serenità il prato curato e i maestosi alberi quando, inaspettatamente, il mio piede destro impattò con qualcosa di duro che mal si addiceva alla soffice erba che stavo calpestando fino a un istante prima.
Guardai in basso e notai un grosso pezzo di roccia grigiastra giacere al suolo accanto alla mia calzatura, lo calciai svogliatamente per poi accorgermi, con mio enorme disappunto, che quel frammento di pietra proveniva senza alcun dubbio da una profonda breccia che intaccava la barriera presso quella che reputai essere, approssimativamente, la sezione nord est della cinta muraria.
Osservai con attenzione lo squarcio, lasciando che il momentaneo stupore svanisse cedendo nuovamente il posto al raziocinio. A quel punto mi riscossi completamente e tentai di metabolizzare l’informazione la quale, una volta assimilata, mi strappò un sorriso.
Questo sì che può essere sicuramente considerato un indizio rilevante! Mi domando cosa possa implicare la scoperta che ho appena compiuto…
Sopraggiunse infine la notte, la tensione lievitò considerevolmente, esacerbata dalla snervante attesa per ciò che di lì a poco sarebbe potuto succedere. Non potevo dire lo stesso degli altri ma io non avevo la più pallida idea di cosa avremmo dovuto aspettarci da quella nottata: la missione, iniziata tra dubbi e incertezze, stava proseguendo sulla medesima falsariga.
Il sensei ha parlato di uno scheletro ghignante, un mostro che potrebbe essere stato partorito solo dall’immaginazione di qualche romanziere e che mai e poi mai ci si aspetterebbe di trovare nella realtà tangibile…
Mi domando cosa accadrebbe se mi capitasse di imbattermi in esso…
Scrollai il capo, come a voler distogliere la mente, con quel gesto, dai pensieri cupi che offuscavano le mie capacità di concentrazione; necessitavo di ogni briciolo di razionalità per poter diligentemente assolvere al mio compito di perlustratore.
Il giardino della tenuta si estendeva a perdita d’occhio, al punto che il muro di cinta che lo confinava sembrava quasi un orpello, una mera illusione artificiosa che decrementava la maestosità e l’imponenza di quegli spazi sterminati. Con meticolosità mi accostai alla recinzione di pietra e iniziai a camminare costeggiandola, ammirando di nuovo, nel frattempo, la scrupolosa potatura di cui era stata fatta oggetto la nutrita serie di cespugli in fiore disposta armonicamente intorno ad un laghetto.
Continuai ad osservare con piacevole serenità il prato curato e i maestosi alberi quando, inaspettatamente, il mio piede destro impattò con qualcosa di duro che mal si addiceva alla soffice erba che stavo calpestando fino a un istante prima.
Guardai in basso e notai un grosso pezzo di roccia grigiastra giacere al suolo accanto alla mia calzatura, lo calciai svogliatamente per poi accorgermi, con mio enorme disappunto, che quel frammento di pietra proveniva senza alcun dubbio da una profonda breccia che intaccava la barriera presso quella che reputai essere, approssimativamente, la sezione nord est della cinta muraria.
Osservai con attenzione lo squarcio, lasciando che il momentaneo stupore svanisse cedendo nuovamente il posto al raziocinio. A quel punto mi riscossi completamente e tentai di metabolizzare l’informazione la quale, una volta assimilata, mi strappò un sorriso.
Questo sì che può essere sicuramente considerato un indizio rilevante! Mi domando cosa possa implicare la scoperta che ho appena compiuto…
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Re: Missione liv. D: Strane presenze (Sinratensei)
Da baccala! Mer Ago 27 2014, 23:17
- Codice:
Il ninja si avvicinò al foro, e notò una piccola porzione di terra recintata da un muro di cemento e coperto con un tetto di tegole spesse. C'è una porticina nascosta da una fitta rete di edera. Non ci sono chiavi, ma la serratura ha un chiavistello sottile e allungato, semplice da scassinare con qualcosa di simile ad un passpartout.
- Spoiler:
- Adesso mi fai un post, in cui provi ad inventarti un modo per entrare nella serra.
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Re: Missione liv. D: Strane presenze (Sinratensei)
Da ShinraTensei Gio Ago 28 2014, 13:15
Un grosso foro nel muro di cinta, una forma indistinta, calcinacci e polvere depositati un po’ ovunque sull’erba circostante. Lo osservai a lungo, incerto su cosa esso potesse significare ma sperando ottimisticamente, al contempo, che potesse rivelarsi funzionale ai fini della ricerca che stavo perpetuando.
