1° Esame Genin Nagato Saitou (Ale-pain)

Da **Soysalserocubano** Sab Mag 10 2014, 09:09

La richiesta è semplice, dovrete scrivere un testo in cui simulate una vostra giornata in cui vi svegliate fate quello che vi pare poi nel corso della giornata vi scontrate con qualcuno, per esempio andate a fare un allenamento ed incontrate il vostro avversario. Immaginerete le tecniche dei vostri avversari ed utilizzerete anche le vostre tecniche. Dovrete descrivere le vostre sensazioni, i rumori, gli stati d'animo etc.
Importante regola che non verrà messa in discussione é la seguente: Dovete postare almeno e ripeto ALMENO 100 righe e le vostre tecniche o quelle degli eventuali avversari non entreranno nel conteggio finale, quindi se ne farete di più di 100 righe andrà meglio ma se scendete al di sotto della 100esima sarete bocciati (Le mezze righe non valgono per righe intere).
Quindi fate attenzione.
Qui sotto metterò in quote le regole più importanti da rispettare , ma vi consiglio di rispettare anche le altre nel Regolamento Genin.

Da **ale-pain** Mer Mag 14 2014, 22:20

Quel giorno mi svegliai molto carico, come da un po' di tempo succedeva. Infatti nell'ultimo periodo aveva svolto una missione per villaggio e il completamento di questa aveva fatto in modo che potessi ottenere a breve l'opportunità di sostenere l'esame genin. Quindi passavo quasi tutto il giorno ad allenarmi in vista per l'esame e arrivare pronto. Feci una colazione abbondante e, mentre aspettavo che terminassi la digestione, mi occupai di qualche lavoro di casa, dato che, vivendo da solo, non avevo nessuno che lo facesse al mio posto. Alle 9 in punto uscii di casa e iniziai a dirigermi al campo d'addestramento situato non molto lontano dall'accademia. Il campo non era altro che una semplice distesa erbosa dall'estensione di circa 100 mq. All'interno vi era una pozza di circa 15 mq, utile per gli allenamenti, dato che la maggior parte dei ninja del villaggio avevano chakra acqua. Vi erano pochi alberi, dunque erano stati posti dei alcuni tronchi al centro come esercizio per i taijutsu. Mentre attraverso diverse strade per giungere a destinazione, notai che queste erano affollate da persone intente a svolgere le loro faccende: venditori che esponevano i loro prodotti, donne che compravano alimenti per la spesa, uomini che trasportavano carichi. Il villaggio di Kiri a quell'ora era piuttosto animato, tuttavia non mi soffermai comunque molto su quella visione. La mia mente era tutta concentrata all'allenamento del giorno e non desideravo altro che arrivare subito al campo d'addestramento. Quando giunsi in quel luogo, rimasi sorpreso nel vedere che già vi era qualcuno e ancor di più quando riconobbi la persona che si trovava lì. Si trattava di un mio compagno dell'accademia, un ragazzo chiamato Akira Ishihara. Non lo conoscevo molto bene come persona, ma, dalle poche volte con cui ho avuto a che fare con lui, mi era sembrato un persona degno di rispetto e un ottimo shinobi. Aveva capelli di un color rosso accesso, mentre la pelle era piuttosto chiara. Gli occhi erano di color viola e aveva uno sguardo che sembrava osservasse molto di più di quello che all'apparenza poteva sembrare. Aveva un carattere piuttosto simile al mio. Forse era per quello che mi stava simpatico, o meglio non avevo un motivo preciso per cui non avrei potuto trascorrerci del tempo insieme. Come entrai dentro il campo, egli si accorse di me e, riconosciutomi, mi salutò con un cenno della testa. Mi avvicinai a lui e, una volta raggiunto, mi fermai a parlargli.
Ciao Akira, è un po' che non ci si vede. Come mai da queste parti?
Ciao Nagato. Sì, in effetti hai ragione. Sono qui perché mi sto allenando: tra poco dovrò sostenere l'esame genin e voglio arrivare il più preparato possibile. Ma immagino anche tu sia qui per lo stesso motivo se non mi sbaglio.
Esatto, come vedo capisci sempre in fretta la situazione. Comunque, ora che sei qui, mi è venuta in mente una bella idea per allenarci: una sfida tra noi due. Sicuramente sarebbe più produttivo che allenarci da soli, non credi?
In effetti...dopotutto un avversario da combattere sarebbe un'ottima forma di allenamento, considerando che eri uno dei più bravi nel nostro corso.
Stessa cosa vale per te: non nego che mi sarebbe sempre piaciuto sfidarti in combattimento. E finalmente ecco l'occasione giusta per farlo. Allora che ne dici, iniziamo?
Ok, ma non trattenerti perché non userò riguardi.
Tranquillo, non lo farò. In fondo siamo pur sempre shinobi.
Detto questo, ci allontanammo tutti e due fino a raggiungere la distanza di 5 metri l'uno dall'altro. Ci guardammo per qualche secondo negli occhi per mostrare all'altro la propria risolutezza. Quindi scattammo in avanti a massima velocità. Protendemmo le nostre mani in avanti e incrociammo le dita delle mani con quelle dell'altro: quelle della mia mano destra con quelle della sua sinistra e quelle della mia mano sinistra con quelle della sua destra. In tale posizione spingemmo in avanti, cercando di far indietreggiare con la forza l'altro.