Con più di un ragionevole dubbio ad attanagliarmi la mente, avvicinai il volto alla breccia in maniera tale da poter osservare cosa ci fosse al di là di essa.
Immediatamente il mio sguardo si posò su un’insolita costruzione edificata oltre quella sezione di muro. Si trattava di un semplice recinto quadrangolare costituito da un muro di cemento e coperto da un tetto di tegole; su un lato della rudimentale parete si intravedeva, seminascosta tra i verdi e folti rampicanti, una porticina apparentemente chiusa.
Non notando alcun pericolo imminente nei dintorni, decisi di avvicinarmi alla casupola e non appena fui abbastanza vicino alla porticina, mi accorsi immediatamente che era dotata di una serratura e quella era chiusa, così come avevo immaginato. Della chiave, che a giudicare dal chiavistello doveva essere lunga e sottile, non c’era traccia da nessuna parte e non riuscii a trovarla nemmeno a terra compiendo un giro completo attorno alla piccola serra. Il muro stesso sembrava solido e difficilmente, anche cercando con particolare impegno, avrei trovato uno spiraglio sufficientemente largo da consentirmi di accedere eludendo la porta chiusa.
Ora cosa m’invento…
Tornai di nuovo di fronte alla porta e mi chinai allo scopo di osservare con maggiore attenzione le peculiarità di quella serratura: sembrava facile riuscire a forzarla ma preferii non ricorrere alla forza bruta preferendo servirmi della pura logica. In pochi secondi elaborai un piano d’azione: sarei corso verso la casa, cercando un maggiordomo o un domestico che disponesse di tutte le chiavi o perlomeno di un passepartout che supplisse alla gran parte di esse. Non appena l’avessi trovato avrei spiegato velocemente la situazione.
Necessito della chiave che apre la porticina della piccola serra a nord-ovest… Ho rinvenuto una breccia nel muro proprio in corrispondenza della serra e vorrei indagare.
Se avessi trovato la chiave mi sarei quindi precipitato di nuovo verso la serra e avrei aperto la porta e se invece non fossi riuscito a reperirla avrei tentato di scassinare il chiavistello in un'altra maniera.
Se dovesse risultare impossibile aprire l’uscio con metodi convenzionali, cercherò di scassinare la porta con una serie di calci ben assestati… Dopotutto nessuna porta che non sia blindata è in grado di resistere a un’azione del genere e questa non mi sembra proprio una porta rinforzata! E se proprio lo fosse beh… A mali estremi estremi rimedi! Ho pur sempre una carta bomba qui nel rotolo di pergamena.
Come ultima spiaggia avrei quindi richiamato il sigillo esplosivo dal rotolo di pergamena e l’avrei appiccicato alla serratura, distruggendola con un’esplosione. A quel punto avrei riposto quindi le restanti bombe nel rotolo.
Con più di un ragionevole dubbio ad attanagliarmi la mente, avvicinai il volto alla breccia in maniera tale da poter osservare cosa ci fosse al di là di essa.
Immediatamente il mio sguardo si posò su un’insolita costruzione edificata oltre quella sezione di muro. Si trattava di un semplice recinto quadrangolare costituito da un muro di cemento e coperto da un tetto di tegole; su un lato della rudimentale parete si intravedeva, seminascosta tra i verdi e folti rampicanti, una porticina apparentemente chiusa.
Non notando alcun pericolo imminente nei dintorni, decisi di avvicinarmi alla casupola e non appena fui abbastanza vicino alla porticina, mi accorsi immediatamente che era dotata di una serratura e quella era chiusa, così come avevo immaginato. Della chiave, che a giudicare dal chiavistello doveva essere lunga e sottile, non c’era traccia da nessuna parte e non riuscii a trovarla nemmeno a terra compiendo un giro completo attorno alla piccola serra. Il muro stesso sembrava solido e difficilmente, anche cercando con particolare impegno, avrei trovato uno spiraglio sufficientemente largo da consentirmi di accedere eludendo la porta chiusa.
Ora cosa m’invento…
Tornai di nuovo di fronte alla porta e mi chinai allo scopo di osservare con maggiore attenzione le peculiarità di quella serratura: sembrava facile riuscire a forzarla ma preferii non ricorrere alla forza bruta preferendo servirmi della pura logica. In pochi secondi elaborai un piano d’azione: sarei corso verso la casa, cercando un maggiordomo o un domestico che disponesse di tutte le chiavi o perlomeno di un passepartout che supplisse alla gran parte di esse. Non appena l’avessi trovato avrei spiegato velocemente la situazione.
Necessito della chiave che apre la porticina della piccola serra a nord-ovest… Ho rinvenuto una breccia nel muro proprio in corrispondenza della serra e vorrei indagare.
Se avessi trovato la chiave mi sarei quindi precipitato di nuovo verso la serra e avrei aperto la porta e se invece non fossi riuscito a reperirla avrei tentato di scassinare il chiavistello in un'altra maniera.
Se dovesse risultare impossibile aprire l’uscio con metodi convenzionali, cercherò di scassinare la porta con una serie di calci ben assestati… Dopotutto nessuna porta che non sia blindata è in grado di resistere a un’azione del genere e questa non mi sembra proprio una porta rinforzata! E se proprio lo fosse beh… A mali estremi estremi rimedi! Ho pur sempre una carta bomba qui nel rotolo di pergamena.
Come ultima spiaggia avrei quindi richiamato il sigillo esplosivo dal rotolo di pergamena e l’avrei appiccicato alla serratura, distruggendola con un’esplosione. A quel punto avrei riposto quindi le restanti bombe nel rotolo.
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Re: Missione liv. D: Strane presenze (Sinratensei)
Da baccala! Sab Set 06 2014, 11:40
- Codice:
Il ninja riuscì a farsi dare la chiave della porta dalla guardia del signor Goro, poi si avviò verso la serra inserendo la chiave nella toppa.
- Spoiler:
- Un post in cui provi ad aprire la porta, ma non appena la apri qualcuno dietro di te cerca di darti un colpo in testa (nel caso riuscisse a colpirti il danno sarà lieve), poi ovviamente prova a contrattaccare. (la descrizione del ninja te la lascio libera)
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Re: Missione liv. D: Strane presenze (Sinratensei)
Da ShinraTensei Sab Set 06 2014, 18:56
Fortunatamente non fui costretto a mettere a repentaglio l’integrità fisica del mio piede nel tentativo di impattarlo ripetutamente contro il legno della porticina della piccola serra che avevo scoperto poco prima.
Il guardiano cui avevo gentilmente richiesto la chiave mi rispose con un impercettibile segno d’assenso e sparì dietro una piccola porticina in un angolo del corridoio destinato ai domestici. In un attimo lo vidi ricomparire a passo svelto percorrendo il medesimo corridoio e tendendo la mano chiusa a pugno verso di me, poggiò una piccola chiave d’ottone sul mio palmo, lasciandomi intendere che quella era proprio la chiave di cui necessitavo per poter sbloccare la serratura.
Senza perdere tempo e stringendo metaforicamente le dita, mi precipitai nuovamente in giardino e corsi rapidamente in direzione della piccola casupola, sperando intensamente che al suo interno potesse celarsi un indizio utile a risolvere quell’intricato enigma in cui ero incappato durante la missione.
Con un gesto secco infilai la chiave nella toppa e con decisione le feci compiere un paio di giri completi, notando con estremo piacere che la serratura non era minimamente inceppata dall’azione del tempo e dal leggero strato di ruggine che ricopriva la porzione metallica del chiavistello.
La porta era ora disincastrata ma prima di aprirla con un calcio, afferrai uno shuriken astro nella mano sinistra e mi preparai ad accedere all’oscura stanzetta che si trovava a meno di un metro da me, celata dalla porticciola stessa.
Se davvero lì dietro c’è uno scheletro ghignante non devo lasciarmi sorprendere né intimidire da esso! So bene che una cosa del genere non fa parte del mondo reale… d’altro canto però pensavo la medesima cosa anche delle viverne eppure mi sono ritrovato a combattere all’ultimo sangue contro una di esse…
Inspirai profondamente per ben due volte, espirando dalla bocca in entrambi i casi; chiusi gli occhi e li riaprii un istante dopo, determinato a scoprire cosa ci fosse in quella piccola, angusta serra.