Sfortunatamente la nostra forza era pari e non nessuno dei due riusciva a prendere il sopravvento sull'altro. Rimanemmo così per circa un minuto in attesa che uno mollasse, ma ciò non accadeva. Dunque decisi di prendere l'iniziativa: liberai la mia mano destra dalla stretta con quella sinistra di Akira e tentai con un pugno sotto al mento.

Akira fu rapido di riflessi e con un'inclinazione all'indietro del corpo evitò il colpo, quindi cercò di colpirmi con un calcio allo col piede destro allo stomaco.

Per schivare l'attacco, liberai anche la mano sinistra ed eseguii un salto all'indietro. Spuntò in entrambi un sorriso come a dimostrazione che la sfida si preannunciava più interessante del previsto. Eravamo a una distanza di circa 2 metri, quando vidi Akira poggiare la mano destra a terra e su questa formarsi una piccola sfera d'acqua.

Dal fatto che si stesse formando una sfera d'acqua sulla sua mano, capii che stesse utilizzando un jutsu, più precisamente un suiton. Senza pensarci troppo, eseguii un ulteriore balzo all'indietro e, durante il movimento, composi un sigillo per utilizzare la tecnica della piccola sfera d'acqua solida

Akira intanto avevo lanciato il suo suiton contro di me all'altezza del petto e, se non fosse stato per l'ulteriore metro che avevo guadagnato col mio salto di prima, non avrei avuto il tempo per lanciare la mia sfera che direzionai sulla stessa traiettoria di quella di Akira. I due suiton andarono a scontrarsi l'uno contro l'altro: essendo stati lanciati da shinobi di eguale forza, essi si equivalsero, disperdendosi entrambi nell'aria. Fu allora che mi accorsi che il mio avversario aveva era sparito, facendo perdere le sue tracce.

Cosa? Dove è andato? Eppure non può essersi spostato: lo avrei notato in tal caso. Inoltre attorno non vi è altro che erba, tranne che per la pozza d'acqua e i tronchi. Ma entrambi sono a circa 10 metri di distanza e non avrebbe potuto muoversi così veloce in modo tale che non me ne accorgessi. L'unica soluzione è che si sia mimetizzato con l'ambiente circostante grazie a un jutsu. L'unica tecnica che mi viene in mente è quella dell'occultamento, tuttavia Akira non indossava un mantello, senza contare che non avrebbe senso utilizzarla quando hai praticamente l'avversario di fronte a te. No, non può aver commesso un tale errore: sicuramente deve aver usato un ninjutsu simile ma che probabilmente gli permette di muoversi.
Per precauzione iniziai a concentrare chakra fuuton nelle mani quando sentii una forte botta sul petto e vidi Akira comparirmi proprio accanto a me.

Come sospettavo, egli aveva utilizzato un jutsu per celare la sua presenza e avvicinarsi indisturbato per colpirmi. Vidi sul suo volto stamparsi un lieve ghigno di compiacimento per la riuscita dell'attacco, ma di certo non ero disposto a lasciarglielo durare. Infatti, approfittando della vicinanza pressoché nulla, attivai la tecnica dell'applauso del taglio, dato che avevo già precedentemente impastato il chakra, in quanto avevo ipotizzato una simile possibilità di contrattacco.