Con la mano destra aprii la porta mentre con la sinistra brandivo strettamente lo shuriken, pronto ad utilizzarlo repentinamente qualora ne avessi avuto la necessità. Non ebbi tuttavia il tempo materiale per scrutare l’interno della serra in quanto un colpo ben assestato mi raggiunse alla testa ed i miei occhi vennero momentaneamente lambiti dalle tenebre successive alla perdita di sensi. Scrollai la testa e mantenni la concentrazione, pronto a reagire all’inaspettato attacco di cui ero appena stato vittima.
Ho bisogno di un’offensiva rapida per evitare di essere colpito nuovamente.
Voltatomi improvvisamente, lanciai lo shuriken alla cieca, mirando al punto in cui pensavo si potesse trovare il petto del mio avversario che immaginavo si trovasse a distanza da corpo a corpo.
A quel punto alzai lo sguardo e cercai immediatamente il contatto visivo diretto con il mio aggressore; gli occhi mi restituirono immediatamente i contorni di una figura umana, sbattei le palpebre e focalizzai l’attenzione su di essa: si trattava di un uomo alto e slanciato, completamente vestito di nero con una cicatrice alquanto vistosa sulla guancia sinistra e una particolare chioma fulva tenuta raccolta in una coda di cavallo.
Non persi tempo: concentrai chakra nelle dita della mano destra e non appena ritenni sufficiente la quantità di energia immessa, lasciai scorrere il medio e l’indice sul pollice eseguendo la tecnica dello schiocco assordante.
Avrei mirato all’addome del mio avversario, che si trovava a poco più di 1 m di distanza da me e a quel punto, sia se il mio attacco fosse andato a segno e sia se avessi fallito, avrei cercato di allontanarmi dalla casupola con un rapido movimento laterale di 5 m verso destra, ritenendo pericoloso combattere con le spalle al muro.
Il guardiano cui avevo gentilmente richiesto la chiave mi rispose con un impercettibile segno d’assenso e sparì dietro una piccola porticina in un angolo del corridoio destinato ai domestici. In un attimo lo vidi ricomparire a passo svelto percorrendo il medesimo corridoio e tendendo la mano chiusa a pugno verso di me, poggiò una piccola chiave d’ottone sul mio palmo, lasciandomi intendere che quella era proprio la chiave di cui necessitavo per poter sbloccare la serratura.
Senza perdere tempo e stringendo metaforicamente le dita, mi precipitai nuovamente in giardino e corsi rapidamente in direzione della piccola casupola, sperando intensamente che al suo interno potesse celarsi un indizio utile a risolvere quell’intricato enigma in cui ero incappato durante la missione.
Con un gesto secco infilai la chiave nella toppa e con decisione le feci compiere un paio di giri completi, notando con estremo piacere che la serratura non era minimamente inceppata dall’azione del tempo e dal leggero strato di ruggine che ricopriva la porzione metallica del chiavistello.
La porta era ora disincastrata ma prima di aprirla con un calcio, afferrai uno shuriken astro nella mano sinistra e mi preparai ad accedere all’oscura stanzetta che si trovava a meno di un metro da me, celata dalla porticciola stessa.
Se davvero lì dietro c’è uno scheletro ghignante non devo lasciarmi sorprendere né intimidire da esso! So bene che una cosa del genere non fa parte del mondo reale… d’altro canto però pensavo la medesima cosa anche delle viverne eppure mi sono ritrovato a combattere all’ultimo sangue contro una di esse…
Inspirai profondamente per ben due volte, espirando dalla bocca in entrambi i casi; chiusi gli occhi e li riaprii un istante dopo, determinato a scoprire cosa ci fosse in quella piccola, angusta serra.
Con la mano destra aprii la porta mentre con la sinistra brandivo strettamente lo shuriken, pronto ad utilizzarlo repentinamente qualora ne avessi avuto la necessità. Non ebbi tuttavia il tempo materiale per scrutare l’interno della serra in quanto un colpo ben assestato mi raggiunse alla testa ed i miei occhi vennero momentaneamente lambiti dalle tenebre successive alla perdita di sensi. Scrollai la testa e mantenni la concentrazione, pronto a reagire all’inaspettato attacco di cui ero appena stato vittima.
Ho bisogno di un’offensiva rapida per evitare di essere colpito nuovamente.