Direzionai la folata verso il viso di Akira, il quale reagì istintivamente protendendo le mani in avanti e incrociandole per evitare che fosse colpito una parte delicata come il volto. Per via del fuuton egli venne spinto a 2 metri di distanza da me che vennero però ridotti subito. Infatti Akira, appena cessata la folata, scattò in avanti con un movimento a zig-zag per poi portarsi alla mia destra
e tirarmi un calcio con la gamba sinistra in direzione della testa.

Misi come ostacolo nella traiettoria del calcio il mio braccio destro dove andò a impattare il colpo. Tuttavia, poco prima che questo avvenisse, feci un leggero salto verso sinistra. Grazie all'impatto del calcio di Akira e al fatto che non avevo i piedi appoggiati per terra, fui spinto verso sinistra. In questo modo non mi trovavo di fronte a lui, bensì leggermente più verso la sua destra. Quindi sferrai due pugni contro di lui: uno con la mano sinistra sulla fronte; l'altro con la mano destra allo stomaco

Egli, utilizzando entrambi le mani, serrò la presa con queste sul polso della mia mano sinistra, bloccando di conseguenza il mio pugno. Ma in questo modo aveva lasciato libera l'altra mano, in quanto non si aspettava due pugni sferrati allo stesso momento e in punti diversi. Una volta subito il colpo, la presa sulla mia mano sinistra si allentò. Perciò ne approfittai per dare uno strattone verso di me e liberarmi da tale morsa. Quindi tentai un calcio sempre in direzione dello stomaco con la gamba sinistra.

Sfortunatamente i secondi persi per liberare la mano, avevo permesso al mio avversario di riprendersi e con uno spostamento all'indietro evitò il mio attacco. Non mi lasciai comunque demoralizzare e concentrai chakra suiton nella mano destra per usare il disco d'acqua tagliente.

Il disco si formò in poco tempo e, una volta pronto, lo lanciai contro Akira all'altezza delle ginocchia. Tuttavia egli aveva già ipotizzato una mia simile mossa, dunque aveva già concentrato chakra fuuton per usare l'applauso del taglio che usò per contrastare il mio suiton.

I due ninjutsu si equivalsero, svanendo entrambi. Appena svaniti, vidi una nube di fumo comparire nella posizione in cui si trovava Akira.

Egli aveva utilizzato la tecnica della moltiplicazione e poi aveva fatto sparire le copie, generando in tal modo del fumo. Grazie a questo espediente, si era creato nuovamente un'occasione per mimetizzarsi, in modo da attaccarmi, cogliendomi di sorpresa. Infatti poco dopo vidi venirmi contro una sfera d'acqua dalla mia sinistra in direzione della spalla che dava su quel lato.

Evitai il colpo, scartando a destra, ma in tale maniera non avevo fatto che il gioco di Akira: egli si era subito fiondato su di me con un kunai stretto con entrambe le mani e mirava sempre allo stesso punto di prima.

Non avevo modo di schivarlo, ma non per questo non avrei potuto usare l'occasione per attaccare anche io. Copiai il suo attacco e presi con la mano destra un kunai, nascondendolo sotto il palmo della mano e facendo uscire solo la punta dallo spazio tra l'indice e il medio. Quando egli mi colpì alla spalla sinistra, io lo colpii con il mio kunai sull'avambraccio del braccio sinistro, un poco più sopra rispetto al gomito.

A quel punto ci guardammo entrambi negli occhi e sorridemmo.
Bene, dire di concludere qua lo scontro prima che ci infliggiamo troppi danni. Che ne dici? eh, Nagato?
Concordo, non vorrei poi che le ferite inflitte qui possano precludere il nostro esame genin.
Estraemmo entrambi i nostri kunai e iniziammo a fare pressione per bloccare la fuoriuscita di sangue. Dopodiché uscimmo dal campo d'addestramento in direzione dell'ospedale per farci medicare le nostre ferite e riposare finalmente un poco.

Da **Soysalserocubano** Gio Mag 15 2014, 09:58

Giudizio:

Da Contenuto sponsorizzato

1° Esame Genin Nagato Saitou (Ale-pain)

1° Esame Genin Nagato Saitou (Ale-pain)

Re: 1° Esame Genin Nagato Saitou (Ale-pain)

Re: 1° Esame Genin Nagato Saitou (Ale-pain)

Re: 1° Esame Genin Nagato Saitou (Ale-pain)