Voltatomi improvvisamente, lanciai lo shuriken alla cieca, mirando al punto in cui pensavo si potesse trovare il petto del mio avversario che immaginavo si trovasse a distanza da corpo a corpo.
Shuriken Ad Astro
Limitazione: Tutti
Tipo: Arma
Grado: Genin
Chakra: //
Descrizione: Totalmente privi di foro al centro come i classici shuriken e i lontani ed ambigui parenti a tre punte, questi shuriken si presentano con otto punte affilate, fini ed aguzze, con un corpo piatto e fine che dona loro una buona aerodinamicità tanto da viaggiare ad una velocità maggiorata del 10%. Possono arrecare una ferita lieve.
V:7
A quel punto alzai lo sguardo e cercai immediatamente il contatto visivo diretto con il mio aggressore; gli occhi mi restituirono immediatamente i contorni di una figura umana, sbattei le palpebre e focalizzai l’attenzione su di essa: si trattava di un uomo alto e slanciato, completamente vestito di nero con una cicatrice alquanto vistosa sulla guancia sinistra e una particolare chioma fulva tenuta raccolta in una coda di cavallo.
Non persi tempo: concentrai chakra nelle dita della mano destra e non appena ritenni sufficiente la quantità di energia immessa, lasciai scorrere il medio e l’indice sul pollice eseguendo la tecnica dello schiocco assordante.
Arte del suono: Schiocco assordante - Oto no Jutsu: Nibui Oto
Limitazione: Otogakure no Sato
Tipo: Ninjutsu
Grado: Genin
Chakra: Neutro
Sigilli: //
Descrizione: Jutsu dalla rapide esecuzione di tipo offensivo. Lo shinobi concentra il chakra all' interno di una mano tramutandolo in energia sonica e accumulando quest' ultima all' interno delle dita del pollice e del medio. Fatto ciò le schioccherà con forza, andando a produrre il classico schiocco enormemente amplificato grazie all'accumulo di chakra, al punto che riecheggerà come uno sparo. Questa tecnica ha due diversi effetti, a seconda se chi la utilizza si trova vicino o lontano dal proprio bersaglio. Nel caso si trovi entro 2 metri di distanza l'onda d' urto generata dalla tecnica causerà delle contrazioni a livello nervoso che diminuiranno la velocità dell'avversario del 20%. Se invece l'avversario si trova a più di 2 metri di distanza, fino ad un massimo di 10 metri, l'onda d' urto genererà un "colpo" sonoro di forma cilindrica, con un raggio di 30 cm, che si muoverà in linea retta causando danni da contusione.
Consumo chakra: 10
F:8 ; V:7
Avrei mirato all’addome del mio avversario, che si trovava a poco più di 1 m di distanza da me e a quel punto, sia se il mio attacco fosse andato a segno e sia se avessi fallito, avrei cercato di allontanarmi dalla casupola con un rapido movimento laterale di 5 m verso destra, ritenendo pericoloso combattere con le spalle al muro.
Scheda di Jointaku Yakushi:
Stato Fisico: Illeso
Stato Mentale: Concentrato
Forza: 7
Resistenza: 7
Velocità: 6
Chakra: 90-10=80
Equipaggiamento:
1 x Shuriken Gigante (nel rotolo di pergamena)
5 x Carta Bomba (nel rotolo di pergamena) (1 riaggiunta)
4 x Bomba di luce
16 x Shuriken Astro (1 lanciato)
6 x Fumogeni
1 x Mantello
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Età : 31
Re: Missione liv. D: Strane presenze (Sinratensei)
Da baccala! Lun Set 08 2014, 21:32
Maledizione! Quei dannati ninja sono ancora in circolazione... Devo stare attento altrimenti mi scopriranno! Mi muovevo nella boscaglia con l'aria circospetta, tentando di essere il più silenzioso possibile in modo da non dare nell'occhio. Ero ormai arrivato davanti alla crepa nel muro, quando notai delle tracce a terra. Mi piegai. E queste? Sono fresche... Meglio stare all'erta! Mi tennti pronto, mentre continuavo a camminare in direzione del mio rifugio.
Ah-ha, bingo! Dissi tra me e me, mentre notavo un ninja intento ad entrare nella piccola serra cementata. Mi avvicinai il più furtivamente possibile, poi assestai un bel pugno contro la sua nuca, giusto per stordirlo.Non feci però neanche in tempo di compiacermi del mio colpo, che il ragazzo reagì al dolore, lanciandomi uno shuriken contro il petto. Ma cos... Mentre mi riprendevo dal dolore, il ninja continuò la sua controffensiva. Usò lo schiocco assordante, direzionandolo sempre nello stesso punto. Eh no! Non puoi sconfiggermi con una mia tecnica!
I due colpi si schiantarono uno contro l'altro, e cercai di portarmi fuori dall'area di tiro del mio avversario, mentre lui faceva lo stesso. Di certo il mio nemico era molto forte, e non potevo permettermi di sottovalutarlo. Ci trovavamo a sei metri l'uno dall'altro, quindi cercai di avvicinarmi a pugno chiuso, dandogli la sensazione di volerlo attaccare direttamente mentre caricavo il chakra acqua in bocca.
Avrei lanciato la tecnica a quattro metri di distanza, quindi avrei tentato di bloccare le sue gambe con un serpente per ognuna, poi avrei portato un pugno mancino al suo stomaco, per restituirgli il colpo.
Sia che la tattica fosse andata bene, sia che fosse stata un buco nell'acqua avrei sciolto i miei serpenti e mi sarei spostato dal ninja di circa cinque metri.
Ah-ha, bingo! Dissi tra me e me, mentre notavo un ninja intento ad entrare nella piccola serra cementata. Mi avvicinai il più furtivamente possibile, poi assestai un bel pugno contro la sua nuca, giusto per stordirlo.Non feci però neanche in tempo di compiacermi del mio colpo, che il ragazzo reagì al dolore, lanciandomi uno shuriken contro il petto. Ma cos... Mentre mi riprendevo dal dolore, il ninja continuò la sua controffensiva. Usò lo schiocco assordante, direzionandolo sempre nello stesso punto. Eh no! Non puoi sconfiggermi con una mia tecnica!
Arte del suono: Schiocco assordante - Oto no Jutsu: Nibui Oto
Limitazione: Otogakure no Sato
Tipo: Ninjutsu
Grado: Genin
Chakra: Neutro
Sigilli: //
Descrizione: Jutsu dalla rapide esecuzione di tipo offensivo. Lo shinobi concentra il chakra all' interno di una mano tramutandolo in energia sonica e accumulando quest' ultima all' interno delle dita del pollice e del medio. Fatto ciò le schioccherà con forza, andando a produrre il classico schiocco enormemente amplificato grazie all'accumulo di chakra, al punto che riecheggerà come uno sparo. Questa tecnica ha due diversi effetti, a seconda se chi la utilizza si trova vicino o lontano dal proprio bersaglio. Nel caso si trovi entro 2 metri di distanza l'onda d' urto generata dalla tecnica causerà delle contrazioni a livello nervoso che diminuiranno la velocità dell'avversario del 20%. Se invece l'avversario si trova a più di 2 metri di distanza, fino ad un massimo di 10 metri, l'onda d' urto genererà un "colpo" sonoro di forma cilindrica, con un raggio di 30 cm, che si muoverà in linea retta causando danni da contusione.
Consumo chakra: 10
V:6
I due colpi si schiantarono uno contro l'altro, e cercai di portarmi fuori dall'area di tiro del mio avversario, mentre lui faceva lo stesso. Di certo il mio nemico era molto forte, e non potevo permettermi di sottovalutarlo. Ci trovavamo a sei metri l'uno dall'altro, quindi cercai di avvicinarmi a pugno chiuso, dandogli la sensazione di volerlo attaccare direttamente mentre caricavo il chakra acqua in bocca.
Arte dell' acqua: Serpenti d' acqua - Suiton: Mizu hebi (水蛇)
Limitazione: Otogakure no Sato
Tipo: Ninjutsu
Grado: Genin
Chakra: Acqua
Sigilli: 2
Descrizione: Eseguendo i sigilli del bue (O-Ushi) e della lepre (Usagi) il ninja concentra il chakra di tipo acqua nella bocca .In seguito a ciò dalla bocca dell' utilizzatore fuoriescono 2 serpenti di lunghezza un metro ciascuno (entrambi costituiti completamente d'acqua). Il processo durante il quale i serpenti fuoriescono dalla bocca del ninja utilizzatore dura all' incirca il tempo di composizione di un sigillo. I serpenti non hanno particolari poteri offensivi: possono avvolgere l' avversario per immobilizzare determinati arti e spostarsi liberamente sotto il controllo diretto dell' utilizzatore per il campo di battaglia fino a quando non vengono distrutti, per un raggio massimo di 7 metri. Non si potranno utilizzare altre tecniche fi quando ci sono i serpenti.
Consumo chakra: 8 + 5 di mantenimento(anche se rimane un solo serpente)
F:7 V:6
Avrei lanciato la tecnica a quattro metri di distanza, quindi avrei tentato di bloccare le sue gambe con un serpente per ognuna, poi avrei portato un pugno mancino al suo stomaco, per restituirgli il colpo.
F:7 V:6
Sia che la tattica fosse andata bene, sia che fosse stata un buco nell'acqua avrei sciolto i miei serpenti e mi sarei spostato dal ninja di circa cinque metri.
Stato Fisico: Ferita lieve al torace.
Forza: ?
Resistenza: ?
Velocità: ?
Chakra: ?
Equipaggiamento: ?
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Re: Missione liv. D: Strane presenze (Sinratensei)
Da ShinraTensei Lun Set 08 2014, 21:58
L’avversario contro il quale fui costretto inaspettatamente a scontrarmi, dimostrò immediatamente di non essere uno sprovveduto qualsiasi infatti, benché incapace di schivare il mio shuriken, si oppose con prontezza e arguzia al mio schiocco assordante con un altro schiocco assordante e le due tecniche finirono per annullarsi l’un l’altra.
E’ scaltro e reattivo! Sottovalutarlo potrebbe segnare la mia disfatta!
Non feci neppure in tempo a osservare con attenzione il mio opponente che quello, da 6 m di distanza, si scagliò contro di me seguendo una traiettoria rettilinea e cercando di sferrare un pugno frontale.
Tuttavia, improvvisamente, il nemico tirò indietro il braccio e lo unì all’altro nell’atto di comporre dei sigilli; immediatamente dalla sua bocca fuoriuscirono due serpenti acquatici che si diressero rapidamente verso di me bloccandomi le gambe.
Questa sembra proprio la tecnica dei serpenti d’acqua che io stesso padroneggio… non posso esserne certo ma ci sono buone probabilità che sia così! Se ho ragione il mio avversario sarà impossibilitato a utilizzare tecniche quindi non potrà attaccarmi a distanza se non con armi da lancio. Devo reagire non appena farà la sua mossa.
Eseguii due sigilli e mi preparai ad utilizzare la tecnica del lupo di fulmine.
Scagliai la tecnica non appena l’avversario, dando vigore alla mia ipotesi, si avvicinò a me nel tentativo di colpirmi da breve distanza: avrei generato un canide elettrico sul palmo della mia mano destra e l’avrei aizzato contro la gamba destra del nemico in rapido avvicinamento.
L’impeto dell’opponente fu tuttavia tale da consentirgli di raggiungermi con un pugno ben assestato all’addome che mi fece momentaneamente piegare su me stesso.
Mi ripresi velocemente e non appena la tecnica dei serpenti d’acqua fu sciolta osservai il mio avversario.
Se la tecnica del lupo di fulmine fosse andata a segno avrei sfruttato la momentanea paralisi inflitta all’avversario per attaccarlo corpo a corpo con la tecnica della tripla rottura, mirando al suo petto con il pugno sinistro.
Se invece avessi appurato la mancata riuscita del mio jutsu, avrei semplicemente arrestato la mia corsa e sarei indietreggiato fino a portarmi a 7 m di distanza.
E’ scaltro e reattivo! Sottovalutarlo potrebbe segnare la mia disfatta!
Non feci neppure in tempo a osservare con attenzione il mio opponente che quello, da 6 m di distanza, si scagliò contro di me seguendo una traiettoria rettilinea e cercando di sferrare un pugno frontale.
Tuttavia, improvvisamente, il nemico tirò indietro il braccio e lo unì all’altro nell’atto di comporre dei sigilli; immediatamente dalla sua bocca fuoriuscirono due serpenti acquatici che si diressero rapidamente verso di me bloccandomi le gambe.
Questa sembra proprio la tecnica dei serpenti d’acqua che io stesso padroneggio… non posso esserne certo ma ci sono buone probabilità che sia così! Se ho ragione il mio avversario sarà impossibilitato a utilizzare tecniche quindi non potrà attaccarmi a distanza se non con armi da lancio. Devo reagire non appena farà la sua mossa.
Eseguii due sigilli e mi preparai ad utilizzare la tecnica del lupo di fulmine.
Arte del fulmine: Tecnica del Lupo di Fulmine - Raiton: Ookami Inazuma No Jutsu
Limitazione: Otogakure no Sato
Tipo: Ninjutsu
Grado: Genin
Chakra: Fulmine
Sigilli: 2
Descrizione: Dopo la composizione dei 2 sigilli l' utilizzatore creare un lupo tramite il proprio elemento fulmine alto 40 centimetri e lungo 80 centimetri. Il Jutsu si genererà nel palmo della mano dell' utilizzatore, per il lupo si dirigerà verso il nemico che se viene colpito subirà una ferita da ustione oltre ad una paralisi di un turno sull' arto colpito. La tecnica s' estende per massimo 7 metri, poi svanisce.
Consumo chakra: 9
F:8 ; V:7
Scagliai la tecnica non appena l’avversario, dando vigore alla mia ipotesi, si avvicinò a me nel tentativo di colpirmi da breve distanza: avrei generato un canide elettrico sul palmo della mia mano destra e l’avrei aizzato contro la gamba destra del nemico in rapido avvicinamento.
L’impeto dell’opponente fu tuttavia tale da consentirgli di raggiungermi con un pugno ben assestato all’addome che mi fece momentaneamente piegare su me stesso.
Mi ripresi velocemente e non appena la tecnica dei serpenti d’acqua fu sciolta osservai il mio avversario.
Se la tecnica del lupo di fulmine fosse andata a segno avrei sfruttato la momentanea paralisi inflitta all’avversario per attaccarlo corpo a corpo con la tecnica della tripla rottura, mirando al suo petto con il pugno sinistro.
Arte del suono: Tripla rottura - Oto no Jutsu: Sanbai Kyuukei
Limitazione: Otogakure no Sato
Tipo: Taijutsu
Grado: Genin
Chakra: Neutro
Sigilli: //
Descrizione: Tramite questa evoluzione della tecnica Doppia Rottura il ninja è in grado di portare, sempre con i soli arti superiori, tre attacchi in una sola emissione di fiato (doppia velocità). Tutti gli attacchi saranno portati "di spinta", tanto se si è armati, quanto se si è a mani nude, la spinta conferisce un allungamento di raggio di circa mezzo metro che può dare un buon fattore sorpresa, ma solo se si è a mani nude. Non basta evitarne uno per evitarli gli altri 2. Se il triplo colpo verrà scagliato verso lo stesso punto aumenterà del 25% la forza del colpo. Il colpo richiede un grosso sforzo di concentrazione e consumo di chakra quindi non può essere utilizzato per 2 turni successivi.
Consumo chakra: 10
F:8-10; V:7
Se invece avessi appurato la mancata riuscita del mio jutsu, avrei semplicemente arrestato la mia corsa e sarei indietreggiato fino a portarmi a 7 m di distanza.
Scheda di Jointaku Yakushi:
Stato Fisico: Illeso
Stato Mentale: Determinato
Forza: 7
Resistenza: 7
Velocità: 6
Chakra: 80-9-10=61
Equipaggiamento:
1 x Shuriken Gigante (nel rotolo di pergamena)
5 x Carta Bomba (nel rotolo di pergamena)
4 x Bomba di luce
16 x Shuriken Astro
6 x Fumogeni
1 x Mantello
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Età : 31
Re: Missione liv. D: Strane presenze (Sinratensei)
Da baccala! Mer Set 10 2014, 17:32
Il mio avversario riuscì con una facilità impressionante a mettermi fuori gioco. Prima mi immobilizzò una gamba, poi tirò tre veloci colpi contro il mio addome, che mi fecer sbilanciare all'indietro e cadere a terra. Maledetto! Alzai le mani in segno di resa, mentre il dolore dei colpi iniziava a scoppiare nel mio corpo come avrebbe fatto un petardo. Mi arrendo, ma lasciami stare per favore! Indietreggiai, lasciando che potesse entrare nella serra, mentre cercavo di sollevarmi da terra.
- Spoiler:
- Un post da 15 in cui entri e trovi vari oggetti di valore, quindi entri e avverti di essere riuscito a catturare il ladro.
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